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cognomi_italiani_f

Italian Surnames - Cognomi Italiani - F

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FA
FAA
FAA'
Fa è tipico di Pula e Cagliari nel cagliaritano, Faa è tipico di Cagliari e del cagliaritano, Faà, molto più raro, ha un ceppo piemontese con ramificazioni sarde, dovrebbe derivare, almeno il ceppo originario piemontese dal vocabolo dialettale faa (fata), richiamando l'immagine presente sullo stemma del casato, il ceppo sardo oltre a poter essere derivato da quello monferrino, potrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo faa (fava).  Nel 1570 il nobile nobile Giovanni Matteo Faà, Signore di Fontanile (AT), acquistò dalla famiglia Scarampi una buona parte del loro feudo nel Monferrato diventando poi nel 1580 signore di Bruno (AT) con il titolo di Marchese.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FA; FAA;: sa fa = la fava e viene dal latino faba. Is/sas faas; is fais (o semplicemente, sa fa) = le fave. In linguaggio fonetico: sa vã = la fava (le fave). Sulla "fava" esistono parecchie espressioni e detti, più o meno seri. Quando ci chiedono in francese: "Coment sa va"! Noi rispondiamo tranquillamente: "Su pisurùci"! = il pisello! Come a dire: "Bene"! Gli abitanti di Sanluri (oggi capoluogo, insieme a Villacidro, della nuova provincia del Medio Campidano), in tutta la Sardegna sono conosciuti come grandi mangiatori di fave ed è tipica l'espressione: "Seddorèsu pappa fa"! = sanlurese mangia fave. L'espressione: "pappai fa", significa anche ricevere un sacco di botte! Un'ottima vivanda sono la favette col lardo (in puré). ed ha riscontro nel detto: " Sa dì chi hat a proi fa cun lardu"! = il giorno in cui scenderanno  dal cielo fave e ciccioli: sarà un giorno miracoloso; per i poveri, è chiaro! Altra espressione è: "Toccat sempri a mimi a scroxài sa fa"! "Tocca sempre a me sbucciare la fave"! Come a dire: "Tottu pagat Pantaloni"! "Tutto paga Pantalone", e nell'antica Roma: "Istaec in me cudetur faba"! "Dovrò io pagare le spese"! Sempre nei tempi antichi: ai Pitagorici (della Scuola di Filosofia di Pitagora), l'uso delle fave, come cibo, era proibito; vuoi perché esse sono di difficile digestione, vuoi perché intorpidiscono la mente! Ed ancora, durante le cerimonie religiose (latine), il Flamen Dialis (il sacerdote di Giove), non doveva né toccare, né nominare la fava"!!! Nelle carte antiche della Sardegna ritroviamo il cognome nell'uscita Faa e Fay. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, *LPDE del 1388, troviamo: Faa Nicolao, ville Genadas (villaggio distrutto -Laconi ..Contrate partis Alença); Fay Giorgio, ville Selluri(Sanluri - Seddòri); Fay Michele, ville Sammungleo; Fay Nicolao, ville Selluri; Fay Simone, ville Selluri. Attualmente: FA, è presente in 18 Comuni d'Italia, di cui 11 in Sardegna: Pula 26, Cagliari 11, Nuoro 6, Assemini3, Marrubiu 3, etc.; FAA, è presente in 37 Comuni italiani, di cui 23 in Sardegna: Cagliari 32, Villaputzu 23, Sadali 15, Mores 9, Sanluri 9, etc.;
FABBI
FABI
FABIA
FABIO
FABIS
Fabbi ha un ceppo nel vicentino, uno nel nel reggiano, uno nel bolognese, uno nel perugino ed uno a Roma, Fabi è tipico della fascia centrale che comprende Marche, aquilano, Umbria e Lazio, Fabia sembrerebbe unico, Fabio ha un ceppo nel potentino, uno tra catanzarese e crotonese ed uno nel messinese, Fabis, assolutamente rarissimo, parrebbe avere un ceppo nel cosentino ed uno tra aretino e fiorentino, dovrebbero tutti derivare dalla Gens latina Fabia o dal nomen Fabius, Fabia, è pure possibile un'origine più recente dal nome italiano Fabio.
FABBIANELLI
FABBIANI
FABBIANO
FABIANELLI
FABIANI
FABIANO
Fabbianelli, quasi unico, sembrerebbe toscano, Fabbiani appartiene all'areale compreso tra Emilia, Toscana e Liguria, Fabbiano, molto raro, è specifico del tarentino, Fabianelli è tipico dell'aretino, di Castiglion Fiorentino, di Arezzo e di Cortona, con un ceppo anche a Prato, Fabiani, molto più diffuso è presente in tutto il centro nord, con particolare evidenza in Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Lazio, Fabiano è tipico del sud peninsulare, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica, dal cognomen latino Fabianus, attribuito normalmente ai liberti od ai clientes della gens Fabia.
