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Italian Surnames - Cognomi Italiani - O

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OBALLA Molto molto raro, tipico dell'udinese, dovrebbe derivare da soprannomi originati dal termine sloveno obla (palla) probabilmente ad indicare una corporatura particolarmente grassa del capostipite o anche dal vocabolo sloveno óbel (ovale) attribuibile ad una persona con il profilo simile a quello di un'oliva.
OBBILI
OBILI
Obbili, molto molto raro, è del cagliaritano, Obili è tipico della Sardegna meridionale, dovrebbero derivare dal termine campidanese obìlu (grosso chiodo), si può ipotizzare che il soprannome possa essere stato attribuito al capostipite perchè produceva appunto i chiodi, o anche perchè era alto e magro.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
OBBILI; OBILI: significa grosso chiodo di bronzo o di ferro, un tempo usato in falegnameria, soprattutto per la confezione dei portali di legno. Qui da noi in Campidano è comunemente detto obbìbi (betacismo), sinonimo di ançòlu (di dimensioni più piccole) e di cravìlla, ma quest’ultima è sempre di legno. Deriva dal verbo latino obpìlo – are nel senso di conficcare. Espressione comune in Campidano quando si vuole rimproverare uno che non ha voglia di muoversi: “Ita fais obilàu (obibàu) ingunis, movidì”! = “Che cosa fai, conficcato lì, muoviti”! Il cognome potrebbe essere riferito a fabbricante di portali, a fabbro ferraio, ma anche e soprattutto a persona fisicamente ben “piantata”, longilinea e nerboruta. “Là castiàdhu, parrit un obbìbi”! = “Là guardalo, sembra “un grosso” chiodo di ferro”! Si tratta di cognomi rari e probabilmente recenti, perché non li abbiamo trovati nelle carte antiche da noi consultate. Attualmente il cognome Obbìli, è presente in 18 Comuni italiani, di cui 6 in Sardegna: Villamar 11, Assemini 9, Carbonia 8, etc. Obìli è presente in 14 Comuni, di cui 10 in Sardegna: Furtei 16, Gonnosnò 8, Assolo 8, etc.
OBERTI
OBERTO
Oberti presenta due nuclei, uno nel bergamasco ed uno nel genovese, Oberto è decisamente piemontese, della zona che comprende torinese e cuneese, derivano entrambi dal nome medioevale Ubertus o Obertus, di cui si hanno tracce fin dal 1000, in un atto di compravendita, redatto in Pavia nell'anno 1144, leggiamo: "...Et quidem spondimus atque promittimus nos qui supra iugales, una cum nostris heredibus, tibi qui supra Oberto presbitero tuisque succesoribus et partim eiusdem ecclesie et cui vos et partim eiusdem ecclesie dederitis suprascripta vendicione qualiter superius legitur in integrum, ab omni homine defensare; quod si defendere non potuerimus aut si vobis exinde aliquid per quodvis ingenium subtrahere quesierimus, tunc in duplum suprascripta vendicione ut supra legitur vobis restituamus, sicut pro tempore fuerit meliorata aut valuerit per estimacione in consimili loco et nichil nobis ex ipso precio dare debes diçimus. Actum civitate Texini, feliciter.".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Oberto è una variante di "Oberti". Cognominizzazione originaria della Germania, documentata nel 773 a Treviso in Obertus. Ha alla base il germanico "Audhalberht", formato da "audha" = "possesso, ricchezza, potenza" e da "bertha" = splendente, famoso, illustre". Oberto, quindi significa, "illustre e famoso per la sua potenza". Riflette anche il nome francone-tedesco "Hug (u) Berth", dal francese "Hubert", formato da "Hugu" = "senno, intelligenza", quindi, anche famoso per senno o per intelligenza.
OBINO
OBINU
Tipicamente sardi, Obino sembra essere caratteristico della provincia di Oristano, di Scano Di Montiferro ed Oristano stessa, Obinu è tipicamente sardo, con ceppi nell'oristanese ad Oristano, Scano di Montiferro, Bosa, Flussio, Cuglieri e Paulilatino, a Cagliari, a Sassari ed Alghero nel sassarese, ad Irgoli nel nuorese ed a Nuoro, dovrebbe derivare da un soprannome sardo originato dal termine logodurese obinu (pino), forse perchè l'abitazione della famiglia era appunto in prossimità di un tale albero.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
OBINO; OBINU: molto probabilmente deriva da pino, che viene comunemente detto s’opìnu o s’oppìnu, ma anche s’obìnu: sa matta ‘e s’oppìnu = il pino. Non sappiamo che relazioni ci siano tra il cognome ed il significato della parola. In Sardegna il pino è pianta esotica, non fa parte della macchia spontanea, ma fu trapiantato in Sardegna, da tempi antichissimi, probabilmente dai Fenici, che portarono anche le prime palme ed i primi innesti di ulivi, a partire dal X secolo a.C. IL cognome è documentato, nelle sue varianti, nelle carte antiche medioevali della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della pace di Eleonora, LPDE del 1388, troviamo: Obinu Gunario – de Bosa. ** Bosa: omnibus civibus et habitatoribus civitatis Bose…nisi pastores…congregatis intus Ecclesiam Beate Marie Virginis …die XV Januarii 1388; Obinu Laurencio – de Bosa; Obinu Petro – de Bosa ;  Opinu Andreas, ville Sasseri, *** Sasseri…Sassari. Et nos Pugioni Anthonius et De Lacon Salatinus, cives Sasseri, sindici, actores et procuratores…Marringoni Arsòcus potestas ac capitanus civitatis Sasseri. Omnes cives congregatis in civitate Sasseri, apud ecclesiam Sancte Caterine…presentibus Corda Jacobo, Magnispesa Francisco, De Mascara Francisco. In die XIII mensis Januarii MCCCLXXXVIII – 1388; Opinu Antioco, jurato ville Martis, * Martis...attuale Martis ** Et ego …Çaramonte et Contrate de Anglona…Chiaramonte etc.  In posse De Valle Anthoni et Dominici filii...de Civitate Sasseri...die XIII Januarii 1388; Oppinu Gennargius, ville Sasseri. Attualmente il cognome Obino è presente in 85 Comuni italiani, di cui 34 in Sardegna: Sassari 53, Cagliari 48, Sorso 47, Oristano 29, etc. Nella penisola è Genova ad avere il numero più alto con 27, segue Roma con 15, etc.  Il cognome Obinu è presente in 115 Comuni d’Italia, di cui 54 in Sardegna: Oristano 68, Scanu Montiferro 49, Bosa 37, Cagliari 29, etc. nella penisola, Roma ne ha 30, Genova 15, etc.
OBITO Obito, praticamente unico, sembrerebbe del Piemonte occidentale, si dovrebbe trattare di una forma colta derivata o dal termine latino obitus (arrivato, giunto), participio passato del verbo obeo (incontrare, venire, arrivare) o, ma è meno probabile, dal termine obitus, obitus (caduta, rovina ed in senso lato tramonto), sembrerebbe trattarsi quindi di un cognome attribuito ad un trovatello da un'istituzione probabilmente laica.
OBINO
OBINU
Tipicamente sardi, Obino sembra essere caratteristico della provincia di Oristano, di Scano Di Montiferro ed Oristano stessa, Obinu, più diffuso, caratteristico anch'esso di Scano Di Montiferro ed anche di Oristano e Sagama (OR), dovrebbero derivare da soprannomi originati dal vocabolo sardo oppinu  (albero del pino), forse perchè l'abitazione della famiglia era appunto in prossimità di un tale albero.
OCARI
OCCARI
Ocari, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione di Occari, che ha un ceppo a Stienta nel rovigoto, con presenze anche a Ferrara, e che dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale rovigoto arcaico ocaro (allevatore di oche).
OCCHETTI
OCCHETTO
OCHETTI
OCHETTO
Occhetti è tipico del torinese con presenze anche nell'astigiano e nel cuneese, Ochetti, quasi unico, ne è un errore di trascrizione , Occhetto, assolutamente rarissimo, è piemontese dell'area tra torinese e cuneese, Ochetto, quasi unico, è dovuto probabilmente ad errori di trascrizione del precedente, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche del nome medioevale Occho o Ocho, di quest'uso abbiamo un esempio nelle Quinti Curti Rufi Historiae: "...qui post Alexandrum respiceret, utique non reperturas. subibat inter haec animum LXXX fratres suos eodem die ab Ocho, saevissimo regum, trucidatos adiectumque stragi tot filiorum patrem...", ma è pure possibile una derivazione dalle Heniochorum gentes per aferesi.
OCCHI
OCCHINI
OCCHIO
Occhi ha un ceppo nell'alto bresciano, , ma il ceppo più importante è tra ferrarese e bolognese e tra parmense e genovese, Occhini è decisamente toscano, sembrerebbe specifico di Arezzo, con presenze nell'aretino anche a Laterina, San Giovanni Valdarno e Castiglion Fibocchi, Occhio, assolutamente rarissimo, ha un piccolo ceppo nel cremonese, dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica, da soprannomi originati probabilmente da una vista particolarmente acuta attribuita ai capostipiti o da caratteristiche fisiche degli stessi, in qualche caso forse dalla loro dimensione più piccola del normale.
OCCHIATI
OCCHIATO
Occhiati, assolutamente rarissimo, decisamente campano, è del napoletano e salernitano, Occhiato è tipicamente calabrese, di Mileto e San Calogero nel vibonese e di Rosarno nel reggino, dovrebbero derivare da soprannomi grecanici basati sul termine greco antico ώκέως okeos (velocemente), probabilmente ad indicare una caratteristica fisica dei capostipiti.
OCCHIBELLI
OCCHIOBELLO
Sia Occhibelli che Occhiobello sono assolutamente rarissimi, probabilmente del centro Italia, dovrebbero derivare da un soprannome originato da una caratteristica fisica dei capostipiti.
OCCHIBIANCO Occhibianco, quasi unico, è specifico del Salento, probabilmente si tratta di un cognome attribuito ad un trovatello. Era consuetudine diffusa tra i funzionari borbonici degli orfanotrofi di attribuire ai loro assistiti cognomi, che rispecchiassero le caratteristiche fisiche o caratteriali del fanciullo.
OCCHIGROSSI Occhigrossi è specifico di Roma e di Marano Equo nel romano, dovrebbe derivare da un soprannome originato da una caratteristica fisica del capostipite.
OCCHILUPO
OCCHIOLUPO
Occhilupo, abbastanza raro, è specifico del Salento, di Manduria nel tarantino e di Acquarica del Capo, Gallipoli e Vernole nel leccese, Occhiolupo è praticamente unico.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Secondo un'ipotesi interessante, i cognomi Occhilupo e Occhiolupo nascerebbero da una traduzione del cognome arbëreshë Licomati, che, in lingua greca, significa letteralmente occhio di lupo (vedi Licomati): in questo contesto, per la precisione, va notato che i cognomi Licomati e Occhilupo sono entrambi tipici del sud della Puglia - soprattutto del tarantino e del leccese - e, com'è capitato anche ad altri cognomi arbëreshë, non è improbabile che Occhilupo rifletta effettivamente una trasposizione italiana dell'originale greco - non semplicemente un'italianizzazione o un adattamento fonetico, bensì una traduzione dal greco all'italiano. In conclusione, dunque, si tratterebbe della cognominizzazione di un soprannome attribuito al/la capostipite.
OCCHINEGRO
OCCHINERI
OCCHINERO
OCCHIONEGRO
OCCHIONERO
OCCHIONIGRO
Occhinegro ha un ceppo a Taranto, Occhionegro è probabilmente dovuto ad errori di registrazione del precedente, Occhineri ha un ceppo nel brindisimo a San Donaci e Brindisi e nel Salento a Campi Salentina, Trepuzzi e Salice Salentino, presenta anche un ceppo nel perugino a Città di Castello e San Giustino, Occhinero ha un piccolo ceppo nel cosentino, Occhionero, sempre pugliese, è specifico del foggiano, di Foggia, Serracapriola e Cerignola, Occhionigro è caratteristico di Bisceglie (BA).
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Sull'origine di questi cognomi confluiscono per lo meno due ipotesi, da ritenersi valide a seconda della diversa provenienza di queste famiglie. In alcuni casi, infatti, è possibile che Occhionero e le sue varianti derivino dal soprannome o nome medievale Occhionero, che, nell'onomastica arcaica, assume un chiaro valore descrittivo (in riferimento al colore degli occhi): quest'ipotesi, in effetti, si accorda bene con l'intera categoria dei nomi descrittivi, che, di regola, alludono a tratti fisici quali il colore dei capelli (si pensi ai nomi Bruno, Fulvio, Flavio, etc), la forma della testa (ad esempio nei cognomi Capolongo, Capogrosso, Capotondo, etc), le dimensioni anatomiche (come nel caso di Grosso, Basso, Longo, etc) e così via. Nel sud Italia, però, va notato che i cognomi in questione non sono esattamente italiani, in quanto molto spesso nascondono un'origine arbëreshë (più probabilmente greco-albanese): l'ipotesi più probabile, in questi casi, è che i cognomi Occhionero, Occhineri, etc nascano dalla traduzione del cognome greco Mavromatis, che, composto dai termini mavros (nero) e mati (occhio), significa per l'appunto occhio nero. Nel caso greco-albanese, ad ogni modo, è piuttosto difficile rintracciare l'origine del cognome perché, a ben vedere, esistono più fonti da tenere in considerazione (al di là di quella descrittivo-anatomica, citata più in alto): va notato, infatti, che in Grecia esistono due località dal nome Mavromati, una nella prefettura di Karditsa e l'altra nella prefettura di Messenia, e in questo senso, allora, il cognome potrebbe derivare dalla toponomastica greca. A complicare le cose, però, va aggiunto che Occhionero e Mavromatis hanno un loro corrispettivo anche in Turchia, dove, in effetti, il cognome si trova tradotto nella forma Karagöz o Karagioz (dal turco kara, nero, e göz, occhio): ora, a meno che non si tratti di una coincidenza, non è escluso che tutte queste famiglie siano legate fra di loro; va notato, infatti, che il ramo albanese dei Mavromatis vanta un'antica origine nobile (risalente forse al XV secolo) e, considerando la natura stessa dei rapporti nobiliari, non è affatto improbabile che il ceppo originale si sia diramato in più paesi. Prima di concludere, comunque, vorrei riportare un'ultima informazione riguardo ai Karagöz turchi (anche se, forse, si tratta soltanto di una curiosità): ormai da secoli, in Turchia, il nome Karagöz è associato per lo più al teatro delle ombre e, in particolar modo, alle recite di Karagöz e Hacivat, molto popolari fin dai tempi dell'Impero Ottomano; nel teatro delle ombre greco, inoltre, si trova un personaggio dal nome Karagiozis, che, com'è facile intuire, è un chiaro prestito del turco Karagöz (con una certa ironia, il termine karagiozis è poi entrato a far parte del greco moderno, dove ha assunto il significato di pagliaccio, buffone).
OCCHINO Tipico di Messina, dovrebbe derivare da un soprannome.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
è un cognome tipico della costa orientale siciliana dovrebbe derivare da un soprannome legato all'aspetto fisico del capostipite (in questo caso riguardante gli occhi).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Occhino è cognome della Sicilia orientale. È l'equivalente di Ucchino e significa: 'occhio di bambino', 'occhio tenero'. Rohlfs 139.
OCCHIOBUONO Occhiobuono, assolutamente rarissimo, parrebbe del napoletano, dovrebbe derivare da un soprannome, probabilmente riferito ad un capostipite guercio, del quale l'ottimismo tipicamente napoletano evidenziava la presenza dell'occhio sano invece di quella dell'assenza dell'altro occhio.
OCCHIOLINI Occhiolini, molto raro, ha un ceppo nell'aretino, a Talla, Bibbiena ed Arezzo, con presenze sparute anche in Abruzzo e nel romano, dovrebbe derivare da un soprannome forse originato dal fatto che il capostipite avesse degli occhi molto piccoli.
OCCHIOVIVO Occhiovivo, praticamente unico, dovrebbe essere un cognome meridionale, forse siciliano, probabilmente si tratta di un cognome attribuito ad un trovatello. Era consuetudine diffusa tra i funzionari borbonici degli orfanotrofi di attribuire ai loro assistiti cognomi, che rispecchiassero le caratteristiche fisiche o caratteriali del fanciullo.
OCCHIPINTI
OCCHIPINTO
Occhipinti è tipico siciliano in particolare è specifico dell'estremità meridionale, Occhipinto, assolutamente rarissimo sembrerebbe del nisseno, dovrebbero derivare da soprannomi legati a caratteristiche o somatiche o comportamentali del capostipite o della famiglia. Troviamo tracce di questa cognominizzazione a Palermo fin dalla seconda metà del 1400 con il notaio Antonio Occhipinti  e nel 1500 troviamo a Comiso (RG) una famiglia Occhipinti annoverata tra quelle benestanti.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Occhipinti è cognome della Sicilia orientale e della Calabria. Dovrebbe significare 'occhi dipinti'. Da considerare però, per la contestualizzazione, che 'pintu' in calabrese significa anche 'butterato, cattivo'.
OCCHIUTO Calabrese del cosentino, con presenze significative anche nel reggino, deriva da un soprannome connesso con il termine occhio, vuoi per la capacità visiva, vuoi per altri motivi.
OCCHIUZZI
OCCHIUZZO
Occhiuzzi ha un ceppo nell'aquilano ad Avezzano e Tagliacozzo, uno a Roma, uno a Napoli ed a Vibonati nel salernitano, ed uno, il più consistente, nel cosentino a Cetraro, molto grosso, con presenze significative anche ad Acquappesa, Guardia Piemontese, Roggiano Gravina, Cassano allo Ionio e San Marco Argentano, sempre nel cosentino, Occhiuzzo, meno comune, ha un ceppo a Cetraro e Torano Castello nel cosentino, dovrebbero derivare da soprannomi originati probabilmente dal fatto che i capostipiti avessero degli occhi molto piccoli.
ODASSO Tipico del Piemonte, di Garessio (CN) in particolare, e della Liguria occidentali, deriva da una modificazione del nome medioevale di origine germanica Odus o Oddus (Odonis) di cui abbiamo un esempio nel 1339: "...Tewtus et Vezeus filiorum Emerici Odus vocate ..:".  Traccia di questa cognominizzazione la troviamo a Savigliano (CN) fin dal 1700.
ODDI
ODDO
ODDONE
ODDONI
ODONI
Oddi ha un ceppo nel parmense, uno nel Piceno ed un grosso nuleo tra aquilano, frusinate e provincia romana, Oddo è decisamente siciliano, del palermitano, trapanese ed agrigentino, Oddone è specificatamente piemontese e ligure, Oddoni, rarissimo, sembrerebbe milanese, Odoni è raro, ha un nucleo tra Varese e Milano e forse un ceppo a Trieste, derivano dal nome franco longobardo Oddo (che declinato fa Oddonis) dal quale discende il nome medioevale Otto e Ottone, abbiamo un esempio dell'uso di questo nome nel pavese nel 1174 in quest'atto: "Anno dominice incarnationis millesimo centesimo septuagesimo quarto, sexto decimo kalendas februarii, indictione septima.     In presentia domini Olrici abbatis monasterii Sancti Petri Celaurei... ...  et   Petrus   frater eius et Oddo de Baldo, unusquisque eorum manu sua propria ad sancta Dei evangelia iuravit quod bona fide et sine fraude ostendere habet ...".
ODESCALCHI Odescalchi ha un piccolo ceppo nel milanese, uno a Guastalla nel reggiano ed uno a Roma, Bracciano e Ladispoli nel romano, dovrebbe derivare dal nome medioevale Odescalco, forma aferetica del nome longobardo Godescalcus (con il significato di servo di Dio), di questo nome abbiamo un esempio in un atto dell'anno 1283: "Nos Otto Dei gratia Paderbornensis electus notum facimus et presentibus publice protestamur, quod Godescalcus quondam villicus noster in Bekene omne ius suum, quod in eadem habebat villicatione, accedente consensu heredum suorum pro centum et viginti marcis denariorum legalium vendidit nobis, tradidit et in manus nostras libere resignavit. Qua resignacione facta nos de consensu et assensu honorabilium virorum decani et capituli ecclesie nostre in restaurum dicte pecunie curtem in Selininchosen et tres mansos in Bennenhosen sitos ad prefatam villicationem Bekene pertinentes in pratis, pascuis, silvis, cespitibus et aliis pertinenciis, iuribus et proventibus simul cum iure advocatie porreximus eidem Godescalco et suis heredibus libere possidenda, donec per nos vel nostros successores dicta pecunia eidem Godescalco vel suis heredibus fuerit plenarie persoluta. Et tunc dicta bona ad nos cum integritate qualibet revertentur. Et ego Godescalcus recognosco omnia predicta esse vera, et quia sigillo non utor, petivi nomine meo sigillum capituli Paderbornensis apponi presentibus in testimonium premissorum. Et nos decanus et capitulum Paderbornense ad peticionem dicti Godescalci et heredum suorum sigillum capituli nostri una cum sigillo venerabilis domini nostri Ottonis electi Paderbornensis in signum consensus et ratihabicionis duximus presentibus apponendum. Datum feria ante Penthecosten, anno Domini M°.C°.C.LXX°XII°I.", un Odescalco è vescovo di Trento dall'anno 854 fino all'anno 864, casato illustre che vanta vari prelati e duchi, nella prima metà del 1500 Paolo Odescalco è  legato ed inquisitore è verrà fatto succesivamentei vescovo di Atri e di Penna, nel 1709 Baldassarre Odescalco diviene Duca di Bracciano.
ODICINO Tipico del genovese ed alessandrino di Lerma Monferrato in particolare.
ODOARDI
ODOARDO
Odoardi è tipico di Alanno nel pescarese, di Pescara e di Chieti e Castellalto nel teramano, con un ceppo anche a Roma, Odoardo, assolutamente rarissimo, parrebbe avere un piccolissimo ceppo veneto ed uno nell'area ligure piemontese, dovrebbero derivare dal nome medioevale di origini germaniche Odoardus, di cui abbiamo un esempio nei Decretalium Gregorii papae IX dell'inizio del XIII° secolo: "...Odoardus clericus proposuit, quod, quum P. clericus, D. laicus et quidam alii ipsum coram officiali archidiaconi Remensis super quibusdam debitis convenissent, idem in eum recognoscentem huiusmodi debita, sed propter rerum inopiam solvere non valentem, excommunicationis sententiam promulgavit. ...".
ODORICI
ODORICO
ODORIZZI
Odorici è tipicamente emiliano di Bologna, Modena e Vignola soprattutto, Odorico è sicuramente friulano di Rivignano nell'udinese, Sesto al Reghena e San Vito al Tagliamento nel pordenonese, con un ceppo trapiantato anche a Latina, Odorizzi è tipico del trentino, di Tassullo, Albiano, Trento, Cles, Tuenno, Lavis e Gargazzone, dovrebbero derivare, direttamente o tramite alterazioni dialettali, dal nome goto Odoricus, dell'uso di questo nome in Friuli abbiamo questo esempio: "...Odoricus de Portu Naonis (Pordenone) circa annum 1265 Portu Naonis (in regione Foroiuliensis (Friuli)) natus est, anno 1331 Udini vita functus. Iuvenis Ordinem Franciscanorum ingressus est ibique magnae austeritatis et humilitatis specimina dedit. ..".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Odorici è un cognome diffuso nel Modenese e nel Bolognese, deriva dal personale burgundo Audarîks, composto da 'audha' = ricchezza e 'rik' = signore, principe ma anche ricco, latinizzato in Otaricus.
OFFARELLI
OFFI
Offarelli, quasi unico è laziale, Offi, molto raro, è tipico del casertano, di Pietramelara in particolare, si potrebbe proporre una derivazione, direttamente o tramite una forma ipocoristica, dal nome medioevale germanico Offo, di cui abbiamo un esempio d'uso in questo scritto dell'anno 689: "...At vero an. 603 inter Germanos fidem praedicavit Offo quidam Anglus satus ex regio sanguine. Spelm. Conc. I, 126, et Uilfrid episcopatu privatus, circa an. 679, Romam iturus, flante Favonio, pulsus est Fresiam, ibique praedicabat Christum, V, 20.] quae nondum audierant, gentibus evangelizando committere: quarum in Germania plurimas noverat esse nationes, a quibus Angli vel Saxones qui nunc Brittaniam incolunt, genus et originem duxisse noscuntur...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Rarissimo cognome presente a Pescia Romana (VT). A mio parere deriva dal latino classico 'offarius' = cuoco che cucina pezzo dopo pezzo. Il sostantivo latino d'origine, conservatosi peraltro in italiano moderno, è infatti 'offa' = boccone, ma soprattutto focaccia di farro, ciambella.
OFFIDANI Offidani  è specifico del Piceno, di Porto Sant'Elpidio, Sant'Elpidio a Mare, Porto San Giorgio e Fermo nell'ascolano e di Civitanova Marche  e Potenza Picena nel maceratese, dovrebbe trattarsi di una forma etnica stante ad indicare che i capostipiti fossero originari di Offida, una città del Piceno.
OFFREDI Specifico della bergamasca, deriva dal nome rinascimentale Offredo o dall'aferesi di nomi come Goffredo, Loffredo o Roffredo.
OGGERI
OGGERO
Oggeri, assolutamente rarissimo, è piemontese ed è probabilmente dovuto ad errate registrazioni di Oggero che, sicuramente piemontese, ha ceppi a Torino e Carmagnola nel torinese ed a Cuneo e Borgo San Dalmazzo nel cuneese, dovrebbero derivare dal nome medioevale Oggerus, una latinizzazione del nome longobardo Oger di questo nome abbiamo un esempio in questo scritto di epoca longobarda: "...His igitur, quae ego balbus et edentulus, non ut debui circuitu tardiore diutius explicare tentavi, veridicus speculator Oggerus celerrimo visu contuitus dixit ad Desiderium:..".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Oggeri è un raro cognome piemontese, probabilmente dal nome personale germanico Otgerio. Top. Oggèri (- Pelosi), frazione Viarigi, Asti.
OGGIANA
OGGIANO
OGGIANU
Oggiana è quasi unico, Oggiano ha un grosso ceppo a Sassari e nel sassarese, a Castelsardo, Viddalba, Valledoria, Santa Maria Coghinas,Alghero, Sorso, Porto Torre e Bulzi, nell'olbiese a Tempio Pausania, Badesi, Bortigiadas e Trinità d'Aqultu e Vignola, ed a Cagliari e Dolianova nel cagliaritano, ed uno nel Salento, ad Oria e Brindisi nel brindisino, Oggianu ha un ceppo a Nuoro, Sindia e Siniscola nel nuorese, a Magomadas e Bosa nell'oristanese ed a Cagliari, potrebbero derivare da un soprannome dialettale sardo arcaico con il significato di insaziabile, che mangia a dismisura.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
OGGIANA; OGGIANO; OGGIANU: la voce oggianu, oghianu, da ocru (centrale), ogu (Log. e Camp.) in lingua sarda significa colui che guarda, che adocchia, anche guardone. Ma crediamo con certezza che il cognome Oggianu e le sue varianti derivino dal toponimo Og(g)ianu, villaggio scomparso, ma documentato in quasi tutte le carte antiche medioevali: l’etimologia della voce, permane incerta, probabilmente pre romana. Apparteneva alla Curadorìa di Canaran, nel regno giudicale di Gallura; i suoi resti si trovano in agro di Luras. Fece parte poi dei possedimenti oltremarini della repubblica di Pisa. In seguito fu assegnato ai Doria. Il villaggio fu abbandonato nella seconda metà del XIV secolo,  a causa delle guerra tra il giudicato di Arborea ed il Regno catalano aragonese di Sardegna. E’ documentato come “oppidum excellens” nell’opera di Giovanni Francesco Fara” In Sardiniae Chorographiam”, al capitolo “Civita urbs et dioecesis”: …et in regione Canahini interiere oppida Canahini et Ogiani aliaque regio …etc.; nel  “De Rebus Sardois II”, sempre del Fara, nel capitolo “”Turritani Iudices” – I Giudici di Torres – quando cita Genuarius II vulgo  Genuarius de Lacon appellatus - Gianuario II, da tutti conosciuto come Gunnari de Lacon – …in età avanzata divise il regno tra i suoi figli…: iudicatum turritanum Barisoni primogenito, regionem de Nurcara Petro, regionem Frissiae Itocaro et regiones Ogiani et Anglonis Comitae donavit et…In tutte le carte antiche, sempre e comunque il cognome è preceduto dalla preposizione “de” ad indicare la provenienza da luogo. Tra i firmatari della Pace dei Eleonora del 1388, troviamo: Ogiani (de) Taniele, jurato ville Chelemale, * Chelemale…odierno Cheremule - Contrate Caputabas; Ogiano (de) Joanne, ville Gulcei, * Gulcei…odierno Bultei. Contrate de Anglona; Ogianu (de)Joanne – ville de Dosille, * Dosìlle…Osìdda (Contrate Montis Acuti – Ozieri); Ogianu (de) Anthonius, ville Sasseri, *** Sasseri…Sassari. Et nos Pugioni Anthonius et De Lacon Salatinus, cives Sasseri, sindici, actores et procuratores…Marringoni Arsòcus potestas ac capitanus civitatis Sasseri. Omnes cives congregatis in civitate Sasseri, apud ecclesiam Sancte Caterine…presentibus Corda Jacobo, Magnispesa Francisco, De Mascara Francisco. In die XIII mensis Januarii MCCCLXXXVIII – 1388; Ogianu (de) Anthonius, ville Sasseri; Ogianu (de)Guantino, ville Sasseri; Ogianu (de) Guillermus, ville Sasseri; Ogianu(de) Sisinius – de Aristanni, *** Aristanni: Oristano > elenco dei nomi dei firmatari della PETIZIONE. Omnes cives mercatores et habitatores dicte civitatis…nisi pastores bestiaminum et quorum dificulter demorari non poterant…congregati. Porta la data : die XIIII mensis Januarii M°. CCC°. LXXXVIII° et etc. Nel Condaghe di San Michele di Salvennor, CSMS, XI, XIII secolo, al capitolo 255, troviamo i fratelli Gosantine e Jubanne de Ojànu, la figlia di Gosantine Maria e la nipote Justa(in una donazione): - en Gocioccor y en Speralto( forme corrotte per Bortioccoro- villaggio distrutto -  e Isporlatu - attuale) > Dio(faccio dono) a San Miguel de Salvennor, (yo) donna Barbara de Gunale por su alma su casa de Gulciocor y de Speralto con saltos…segue un lungo elenco di terre ;…(a cui fa seguito la donazione di servi)…Doi tambien hombres , un quarto(del servizio) de Gosantin de Ugianu y un quarto de si hijia(figlia) Maria y un quarto de su nieta(nipote) Jiusta…a Juan de Ogianu entero…Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI, XIII secolo, al capitolo 306, troviamo Gosantine de Ojanu, teste in una lite (kertu) per la proprietà terriera: (l’estensore è Petru priore de Trullas) – kertait mecu (mi ha citato in giudizio) Gitilesu Melone ca : - sa vinia de socru meu(di mio suocero) de Narbones, progitteu l’han sos de Trullas ? (perchè i monaci di Trullas possiedono la vigna di Narbones di mio suocero ?), etc. etc. tra i testimoni è citato Gosantine d’Ojanu. Al capitolo 50, sempre del CSNT, è citato Ianne d’Ojanu, proprietario di terre in Balle de Mela(valle in Arkennor o Arcennor - paese scomparso non lontano da  Semestene), in un acquisto da parte del convento: Comporailis (ho acquistato) terra in balle de Mela a Ianne Pirari…et est in termen dessa terra abe ispelunca tuva, parçinde de pare(confinante) cun sa terra de Ianne dOjanu ; et…Attualmente il cognome Oggiana è presente in 14 Comuni italiani, di cui 3 in Sardegna: Ozieri 14, Bono e Carbonia con un solo nucleo familiare. Il cognome Oggiano è presente in 152 Comuni italiani, di cui 60 in Sardegna: Sassari 354, Tempio 127, Castelsardo 84, Viddalba 78, etc. Nella penisola è Roma con 58 ad avere il numero più alto, seguono Genova con 45, Milano con 20, etc. Il cognome Oggianu è presente in 92 Comuni italiani, di cui 50 in Sardegna: Silanus 48, Magomadas 39, Macomer 37, etc. Nella penisola Genova ne conta 33, Roma 22, etc.
OGGIONI
OGGIONNI
Oggioni è tipico della zona nord di Milano, varesotto e comasco, Oggionni è più tipico del milanese e bergamasco, dovrebbero derivare dal toponimo Oggiona con S. Stefano nel varesotto o Oggiono nel lecchese, toponimi la cui origine dovrebbe essere dal vocabolo gallolatino augionus (luogo ricco di acqua).
OGLIARA Ogliara, assolutamente rarissimo, è specifico del vercellese.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ogliara è un raro cognome presente in Piemonte, Toscana e Campania. Probabilmente da toponimi omonimi come Ogliara (SA). Etimologia latina da 'olea' = "olivo": quindi luogo dove abbonda la pianta dell'olivo, come 'oliveto' (-ara è un suffisso collettivo).
OGLIARI
OGLIARO
Ogliari ha origine nella provincia di Cremona, Ogliaro è tipico del biellese, il primo potrebbe potrebbe discendere da un toponimo come San Martino Olearo (MI), il secondo, più probabilmente, deriva da un soprannome legato al mestiere di ingrassatore delle ruote dei carri.
OGNA
OGNI
Ogna è tipico del bresciano, di Rezzato e Nave, Ogni è forse unico, dovrebbero derivare dal nome del paese bergamasco di Ogna del comprensorio di Villa D'Ogna, toponimo che origina dal termine dialettale ogna o ognè che è il nome dialettale dell'ontano alpestre, pianta molto diffusa nel bresciano e nella bergamasca.
OGNIBENE
OGNIBENI
ONNIBONI
Ognibene è diffuso in Emilia a Modena, Bologna e nel reggiano a Correggio e Rubiera, e particolarmente in Sicilia a Vallelunga Pratameno nel nisseno, Palermo e Valledolmo nel palermitano, Naro, Menfi e Montevago nell'agrigentino, Ognibeni sembrerebbe originario del trentino della zona di Trento, Levico Terme e Centa San Nicolò, con un ceppo anche a Barghe nel bresciano, Onniboni, estremamente raro, è specifico della zona che comprende lo spezzino. il carrarese ed il lucchese, dovrebbero tutti derivare da modificazioni del nome gratulatorio medioevale Omnibonus di cui abbiamo un esempio nel notaio del 1500 a Riva del Garda in trentino, tale Omnibonus de Ferrariis filius quondam Bernardini. o anche ad Arco (TN) nel 1595 in un atto leggiamo: "...Angela moglie del fu Bartolomeo, quale tutrice di suo figlio Bartolomeo, contro Margarita olim moglie di Antonio Pasini, quale tutrice di Ognibono Ceschini di Cologna, di lui figlio, circa l'adempimento dell'ultima volontà testamentaria ...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
OGNIBENE - II cognome muove dal nome proprio augurativo medievale Omnebonum, Onnibene, forma dotta del nome Tuttobuono. Fonte: F. Violi Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996
OGNISANTI
OGNISSANTI
Ognisanti, assolutamente rarissimo, è una forma anomala di Ognissanti che sembra avere oltre al nucleo pugliese a Manfredonia nel foggiano anche un ceppo secondario nel milanese, deriva dall'usanza di dare questo nome ai bambini nati il primo novembre nel giorno di Ognissanti, ma è pure possibile derivi dal fatto che la famiglia proveniva da una zona sotto le competense di uno dei tanti conventi d'Ognissanti o borghi con questo nome.
OGNO Ogno ha un piccolissimo ceppo ligure nel genovese ed uno sardo ad Alghero nel sassarese ed a Santa Teresa di Gallura nell'olbiese, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale arcaico legato al termine sardo arcaico per corbezzolo.
OGULIN Ogulin, ormai quasi scomparso, è un cognome sloveno probabilmente derivato dal toponimo di origini veneziane Ogulin della Croazia nordoccidentale vicino al confine con la Slovenia, toponimo che dovrebbe derivare dal termine latino obgula (baratro, precipizio).
OI Assolutamente rarissimo, sembrerebbe avere due ceppi separati, uno sardo ed uno laziale, il primo potrebbe derivare dall'aferesi del cognome Boi, il secondo potrebbe essere legato alla provenienza etnica del capostipite da un gruppo di galli Boi ed anche qui per aferesi sarebbe diventato Oi.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Oi, secondo M. Pittau, Dizionario dei cognomi della Sardegna, 2, pag. 286, può corrispondere all'avverbio campidanese 'oi' = oggi, dal latino 'hodie'.
OIOLI Oioli è caratteristico del novarese, di Gattico in particolare, ma anche di Borgomanero e Invorio.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Il cognome "Oioli" e la sua versione precedente Uijollo appaiono per la prima volta nei documenti della città di Maggiate Inferiore (NO), all'inizio del XVI secolo. Uijollo era la italianizzazione della pronuncia locale uiööö (con l'ö che suona come in francese) del nome Guidollo. In sostanza il passaggio al cognome Oioli è stato il seguente: Guidollo = Uiööö > Uijollo > Oioli che pertanto viene a significare discendenti di Guido o Guidollo.
OLCESE Olcese, tipicamente ligure di Genova e del genovese, di Sori, Lumarzo, Recco e Pieve Ligure, dovrebbe derivare dal nome medioevale Olcese, nome attribuito in onore di Sant'Olcese, vescovo di Normandia del V° secolo, che, in fuga dalla Gallia riconquistata dai barbari, si fermò in val Polcevera, valle ad occidente della città di Genova, dove si conquistò un notevole consenso, tanto da far sì che si  diffondesse, presso la popolazione locale, l'uso di attribuire ai propri figli il suo nome, in molti casi il cognome può anche derivare dal nome del paese di Sant'Olcese (GE).
OLDANI
OLDANO
Oldani, specifico lombardo, è molto diffuso nell'area milanese, a Magenta, Milano, Corbetta, Santo Stefano Ticino, Marcallo con Casone, Sedriano, Arluno, Ossona, Bareggio, Abbiategrasso, Vittuone, Robecco sul Naviglio e molti altri, Oldano è invece piemontese, dell'area torinese e astigiana, di Torino, Castello di Annone (AT) e Grana (AT), potrebbero derivare da etnici di toponimi come Olda (BG) o di località come Olda di Vedeseta del Ducato di Milano, ma anche, e più probabilmente, dal nome medioevale Oldanus che sembrerebbe essere di origini longobarde. Tracce di queste cognominizzazioni si hanno ad esempio in una Carta venditionis dell'anno 1197 a Lodi: "Anno ab incarnatione domini nostri Iesu Christi millesimo centesimo nonagesimo septimo, septimo kalendas decembris, indicione prima. Fecit vendicionem et cartam venditionis ad proprium Iacobus de Andrea Oldanus, qui est professus se lege vivere Longobardorum, in Martino de Pelato nominative de pertica una et media plus minusve de terra plantata de vitibus que iacet in teritorio de Brenbio, in contrada in qua dicitur in Felexeto, cui est a mane Benni de Habonis, a meridie Adamini de Habonis, a sero emptoris, a monte Guilielmi de Habonis, vel si ibi alie sint coherentie. ...", verso la fine del 1200 a Milano opera una famiglia notarile Oldani, con Francino Oldano di Porta Vercellina pubblico notaio, si hanno tracce di una posizione rilevante della famiglia in questa lettera del 1450, inviata da Francesco Sforza Duca di Milano: "Aluisio Oldano. Perché quisti da Sanseverino se voriano posser valere de quella assignacione a loro facta de libre xii mila e dicono che no se pigliando altro partito et altra via che per la via ordinaria et che se va non se ne venerà may a capo, pertanto ne pare che ve debiate intendere cum lo podestà et cum li homini et cum qualunche altro ve parirà sia intendenti, et vidiati dare tal forma et modo che se possino prestissimo ritrare et che se possino valere et aiutare neli bisognii loro. Et circa ad ciò vogliati usare ogni diligencia et solicitudine. Mediolani, ii octobris 1450. (firmato) Iohannes de Ulesis (ambasciatore di Francesco Sforza) .".