FABBRESCHI
FABRESCHI
Fabbreschi, molto molto raro, è specifico del grossetano, di Roccalbegna, Grosseto e Scansano, Fabreschi, praticamente unico, è una forma alterata del precedente, si dovrebbe trattare di una forma in -eschi, indicante appartenenza, probabilmente ad indicare un ramo cadetto di una famiglia nobile Fabbri.
FABBRI
FABBRIS
FABBRO
FABRIS
Fabbri è diffuso in tutto il centro nord, con massima concentrazione in Emilia e Toscana, Fabbris è sicuramente settentrionale, più caratteristico del torinese, del milanese e del padovano e veneziano, Fabbro è specifico delle tre Venezie, con massima concentrazione in Friuli, Venezia Giulia, Fabris sembrerebbe specifico delle Venezie, ma potrebbe esserci un nucleo anche nell'area definita dalle provincie di Milano e Varese. Derivano tutti, anche attraverso varie alterazioni, dal nome di mestiere del faber, probabile occupazione svolta dai capostipiti, il mestiere di faber corrispondeva a quello di artigiano, dal fabbro al falegname, al muratore: "...faber vel fabricator qui bona produxit vel fabricat,..".
integrazione fornita da Francesco Fabbris
In Veneto il cognome Fabris non ha attinenza con il mestiere di fabbro, ma con il mestiere di muratore. In latino faber significa colui che ha costruito. Il corrispettivo di fabbro in Veneto è Favero o Favaro o Faveri.
stemma fornito da Armando Milani
FABBRICA Un ceppo in provincia di Forlì, uno in provincia di Agrigento e forse uno nel milanese, dovrebbe derivare da soprannomi legati o a toponimi contenenti il vocabolo Fabbrica o a collegamenti ad esempio con l'opera della Fabbrica del Duomo.
FABBRICI Estremamente raro, sembrerebbe settentrionale, potrebbe derivare dal nomen latino Fabricus (vedi Fabbrici).
integrazione dovuta a Gabriele Fabbrici
Il cognome Fabbrici, di rara diffusione nelle province di Reggio Emilia, Mantova, Bologna e Roma, documentato almeno dall'inizio del Quattrocento, deriva dal toponimo Fabbrico (RE), località da cui ha avuto orgine la famiglia. L'attuale denominazione dialettale del Comune presuppone un fabricus per fabbro. Quindi il toponimo potrebbe procedere da una formazione altomedioevale costruita direttamente sul nome di persona, o dal mestiere, del possessore del fondo.
FABEN Tipico dell'area di Casaleone e Cerea (VR) dovrebbe derivare da un soprannome dialettale con il significato di fatto bene (Benfatto).
FABILLI
FAVILLA
FAVILLI
FAVILLO
Fabilli, quasi unico è del centro Italia, Favilla ha un ceppo toscano, soprattutto nel lucchese, uno nel romano ed uno nel foggiano, Favilli è decisamente toscano, soprattutto nel pisano e nel livornese, Favillo sembrerebbe unico, dovrebbero tutti derivare, direttamente o attraverso una forma di betacismo, dal cognomen latino Fabillus, Fabilla (vedi FAILLI).
FABRELLI
FABRELLO
Fabrelli, quasi unico, sembrerebbe romagnolo, Fabrello è invece specifico del vicentino, in particolare di Arsiero, Piovene Rocchette, Marano Vicentino, Velo d'Astico, Dueville e Santorso, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche originate dal vocabolo medioevale faber (fabbro, ma anche più genericamente artigiano), probabilmente ad indicare così l'attività dei capostipiti.
FABRIANI
FABRIANO
Fabriani è tipicamente laziale di Roma, Palestrina e Gallicano nel Lazio nel romano, di Fara in Sabina nel reatino e di Monte Romano nel viterbese, Fabriano, quasi unico, è molto probabilmente dovuto ad errori di trascrizione del precedente, dovrebbero derivare dal cognomen latino Faberianus, derivato dal nomen Faberius, di questo cognomen abbiamo un esempio nelle epistole di Cicerone ad Attico: "...reliquum est, si Faberius nobis nomen illud explicat, noli quaerere quanti; Othonem vincas volo. nec tamen insaniturum illum puto; nosse enim mihi hominem videor. ita male autem audio ipsum esse tractatum ut mihi ille emptor non esse videatur. quid enim? pateretur? sed quid argumentor? Si Faberianum explicas, emamus vel magno; si minus, ne parvo quidem possumus....".