OLEARI
OLEARIO
OLEARO
OLIARI
OLIARO
Oleari ha un ceppo in Emilia a Reggio Emilia, Rubiera e Scandiano nel reggiano ed a Modena e Formigine nel modenese, Oleario è praticamente unico, Olearo è piemontese dell'alessandrino, di Serralunga di Crea e Casale Monferrato, Oliari ha un ceppo a Tiarno di Sopra in trentino, Oliaro ha piccoli ceppi in Piemonte a Casale Monferrato nell'alessandrino, a Vercelli ed a Biella, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal mestiere di produttori o venditori d'olio svolto probabilmente dai capostipiti.
OLEOTTI Molto raro è originario della zona tra Milano e Crema potrebbe derivare dal nome del fiume Oglio.
OLGIATI Abbastanza raro è tipico del nord milanese e del Canton Ticino, deriva da toponimi come Olgiate Comasco (CO), Olgiate Molgora (LC) o Olgiate Olona (VA). Nel 1546 il governatore di Milano Ferrante Gonzaga,  affida le opere di fortificazione della città a Giovanni Maria Olgiati, il cui progetto prevedeva la creazione di una cerchia di bastioni che si congiungessero con le difese del Castello Sforzesco.  Nel Canton Ticino, troviamo un Rodolfo Olgiati come podestà di Plurs dal 1689 al 1691.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Olgiati è cognome lombardo che viene dal toponimo Olgiate Comasco (CO) o Olgiate Olona (VA) oppure Olgiate Molgora (LC). Il nome Olgiate deriva probabilmente dal personale latino "Ulvius" o "Ulbius" con il suffisso "-ate" che indica appartenenza.
OLIA
OLIAS
OLIVAS
Olia è tipicamente sardo, ha un ceppo a Sassari e ad Ittiri nel sassarese, ed uno nell'oristanese, a Solarussa, Simaxis ed Oristano, Olias, estremamente raro, ha qualche presenza nell'oristanese e nell'iglesiente, Olivas, leggermente meno raro, sempre sardo, ha un piccolo ceppo a Bolotana nel nuorese ed uno a Cagliari.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
OLIA; OLIAS; OLIVA; OLIVAS: le voci, s’olia, is olias, is olivas in lingua sarda designano sia l’albero che il frutto dell’ulivo. I cognomi Olia, Olias e Olivas sono propriamente sardi, Oliva è abbondantemente diffuso in tutta Italia. Il cognome è documentato nelle carte antiche. Tra i firmatari della Pace di Eleonora LPDE del 1388, troviamo: Oliva Guillermus, juratus Castri Callari, *** Castri Callari… Joveri Marcus et Roig Franciscus, sindici ac procuratores Castri Callari… testibus Bertran Natale de Callari et Iacobo De Maiolica…et Mironi Petro, De Osona Bartholomeus, crolli Arnaldo. In die XVIII mensis decembris, anno MCCCLXXXVII (1387 – i rappresentanti di Cagliari furono i primi a controfirmare la Petizione di Eleonora); convenerunt et interfuerunt venerabiles ( omnes jurati et habitatores Castri Callari). Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI, XIII secolo, ai capitoli 189 e 219, è citato d’Olivas Petru, servo in Scanu (si tratta di Scanu Montiferro); al 189 in una donazione: positinke donnu Ythoccor d’Athen pross’anima sua a Sanctu Nichola latus (la metà del servizio) de Petru d’Olivas…Al 219, in un acquisto(comporu): comporaili ad Ythoccor de Varro .III. dies (la settimana) in Petru d’Olivas etc. Nella storia della Sardegna sono inoltre ricordati i Conti di Oliva, a partire dal 1449: della famiglia Centelles prima, poi Borja, infine Pimentel. La contea d’Oliva comprendeva: il Ducato di Monteacuto, il Principato di Anglona,  il marchesato del Marghine, la Contea di Osilo, la Baronia di Coghinas; durò sino all’abolizione del feudalesimo. Ricordiamo inoltre De Olives Giovanni Antonio, di origine iberica, fu “fiscal” del Tribunale del Santo Uffizio per il Regno di Sardegna nel 1705 e Inquisitore dal 1706 al 1708. Ricordiamo ancora Olives Girolamo, di origini iberiche, ma nativo di Sassari. Fu avvocato fiscale nel 1553, nel Supremo Consiglio d’Aragona. Sua figlia Costanza Olives scrisse il primo commento della Carta de Logu di Arborea: “Commentaria et Glossa  in Cartam de Logu”, con 1^ edizione a Madrid nel 1567. Ultima nota: Olìa Speciosa è una frazione del Comune di Castiadas – Costa Rey. Attualmente il cognome Olia è presente in 50 Comuni italiani, di cui 16 in Sardegna: Sassari 44, Solarussa 19, Simaxis 14, etc. Nella penisola Napoli ne conta 12, Genova 9. Olias è presente in 11 Comuni d’Italia, di cui 7 in Sardegna: Zeddiani 14, P. Torres 6, Carbonia 5, etc. Il cognome Oliva è diffuso, come detto, in tutta Italia, con le punte più alte a Roma 518, Napoli 389, Milano 304, Palermo 296, Messina 296, Genova 218, etc. In Sardegna è presente in 16 Comuni: Carbonia 19, Iglesias 19, Alghero 18, Pabillonis 14, Terralba 13, etc. Il cognome Olivas è presente in 23 Comuni italiani, di cui 10 in Sardegna: Bolotana 18, Cagliari 13, Olbia 6, etc.
OLIANA Oliana ha un ceppo a Roncone in trentino ed uno nel trevisano a Conegliano e Vittorio Veneto, potrebbe derivare da nomi di località come l'Oliana dolomitica vicino a Forno di Zoldo nel bellunese.
OLIANAS Olianas è tipicamente sardo, di Cagliari, Gergei, Esterzili ed Escolca nel cagliaritano e di Carbonia, dovrebbe stare ad indicare la provenienza del capostipite dal paese di Oliena nel nuorese, chiamato in sardo Oliana.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
OLIANAS: de Olianas = di Oliena: Oliana, Uliana, nella dizione locale. È centro abitato di 7400 abitanti, della provincia di Nuoro. Il territorio fu abitato sin dal neolitico e ne sono testimonianza i numerosi resti archeologici prenuragici e nuragici. La leggenda vuole che i primi abitatori di Oliena siano stati gli ilienses, uomini del mare, provenienti da Troia (Ilio),in seguito alla distruzione della città ad opera degli Achei. L’etimologia della voce oliana o uliana (nella parlata locale) lascia ancora qualche incertezza; alcuni la fanno derivare dal olìaulivi, di cui il territorio è ricco. Non escludiamo che la voce possa derivare dai mitici colonizzatori del luogo, gli ilienses appunto. In periodo medioevale la “villa – bidda” appartenne alla Curadorìa di Orosei Galtellì, nel regno giudicale di Gallura, ma villaggio di confine con regno giudicale di Càrali. Terminato il regno giudicale di Gallura, Oliéna fece nel 1288 fece parte del territorio oltremarino della repubblica di Pisa. Nel 1365 il territorio fu occupato dagli arborensi e successivamente conglobato nel regno giudicale di Arborea. In seguito alla sconfitta degli arborensi del 1409, il territorio passò al Regno catalano aragonese di Sardegna, che andrà a comprendere l’intera isola. Oliena fu meta dei Padri Gesuiti, che vi si insediarono nell’anno 1665 e si unirono subito ai frati minori di S. Francesco da Paola, già presenti dal 1525. I gesuiti hanno lasciato un grande segno del loro passaggio, nel villaggio e nel suo territorio, dal punto di vista culturale ed economico. L’attuale chiesa parrocchiale di Oliena porta il nome di Sant’Ignazio da Loyola, il fondatore della Compagnia di Gesù. Anche la scrittrice sarda Grazia Deledda ha lasciato un bel ricordo del paese di Oliena, nel romanzo “Canne al Vento”, che insieme a “Elias Portòlu” le concessero il premio Nobel per la Letteratura nel 1926.  Attualmente il cognome Olianas è presente in 56 Comuni Italiani, di cui 32 in Sardegna: Cagliari 56, Carbonia 25, Gergei 18, etc. Nella penisola è Genova ad avere il numero più alto con 15.
OLIANI
OLIANO
Oliani ha un piccolo ceppo a Mirandola nel modenese, a Lonato e nel bresciano e nel mantovano a Poggio Rusco, Ostiglia, Mantova, Magnacavallo, Sermide e Pieve Di Coriano, con una presenza molto poco significativa nel leccese, Oliano è tipico di Pompei (NA), potrebbero derivare da toponimi ormai scomparsi come quello citato in questo testo dell'anno 802: "...Concedimus etiam eidem uenerabili episcopo sueque ecclesie ut per hoc preceptum nostre auctoritatis confirmamus uillam que uocatur Olianus et aliam uillam que uocatur Cacauianus et castellum Uelloso cum castellare suo, ...", il toponimo dovrebbe derivare dal nomen latino Aulius ad indicarne la proprietà, o dalla Gens plebea Aulia, Marcus Aulius Albinus prefetto della prima coorte dei Breuci si ritirò nelle sue proprietà in campania nel secondo secolo d.C., un Aulius Hirtius era un importante collaboratore di Giulio Cesare durante le guerre galliche (il modenese, il mantovano ed il bresciano facevano parte della Gallia cisalpina e Cesare distribuì molti terreni come premio di congedo ai suoi veterani.
OLIBONI Oliboni è specifico di Verona e del veronese, di Pescantina, Sant'Ambrogio di Valpollicella, Negrar e San Giovanni Lupatoto (vedi anche OGNIBENE).
integrazioni fornite da Luigi Silvio Oliboni
Giovanni Rapelli, nel suo volume "I cognomi del Veronese" (Edizioni La Grafica-Vago di Lavagno, 1995), nell'interpretare l'origine del cognome Oliboni, si riallaccia essenzialmente al nome personale Omnibonus, che risulta attestato nel territorio Veronese solo dopo l'epoca di Dante. A detto nome personale sono certamente da ricondurre le attuali forme cognominali: Onniboni, attestata* nella zona fra Massa e La Spezia; Ognibeni, attestata* nel Trentino e nella Lombardia occidentale (Brescia); Ognibene, attestato* e diffusissimo in tutta l'Italia Settentrionale.  Molto più credibile appare l'ipotesi fatta propria da Angelo Bongiovanni (Nomi e cognomi -Saggio di ricerche etimologiche e storiche - Bocca Editori-Milano, 1940) che, a pagina 35, si rifà alla forma Auribano-Auribonus, presente in documenti di Lucca del 769 d.c., in pieno dominio longobardo.  Secondo il Weber, le sopra citate forme sono latine solo in apparenza, mentre in realtà non sono nient'altro che il termine longobardo Auribano (da Aur=Saetta e Bano=Uccisore), a cui è stata poi apposta la terminazioni latina in us.  Attualmente la forma cognominale risulta attestata sia con il mantenimento dell'originaria seconda consonante liquida "r": Ariboni, forma che mantiene il vocalismo iniziale più simile all'originario, come attualmente attestata* in provincia di Milano;
Oriboni, evoluzione dell'originario "Au" in "O", attestata in Lombardia (Milano e Bergamo); sia con la successiva metafonia della liquida in "l": Aliboni, attestato* in Toscana nelle zone di Massa, Lucca e Firenze; Oliboni, storicamente documentata (Ulibon, Olibon) solo nella zona a nord di Verona ed anche attualmente attestata* essenzialmente solo nella provincia di Verona (salvo la grande emigrazio-ne di fine '800 in Brasile (a), ed in misura minore in Argentina e negli USA).
OLIMPIERI Olimpieri è specifico dell'area ternano, viterbese, di Orvieto (TR) e di Cellere e Lubriano (VT), con presenze significative anche a Todi nel perugino, dovrebbero derivare dal nome rinascimentale Olimpiero, probabilmente portato dal capostipite.
OLINDI
OLINDO
Olindi è praticamente unico, Olindo sembrerebbe avere un piccolissimo ceppo a Taranto ed uno in Sicilia a Catania ed a Pachino e Siracusa nel siracusano, potrebbero derivare dal nome medioevale di origine germanica Olindus, che troviamo citato in quest'opera medioevale: "..Talis in urbe volans casus vulgatur, et omnem Huc populum trahit, huc etiam concurrit Olindus Multa agitans, dubioque metu perfixus amantis. Ut vero hanc pressam manicis, et frigore vidit Perfusam gelido lethi, duroque ministros Instare officio, tum tota ex urbe fluentis Praecipitans populi cirum se disiicit undam...", un'alterazione del nome medioevale germanico Odolin, usato anche in Spagna e nei paesi dell'Europa dell'est.
OLIVA
OLIVI
OLIVO
ULIVI
Oliva è molto diffuso in tutt'Italia, al sud in particolare, Olivi ha un ceppo tra veneziano e Padovano, ed è poi molto diffuso in Emilia e Romagna, Marche, Toscana, Umbria e viterbese e romano, Olivo ha un grosso ceppo in Veneto e Friuli, uno in Calabria, soprattutto nel catanzarese ed in Sicilia soprattutto nel messinese, Ulivi è tipico dell'area che comprende la Toscana centrosettentrionale, in particolare il lucchese ed il fiorentino, ed il forlivese, dovrebbero tutti derivare dal nome rinascimentale Ulivus, Olivus e Oliva, di cui si ha un esempio nel testo sulla passione di Sant' Arialdo: "... vident naviculam concite venientem duosque homines deferentem. Hi enim a dicta Oliva mittebantur, timente ne priores ministri Arialdo vitam donarent: de his quippe maxime confidebat, ...", ma in molti casi può derivare da soprannomi originati da un rapporto con le olive o in quanto raccoglitore o in quanto lavoratore di olive. Tracce di questa cognominizzazione le troviamo nelle Marche a Pennabilli (PU) fin dal 1500 con i Conti Oliva, nell'alto comasco fin dal 1600 si rilevano dei ceppi famigliari di Oliva.
OLIVARI
OLIVERI
OLIVERII
OLIVERIO
OLIVERO
OLIVIERI
OLIVIERO
Olivari ha due ceppi, uno importante in provincia a oriente di Genova ed uno nel bresciano, Oliveri ha un nucleo in Sicilia ed uno in Liguria, alessandrino e cuneese, Oliverii, assolutamente rarissimo, è della zona tra la provincia di Teramo e quella di Rieti, Oliverio ha un grosso ceppo originario in Calabria, Olivero è diffusissimo in tutto il Piemonte e nella Liguria centroccidentale, Olivieri è estremamente diffuso in tu'Italia, Oliviero è panitaliano, con massima concentrazione in Campania ed in particolare nel napoletano, derivano tutti dal nome di mestiere di raccoglitori di olive o da modificazioni del nome Oliverius o Oliviero. Tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Mombasiglio (CN) fin dalla seconda metà del 1400 con Laurentius Oliverius e Andreas Oliverius citati in un atto tra i cittadini benemeriti della città, nella seconda metà del 1600 le troviamo a Nocera: "...Ioannes Curtius Oliverius Nobiles de Nuceria Iuris Utriusque Doctor illustrissime civiatis Narnie eiusque comitatus et districtus Gubernator...".
OLIVATI
OLIVATO
ULIVATI
Olivati è caratteristico di Verona e del veronese, Olivato, oltreche del veronese, è tipico del padovano e del veneziano, Ulivati è quasi unico, dovrebbero essere forme patronimiche, dove i suffissi -ati ed -ato stanno ad indicare il figlio di, riferiti a capostipiti, i cui padri facessero di soprannome Oliva o si chiamassero Olivo od Ulivo (vedi OLIVA).
OLIVETI
OLIVETO
OLIVETTI
OLIVETTO
Oliveti ha ceppi a Genova, Bologna ed Italia centrale, Oliveto è tipico del potentino e cosentino, Olivetti ha un ceppo nel torinese, un nucleo importante tra bresciano e veronese, un ceppo nell'anconetano ed uno, forse non secondario, a Roma, Olivetto è tipico del vicentino e padovano, con un ceppo a Maniago (PN), potrebbe derivare da relazioni con la coltivazione degli olivi, da caratteristiche della carnagione, particolarmente olivastra, o anche da caratteristiche della località di residenza della famiglia, in alcuni casi può derivare da un diminutivo del nome Oliva (vedi Oliva).
integrazioni fornite da Luigi Cesare Oliveti
Oliveti ha un nucleo a Roccabernarda/Cotronei (KR) fin dalla fine del 1700, quando vi si trasferì da Rogliano (CS).
OLLA Specifico del sud della Sardegna, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo olla (pentola), potrebbe anche derivare dall'aferesi del nome dell'area del Parteolla, comuni di Dolianova, Barrali, Donori, Serdiana. Settimo San Pietro e Soleminis.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
OLLA: sul valore semantico e sulla etimologia di olla permangono incertezze. In latino olla significa pentola, tegame. Alcuni linguisti fanno derivare olla da dolia, quindi dal latino dolium = botte. Ma òlla in sardo come in spagnolo sono le fave fresche col lardo (o pancetta  - di porco): è un piatto tipico della Sardegna, sin dai tempi antichi. C’è anche il proverbio: “S’annu ki hat a pròi fa cun lardu”! “L’anno in cui pioveranno dal cielo la fave col lardo”! (vedi nel Web Giuseppe Concas – Dicius…): “olla” una “manna” del cielo per i sardi quindi! È solo una ipotesi! Intanto col termine “Parteolla” si designa la regione che fa capo a Dolianova; Dolia o Parte Olla nelle carte medioevali; Curadorìa del regno giudicale di Càrali, che faceva capo alla “villa” – bidda -  di  San Pantaleo, sede inoltre della diocesi di Dolia (in seguito San Pantaleo e Sicci andranno a costituire l’attuale centro di Dolianova). Per il significato e l’etimo della voce “dolia”, ci sono pareri diversi: c’è chi la fa derivare da dolium (latino) e chi da d-olìa, per la presenza degli oliveti. In tutti i casi Dolianova è famosa sia per le sue “botti” di vino (“Parteolla”), sia anche per il suo ottimo olio d’oliva! Nelle carte antiche da noi consultate non è presente il cognome Olla, che però troviamo come nome di una montagna: nell’opera “In Sardiniae Chorographiam” di Giovanni Francesco Fara, al capitolo “de Fluviis” – i fiumi troviamo; Flumen Caralis oritur ex Badoepiscopi agro et decurrit, etc. et cum eo viam regiam petens in regionem Doliae labitur, ubi recipit Orrolis fluvium ex montibus agri et montium Plani Fangonis oriundum; inde verrus oppidum Ussanae decurrit et augetur alio Bonarbae fluvio, qui ex montibus Ollae oriens per regiones …et etc. E’ citato quindi il rio Bonarba, che nasce dai Monti Olla (oggi detti monti del Gerrei) scorre in agro di San Pantaleo ( Dolianova), verso Serdiana, dove prende il nome di Rio Flumini e poi verso lo stagno di Santa Gilla, ma prima cambia ancora nome in Rio Mannu. I Monti Olla dunque hanno probabilmente dato il nome al Distretto o Curadorìa medioevale, o ancora meglio Parte Olla. Alcuni linguisti fanno derivare la voce “olla” da “aucla” > “ocla” dalla radice “auk” > cuocere, dalla radice antica indoeuropea “ukha” > tegame, casseruola. Nelle carte antiche e precisamente tra i firmatari della Pace di Eleonora, del 1388 troviamo il cognome Ogla:  Ogla (de) Arsòco, jurato ville Poupo; Ogla (de) Assay, ville Selluri; Ogla (de) Gantino, ville Selluri; Ogla (de) Petro, jurato ville Pardu. Non sappiamo altro! Attualmente il cognome Olla è presente in 151 Comuni italiani, di cui 71 in Sardegna: Quartu 338, Sinnai 266, Cagliari 170, Guspini 80, Pula 63, etc. Nella penisola Roma ne conta 37, Genova 15, etc.