FABRICI Tipico di Clauzetto (PN) e della provincia di Pordenone, dovrebbe derivare dal nomen latino Fabricus di cui abbiamo un esempio in Gaius Fabricus Luscinus console romano all'epoca delle guerre contro Pirro re dell'Epiro,  un esempio illustre di questa cognominizzazione l'abbiamo nel celebre studioso Hieronymus Fabricus ab Aquapendente professore di anatomiaall'università di Padova.
FABRIZI
FABRIZIO
FABRIZZI
Fabrizi è molto diffuso nella fascia centrale, Toscana, Marche, Umbria e Lazio, Fabrizio è molto diffuso in Lazio, Abruzzo, Molise, Campania centrosettentrionale, Puglia e Basilicata, Fabbrizi è proprio delle Marche e Umbria, derivano dal nomen latino Fabricius e sue modificazioni medioevali, di questo nome abbiamo un illustre esempio: "...Qui ab hoste Pyrrho approbatus hoc est eulogio descriptus. Cum Fabricius quendam Philippum Pyrrhi medicum domino suo vinctum mitteret...".
FACCARDI Faccardi, assolutamente rarissimo, è un cognome tipico del basso bresciano, dovrebbe derivare da una modificazione patronimica in -ardi del nome medioevale di origine germanica Faccus (vedi FACCHETTI), originato dal termine medioevale, sempre germanico, fah (ostile).
FACCELLO
FACCINI
FACELLI
FACELLO
FACINI
FACINO
Faccello, praticamente unico, è del savonese, Facelli è tipicamente piemontese, con un ceppo a Vercelli ed uno a Torino e Ciriè nel torinese, Facello, molto raro, ha un piccolo ceppo a Torino e Collegno nel torinese ed alcune presenze nel cuneese e savonese, Faccini è tipico del nord Italia, con ceppi importanti nel milanese, nel parmense, nel veronese e nel ferrarese, Facini, molto raro, sembrerebbe del nord Italia, ha un ceppo forse originario nell'udinese, ad Artegna in particolare, Facino, molto più raro, ha un ceppo a Crotone, dovrebbero tutti derivare da varie forme ipocoristiche del nome medioevale Faccio o Facino, a sua volta derivato dall'aferesi del nome Bonifacio, di cui abbiamo un esempio nel Codice diplomatico della Lombardia medievale a Brescia nell'anno 1186: "...iacet in villa de Rothina et de ista non pertinet Facino ubi medietatem: a mane ser Cotum, a sera Lanfrancus Lupus,...", ricordiamo come personaggio famoso il Capitano di Ventura Facino Cane che nacque a Casale Monferrato probabilmente tra il 1350 e il 1360.
FACCENDINI Ha un ceppo in Lombardia, a Magenta (MI) e nel cremasco ed uno a Foligno (PG).  Nel 1400 troviamo il condottiero e capitano di ventura al servizio degli Sforza Giorgio da San Severino detto il Faccendino.
FACCHETTI
FACCO
Facchetti, decisamente lombardo, della zona che comprende le province di Milano, Bergamo e Brescia, Facco ha un nucleo nelle province di Padova e Venezia ed un ceppo nel genovese, dovrebbero derivare dal nome italo germanico Faccus di cui abbiamo un esempio nel 1500: "...Apollonius Rhodius Graeco, et Valerius Faccus, Latino carmine, descripserunt. Igniarium quod in Aureo torque Equitum illorum intertextum velleri conspicitur...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Facchetti cognome lombardo che viene dal nome longobardo Facco.
FACCHIN
FACCHINETTI
FACCHINI
FACCHINO
FACHIN
Facchin è tipico del Veneto e del Friuli, Facchinetti oltre al nucleo principale tra le province di Milano, Bergamo, Brescia e Verona, ha un ceppo anche nel goriziano, Facchini sembra specifico dell'area che dal Trentino, attraverso il bresciano ed il mantovano, arriva al modenese e alla Romagna, ma potrebbero esserci anche un ceppo nel barese ed uno nel Lazio, Facchino, rarissimo, parrebbe originario del Gargano, Fachin è specifico dell'udinese, in particolare della zona di Socchieve, dovrebbero tutti derivare da forme ipocoristiche del nome italo germanico Faccus (vedi FACCHETTI). Troviamo una famiglia Facchini a Brumano (BG), fin dal 1400, nel 1430 un componente di questa famiglia, tal Filippo Facchini si trasferì a Venezia e di lì in Istria, nel 1451 in un atto scritto nel trevisano troviamo citato un ser Basso Fachin: "...pustam vochatam la Cha Bianca positam in villa Tessarie Tervisine diocesis cum una domo murata et cohoperta cupis et una teçia etiam cupis cohoperta, cum pratis et pasculis suis secundum et prout tenet et possedit ser Basso Fachin.".