OLLARGIU Ollargiu è specifico di Carbonia e Masainas nel carboniense, di Cagliari e di Villacidro nel Medio Campidano.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
OLLARGIU: ollàrju, odzàrgiu, dal latino olearius = addetto all’olio, venditore d’olio, anche mugnaio. Il cognome è probabilmente riferito al mestiere del capostipite. Non l’abbiamo trovato nelle carte medioevali da noi consultate. Ollargiu è presente in 24 Comuni d’Italia, di cui 10 in Sardegna: Carbonia 33, Masainas 17, Cagliari 13, Villacidro 12, etc.
OLLOSU Ollosu, molto molto raro ha qualche rara presenza nella Sardegna meridionale, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sardo meridionale ollosu (oleoso, untuoso).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
OLLOSU: oleoso, da òllu, òdzu, dal latino oleum. Il logudorese odzòsu, in campidanese ollosu = oleoso, sporco di grasso. Oleum è riferito tanto al grasso vegetale quanto a quello animale. Ollu in campidanese è riferito più che altro all’olio d’oliva; odzu in Logudoro. Il grasso detto porco, in campidano è generalmente detto làdru ‘e procu. Il grasso della schiena, sempre del porco è detto s’ou ‘e pari (olu de pari), il grasso delle pareti della schiena del porco. Il cognome potrebbe essere riferito al mestiere del capostipite: mugnaio, macellaio, o altro. Non l’abbiamo trovato negli antichi documenti della lingua e della storia della Sardegna; dovrebbe trattarsi di un cognome di origine relativamente recente. È pure un cognome molto raro e presente in soli13 Comuni italiani, di cui 9 in Sardegna: Gonnosfanadiga 9, Samatzai 8, Sinnai 6 etc. Nel continente, precisamente in provincia di Varese ci sono alcune famiglie con quel cognome: pare si tratta di emigrati di Gonnosfanadiga. Lo stesso discorso è valido per la famiglia Ollosu di Battipaglia. Per ora non sappiamo altro! Intanto diciamo che Gonnosfanadiga è conosciuto in tutta la Sardegna per il suo olio d’oliva e come paese di mugnai.
OLMI
OLMO
Olmi, non molto comune, è presente nella fascia centrale dell'Italia settentrionale, sembrerebbero esserci più ceppi, nel bresciano, nel reggiano e nel fiorentino, Olmo ha un ceppo nel torinese, uno nel genovese ed uno nel napoletano, possono derivare da caratteristiche della località (presenza di olmi) o da toponimi come Olmi (PT) o Pieve d'Olmi (CR) o dalle molte località con questo nome.
OMACINI Specifico del bergamasco e dell'alto cremasco, può derivare da soprannomi legati ad una costituzione minuta.
notizie ulteriori  fornite da Daniele Todeschini
Famiglia originarie di Dossena (BG) e precisamente del casato degli Alcaini. (XV°), la Famiglia faceva parte della compagnia dei Bastazi. dogana di Venezia.  A Bassano gli Omacini entrano a far parte della nobilta veneta nel 1613.
OMASSI Molto raro parrebbe di origine bresciana, può derivare da soprannomi legati ad una costituzione robusta.
OMEGNA Omegna è tipicamente piemontese, di Torino e di Passerano Marmorito nell'astigiano, dovrebbe derivare dal nome del paese di Omegna nel verbanese.
OMINI Tipico del sudmilanese e del lodigiano, può derivare da soprannomi legati ad una costituzione minuta.
OMODEI
OMODEO
Omodei è tipico lombardo, Omodeo è specifico del pavese, derivano entrambi dal nome medioevale di origine Franca Homodeus (uomo dedicato a Dio), a volte attribuito anche a dei trovatelli dalla carità popolare., a testimoniare l'uso antico di questo nome troviamo già nel 1200, a San Giovanni d'Albi (CZ), un nobile Ser Homodeus de Tazzo, sempre nel 1200 nell'elenco dei Mastri Muratori dell'Università di Bologna si trova un Magister Homodeus Alberti; in Lombardia esistono tracce più antiche, nel 1100 ad esempio si legge in uno scritto: "...et transactionem ut ipsi de Besate, nomina quorum sunt hec, silicet Homodeus, clericus eçlesie de ipso loco..." e in un altro: "...per lignum et cartulam de manibus Albertus et Laurentius germani, filii quondam Homodei de Lomello, qui professi sunt ex nacione eorum lege vivere Longobardorum...". Nel 1600 gli Homodei erano una delle famiglie nobili di Milano.
ONANI
ONANO
ONANU
Onani ed Onanu, quasi unici, dovrebbero essere forme alterate del cognome Onano, che è decisamente sardo, diffuso nel cagliaritano a Cagliari, Villasimius, Assemini e Quartu Sant'Elena, e nel nuorese a Belvi ed Aritzo, che dovrebbe derivare da un soprannome dialettale sardo con il significato di nonno.
ONEDA
ONETA
Oneda è specifico della zona tra Brescia e Crema, Oneta è specifico del sudmilanese, lodigiano e cremonese, possono prendere il nome dal toponimo Onno (CO) o dal nome dell'Alpe Oneda che da Onno prende il nome, ma anche dal toponimo Oneta (BG).
ONESTI
ONESTINI
ONESTO
Onesti ha piccoli ceppi sparsi per l'Italia centrosettentrionale, Onestini, molto molto raro, ha un piccolo ceppo nell'Emilia orientale, a Faenza nel ravennate, a Ferrara e ad Imola nel bolognese, Onesto ha un ceppo veneziano ed uno napoletano a Napoli e Torre del Greco, dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, dal nome medioevale Honestus o Onestus di cui abbiamo un esempio in una pergameno  del 1254 dell'Ospedale si Santa Maria della Misericordia di Perugia, in cui si cita la nomina a cappellano del diacono Onestus Aportoli.
ONETO Oneto è tipico della zona tra Genova e Chiavari ed ha un ceppo anche a Palermo, di origine della zona tra cuneese ed imperiese, si trasferisce in Liguria nel XIII° secolo, probabilmente prende il nome dalla zona dei Piani d'Oneto (IM) o dal torrente Oneto nel genovese, difficilmente potrebbe derivare direttamente dal termine oneto (alneto = bosco di ontani). Troviamo tracce degli Oneto fin dal 1300 quando dal Piemonte i principi di San Bartolomeo (CN) si trasferiscono in Liguria, e del ramo siciliano degli Oneto sin dal 1500 come Signori e Duchi di Sperlinga (EN) e poi Visconti di Francavilla (ME).
ONGANIA Tipico della zona di Perledo, Lierna e Mandello Lario (LC), l'origine etimologica è oscura, personaggio di rilievo è stato l'editore di fine 800 Ferdinando Ongania che operò soprattutto nel campo delle arti figurative a Venezia.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ongania è cognome che deriva dal toponimo Longagne, fr. Vigliano, Biella. Dal latino medievale Longanea, sinononimo di 'longaria' = lingua di terreno lunga e stretta'.
ONGARELLI
ONGARELLO
ONGARETTI
ONGARETTO
UNGARETTI
Ongarelli, molto raro sembrerebbe avere un ceppo nel veronese ed uno genovese, Ongarello, ancora più raro è del padovano, Ongaretti è limitato alla zona di Ghedi (BS), Ongaretto è specifico della riviera veneta tra Iesolo ed Eraclea, Ungaretti è specifico di   Capannori (LU), derivano dall'ipocoristico di Ongaro. (vedi Ongari)
ONGARI
ONGARO
UNGARI
UNGARO
Ongari è tipico della zona che comprende mantovano e bresciano, Ongaro è diffusissimo in tutto il Lombardoveneto, Ungari ha ceppi in Lombardia, tra bresciano e cremonese, a Terni Roma ed Adelfia (BA), Ungaro è molto diffuso in Puglia, Campania e Basilicata, con presenze significative anche nel messinese, dovrebbero derivare dall'etnico di Ungheria, risalendo all'epoca della calata degli ungari in Italia tra il 900 ed il 1000, in occasione delle varie discese ungare alcuni di loro si insediarono nelle terre occupate e gli abitanti del luogo li individuarono appunto come Ungari o Ongari, potrebbe anche in alcuni casi derivare da soprannomi originati dal vocabolo veneto ongaro, moneta della Serenissima pari ad oltre 10 lire venete e starebbe ad indicare una condizione agiata della famiglia.
ONICETO Oniceto, quasi unico, è molto probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione del comunque rarissimo Aniceto (vedi ANICETO).
ONIDA
ONIDI
Entrambi tipicamente sardi, Onida ha un ceppo a Sassari, con ramificazioni a Giave, Alghero e Bonorva nel sassarese, un ceppo a Ghilarza, Sedilo ed Oristano nell'oristanese, uno a cagliari ed uno ad Olbia, Onidi, più raro, ha un ceppo nel Medio Campidano aVillacidro e Guspini.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ONIDA; ONIDI: permane incertezza sul significato e l'etimologia. In latino abbiamo la voce onidis, riferita ad un arbusto, simile all'origano selvatico (l'origano selvatico lo troviamo nelle colline della Sicilia e della Calabria). Sempre in latino unedo è il corbezzolo (ribadiamo il fatto che molti cognomi sardi, e non solo, derivano da nomi di erbe o di arbusti). In greco la voce ονίδιον (onìdion) significa asinello! Qualcuno suggerisce per Onida/i = guardiano di asini, ma dovrebbe suonare onargiu o onarxu (sinonimo di molentargiu o molentarxu), per accostamento a vaccargiu, boinargiu, crabaxu, procaxu, etc. Non sappiamo altro! Lo ritroviamo negli antichi documenti. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, *LPDE del 1388 figurano 3 Onida: Onida (de) Arsòco, jurato ville Sorridili (*odierno Sorridile - Contrate Partis Varicati - Barigadu); Onida (de) Francisco, jurato ville Tadasuni(* odierno Tadasuni - Contrate Partis de Guilcier); Onida Joanne, jurato ville Fodrongiani (* odierno Fordongianus - Contrate Partis Varicati - Barigadu). Attualmente ONIDA è presente in 121 Comuni d'Italia, di cui 38 in Sardegna: Sassari 125, Ghilarza 55, Giave 29, Cagliari 24, Sedilo 24, Oristano 21, etc. ONIDI è presente in 29 Comuni italiani, dicui 14 in Sardegna: Villacidro 64, Guspini 60, Gonnosfanadiga 6, Quartucciu 6, etc.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Onida è cognome sardo che può corrispondere al nome del villaggio medievale Onida ormai scomparso, indicando l'origine da quella località. M. Pittau, Dizionario dei cognomi della Sardegna, 2, pag. 289.
ONNI
ONNIS
Onni è specifico di Santu Lussurgiu nell'oristanese, di Cagliari e di Iglesias, Onnis è tipico della Sardegna meridionale, anche se è presente anche nell'oristanese e nel nuorese, si dovrebbe trattare per entrambi dell'etnico sardo del toponimo Fonni nel nuorese, ottenuto per aferesi muta del nome del paese.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Onnis è forma plurale di famiglia di forma campidanese del cognome Onni che corrisponde al nome del villaggio di Fonni (NU) dove la F- mobile sarà caduta in un nesso sintattico.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ONNI; ONNIS: non sappiamo da dove derivi e non è facile risalire al significato della voce onni/s; forse al latino omnis = ogni? Qualcuno suggerisce nonnis, con la caduta della consonante iniziale (Nonnis e Nonne sono cognomi). Potrebbe essere accettabile se è giusta la considerazione del Wagner, che arriva a nonnu partendo da donnu = signore; donnu mannu, titolo onorifico rimasto in nonnu mannu = antenato, ayàyu, o anche nonnòi, che è il vicario – nonnu vicariu. Oppure potrebbe derivare direttamente da donnu > nobile, signore. De donnis > de ‘onnis, nel senso di appartenente a famiglia nobile: o nel senso di discendenza o in quello di proprietà: è una ipotesi! Per ora non sappiamo altro, ma tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, troviamo:  De Onni Guantino, ville Gonnos de Tramacia, * Gonnos de Tramacia…Gonnostramatza. Partis de Montibus; De Onni Aesu, jurato ville Fenugheda, * Fenugheda…distrutto.Fenugheddu. Campitani Majoris. De Onni, quindi, supponendo la caduta della consonante iniziale, significherebbe, di appartenenza al donnu, cioè del signore(in latino dominus). Attualmente il cognome Onni è presente in 24 Comuni italiani, di cui 10 in Sardegna, Santu Lussurgiu 38, Cagliari 16, Iglesias 11, Oristano 9, etc. Il cognome Onnis è presente in 216 Comuni italiani, di cui 90 in Sardegna: Cagliari 249, Samassi 146, Quartu 124, Sardara 109, Nurallao 91, Arbus 54, etc.
ONOFRI
ONOFRIO
Onofri sembrerebbe avere due nuclei, uno in Emilia e Romagna ed uno nel Lazio, Onofrio è più specificatamente campano, derivano dal nome bizantino Onnophrius diventato presso i latini Honuphrius, nome reso famoso dal santo monaco eremita che portava appunto questo nome e che visse tra il IV° ed il V° secolo nell'Alto Egitto.  Nel 1400 troviamo in Campania un comandante militare Iacopo Onofrio a guidare un esercito per conto degli Aragonesi, in Calabria gli Onofrio sono presenti gia nel 1500, ad esempio a Isola Capo Rizzuto (KR).
ONOLFI
ONOLFO
Onolfi è praticamente unico, Onolfo invece ha un ceppo in Sicilia tra Palma di Montechiaro e Canicattì nell'agrigentino, dovrebbero derivare dal nome di origini longobarde Onulfus di cui abbiamo un esempio in quest'atto di donazione dell'anno 1091: ".. Huic traditioni legitimæ placuit etiam postea amitæ meæ Ermingardi comitissæ et filiis ejus pariter concordare, suamque partem, quam in predicta æcclesia paterno jure possidebant, eisdem beatis apostolis simili definitione eodem anno contradere, coram jam dicto venerabili ac piæ memoriæ Henrico episcopo, et coram idoneis testibus qui infra subscripti sunt: canonici Elbertus de Sancto Lamberto, Tiebaldus de Sancto Michaele; laici Lambertus de Forun, Onulfus de Strees, Gualterus et Tiefridus fratres Razonis de Strees, Everardus de Jandrinivol et multi alii. ..".
ONOMONI Onomoni, molto molto raro, è tipico del torinese, di Collegno in particolare, l'origine etimologica potrebbe essere da un'alterazione dialettale del nome gratulatorio medioevale Omnibonus (vedi OGNIBENE).
ONOR
ONORE
ONORI
ONORINI
ONORINO
ONORIO
Onor, assolutamente rarissimo, è veneto, Onore, molto molto raro, ha un ceppo nel napoletano ed uno nel leccese, Onori è ben diffuso nella fascia centrale che comprende Marche, Umbria, Lazio ed Abruzzo, Onorini, molto molto raro, parrebbe avere un ceppo nel bresciano ed uno tra Umbria e Lazio, Onorino, estremamente raro, parrebbe del napoletano, Onorio, abbastanza raro, ha un piccolo ceppo a Rudiano nel bresciano ed uno a Licata nell'agrigentino, tutti questi cognomi dovrebbero derivare direttamente o tramite ipocoristici dal cognomen latino Honorius, nome portato, oltre che dai capostipiti, anche da imperatori, il successore dell'imperatore Teodosio, fu appunto Flavius Honorius, nato nel 384 ed imperatore dal 395 al 423.
ONORATI
ONORATO
Onorati è un tipico cognome laziale, oggi concentrato a Roma, Latina, Boville Ernica e Fiuggi nel frusinate, nel romano a Guidonia Montecelio, Marino e Montelanico, con un ceppo anche nel materano ad Accettura e Matera, Onorato è diffuso in tutto il sud ed in Gallura, questi cognomi derivano dal cognomen latino Honoratus di cui abbiamo un illustre esempio nel grammatico latino del IV° secolo Maurus Servius Honoratus, nome portato anche da un arcivescovo di Milano in epoca longobarda: "...Alboin igitur Liguriam introiens, indictione ingrediente tertia, tertio Nonas Septembris, sub temporibus Honorati archiepiscopi Mediolanium ingressus est...".
OPERA Opera, molto molto raro, è un tipico cognome campano, dovrebbe trattarsi di un cognome attribuito ad un trovatello da un funzionario di un'Opera di Beneficenza riconducibile a Carlo III° di Borbone.
OPESSI
OPESSO
OPEZZI
OPEZZO
OPISSI
OPISSO
OPIZZI
OPIZZO
OPPIZI
OPPIZIO
OPPIZZI
Opessi ed Opezzi sono quasi unici, e sembrerebbero dell'Italia nordoccidentale, Opesso, assolutamente rarissimo, è dell'area tra torinese ed astigiano, Opissi, quasi unico, parrebbe toscano, Opisso ha un ceppo genovese ed uno, sempre di origine ligure, a Carloforte nell'iglesiente, Opezzo è decisamente piemontese, radicato nel vercellese, alessandrino e torinese, Oppizi è rarissimo e sembrerebbe lodigiano, Oppizio ed Oppizzi, sempre rari, sono specifici del sudmilano e del lodigiano, potrebbe trattarsi, per tutti questi cognomi, di errori di trascrizione del cognome Opizzi, che è raro, ma di cui si può stimare un'origine nell'area lodigiano, piacentina, a cavallo del Po, od Opizzo, che, molto molto raro, è specifico del savonese, dovrebbero tutti derivare dal nome medioevale Opizo, Opizzonis, di cui abbiamo un esempio di utilizzo in una Cartula venditionis del 1170 a Pavia: "Anno ab incarnatione domini nostri Iesu Christi millesimo centesimo septuagesimo, quinto decimo kalendas aprilis, indictione tercia. Constat me Guercium, filium quondam Opizonis Barbasirice, qui professus sum ex nacione mea lege vivere Romana, accepisse sicuti et in presentia testium accepi a te donno Paciano converso et ministro hospitalis quod dicitur de Betleem quod est situm foris et prope Ticinensem civitatem, in prato Ticini...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Oppezzo è cognome sparsamente presente in Lombardia, soprattutto nella zona occidentale. Il cognome è classificato da Emidio De Felice come variante (piemontese e lombarda) dal ceppo "Opizzi". E' di derivazione tedesca, risale a un "Opizo", documentato nel decimo secolo nella forma latineggiante "Opitius", e si è formato attraverso adattamenti sulla radice "audha", che indica possesso, ricchezza, potenza.
OPPEDISANO Oppedisano è tipico del reggino, di Grotteria, Gioiosa Ionica, Locri, Rosarno e Siderno, dovrebbe derivare da una forma etnica dialettale per indicare gli abitanti di Oppido Mamertina (RC).