integrazioni fornite da Andrea Balzarotti
La famiglia Facchinetti può annoverare tra i suoi antenati anche Gian Antonio Facchinetti (Papa con il nome di Innocenzo IX) nato il 20 luglio 1519 a Bologna. Era un uomo buono e mite, ma anche decisamente abile in diplomazia. Pio V lo aveva inviato quale nunzio apostolico a Venezia per allestire la Lega Santa che a Lepanto, nel 1571, sconfisse i turchi. Quando fu eletto papa era già anziano e malato. Il suo pontificato durò due mesi (1591). Prima di morire beneficò due suoi nipoti, uno nominandolo cardinale e l'altro comandante supremo della flotta. Lo stemma della famiglia consiste in una pianta al naturale, sradicata, su campo argento.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Facchini è la cognominizzazione del sostantivo 'facchino' < latino medievale 'fakinum' che viene dall'arabo 'faqīh' = 'giureconsulto, teologo'. La sua degradazione semantica a 'portatore di pesi' sarebbe avvenuta nei secoli XIV-XV quando, in seguito alla grave crisi economica del mondo arabo-islamico, gli antichi funzionari furono costretti a dedicarsi al piccolo commercio di stoffe che essi stessi trasportavano a spalla di piazza in piazza.
FACCI
FACCIO
FACCIONE
FACCIONI
FACI
FACIONE
FACIONI
Facci è tipico di Trento e del trentino, del veronese, di Verona, Castel d'Azzano, San Giovanni Lupatoto e Buttapietra, del vicentino, di Schio, Santorso, Valli del Pasubio,Marano Vicentino e Thiene, di Farra di Soligo nel trevisano e di Grantorto nel padovano, Faccio sembrerebbe avere due ceppi, uno nel Veneto occidentale e confini della provincia di Brescia, l'altro in Piemonte, Faccione e Facione, quasi unici, sembrerebbero del frusinate e del napoletano, Faccioni è del veronese, di Verona, Roverchiara, San Pietro di Morubio, Legnago, Isola Rizza, Angiari e Cerea, con un ceppo anche a Civitanova Marche nel maceratese, Faci è praticamente unico, Facioni è tipicamente laziale del romano, di Roma, Roccagiovine e Tivoli, dovrebbero derivare, direttamente o tramite accrescitivi, dall'aferesi del nome Bonifacio.
FACCIDOMO Faccidomo, assolutamente rarissimo, è della zona tra palermitano ed agrigentino, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale siciliano facci d'omo (gufo, barbagianni).
FACCILONGO Faccilongo è tipicamente piugliese, ha un ceppo a Bari ed uno a Lucera nel foggiano, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale facci longo (viso lungo, magro e stretto), probabilmente una caratteristica dell'aspetto del capostipite.
FACCINCANI
FACINCANI
Entrambi specifici del veronese di Villafranca Di Verona in particolare, derivano dal nome medioevale composto dal nome Facino e Cane tipico del veronese, ricordiamo il condottiero e capitano di ventura Facino Cane nato intorno al 1360 da una famiglia nobile.
integrazioni fornite da Gianni Faccincani
Il cognome Facincani o Faccincani è originario della città di Villafranca in provincia di Verona. Infatti in un documento del 1447 viene nominato "Johanne filio di Jacobo dicto Facinchani q. Johannes de Villafrancha" Perciò il cognome può essere fatto risalire al 1360-1380. In un altro documento del 1427 (ramo cadetto),  vengono invece nominati Bartolomeo, Nascimbeno e Floris di Johanne de Villafranca.
FACCIOLI
FACCIOLINI
FACCIOLO
Faccioli ha più ceppi, uno nel Veneto occidentale e provincia di Brescia, uno in provincia di Bologna e forse uno in Lombardia e Piemonte, Facciolini è tipico abruzzese, dell'area tra teramano e pescarese, Facciolo ha un ceppo nel padovano ed uno nella Calabria occidentale, potrebbero derivare da un diminutivo dell'aferesi del nome Bonifacio.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Molto raro, tipicamente abruzzese, dovrebbe derivare dall'ipocoristico aferetico del nome benaugurale Bonifacio, col significato di che abbia un buon destino, un buon fato (dal latino bonum fatum, buon destino)
FACCITONDO Faccitondo è specifico di Bari, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale originato probabilmente da una particolare rotondità della faccia del capostipite.