OPPI
OPPIA
OPPINI
OPPIO
OPPIOLI
Oppi, molto raro, dovrebbe avere un ceppo nella provincia romana ed uno tra bolognese e ferarrese, Oppia ha un ceppo a Sassari ed uno a Roma, Oppini è rarissimo, potrebbe essere di origini bresciane o veronesi, Oppio molto molto raro potrebbe avere un ceppo nel sudmilanese, uno nel bellunese, che potrebbe derivare dal toponimo Ca' degli Oppi (VR) ed uno nel napoletano, Oppioli è specifico di Riccione e Rimini, dovrebbero derivare tutti, direttamente o attraverso forme ipocoristiche, dal praenomen latino Oppius, Oppia, portato ad esempio da Gaius Oppius amico di Giulio Cesare: "...atque Caius Matius et Gaius Oppius reliquique Caesaris amici id sciunt...".
notizie ulteriori  fornite da Ubaldo Leuchi
Il cognome Oppi è presente a Filattiera (MS) da secoli ed avendo questi come sopranome Luchin che in dialetto può anche significare provenienti dalla Lucchesia (Lucca), dovrebbe esistere anche un ceppo lucchese.
OPPUS
OPUS
Oppus, assolutamente rarissimo, è tipicamente sardo dell'area tra cagliaritano ed oristanese, Opus è praticamente unico, dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma dialettale arcaica, dal termine sardo opus (giusquiamo), una pianta altamente velenosa per il suo contenuto di alcaloidi, iosciamina, scopolamina ed atropina che provocano allucinazioni, delirio, alterazione del battito cardiaco, convulsioni e persino la morte, nel passato si dice che anche Lucrezia Borgia abbia usufruito delle sue proprietà velenose.
ORABONA
ORABONI
ORABONO
ORIBONI
OROBONI
OROBONO
Orabona è tipico di Napoli, Nola e Giugliano in Campania nel napoletano e di Aversa, Parete, Lusciano, Casapesenna, Carinaro, Caserta e Villa Literno nel casertano, Oraboni, Oroboni ed Orobono sono quasi unici, e sono probabilmente il risultato di errori di trascrizione del precedente, Orabono, assolutamente rarissimo, è anch'esso del napoletano, Oriboni, anch'esso estremamente raro, sembrerebbe lombardo, anche se molto probabilmente è anch'esso il frutto di errori di trascrizione, dovrebbero tutti derivare dal nome medioevale Horabona , Horabonus o Horabunus, nome attribuito a figli a lungo attesi, quindi frutti di un momento favorevole, o ai quali si auguravano tempi buoni, un esempio di questo nome lo troviamo nel Codice Diplomatico della Lombardia Medioevale in una Cartula ordinationis del 1131 a Pavia: "Anno ab incarnacione domini nostri Iesu Christi millesimo centesimo tricesimo primo, octavo kalendas setenbris, indictione nona. Ego Scotto, filius quondam Horabona, qui professus sum ex nacione mea lege vivere Romana, presens presentibus dico: vita et mors in manu Dei est; et manifestum est mihi eo quod volo ordinare et dissponere nominative cuncta mea substantia, iuris mei, tam rerum mobilium quamque inmobilium, positis rebus inmobilibus tan intra Titjnensen civitate, casis et edificiis et terris, quamque et foris in quibuscumque locis et territoriis intra hoc Italicum Regnum de meis iuris rebus inventum fuerit...", il nome lo troviamo anche tra i notai trentini del 1314, dove viene citato il notaio Nicholaus domini Horabuni de Casale, una seconda ipotesi propone per Oraboni ed Orabono una derivazione dal nome longobardo Auribano a sua volta derivato dai termini medioevali germanici aur (saetta, fulmine) e bano (colui che uccide), nel senso di colui che uccide con il fulmine.
ORANI Orani è tipicamente sardo, ha un ceppo settentrionale ad Ittiri, Sassari, Ossi ed Alghero nel sassarese, ed uno meridionale a Cagliari e Quartu Sant'Elena nel cagliaritano, dovrebbe derivare dal nome del paese nuorese di Orani.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ORANI: de Orani, così è nelle carte medioevali; proveniente da Orani, dunque. Orani (Orane nella dizione locale) è un centro abitato di 3150 abitanti della provincia di Nuoro a 540 m. s.l.m. Secondo alcuni studiosi, tra cui F. Cesare Casula (Di. Sto. Sa.), il villaggio trae nome dal suo fondatore romano Oranius; secondo le tesi del canonico Spano, si tratterebbe di villaggio pre romano, il cui nome risale alla radice “hor” = luce, casa, fuoco, abitazione, come anche Orune e tantissimi altri villaggi della Sardegna centrale preesistenti alla dominazione romana, che cominciano il loro nome con la radice semitica “hor”. In periodo medioevale Orani appartenne alla Curadorìa di Orotelli, nel regno giudicale di Torres. Cessato questo stato nel 1272, fu inglobato nel Giudicato di Arborea. Nel 1388 i rappresentanti di Orani aderirono alla Petizione di Eleonora. Nel 1420 Orani passò al Regno catalano aragonese di Sardegna. Dal 1420 al 1838, anno in cui venne disposto il riscatto, per l’abolizione del feudalesimo, Orani ebbe diversi dominatori tra cui i de Silva Fernandez, che nel 1613, furono elevati al titolo di marchesi di Orani. Del cognome Orani rimane traccia nei documenti medioevali. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, troviamo un certo, De Orani Joanne, jurato ville Simagis de Margiani, * Simagis de Margiani: Simaxis di giù(de jossu) - Contrate Campitani Simagis. Nel Condaghe di San Michele di Salvennor, CSMS, XI, XIII secolo, al capitolo 256 abbiamo: Gosantin De Orani (la prima volta, al 256/109); Gosantin Dorane (la seconda volta, al 256/110); si tratta di una donazione (en Nurguso, località presso Bancali, nelle campagne di Sassari), di Donna Justa De Athen al Convento di San Michele - …de sa petra nigella que esta junto ala de Gosantin de Orani (al 109)…a termino de la Corte de Gosantin Dorane (al 110).Troviamo il cognome anche nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI, XIII secolo, al capitolo 290, De Orane Petru…in uno scambio di servi: tramutai  cum (donnu) Petru de Serra Boe homines: isse deitimi ( mi ha dato) pede (un quarto del servizio) in Mariane Lasso, et pede in Manikella, fiia de Petru d’Orane, servu de Sanctu Nichola; et ego(si tratta probabilmente del priore Ugone de Trullas)deili (gli ho dato in cambio) latus (la metà del servizio) in Maria Virrake, fiia de Jorgi Virrake. Testes…  Attualmente il cognome Orani è presente in 37 Comuni italiani, di cui 21 in Sardegna: Ittiri 87, Cagliari 78, Sassari 68, Quartu 35, etc.
ORATINO Oratino è specifico di Pomigliano d'Arco nel napoletano, dovrebbe derivare dal nome del paese di Oratino nel campobassano, probabile luogo d'origine del capostipite. Il nome del paese di Oratino dovrebbe derivare dal termine latino lauretum (bosco di alloro).
ORAZI
ORAZIO
Orazi è molto diffuso nella fascia che comprende Marche, Umbria e Lazio, Orazio ha un ceppo veneto a Nervesa della Battaglia (TV) ed a Cavallino-Treporti (VE) e Venezia, ed uno tra Frattaminore e Frattamaggiore nel napoletano, dovrebbero derivare dalla Gens Horatia una delle più antiche famiglie romane, ricordiamo i famosissimi Orazi della contesa con i Curiazi ed il famosissimo poeta latino Quinto Orazio Flacco, ma è pure possibile una derivazione dal nome personale italiano Orazio portato dal capostipite.
ORCEL Orcel, quasi scomparso, è un cognome di origini francesi, si tratta di una forma ipocoristica del nome francese Ours, equivalente al nome italiano Orso.
ORCHI
ORCO
Orchi, molto raro, è specifico della zona di Tolfa, Cerveteri e Civitavecchia nella provincia romana, Orco, ancora più raro, è tipico di Sicignano Degli Alburni nel salernitano, dovrebbero derivare dal toponimo Orchi nel casertano, ma è pure possibile che prendano il nome dalla vicinanza ad un luogo di culto della divinità latina dell'oltretomba Orcus.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Orchi è cognome laziale dalla voce botanica latina 'Orchis', nome di fiori della famiglia delle Orchidacee. Ma anche, in latino, una specie di oliva.
ORCIANI
ORCIARI
Orciani è specifico di Ancona, con buone presenze anche a Falconara Marittima e Chiaravalle nell'anconetano ed a Fano e Pesaro nel pesarese, Orciari è specifico delle Marche, di Orciano di Pesaro, San Lorenzo in Campo e Fano nel pesarese, e di Corinaldo, Arcevia e Senigallia nell'anconetano,con un ceppo anche a Roma, dovrebbero derivare, direttamente o attraverso modificazioni, dal toponimo Orciano di Pesaro nel pesarese, ma è anche possibile una derivazione da soprannomi originati dal mestiere  svolto dai capostipiti, cioè quello di produttore di orci, dal termine latino urceus, grandi vasi di terracotta, panciuti, usati soprattutto per tenervi l'olio.
ORECCHIONI Orecchioni è tipicamente sardo, dell'estremo nord dell'isola, di Arzachena in Gallura in particolare, ma ben presente anche a Tempio Pausania, Olbia, Palau, Sant'Antonio di Gallura, Luogosanto, Aglientu e La Maddalena, sempre in Gallura ed a Sassari, non sembrerebbe essere originario della Sardegna e dovrebbe derivare da un soprannome tendente a sottolineare una caratteristica fisica dei capostipiti.
OREFICE
OREFICI
ORIFICI
Orefice è molto diffuso in Campania, nel napoletano in particolare a Napoli, Casoria, Casavatore, Arzano ed Afragola, a Roma, nel cosentino a Corigliano Calabro e Malvito, in Sicilia a Bronte e Caltagirone nel catanese ed a Siracusa, Orefici a parte un piccolo ceppo a Roma è presente in modo molto sporadico in Emilia e Toscana, Orifici è tipico siciliano del messinese a Sinagra, Ucria e Messina, con ceppi a Casteldaccia (PA) ed a Paternò (CT)
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Orefice ha un vasto epicentro fra il napoletano, il casertano e il salernitano, ma ceppi minori si riscontrano anche nel cosentino, nel catanese, nel palermitano, nel siracusano, nel cagliaritano e un po' in tutto il nord e centro nord del paese, Orefici, molto più raro del precedente, è presente maggiormente nel romano, nel piacentino e nel massese, Orifici è più tipicamente siciliano, con ceppi maggiori nel messinese, nel catanese e nel palermitano, tutti questi cognomi derivano dal termine orefice, col significato ancora attuale di orafo, gioielliere. Si tratta, dunque, delle cognominizzazioni di nomi di mestiere attribuiti ai capostipiti.
ORENGO Orengo è specifico della Liguria, di Genova e dell'imperiese soprattutto, di Badalucco, Ventimiglia, San Remo, Castel Vittorio, Imperia, Taggia e Pigna, potrebbe trattarsi di un'italianizzazione del cognome francese Orain, che dovrebbe derivare da toponimi, potrebbe anche trattarsi di una forma etnica della città francese di Orange in Provenza, ma molto probabilmente deriva invece dal nome medioevale Aurengus, o Orengus , forma contratta del nome germanico Audharengus (Audharing), composto da audha (ricchezza, potenza, forza), Harija (esercito) e dal suffisso patronimico di appartenenza -ing, che starebbe perciò per il figlio del potente esercito.
ORFANELLI
ORFANINI
Orfanelli, molto molto raro, è tipicamente abruzzese, Orfanini è assolutamente rarissimo, si tratta di nomi che indicavano lo stato di figli abbandonati, lasciati normalmente presso comunità religiose, e che la carità cristiana riservava quindi a dei trovatelli.
ORFEI
ORFEO
Orfei è tipico della fascia che comprende nell'anconetano, Fabriano e Genga, l'Umbria ed il Lazio, con massima concentrazione a Roma e Vicovaro (RM), Orfeo è decisamente di Napoli e del napoletano, derivano dal nome greco Orfeus, nome tratto dalla mitologia, Orfeo viene considerato da Pindaro il padre della musica.
ORFINI
ORFINO
Orfini, molto raro, ha presenze nel maceratese ed un ceppo a Roma, Orfino è specifico di Gioia del Colle nel barese, con presenze anche a Bari e nel tarantino a Pulsano e Ginosa, dovrebbero derivare dal nome medioevale Orfinus, di cui abbiamo un esempio con Orfino da Lodi scrittore e giureconsulto, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nell'elenco degli scolari dell'Ateneo di Perugia dove è presente un tale Alessander Orfinus iscrittosi nell'anno 1591.
ORGERO Orgero, quasi unico, sembrerebbe dell'alessandrino, dovrebbe derivare dal nome della Val d'Orgero di Grognardo, sempre nel Monferrato alessandrino, probabile luogo d'origine del capostipite.
ORGIU Orgiu è tipicamente sardo, di Isili e Nurallao nel cagliaritano, di Masullas e Mogoro nell'oristanese e di Pabillonis nel Medio Campidano, con un ceppo anche ad Olbia, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sardo meridionale orgiu (orzo).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ORGIU: orju, oriu, orriu, ordzu, orgiu è l’orzo. Dal latino hordeum. S’orju è il cereale per eccellenza per i sardi antichi, poiché nasce spontaneamente nella terra sarda, non il grano che però, portato dai Fenici prima, dai Cartaginesi poi, dai romani infine, ha preso il posto numero uno, anche se l’orzo ha sempre mantenuto un ruolo importantissimo nella storia economica della Sardegna. Ad esempio “s’orriu” = l’orzo, era il tributo fondiario pagato in orzo da tutti i sudditi, liberi, coloni e servi, che sfruttavano le terre demaniali, nei Regni Giudicali. S’orria (o anche s’orriu) in lingua sarda è ancora oggi il granaio, dove si depongono le varie granaglie. La voce, nelle sue varianti, è presente negli antichi documenti della lingua e della storia della Sardegna, soprattutto come toponimo. Orrea, paese medioevale della Curadorìa di Sarrabus, nel regno giudicale di Càlari, oggi è il quartiere più antico di San Vito, ancora detto Orrea. Orri, villaggio scomparso, sito in località Planu s’Orri in agro di Serramanna; in periodo medioevale fece  parte della Curadorìa di Nuraminis, nel regno giudicale di Càlari, etc. Dalla seconda metà del XV secolo non è più citato nei documenti antichi. Villa d’Orri o Bidda ‘e S’Orri (da non confondere con Villasor), è una tenuta modello impiantata dal marchese di Villahermosa Stefano Manca, a 15 chilometri da Cagliari. Sulla strada che porta a Capoterra, Sarroch, Pula, negli ultimi decenni del 1700: fu residenza estiva per Carlo Felice, prima che diventasse re di Sardegna, dal 1799 al 1821. Orria Manna e Orria Pitzinna, due abitati scomparsi( citati nel Condaghe di San Michele di Salvennor, XI, XIII secolo, per la prima volta e successivamente nell’opera di G. Francesco Fara, “In Chorographiam Sardiniae”, del 1584), siti in agro di Chiaramonti. In periodo medioevale appartennero al regno giudicale di Torres, ma furono possedimento privato dei Doria, etc. ( Di. Sto. Sa. di F. C. Casula). Seppure nella variante Orro, troviamo il cognome tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388: Orro (de) Gunnario, ville Iscopediu, * Iscopediu…odierno Escovedu. Partis de Montibus; Orro(de) Barcolo, ville de Sardara, ** SARDARA MONTIS REGALIS...11 GENNAIO 1388, et ego...Gadulesu Margiano habitator velle Sardara, sindicus actor et procurator universitatis Contrate Montis Regalis et villarum et etc. In posse Virde Andrea, Virde Joanne, de Civitate Sasseri, notarii publici, die XI Januarii 1388; Orro(de) Dominigho, ville Tuyli, * Tuyli…odierno Tuili. Contrate Marmille.  Attualmente il cognome Orgiu è presente in 52 Comuni del territorio italiano, di cui 22 in Sardegna: Isili 48, Masullas 23, Olbia 21, Mogoro 20, Nurallao 18, etc.
ORI
ORO
Ori è tipicamente emiliano e della Toscana settentrionale, Oro ha ceppi sparsi qua elà per tutta l'Italia, anche insulare, dovrebbero derivare dal nome latino Aurius o dal nome medioevale Orio, entrambi derivati dal termine latino aureus (dorato), possono però anche provenire da soprannomi originati dal mestiere di orafo forse svolto dai capostipiti.
ORIA Oria è un cognome con un grosso ceppo piemontese ed uno ormai quasi scomparso campano, potrebbero derivare dal nome  medioevale femminile Oria, derivato al nome latino Aurea, ne abbiamo un esempio in una Cartula venditionis dell'anno 1134 a Magnago (MI): "Anno ab incarnacione domini nostri Iesu Christi millesimo centesimo tregesimo quarto, mense novembris, indicione treciadecima. Constat nos Amizonem filium quondam Arnoldi et Oriam iugales et Petrum seu Nazarium germanos, patre et matri et filios, et Gislam coniugem Petri ..", ma in alcuni casi potrebbero anche derivare dal toponimo salentino di Oria.
ORIALI Cognome praticamente unico, presente solo a Milano, potrebbe derivare da toponimi come  Orio al Serio (BG) o Orio Litta (LO) o altri simili.
ORIANI Dovrebbe avere due ceppi, uno nel milanese , che potrebbe derivare da toponimi come  Orio al Serio nel bergamasco, Orio Litta nel lodigiano, o altri simili, ed uno nel ravennate.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Oriani proviene dal nome Oriano a sua volta dal latino Aurelianus. Olivieri 146.
ORICCHIO
ORICCO
ORRICO
ULRICO
URRICO
Oricchio è decisamente del salernitano, di Vallo della Lucania in particolare e di Torchiara, Agropoli, Celle di Bulgheria e Salerno, Oricco è specifico del cuneese, di Santa Vittoria d`Alba e Bra in particolare, Orrico ha un ceppo principale in Calabria nel cosentino e nel salernitano, ma presenta piccoli ceppi anche nel massese e nel ravennate, Ulrico è praticamente unico, Urrico, molto molto raro, parrebbe del cosentino, dovrebbero derivare dai nomi medioevali di origine germanica Ulricus, Orricus, nati dall'alterazione dei nomi germanici Ulrich ed Huldrych, composti da uodal (eredità, patrimonio) e rich (ricco, che possiede), nomi di cui abbiamo un esempio nell'anno 1080: "Carta de emptionibus quas fecit Orricus monachus apud Campigniacum in tempore suo, et de turre quam dedit Bernerius, filius Hivolini, Sancto Albino. .." o anche nell'anno 1143: "..Altmannus de Sigenburch, Gebehardus de luikenberge, Cunradus de biburch, Berchtold de Scamhobeten, Ulricus de lumma, frater eius Pilgrimus, Udalricus de liebenstein et frater eius Adalbero..", o dal nome Oriccus di cui abbiamo un esempio negli Annali di Caledonia relativi all'anno 971: "... Subjectus est ergo Eadgaro rex praedictus praedicta causa, sed et rex Cumborum Malcolm, et Oriccus [Maccus] plurimarum rex insularum, et Orcadum diversi reges. Qui omnes Eadgaro homagii nomine tenebantur...", tutti nomi che derivano dal nome germanico Ulrich, originato dall'antico germanico Udalrich, derivato a sua volta dai termini udal, odal (lasciti, eredità) con l'aggiunta di rich (ricco), con il significato di ricco di nobiltà.
ORIENTE
ORIENTI
Oriente ha un ceppo nel vicentino a Lugo di Vicenza e Zugliano, un ceppo a Roma, uno a Campobasso, uno a Napoli, uno a Potenza ed uno a Villa San Giovanni nel reggino, Orienti è tipico del centro Italia, di Roma in particolare, dovrebbero derivare dal nome medioevale Oriente, nome originato dalla tradizione cristiana, ed attribuito ai propri figli in segno di devozione, sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento il Messia viene a volte definito: "l'uomo chiamato Oriente".
ORIFIAMMA
OROFIAMMA
Orifiamma è assolutamente rarissimo, Orofiamma è ancora più raro, sembrerebbero originari della zona campana, dovrebbero derivare dal nome medioevale Orifiamma, ma potrebbero anche derivare dal nome della bandiera di guerra del Re di Francia da Carlo Magno al 1400 circa, bandiera custodita nell'abbazia di Saint-Denis, che si diceva fosse stata direttamente concessa da Dio a Carlomagno e che si chiamava appunto oriflamme (orifiamma), era tutta rossa con frange dorate e con fiammelle d'oro tutto intorno, si potrebbe quindi trattare di un soprannome attribuito al capostipite in occasione di un atto di guerra dello stesso come vessillifero al seguito degli angioini.
ORIGGI Origgi è specifico del nordmilanese, di Milano, Bollate, Meda, Besana in Brianza e Novate Milanese nel milanese e di Oggiono, Casatenovo e Monticello Brianza nel lecchese, dovrebbe derivare dal nome del paese di Origgio nel varesotto.
ORIGONI Tipico del nord Milano, in provincia di Varese si trova la località Calcinate degli Origoni, che fa pensare che l'area originaria di questo cognome sia di quelle parti, il cognome deriva da una modificazione del nome medioevale Olrico, Arrigo Orrigo.
ORIO Sembra avere un ceppo lombardo nel lecchese e nel bresciano, che potrebbero derivare dal toponimo Orio al Serio (BG), ed uno nel veneziano che potrebbe derivare dal nome greco Orius, dalle metamorfosi di Ovidio: "...Orius matrem habebat Mycalen, quam certum erat crebro subtraxisse incantationibus cornua Lunae resistenti...", ma alcuni potrebbero derivare dall'aferesi di un nomen latino come Eborius o di un cognomen latino come Liborius o Honorius.  Troviamo tracce di questa cognominizzazione in Umbria a Narni (TR) nel 1500 con Alexander Orius luogotenente del locale governatore.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
 Orio è un cognome tipicamente settentrionale, con ceppi maggiori nel lecchese e nel bresciano, ma ben presente anche in Veneto, Piemonte e Liguria (soprattutto nel veneziano, nel veronese, nel torinese, nell'astigiano, nel verbanese e nel genovese); un ceppo secondario si trova poi anche al sud, nel salernitano. Per quanto riguarda il suo significato, le ipotesi che si possono trarre da questo cognome sono due: potrebbe trattarsi di un cognome di origine toponomastica (in Lombardia esistono i comuni di Orio Al Serio, nel bergamasco, e di Orio Litta, nel lodigiano, mente in Piemonte si trova il comune di Orio Canavese, nel torinese) oppure potrebbe trattarsi di un cognome derivato dal vecchio nome personale Orio. Secondo alcuni studiosi questo nome sarebbe di origine greca e significherebbe bello, elegante (dal greco horaios, di uguale significato), mentre altri sostengono si tratti di un personale di origine latina col significato di dorato, splendente come l'oro (dal latino aureus, derivato a sua volta dal sostantivo aurum, oro): già in età imperiale, infatti, esistevano i nomi Aureus e Aurea, probabilmente nati come soprannomi attribuiti in base a particolari caratteristiche fisiche (come, ad esempio, il colore dei capelli).
integrazione di Elio Orio
Il cognome Orio appartiene ad una antica famiglia nobile veneziana. in origine il cognome era Aureo (probabilmente derivante dal fatto che commerciavano in oro).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Orio. Per il Veneto si può pensare ai nomi Aurius ed Orio, entrambi dal latino 'aureus', lì attestati già nei secoli XI-XII. Altrimenti si deve farlo risalire ai numerosi toponimi Orio presenti soprattutto nel Nord. A tal proposito D. Olivieri (Dizionario di toponomastica piemontese, p. 245) scrive che la forma Orio aveva fatto pensare, invano, al latino 'horreum' = 'granaio'; ma la forma dialettale Or aveva condotto già il Salvioni a riconoscervi un adattamento letterario di Horo, Orum, Oro, dialetto or, nel senso di 'poggio', notato poi anche dal Guarnerio negli Statuti di Pedemonte, ed avvertito prima dal Meyer Lübke (Rom. Gramm. II, 433). Anche per il Guarnerio l'evoluzione dei significati assunti dal latino ORUM sarebbe stata: 1: 'orlo'; 2: 'ciglio di monte'; 3: 'poggio'.
ORIOLA Oriola, assolutamente rarissimo è di origini incerte, dovrebbe essere originario della zona tra Lazio ed Abruzzi, dovrebbe derivare dal toponimo Oriolo Romano (VT) ma potrebbe anche derivare da un soprannome originato dal termine oriolo (orologio), tracce di questa cognominizzazione le troviamo in Puglia nel 1500 con il castellano Antonio de Oriola.
ORIOLI Orioli è tipicamente romagnolo, in particolare di Ravenna, Cesena, Forlì e del ferrarese, dovrebbe derivare da toponimi come Oriola nel cesenate o Oriolo nel ravennate, ma potrebbe anche derivare da soprannomi originati dal termine medioevale oriolus (rigogolo, un uccellino passeraceo).
ORIOLO Oriolo è specifico dell'area meridionale che comprende la Basilicata, il tarantino e soprattutto il cosentino, dovrebbe derivare dal nome del paese Oriolo nel cosentino.
ORIONE Orione è un cognome tipicamente ligure, piemontese, dovrebbe derivare dal nome latino di origine greca Orio, Orionis, da nome del Gigante figlio di Poseidone, il dio del mare, e di Euriale figlia del re Minosse di Creta.
ORLACCHI
ORLACCHIO
Orlacchi, praticamente unico, sembrerebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione di Orlacchio, che ha un piccolo ceppo a Lanuvio nel romano ed a Latina, ha un grosso ceppo nel beneventano a Benevento, Campoli del Monte Taburno, Cautano, Montesarchio e Foglianise, con presenze a Napoli ed a Sala Consilina nel salernitano, e che dovrebbe derivare da un'italianizzazione del nome della città germanica di Orlach nel Baden-Württemberg, probabilmente il luogo di provenienza dei capostipiti, giunti forse in Italia al seguito dell'imperatore svevo.
ORLANDI
ORLANDO
Entrambi molto diffusi, Orlandi proprio dell'Italia centro settentrionale, Orlando di quella centro meridionale, deriva dal nome rinascimentale Orlando di tradizione Franco Germanica.
ORLANDINI
ORLANDINO
ORLANDINOTTI
Orlandini è tipico dell'Emilia e della Toscana, Orlandino, molto raro, è specifico del brindisino, Orlandinotti è unico, dovrebbero derivare, direttamente o attraverso una forma ipocoristica, dal nome medioevale Orlandinus di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale a Cremona in un atto del 1170: "...Ibi fuerunt Patronus da Pignole et Ricardinus Pistor atque Orlandinus de Caliano, rogati testes.".  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo nell'atto con cui i Pisani nel 1228  giurano di mantenere l'alleanza fatta con Siena, Pistoia e Poggibonsi.dove compare un certo Buonacorsus Orlandini, al nobile casato degli Orlandini nel 1400 venne affidato il feudo di Fucecchio (FI) e territori limitrofi.
ORLER Orler, assolutamente rarissimo, è diffuso in maniera assolutamente sporadica nel triveneto, di origine tirolese, potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine medioevale tedesco a.a.t. orlei (clessidra, misuratore del tempo).
ORMANNI Ormanni assolutamente rarissimo, sembrerebbe avere un ceppo umbro, potrebbe derivare dal toponimo Cedda Ormani nel senese, ma molto più probabilmente e semplicemente deriva dal nome medioevale di origine longobarda Hormann divenuto poi Ormannus, una diversa forma del termine Arimanno, nella Nuova Cronica di Giovanni Villani, nella Firenze del 1050, troviamo gli Ormani citati tra le famiglie più antiche di Firenze, a Pisa in un atto del 1174 leggiamo: "Actum Pisis in ballatorio ecclesie Sancti Xisti, anno dominice incarnationis millesimo centesimo septuagesimo quarto, quarto nonas martii, indictione septima. In presentia et testimonio Ormanni domini Paganelli et Petri quondam Butti et Boniaccorsi quondam Marignani ...".
integrazione fornita da Roberto Ormanni
Consorteria consolare fiorentina di illustri cittadini, che al tempo di Cacciaguida aveva compiuto quasi per intero il proprio ciclo storico, ed era "già nel calare" (Pd, XVI 89): nella seconda metà del secolo due documenti editi dal Lami (8 agosto 1165 e 10 settembre 1178) ne ricordano alcuni membri che ormai portano il cognome di Foraboschi col quale sono meglio noti nella storia cittadina del Duecento e del Trecento (confr anche Villani IV 13). Il Malispini - la cui consorteria li ebbe vicini di casa e di torre e nemici per motivo politico, e che diede a uno di loro, Arrigo, la propria figlia in sposa - parla anche, a riguardo degli Ormanni, di un'antichissima origine romana, ritenendoli discendenti da un Attilante, compagno di imprese del mitico eroe Uberto, al cui erede il capo aveva dato in moglie una sua figlia; da questa coppia avrebbero avuto origine, secondo il cronista, gli Ormanni veri e propri. Più avanti lo stesso Malispini, per confermare le sue affermazioni circa l'importanza politica e sociale di quella "nobile schiatta",  cita uno di loro, messer Ormanno, tra i fiorentini che vennero armati cavalieri da Carlo Magno e ne ricorda altri tra quei concittadini che erano accorsi in armi alla quinta crociata. Se tuttavia è del tutto fantastico il riferimento alle scaturigini romane e alle più antiche dignità cavalleresche carolingie degli Ormanni, corrisponde ai dati offerti dalla critica documentaria l'affermazione di una loro antica potenza feudale. Agli Ormanni erano appartenuti infatti estesi possedimenti terrieri nella Valle dell'Arno, più importante ancora il castello di Montegufoni in Val di Pesa, presso Montespertoli, ottimo punto di appoggio per le masnade degli Ormanni che taglieggiavano il traffico fiorentino e in special modo le greggi che andavano a svernare in Maremma. I fiorentini, nel quadro della lotta contro i dinasti feudali posero fine a queste azioni di disturbo e obbligarono gli Ormanni a inurbarsi. In città gli Ormanni abitarono case e torri a San Pieri a Scheraggio, nel luogo dove poi sarebbe stato innalzato il palazzo dei Priori (1299), la cui costruzione fu anzi preceduta dalla vendita che di gran parte di quegli edifici fu fatta al Comune da Simone di Guido Foraboschi. Era anche degli Ormanni la torre detta Vacca, che fu incorporata nel palazzo e costituì la base della torre di Arnolfo.
Bibliografia:
Archivio di Stato Firenze - Ammirato, Delle famiglie nobili fiorentine, Firenze 1602
- Borghini, Discorsi 1755 - Vieri, De illustratione urbis Florentiae libro III 1636
Notizie tratte da Enciclopedia Dantesca 1973 vol. IV voce Ormanni
ORMEA Ormea, molto molto raro, sembrerebbe piemontese, ma con un ceppo significativo anche a San Remo nell'imperiese, dovrebbe derivare dal nome del paese Ormea nel cuneese.
ORMELLA Molto raro sembrerebbe tipico dell'alto casertano, è difficile individuarne l'origine, si può ipotizzare che possa derivare da un soprannome legato ad una caratteristica della località di provenienza, forse la presenza di uno o più olmi, esiste anche la possibilità che sia di origine francese e che derivi dal nome normanno Ormelus o Ormele, troviamo ad esempio nel 1100 il normanno Ormelus Gulden  figlio di un Richardus Forestaius.
ORMINI
ORMINIO
Ormini, estremamente raro, sembrerebbe del nord, Orminio è praticamente unico, dovrebbero derivare dal nome medioevale Orminius a sua volta derivato dal nome del monte greco Orminios sacro agli dei che diede pure il nome ad una città greca, ma non si può escludere una derivazione da una modificazione del nome medioevale longobardo Hormann (vedi ORMANNI).
ORNAGHI Ornaghi è specifico di Milano e del milanese, di Burago di Molgora, Villasanta, Treviglio, Monza, Cologno Monzese, Agrate Brianza, Lissone, Sesto San Giovanni, Vimercate e Concorezzo, dovrebbe derivare dal nome del paese di Ornago nel milanese, paese situato nella zona di Agrate Brianza, Concorezzo e Vimercate.
ORO
OROFINO
Oro è un cognome che sembrerebbe specifico del vicentino, ma che presenta ceppi anche nel cosentino, nel maceratese e nella Sardegna centromeridionale, Orofino è diffuso soprattutto in meridione, nel napoletano, nel potentino, nel barese, nel cagliaritano ed in Sicilia nel palermitano, ennese e catanese, dovrebbero derivare dal nome medioevale Oro od Orofino attribuito a figli particolarmente graditi, che venivano così considerati come oro od oro purissimo dai loro genitori.
ORONTE
ORONTI
Oronte, assolutamente rarissimo, sembrerebbe dell'area napoletana, Oronti, ha un piccolo ceppo a Forlì e presenze nel napoletano, dovrebbero derivare dal nome Oronte di origini saracene, ricordiamo Oronte, che nell'opera di Giuseppe Verdi I Lombardi alla prima Crociata fa la parte del figlio del capo degli Ottomani, che ama la cattolica Giselda, ma potrebbero anche derivare dal nome del fiume libanese Oronte, che ora si chiama Asi o Afi, nome forse attribuito come soprannome ad un crociato.
ORONZI
ORONZO
Oronzi, assolutamente rarissimo, parrebbe dell'area laziale abruzzese, Oronzo ha un ceppo nel pescarese ed uno campano, dovrebbero derivare dal nome latino di origine greca Orontius, ricordiamo che Sant'Oronzo è il patrono di Lecce.
ORRERA
ORRERO
Orrera, assolutamente rarissimo, è campano, così come il quasi unico Orrero, dovrebbero essere di origini spagnole e derivare da un'alterazione dialettale del cognome spagnolo Herrera, Herrero.
ORRI Orri, molto molto raro, ha un piccolo ceppo a Modena, e qualche presenza in Sardegna nell'oristanese, dove potrebbe derivare dal toponimo Villa d'Orri  nel cagliaritano, dovrebbe derivare da un antico nome di località composto sulla base del termine latino horreum (granaio, o meglio magazzino di deposito di alimenti di vario genere).
ORRIA
ORRÍA
Orria ed Orrìa, tipicamente meridionali, sembrerebbero ormai presenti solo a Napoli, ma il ceppo originario dovrebbe essere del messinese, anche se si ipotizza addirittura un'origine basca dal nome Orrios, non si può escludere possa trattarsi di una deformazione del nome medioevale germanico Orrico.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Orria è cognome solo napoletano, deriva dal toponimo Orria (SA). Antica Loria e Oria. Il primo sviluppo del paese risale al periodo di affermazione dei normanni nell'Italia meridionale. In documenti del XII secolo (rif. da P. Ebner, Chiesa, Baroni e Popolo del Cilento, 1982) risulta segnato anche come L'oria, dal plurale di horreum, in latino "granaio".
ORRITOS Orritos, molto molto raro, è tipico del sassarese di Bultei in particolare, potrebbe derivare dal termine sardo órriu (granaio), forse ad indicare il mestiere di fattore svolto dal capostipite, ma non si può escludere invece un'origine spagnola dalle terre di Valencia, in un atto del 1283 leggiamo: "Noverint universi, quod nos, frater Raymundus de Rippellis, humilis castellanus Emposte, de assensu et voluntate fratris Bernardi de Miravallibus, comendatoris domus Valentie, et fratris Bernardo de Boscho, comendatoris domus Burriane, et fratris Erimani de Pontibus, et fratris Guillermi de Fulleda.. ..Testes huius rey sunt presentes ad hoc, Guillermus de Orrito, donatus Hospitalis, et Raymundus de Falconera de Cameteria, scutifer dicti castellani...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Orritos potrebbe essere il diminutivo del cognome Orri o una variante del cognome Erittu. Orri corrisponde al nome della antica Villa d'Orri tra Capoterra e Sarroch; Erittu  corrisponde al sostantivo 'erittu' = riccio di terra, porcospino. M. Pittau, Dizionario dei cognomi della Sardegna, 2, pag. 294.
ORRU' Tipico sardo, di origini cagliaritane, potrebbe derivare dal toponimo Villa d'Orri (CA).
precisazioni fornite da Nicola Orrù
la derivazione dal toponimo ha suscitato in me qualche perplessità.dato che lo stesso risale alla fine del 1700, mentre abbiamo tracce di questo casato fin dal XI° secolo, tra la seconda metà dell'anno 1000 e l'inizio del 1100 è Giudice di Arborea un certo Comita I° de Orrù, nel 1738 il Re di Sardegna Carlo Emanuele III° concede il titolo ereditario di Cavaliere al casato Orrù di Assemini. Una possibile derivazione potrebbe essere da un soprannome originato dal vocabolo orrù che in lingua sarda indica il rovo, arbusto spinoso tipico della flora mediterranea che produce le infruttescenze commestibili chiamate, more di rovo.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ORRU': il rovo, dal latino rubus; in botanica: rubus fruticosus. Nelle varie parti della Sardegna oltre a orrù/arrù, abbiamo: rubu, ruvu, orruvu, orrubu. Orrù/arrù crabì(n)u è la salsapariglia o smilax aspera. Lo ritroviamo negli antichi documenti della Sardegna: Tra i firmatari della Pace di Eleonora *LPDE del 1388 troviamo ben 31 Orrù, preceduti da "de" ad indicare probabilmente la discendenza: Orrù (de) Anthonio, jurato (guardia giurata, collaboratore del majore) ville Solli (odierno Silli - Contrate Partis Milis); Orrù (de) Bartholomeo, jurato ville Siris (Odierno - Partis de Montibus); Orrù (de) Bonomini, jurato ville Goçula. (distrutto: Goçuna -Partis de Montibus); Orrù (de) Deustisalvi, ville Gonnos de Codina (Gonnoscodina - Partis de Montibus); Orrù (de) Dominico, jurato ville Ville Longe (Villalonga: distrutto. Campitani Majoris); Orrù (de) Gaspario, jurato ville Sellejani (distrutto.non rimane traccia. Campitani Majoris); Orrù (de) Georgio, jurato ville Solli; Orrù (de) Gunnario, ville Gononò; Orrù (de) Iscano, ville Nuragus; Orrù (de) Jacobo, jurato ville Cuuri (distrutto...presso Ghilarza. Contrate Partis de Guilcier); Orrù (de) Joanne, jurato ville Siris; Orrù (de) Joanne, majore ville Nurau Albu (* Nurau Albu.distrutto - Campitani Majoris); Orrù (de) Joanne, ville Gonnos de Tramacia; Orrù (de) Matheo, majore ville Curchuris; Orrù (de) Meglori, ville Mahara (Villamar); Orrù (de) Nicolao, jurato ville Iscopediu (Escovedu); Orrù (de) Nicolao, jurato ville Sernische (distrutto. Senusthe? Semische? Semiste? Campitani Majoris); Orrù (de) Nicolao, ville Forru (Villanovaforru); Orrù (de) Petro, ville Oruinas (Ruinas); Orrù (de) Petro, ville Genone (Genoni); Orrù (de) Rinaldo, jurato ville Masudas (Masullas); Orrù (de) Samauri, majore ville Gonnos de Tramacia(Gonnostramatza); Orrù (de) Saturno, jurato ville Maassama( odierno Maassama - Campitani Majoris); Orrù (de) Thomeo, jurato ville Ville Olbane (Villaurbana - Campitani Simaxis); Orrù (de) Vincencio, jurato ville Simagis de Josso; Orrù (de)Joanne, ville Laconi ; Orrù (de) Binesio, majore ville Simala (Partis de Montibus); Orrù (de) Deusamededi, jurato ville Asune (Asuni); Orrù(de) Furatus - de Aristanni ; Orrù(de) Joanne, jurato ville Solarussa; Orrù (de) Merceale, jurato ville Salanis (distrutto - Campitani Majoris); Orrù (de) Michael - de Aristanni. Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, *CSMB, XI°, XII° sec., si presenta nella variante Orruvu (Figurano 20 Orruvu): Orruvu (de) Arzocco(78), teste in una donazione; Orruvu (de) Baldufinu (86); Orruvu (de) Gunnari (146) curatore (funzionario regio con competenze a carattere essenzialmente rurale; aveva il controllo delle prestazioni dovute al sovrano) de Bonorzoli, teste in una donazione a Santa Maria da parte del Giudice Barusone I° (de Serra), re del Giudicato d'Arborea, figlio di Comita III° de Lacon - Serra. Barusone I°, nel 1146, appena salito al trono, convocò una conferenza di tutti i regnanti sardi in occasione della consacrazione della nuova chiesa Camaldolese di Santa Maria di Bonarcado, per discutere una pace generale: parteciparono quasi tutti; la concordia durò circa 15 anni (DiStoSa). il più famoso degli Orruvu (de) fu Costantine, cugino di Comita III° de Lacon - Serra (padre di Barusone I°), curatore(funzionario regio) di Migil. Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, *CSNT XI°, XII° sec.,lo troviamo nelle variante (d') Aruvu: Gosantine e Mariane (probabilmente fratelli)d'Aruvu (224) (de Puço Maiore - Pozzomaggiore-Contrate Caputabas) poserun (posero, assegnarono)ass'una parte III pedes (3/4 - delle prestazioni di servizio) di Jorgi (Giorgio) et isu fiiu Michali intregu (e il figlio Michele, interamente); ass'atera parte Petru (Pietro) e latus (la metà) de sa sorre Maria (della sorella Maria).etc. Ricordiamo poi Elena de Orrù, regina di Arborea, prima moglie di Costantino III° re di Arborea dal 1131, al quale diede 4 figli: Barisone, Costantino, Anastasia ed Elena. Nella storia moderna ricordiamo Raimondo Orrù, grosso imprenditore stradale, contribuì, tra la fine del XVIII° e l'inizio del XIX° sec. alla costruzione della Strada Statale 131 (la Carlo Felice). Infine citiamo Antonino Orrù (Sinnai 1928.) vescovo della Diocesi di Ales Terralba dal 1990 al 2003. Attualmente il cognome Orrù è diffuso in 207 Comuni Italiani, di cui 111 in Sardegna. Nella penisola la maggiore diffusione si registra nel centro nord, in Sardegna nel centro sud. L'area cagliaritana conta il maggior numero di Orrù: Cagliari 119, Quartu S.E. 53, Sinnai 44, Sestu 40 Oristano 39.Sassari 9, etc.
ORSATI
ORSATO
ORSATTI
Orsati è quasi unico, Orsato è decisamente veneto, dell'area vicentino, padovano, trevisana, in particolare di Recoaro Terme, Nove e Valdagno nel vicentino, di Piazzola sul Brenta e Codevigo nel padovano e di Maser nel trevisano, Orsatti sembra avere oltre al nucleo principale nel bresciano, anche un ceppo nella zona tra mantovano e ferrarese ed uno nel pescarese, dovrebbero derivare da forme patronimiche in -ati o -ato del nome medioevale Orso, a sua volta derivato dal nomen latino Ursus, probabile nome dei padri dei capostipiti.  Tracce antichissime di queste cognominizzazioni le troviamo a Padova nel 1221 con Orsato che figura tra i principali cittadini patavini dell'epoca, firmatari dell'atto con il quale si riconosceva privilegio di cittadinanza a Bertoldo patriarca d' Aquileja, nel 1452 Giovanni Orsato venne insignito del titolo di Conte Palatino dall'imperatore Federico III°, nel 1463 Papa Pio II° gli confermò il titolo di Conte Palatino e concesse al di lui nipote Ruprandino di congiungersi in matrimonio con Mantonina Tolomei Piccolomini, figlia di una sorella dello stesso Papa.
ORSANI
ORSENO
Entrambi questi cognomi sono assolutamente rarissimi, Orsani lo è forse di più, ed è specifico del casertano e napoletano, Orsano è specifico invece dell'area napoletano salernitana, dovrebbero derivare dal nome del paese di Orsano nel napoletano.
ORSANIGO
ORSENIGO
Orsanigo, molto molto raro, è tipicamente lombardo di Colle Brianza e Rovagnate nel lecchese e di Milano, Orsenigo, molto più diffuso è specifico del comasco, con Figino Serenza, Cantù, Carimate e Appiano Gentile, del nord milanese, con Milano, Meda, Seveso, Carate Brianza, Nova Milanese, Bovisio Masciago e Monza, e di Calco nel lecchese, dovrebbero derivare, direttamente o attraverso una modificazione dialettale dal nome del paese di Orsenigo nel comasco, toponimo che dovrebbe derivare dal cognomen latino Ursinus o dal suo derivato prediale ager ursinicus (proprietà agricola di Orsino), molto meno probabile una derivazione dal nome germanico Ursinicus, ricordiamo con questo nome un Re degli Alemanni del quarto secolo d. C.
ORSI
ORSO
ORSONI
Orsi è specifico dell'area che comprende la Lombardia, l'Emilia, l'alessandrino, la Liguria e l'alta Toscana, Orso ha un grosso nucleo in Veneto, ma ha presenze significative anche in Piemonte, Campania e con un ceppo non secondario a Palermo, Orsoni è specifico di Bologna e del bolognese, dovrebbero derivare dal nome medioevale Orso, abbastanza diffuso in Italia, di cui abbiamo un esempio in quest'atto del 762 in epoca longobarda: "...dum inter nos multas fuisset causaciones, peruenimus in presencia Orso glorioso dice, sed dum in ipsius presencia essemus, sicut super geni tuus omnia manifestauerat...", lo stesso Ludovico Muratori scrive: "...una carta dell'anno 722, da cui apparisce che Orso cherico fonda in Lucca il monistero di Santa Maria con determinare che Orsa sua figlia eserciti ivi l'ufizio di Badessa...", il nome Orso è a sua volta derivato dal nomen latino Ursus.
ORSILLI
ORSILLO
Orsilli sembrerebbe quasi unico, Orsillo e tipicamente campano, del beneventano, in particolare di Reino e Pago Veiano, ma presente comunque, oltre che nella provincia, anche a Sessa Aurunca nel casertano, si dovrebbe trattare di una forma ipocoristica dialettale campana del nome medioevale Orso derivato dal nome latino Ursus.
ORSINA
ORSINI
ORSINO
Orsina, molto raro ha un ceppo nella zona di Francavilla Di Sicilia (ME) ed uno nel novarese, Orsini, molto diffuso, è un cognome tipico della fascia dell'Italia centrale, con un ceppo importante nel Lazio, Orsino sembrerebbe tipico della zona di Cusano Mutri (BN), derivano dal nome medioevale Orso, abbastanza diffuso in Italia e dal suo diminutivo Orsino. Nobile famiglia di cui si hanno tracce fin dal 1100 e che ha dato per moltissimi secoli personaggi illustri, che hanno segnato il loro tempo.
integrazioni fornite da Michelangelo Grassi
la famiglia Orsini conta tre papi (il più noto è Benedetto XIII°) e ha avuto per molti secoli il ducato di Gravina in Puglia (BA) dove Benedetto XIII° è nato.
ORSOLA
ORSOLI
ORSOLIN
ORSOLINI
ORSOLINO
ORSOLO
ORSOLON
Orsola, sembrerebbe romano, Orsoli, quasi unico, potrebbe essere dell'Italia centrale, Orsolin, quasi unico anch'esso, dovrebbe essere veneto, Orsolini, tipico dell'Italia centrale, ha un bel ceppo tra lucchese, livornese e soprattutto pisano, un ceppo tra perugino, maceratese e soprattutto Piceno ed uno tra viterbese e romano, Orsolino, quasi unico anch'esso, dovrebbe essere dell'Italia centromeridionale, Orsolo, praticamente unico, potrebbe essere originario del Canavese nel torinese, forse del paese di Orio Canavese, Orsolon, quasi unico, dovrebbe essere del vicentino, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche od accrescitive, dal nome latino Ursulus, Ursula, forma ipocoristica a sua volta derivata dal nome Ursus, di questi nomi abbiamo un esempio nel Rerum gestarum di Ammianus Marcellinus: "..Cuius cum prope venisset moenia, favillis oppleta collustrans flebat cum gemitu, reputans qualis miseranda civitas pertulerat clades. ibi tunc forte Ursulus praesens, qui aerarium tuebatur, dolore percitus exclamavit en quibus animis urbes a milite defenduntur, cui ut abundare stipendium possit imperii opes iam fatiscunt!. quod dictum ita amarum militaris multitudo postea apud Chalcedona recordata ad eius exitium consurrexit. ..".
ORSOLEO
URSOLEO
Orsoleo, quasi unico, è probabilmente dovuto ad un'antica versione di Ursoleo, che, tipicamente pugliese, è specifico del tarantino, di Sava, Taranto e Grottaglie, dovrebbero derivare dalla zona potentina, vicina a Roccanova, chiamata Selva di Orsoleo, antica località medioevale, ma è pure possibile, anche se meno probabile che possano derivare dal nome latino Ursuleus, che potrebbe essere una forma ipocoristica del nome Ursus, o anche derivare, per metatesi della -s- con la -o-, dal nome bizantino Ούροςλεως  urosleo composto dai termini  ούρος  uros (guardiano, protettore) e λεώς  leos (popolo), con il significato di protettore del popolo.
ORSOMANDO
ORSOMANNO
URSOMANDO
URSOMANNO
URSOMANO
URSUMANDO
URSUMANNO
URSUMANO
Orsomando estremamente raro è della fascia centrale, Orsomanno è quasi unico, Ursomanno è tipico di Pozzuoli (NA), così come Ursomano, Ursumano e Ursumanno, Ursumando è napoletano, Ursomando è di Caserta.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Orsomando, rarissimo, si riscontra sporadicamente in diverse aree del centro Italia, Orsomanno, Ursomanno, Ursomano, Ursumando, Ursumanno e Ursumano sembrano tutti originari del napoletano, Ursomando, anch'esso molto raro, è più tipicamente casertano, tutti questi cognomi dovrebbero derivare dalla metatesi del nome medievale Rossomanno o Russomanno (come avviene, per esempio, in casi quali Rolando/Orlando, Paladino/Padalino, Garcia/Grassia, etc.): dal punto di vista etimologico, questo nome, tratto dal personale germanico Rossmann o Russmann, si presta in realtà ad un'incerta interpretazione (per questa, vedi il cognome Rossomando). Ad ogni modo, allora, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
ORTELLI
ORTELLO
Ortelli è tipicamente lombardo, di Menaggio, Como, Cernobbio, Porlezza, Grandola, Griante, Moltrasio e Lurate Caccivio nel comasco, di Milano e Trezzo sull'Adda nel milanese, di Busto Arsizio e Varese nel varesotto e di Villa di Serio nel bergamasco, con un ceppo anche a Faenza nel ravennate ed a Casalecchio di Reno e Bologna nel bolognese, Ortello, estremamente raro, ha un piccolo ceppo a Foggia ed uno a Misilmeri nel palermitano, dovrebbero derivare dal termine tardo latino hortellus (piccolo giardino, piccolo orto), un diminutivo del termine latino hortus, probabilmente ad indicare che i capostipiti fossero dei piccoli coltivatori o degli ortolani.
ORTENSE
ORTENSI
ORTENSIA
ORTENSIO
ORTENZI
ORTENZIA
ORTENZIO
Ortense, quasi unico, sembrerebbe del pescarese, Ortensi ha un piccolo ceppo nel bolognese, presenze sparse nel marchigiano e nel Lazio, con un ceppo a Roma, Ortensia ed Ortensio sono quasi unici, Ortenzi ha un grosso ceppo nella fascia centrale, che comprende il maceratese, l'ascolano, il teramano, l'Umbria, il reatino, l'aquilano, il viterbese ed il romano, Ortenzia sembrerebbe quasi unico, Ortenzio ha qualche presenza in Abruzzo, ma il ceppo principale è a Bitonto nel barese ed a Lucera nel foggiano, dovrebbero tutti derivare dal nomen latino Hortensius, il nome gentilizio della Gens Hortensia, ricordiamo Quintus Hortensius Hortalus del primo secolo a.C. un antagonista di Cicerone nel suo contrasto con Verre.
ORTIS
ORTIZ
Ortis ha un ceppo friulano, soprattutto nell'udinese, uno nel leccese ed uno tra trapanese ed agrigentino, Ortiz, molto molto raro. è panitaliano, le origini sono diverse, in Friuli dovrebbe derivare dal termine latino hortis (agli orti) per identificare probabilmente il fatto che i capostipiti coltivassero appunto degli orti, al sud invece, molto più probabilmente sono di origine spagnola derivando dal cognome spagnolo catalano Ortiz, una forma patronimica in -iz di un'alterazione aferetica del nome latino Fortis.
ORTODOSSI
ORTODOSSO
Entrambi molto molto rari, Ortodossi sembrerebbe di Brescia e del bresciano, di Sarezzo e di Calvagese Della Riviera, Ortodosso invece sembrerebbe di Misterbianco nel catanese, potrebbero derivare dall'appartenere le famiglie alla religione cristiano ortodossa.
ORTOLAN
ORTOLANI
Ortolan è specifico del trevigiano e della provincia di Venezia, Ortolani è tipico dell'Emilia e Marche, con un probabile ceppo in provincia di Roma, deriva da un soprannome legato al mestiere del capostipite o al fatto di vivere in prossimità di un orto.
ORTU Ortu è molto diffuso in tutta la Sardegna, deriva da un soprannome originato dal vocabolo sardo ortu (orto) ad indicare forse che la famiglia possedeva un orto o che ne vendeva i frutti.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ORTU: s’ortu = l’orto, dal latino hortus. S’ortu de abis (l’orto delle api) = is casiddus = le arnie > la coltura delle api > apicoltura. Ortalissias in logudorese; ortalitzias in campidanese sono gli ortaggi, i frutti dell’orto. La voce “ortu” è documentata in tutte le carte medioevali della lingua e della storia della Sardegna. Al capitolo XXXI della Carta De Logu di Arborea(1384 – circa): Item Ordinamus, chi, si alcuna persona furait (rubasse) ortu de abis (le arnie, ma si intende il miele), ed esserit dessu Rennu, paghit infra dies bindighi (entro 15 giorni) de chi hat a esser juygada (dalla sentenza), pro s’unu deghi (dieci volte tanto); e si esserit d’Ecclesia, over de atera persona, paghit pro s’unu chimbi( cinque volte tanto)…Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, CSMB, XI, XIII secolo, al cap. 24. (si tratta di una lite – kertu – per il possesso della terra)Ego Nicolaus prior de Bonarcadu facio recordatione de kertu ki fegi cun Guantine Formiga, ka bennit ipse assa billa de Miili Pikinnu et fraigait (ha preso) domo et ortu et binnias (casa, orto e vigne) et arbores posuit etc. Come cognome lo troviamo tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388: Ortu (de) Acargio, jurato ville Seercela, * Seercela…distrutto. Sarcela – Serzele. Partis de Montibus; Ortu Joanne, ville Bitiri, * Bitiri...villaggio distrutto: del Meylogu - Contrate de Ardar et Meylogu; Ortu(de)Francisco, majore ville Spina Alba, * Spina Alba…distrutto…Contrate Partis Milis. Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI, XIII secolo, troviamo il cognome nella variante “Orto” – Orto Maria; al capitolo 233 (unu tramutu = scambio di terre e di servi – in Andronice – tra Cossoine e Semestene): tramutai cun s’abate Bonifatio, su de Sacraria…homines, et saltos et terra de agriles et binia etc. …et isse deitimi (mi ha dato in cambio)Iorgi de Silogi intregu (per l’intero servizio) et latus(la metà) de su fiiu, et Furatu Çolla intregu et a Maria d’Orto intrega,… Abbiamo inoltre diversi toponimi, documentati nelle carte medioevali della Sardegna, con la voce “Orto/u”: Orto de Xidro, detto anche Piscina de Ortu, abitato scomparso, in agro di San Sperate. In periodo medioevale appartenne alla Curadorìa di Decimo, nel regno giudicale di Càlari. Nel 1258 entrò a far parte dei possedimenti oltremarini della repubblica di Pisa. Dal 1324 fu paese del Regno catalano aragonese di Sardegna, ma infeudato ai pisani Gherardesca. Dopo il ritiro dei pisani tornò a far parte del Regno di Sardegna, ma già alla fine del secolo, l’abitato risultava abbandonato. Altro centro abitato medioevale scomparso fu Orto Jacopo(in agro di Capoterra): in periodo medioevale fece parte della Curadorìa di Nora, nel regno giudicale di Càlari. Dal 1258 fu possedimento privato della repubblica di Pisa, etc. etc. Nella seconda metà del XIV secolo risultava ormai abbandonato. Attualmente il cognome Ortu è presente in 303 Comuni italiani, di cui 134 in Sardegna: Cagliari 287, Sassari 181, Milis 129, Guspini 117, Serramanna 108, Oristano 83, Orotelli 72, etc. Nella penisola è Roma con 80 ad avere il numero più alto; seguono: Milano 38, Torino 30, Genova 22, etc.
ORTUSI
ORTUSO
Ortusi è praticamente quasi unico, Ortuso ha un ceppo a Roma, uno nel foggiano, a Monte Sant'Angelo, Manfredonia e Foggia, ed uno nel reggino a Sant'Eufemia d'Aspromonte, Palmi e San Procopio, dovrebbero derivare da un soprannome grecanico basato sul termine greco antico όρθιος  orthios (elevato, erto), dovuto forse al fatto che il capostipite provenisse dall'alto di una montagna.
ORUNESU Orunesu è tipicamente sardo, di Bitti e Nuoro nel nuorese, con un ceppo a Sassari ed uno molto piccolo ad Olbia.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ORUNESU: de Orune, Orunésu. Abitante di Orune, proveniente da Orune. Orùne (Urùne nella dizione locale e nei documenti medioevali), è un paese di 3.000 abitanti, a 750 m.  s.l.m. della provincia di Nuoro. È conosciuto come il cuore della Sardegna; i suoi “canti a tenores” sono considerati patrimonio dell’Unesco. L’etimologia della voce “orune” è di difficile esegesi. Potrebbe derivare dalla radice *orr > robur >rovere (di cui è ricco il territorio). Il canonico Giovanni Spano suggerisce la radice “horabitazione, luogo abitato! Il suo territorio fu frequentato sin dal neolitico. Del periodo nuragico rimane il tempietto a pozzo “su Tempiesu”, uno dei più caratteristici monumenti sacri del periodo nuragico. In periodo medioevale, come “villa – bidda”, fece parte della: 1) - Curadorìa di Barbagia di Bitti, nel regno giudicale di Gallura, al confine (iscòlca) col regno giudicale di Torres (secondo alcuni); 2) - della Curadorìa di Anèla o Gociano, nel regno giudicale di Torres(secondo altri). I suoi rappresentanti parteciparono, nel 1388, alla “Petizione” di Eleonora d’Arborea. Nel 1410 passò al Regno catalano aragonese di Sardegna. Si tratta di un cognome poco diffuso e presente in 27 Comuni italiani, di cui 14 in Sardegna: Bitti 75, Nuoro 47 Sassari 23, Olbia 9, etc. Nella penisola Roma ne conta 7, etc.
ORVIETO Assolutamente rarissimo, di probabile origine ebraica, deriva dal toponimo Orvieto (TR).
OSCULATI
SCULATI
Osculati ha un ceppo a Besnate nel varesotto, a Milano ed a Monza, Sculati, assolutamente rarissimo, è dell'area tra varesotto e verbanese, dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma aferetica, da un soprannome medioevale basato sul termine latino osculati (baciati, forse sottinteso dalla dea Fortuna o dal Padreterno).
OSCURI
OSCURO
Entrambi molto rari e probabilmente pugliesi, Oscuri ha un ceppo a San Ferdinando di Puglia nel foggiano, Oscuro ha qualche presenza nel barese, dovrebbero essere di origine istriana e derivare dal nome del paese istriano Oscurus di Sopra, l'attuale Okorusica croata, probabile luogo d'origine dei capostipiti.
OSELLADORE Molto raro è tipico del veneziano, di Chioggia in particolare, potrebbe derivare da un soprannome originato dalla professione di cacciatore di uccelli o con gli uccelli, ma è pure possibile che derivi da soprannomi legati a caratteristiche comportamentali del capostipite, osellador (di uno che si approfitta della dabbenaggine altrui).
OSIMANI Osimani è caratteristico dell'anconetano, di Ancona, Camerano, Chiaravalle e Castelfidardo, con piccoli ceppi anche nel romano a Tivoli, Mazzano Romano e Roma, dovrebbe derivare dall'etnico della città anconetana di Osimo, indicandola quindi come paese d'origine dei capostipiti.
OSIO Specifico lombardo, deriva dal nome dei paesi di Osio Sopra o di Osio Sotto entrambi nel bergamasco. Esistono tracce di questo cognome già dal 1400 relative ad un letterato autore di poesie e studi sulla storia della letteratura.
OSLAVIO Oslavio cognome apparentemente unico, dovrebbe derivare dal nome Oslavio, un'alterazione del nome germanico Oswald.
OSMARI Osmari, assoluatamente rarissimo, sembrerebbe del romano, dovrebbe derivare dal termine dialettale osmari (rosmarino, la pianta officinale usatissima in cucina), forse ad identificare nel capostipite un cuoco o un erborista.
OSMIC
OSMICI
Assolutamente rarissimi, quasi unici, sembrerebbero di origini slave, potrebbero derivare, attraverso modificazioni dialettali dal termine slavo kosmac (uomo peloso, barbuto).
OSNAGHI
OSNAGO
Osnaghi è tipico del milanese, di Cuggiono e Corbetta in particolare, Osnago, quasi unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione, derivano dal toponimo Osnago (LC).
OSPITE Ospite, molto molto raro, è specifico di Napoli e di Portici nel napoletano, potrebbe trattarsi di un cognome attribuito da funzionari borbonici ad un trovatello.
OSPIZI
OSPIZIO
Ospizi è quasi unico ed è del reggiano, Ospizio, assolutamente rarissimo, parrebbe del nord, questi cognomi dovrebbero essere caratteristici di cognomi attribuiti a trovatelli da opere di beneficienza non religiose.
OSSIA
OSSIAN
OSSIANI
USSIA
Ossia assolutamente rarissimo, potrebbe essere originario del crotonese, Ossian è quasi scomparso, Ossiani estremamente raro, sembrerebbe modenese, Ussia ha un ceppo ad Ardea, Anzio e Roma nel romano ed uno a Guardavalle nel catanzarese, a Crotone e Cutro nel crotonese, ed a Stilo nel reggino, potrebbero derivare dal nome latino Ossius, o Ussius, di cui abbiamo un esempio a Brescia in un'antica lapide latina: "M(arco) Nonio M(arci) f(ilio) Fab(ia tribu) Macrino co(n)s(uli), // (quindecem)vir(o) sacr(is) fac(iundis), pr(aetori), leg(ato) Aug(usti) pro // praet(ore) prov(inciae) Pannon(iae) inferior(is), L(ucius) Ussius Picentin(us) // commil(ito) praesidi optimo et rarissim(o).", di questi nomi si hanno tracce ad esempio nel 300 con il vescovo Ossio di Cordoba, consigliere dell'imperatore Costantino il Grande: "...Quod enim de Ossio dixit Cordubensi quondam catholico episcopo, flagitandum est ut probent non solum talem illum fuisse qualem dicunt, ...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ossia è cognome calabrese variante del cognome Ussia, anch'esso calabrese. Viene probabilmente dal siciliano 'vussìa'  (ussìa, ossìa) U vostra signoria. Rohlfs 269.
OSSIDI Ossidi, assolutamente rarissimo, parrebbe dell'anconetano, dovrebbe derivare dalla Gens Hosidia o dal nomen gentilizio latino Hosidius, ricordiamo il senatore e generale romano del primo secolo Gnaeus Hosidius Geta, nomen citato da Tertulliano con riferimento all'autore della tragedia Medea: "...Vides hodie ex Virgilio fabulam in totum aliam componi, materia secundum versus, versibus secundum materiam concinnatis. Denique Hosidius Geta Medeam tragoediam ex Virgilio plenissime exsuxit...".
OSSO Osso ha un ceppo friulano, a Palmanova nell'udinese, ed uno nel cosentino, ad Amantea, Belmonte Calabro, San Nicola Arcella, Paola, Longobardi e San Lucido, dovrebbe derivare dal nome latino Ossius (vedi OSSIA), ma è anche possibile che possa derivare dall'italianizzazione del nome slavo Oslak, del nome arabo Osama,  o del nome ebraico Hosah.
OSSOLA
OSSOLI
Ossola ha un ceppo nel torinese a Torino, San Maurizio Canavese, Settimo Torinese e Collegno, ed a Cerano nel novarese, ed un ceppo molto consistente nel varesotto a Gavirate, Varese, Comerio, Besozzo, Bardello ed Arcisate, Ossoli è tipicamente lombardo, di Urago d'Oglio e Travagliato nel bresciano, di Settimo MIlanese, Cormano, Cusano Milanino e Milano nel milanese e di Caronno Pertusella nel varesotto, dovrebbero prendere il nome dalla val d'Ossola, probabile area d'origine dei capostipiti.
OSTAGOLI Assolutamente raro, presente solo nel sud milanese e nell'alto lodigiano.
OSTAN
OSTANO
Ostan è specifico della zona del veneziano ai confini con il Friuli tra Portogruaro e San Stino Di Livenza dove sembrerebbe essere nato questo cognome potrebbe derivare dal nome celtico Drostan (da cui deriva il più famoso Tristano), ricordiamo San Drostan del VI° secolo, Ostano, molto più raro, sembra specifico del biellese e potrebbe derivare dal toponimo Ostana nel cuneese.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ostano è un cognome che viene probabilmente dall'aggettivo 'agostano'. Olivieri 229.
OSTILI Ostili è specifico dell'area ternana, di Avigliano Umbro e Terni e reatina, di Greccio e Rieti, e di Roma, dovrebbe derivare dal nomen latino Hostilius, della Gens Hostilia, ricordiamo il famoso Re di Roma Tullo Ostilio: ".. Tullus Hostilius, rex Romanorum tertius, debellatis Etruscis sellam curulem lictoresque et togam pictam atque praetextam, quae insignia magistratuum Etruscorum erant, primus ut Romae haberentur instituit. ..".
OSTO Osto è tipicamente veneto, specifico del padovano, di Campodarsego, Villanova di Camposampiero, San Giorgio delle Pertiche e Vigonza, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale veneto arcaico osto (oste, chi rivende il vino), probabile mestiere del capostipite.
OSTORERO Ostorero è specifico del torinese, di Giaveno e Coazze, con ceppi significativi anche a Trana e Torino, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine medioevale germanico ostara (orientale, proveniente dall'est), o dal termine osterer da quello derivato.
OSTUNI Tipico del brindisino, barese e potentino, deriva dal toponimo Ostuni (BR).
OTERA
OTERI
OTERO
Otera è specifico di Milazzo nel messinese, Oteri è diffusissimo a Messina, con presenze significative anche a Milazzo e Capo d'Orlando nel messinese, a Catania ed a Palermo, Otero, assolutamente rarissimo, è specifico di Napoli, potrebbero derivare dal nome longobardo Oterus, a sua volta derivato dal nome germanico Otter, originato dal termine medioevale germanico a.a.t. ottar (vipera, ma anche lontra), nome attribuito a figli cui si augurasse probabilmente di essere sguscianti, difficili da prendere e rapidi come una lontra.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Oteri è cognome siciliano, variante fonetica di Otteri (Ottieri) = Altieri e Autieri altrove in Italia, dal francese Hautier cognome in Francia = italiano 'altiero' = fiero.
OTTAVI
OTTAVIA
OTTAVIO
OTTAVO
Ottavi ha un ceppo nel bolognese e ravennate ed è molto diffuso nella fascia centrale che comprende Marche, Umbria e Lazio, nel romano in particolare, Ottavia, sembrerebbe unico, potrebbe essere del salernitano, Ottavio, molto raro, ha un piccolissimo ceppo nel potentino ed uno a Briatico nel vibonese, Ottavo, anch'esso molto raro, è specifico dell'area casertano, napoletana, di Napoli in particolare e di Maddaloni nel casertano, tutti questi cognomi potrebbero derivare, in alcuni casi, dal nome della Gens Octavia, il cui esponente più illustre fu sicuramente l'imperatore Augusto, ma, molto più probabilmente, dovrebbero derivare dalla consuetudine, già presente in epoca romana, di attribuire ai figli il numero ordinale della loro comparsa in famiglia, quindi l'ottavo figlio già in epoca precristiana veniva spesso chiamato Octavius (ottavo).
OTTAVIANI
OTTAVIANO
Ottaviani è molto diffuso in tutto il centronord, Ottaviano sembra avere un ceppo in Abruzzo, uno nel napoletano ed uno nel ragusano, possono derivare dal nomen latino Ottavianus, ricordiamo il più famoso Caius Iulius Caesar Ottavianus nipote e figlio adottivo di Cesare, usato ad esempio a Vercelli nel 1500: "...Ego Ottavianus de Paletis, filius quondam domini Iohannis Anthonii de Paletis, nottarius ducalis et civis Vercellarum collegium magnificorum dominorum nottariorum predicte civitatis ...".  Traccia di questa cognominizzazione l'abbiamo ad esempio nel testamento di Niccolò Macchiavelli del 1511 rogato da: "...Ego Franciscus quondam Ottaviani Antonii de Ottavianis de Aretio Civis et Notarius Publicus Florentinus...".
OTTELI
OTTELIO
OTTELLI
Sia Otteli che Ottelio, ormai quasi scomparsi, sembrerebbero di origine friulana, Ottelli, invece, è ben diffuso nel bresciano, dovrebbero derivare dal nome medioevale di origine germanica Ottelius, latinizzazione dei nomi di origine germanica Odel ed Otelnis, di cui abbiamo un esempio in una lapide: "Hic iacet Odel Macheyt, filius Otelnis Macheyt, qui fuit comes aquarum illustris principis domini Ludovici, comitis Flandriae, qui obiit anno 1367 ultima die mensis februarii. Orate pro anima eius.", troviamo una traccia di queste cognominizzazioni a Padova nel 1500, quando risulta che un certo Marcus Antonius Ottelius, Utinensis insegnasse presso la locale Università Schola de Pandectis.
integrazioni fornite da Gabriella Bernardi
Alvise Ottelio figlio di Zuanne, di famiglia popolare di Bassano, nato nel 1465, venne a Udine poco dopo il 1500, dalle prime fonti rinvenute, la famiglia stabilì la propria residenza nel borgo di S.Lucia. Il figlio suo Francesco n.1507 e +1570 fu notaio collegiato di Udine. Dalla moglie Francesca Nigris da Montereale +1578 ebbe numerosi figli, uno dei quali Marcantonio diede singolare lustro alla famiglia. Nato circa il 1550 studiò a Padova dove nel 1574 prese la laurea in ambo le leggi. Ritornato a Udine, vi fu tosto eletto a leggere le istituzioni cesaree, nel quale insegnamento continuò sino al 1586. Nel 1590 l'Ottelio passò a leggere le Pandette e nel 1600 fu promosso alla prima cattedra di <Ragion Civile della Mattina>, che tenne per 25 anni con molta sua lode e singolare vantaggio degli scolari così italiani, come stranieri, che accorrevano numerosi alle sue lezioni. Giubilato nel 1625, si portò ad abitare a Venezia, per esser pronto a rendersi utile al Governo, qualora lo avesse richiesto del suo illuminato consiglio, ma dopo 3 anni, nel 1628, terminò la sua lunga vita operosa. A Padova, nell'Università dei leggisti, gli fu posta una onorifica lapide sotto l'insegna, dipinta dalla sua famiglia. Dei suoi fratelli vanno ricordati, GioBatta, (notaio iscritto al collegio notarile di Udine nel 1573 ed al Consiglio civicio nel 1596 m. Lucrezia Pittoreo 1555), Girolamo (Dottore di leggi nato 1546 e +1582 m. 1581 Chiara di Valentino Stainero , ebbe un figlio, Girolamo, postumo, nato e morto nel 1583) e Ottellio, tutti e tre valenti giuriconsulti e poeti latini, menzionati dal Liruti nelle sue " Notizie de' letterati del Friuli". Il Casato Ottelio Nobili Di Udine
Arma:  Troncato di rosso e d'oro, alla quercia ghiandifera al naturale, piantata sopra un monte di tre cime verde, moventa dalla punta e attraversante sulla partizione; colla fascia d'azzurro, caricata della parola Ottelio in lettere romane maiuscole di nero, attraversante sul tutto.
Cimiero: Un gallo cantante al naturale.
Titoli:  Nobile (m F), conte (m).
OTTIERI Ottieri è un cognome specifico di Napoli e Portici, dovrebbe derivare dal nome medioevale Ottiero, una forma alterata del nome franco Autiero (vedi AUTERI), dovrebbe essere di origini senesi, a Rigomagno (SI) nel 1600 troviamo il feudo governato dal Marchese Lottario Ottieri.
OTTOLA
OTTOLIA
OTTOLINA
OTTOLINI
Ottola, assolutamente rarissimo, è del piacentino, Ottolia, molto molto raro, sembra specifico dell'alessandrino ai confini con il genovese, Ottolina, molto raro, è tipico dell'area milanese e a nord di MIlano, Ottolini è diffuso nella zona che comprende il varesotto, il milanese, il bergamasco, il bresciano ed il veronese, dovrebbero derivare da una modificazione del nome franco longobardo Otolinus, derivato dal germanico Oddo, Oddonis, di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale, nel 1163 in un atto scritto in Brescia: "...Ego Otolinus qui dicitur Bocacius de Barbarano notarius antenticum ...".
OTTOLENGHI
OTTOLENGO
Ottolenghi ha vari piccoli ceppi sparsi qua e là nel centronord, a Torino, Genova, Milano, Venezia, Perugia e Roma, Ottolengo è praticamente unico, secondo alcuni deriverebbero dal toponimo Odalengo nell'alessandrino, ma si dovrebbe invece trattare di famiglie di origine ebraico ashkenazita provenienti dalla città tedesca di Ettlingen vicino a Karlsruhe, da cui trassero il cognome italianizzandolo in Ottolenghi, tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1500 in Lombardia con il rabbino Joseph Ottolenghi con fiorenti attività bancarie e tipografiche, tanto che, quando a Cremona nel 1559 l'inquisizione sequestrò molte casse contenenti copie del Talmud, la maggior parte di esse provenivano proprio dalla sua tipografia.
OTTOMANA
OTTOMANELLI
OTTOMANI
OTTOMANO
OTTOMANIELLO
Ottomana, assolutamente rarissimo, parrebbe tipico di Cetara nel salernitano, Ottomanelli, sempre molto raro, è tipico di Bari e del barese, Ottomani, leggermente meno raro, ha un piccolo ceppo a Napoli ed uno a Ferrandina nel materano, Ottomaniello, anch'esso molto molto raro, è pugliese di Palagiano nel tarentino, Ottomano, il meno raro, decisamente pugliese, ha un ceppo nel barese a Bari, Rutigliano e Casamassima ed un ceppo a Taranto, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici anche dialettali, dal nome arabo e turco Othman, ricordiamo con questo nome il terzo califfo arabo (644-656) appartenente alla famiglia degli Omayyadi nato a La Mecca nell'anno 570 ed anche Othman I° che resse l'impero turco dal 1356 al 1369.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel soprannome o nome personale Ottomano, che, in epoca tardo- e postmedievale, identificava una provenienza dall'Impero Ottomano, più probabilmente dalla Turchia (capitale dell'Impero). In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei soprannomi o dei nomi personali dei capostipiti.
OTTONE
OTTONI
Ottone ha un nucleo nella fascia occidentale dell'Italia settentrionale, un ceppo a Napoli ed uno nel ragusano, Ottoni ha un ceppo lombardo ed uno marchigiano, derivano dal nome medioevale Ottone (vedi ODDONE) di cui abbiamo traccia ad esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale sotto l'anno 1118 nel pavese: "...accepisse sicuti et in presentia testium accepi a te Ottone, filio quondam Litulfi, de suprascripto loco Fara , argenti denariorum bonorum Mediolanensium solidos quadraginta et unum,...".
OTTONELLI
OTTONELLO
Ottonelli è specifico dell'area coperta dalle province di Alessandria, Genova e Savona, con un ceppo anche nel bresciano, Ottonello, molto più diffuso, è della stessa rea ligure, piemontese, derivano da forme ipocoristiche medioevali del nome Ottone (vedi OTTONE), di quest'uso abbiamo un esempio nel padovano in questo scritto tratto dagli Statuti di Montagnana dell'anno 1366: "Incipiunt Statuta Communis, et Hominum Terrae Montagnanae, partim correcta, et partim composita per Providos, et Discretos Viros Dominos infrascriptos, scilicet Antonium quondam Francisci de Apibus; Gabrielem quondam . Ottonelli, qui fuit de Cornoleda...".  Un esempio di questa cognominizzazione lo troviamo nella zona del veneziano ai confini con il Friuli in un atto dell'anno 1297: "Anno Domini millesimo ducentesimo nonagesimo septimo, indictione decima, die decimoquinto intrante iunio, in Portugruaro super pallacio episcopatus, presentibus dominis Contio de civitate Austria, Nicolao filio domini Ugonis de Mideia, presbitero Bartholameo plebano de Monteregali, Gerardo quondam Dominici Çorçii dicti Portus atque Luvisino filio supradicti domini Contii et alliis. Venerabilis pater dominus Jacobus Dei gratia Concordiensis episcopus, per se suosque successores, suo nomine vice et nomine dicti episcopatus, livellario iure imperpetuum Bartholameum, filium domini Johannis, quondam domini Ottonelli, de civitate Austria, pro se suisque heredibus recipientem de quadam molinaretia, sita in aqua Leminis in confinibus Cintelli et Portusveteris que dicitur Nugarol ...".
OVIDI
OVIDIO
Ovidi è tipicamente laziale, di Roma e Riano nel romano e di Marta e Bolsena nel viterbese, Ovidio, quasi unico, è del casertano, dovrebbe derivare dal nome Ovidio, probabilmente portato dai capostipiti, dal nomen latino Ovidius, nome gentilizio della Gens equestre aquilana Ovidia con proprietà nella zona di Sulmona nell'aquilano, ricordiamo il famosissimo poeta latino Publius Ovidius Naso, autore delle Metamorfosi e dell'Ars amatoria.
OZZA
VOZZA
Ozza è specifico di Ugento e casarano nel leccese, Vozza ha un ceppo a Roma ed a Casalvieri nel frusinate, uno nel casertano a Casagiove e Caserta ed uno in Puglia a Taranto.
integrazioni fornite da Gianfranco Nassisi
il cognome Ozza è originario del Salento, dove si trova anche la variante Vozza (nella stessa famiglia), che nulla ha a che vedere con il cognome Vozza presente in Campania e nel Foggiano, dove ha un altro significato. Dovrebbe essere di origine albanese: in Albania in effetti è diffuso il cognome Oxhxa o Oxxa, che si pronuncia  Ogja, poi trasformato in Ozza. In effetti a San Marzano di Taranto vi è un'isola linguistica albanese. Il termine albanese oxxa, che a sua volta è di derivazione persiana, o comunque della zona più orientale della Turchia (Kurdistan), significherebbe Capo.
OZZELLA
OZZELLO
Ozzella, molto raro parrebbe campano, della zona tra Benevento e Avellino, Ozzello altrettanto raro, parrebbe originario della provincia torinese, dovrebbe derivare da una modificazione dialettale del nome Medioevale Uccello.

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