FACECCHIA Facecchia è specifico di Mesagne nel brindisino.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Facecchia, derivato foggiano del cognome base Faccia, origina dal sostantivo 'faccia' < latino parlato '*faciam' per il classico 'faciem' = volto, viso, inteso come soprannome dato a chi dimostrava arditezza e sfacciataggine. Minervini 192.
FACHINAT Fachinat, assolutamente rarissimo, è tipico del basso trentino, dovrebbe trattarsi di una forma patronimica dialettale riferita ad un capostipite il cui padre si chiamasse Faccus (vedi FACCHETTI).
FADA Molto molto raro è tipico del bresciano, potrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo fata, ha qualche rara presenza in Sardegna.
integrazioni fornite da Luigi Colombo
questo cognome non è solo bresciano, ma potrebbe essere in parte di origine campana, lo si deduce leggendo il sito di Ellis Island (www.ellisisland.org). I Fada emigrati negli USA verrebbero da Sessa Aurunca (CE), è probabile che qualche famiglia campana sia emigrata anche al Nord, oltre che andare in America. In ogni caso il cognome Fada nel bresciano è venuto probobilmente dalla toponomastica: una Val Fada esiste nella bassa Valcamonica (Angolo Terme).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
Fada: sa fada, sia in Campidano che in Logudoro è la fata incantatrice. In Sardegna centro nord è più usato il termine jana o yana, sempre col significato di fata. Dal Latino fata. In senso spregiativo è detta sa coga, sa brùsa (bruscia, bruja in spagnolo, proprio nel significato di strega). Citiamo inoltre la voce sarda fadu > destino, dal latino fatum, che al plurale da fata > fada; malafadau = sfortunato. In alcuni paesi del centro Sardegna viene usato il termine fada per fava = fava. Come cognome è presente negli antichi documenti della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, figurano: Fada Andrea, ville Gonnos de Tramacia; Fada Petro, ville Gonnos de Tramacia (* Gonnos de Tramacia.Gonnostramatza. Partis de Montibus). Attualmente il cognome Fada è presente in 15 Comuni italiani, di cui 1 in Sardegna: Isili con 3. Per il resto lo ritroviamo in 14 Comuni del Bresciano. Non è del tutto fuori luogo l'ipotesi che i Fada del bresciano provengano dalla Sardegna, tenendo in considerazione la presenza del cognome nei documenti antichi sardi, il fatto che il termine fada e i suoi derivati (in tutti i sensi) sono ancora molto usati in Sardegna e l'arrivo nel bresciano di tantissimi emigrati sardi.
FADANELLI Fadanelli è tipico di Trento, Cembra, Rovereto e Riva del Garda, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo trentino fadanel (fanello, tipo di uccello).
FADANI Fadani ha un ceppo lombardo nel bresciano a Brescia, Manerbio e Castel Mella, e nel cremonese a Gussola, ed un ceppo emiliano a Colorno nel parmense, dovrebbe derivare dal nome della località Fadano di Guiglia nel modenese, o Fadano di Brentonico nel basso trentino, anche se non si può escludere una derivazione da un soprannome originato dal termine dialettale arcaico, dell'area lombardo, emiliana, fadan (grosso rospo, mago, stregone).
FADDA Molto diffuso è tipico della Sardegna, potrebbe derivare da una modificazione dialettale con raddoppio della consonante (tipico sardo) del termine fada (fata), ma è pure possibile che derivi da un soprannome originato dal vocabolo dialettale sardo fadda (errore).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FADDA: etimologia e significato incerti. Abbiamo intervistato diverse persone, che portano questo cognome, ma nessuna ha saputo dare valide indicazioni, su estimo e significato della voce. Potrebbe derivare dal  latino falla, che sta per fallacia = cose false, ingannevoli, ma è solo una ipotesi e, del resto, come cognome non avrebbe senso e sarebbe comunque troppo pesante, visto che a portarlo sono veramente in tanti, soprattutto in Sardegna. Pertanto è impensabile che si tratti di un semplice soprannome. Rimaniamo in attesa di nuovi sviluppi e quindi di eventuali future integrazioni. Intanto il cognome è presente nelle carte antiche con l'uscita Falla tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388: Falla Bernardo, ville Ecclesiarum (** Villa Ecclesiarum.odierno Iglesias. Et ego De Nelli Pelipaparius Ludovicus, civis et habitator terre et Ville Ecclesiarum.sindicus, procuratoruniversitatis Ville Ecclesiarum.in posse Virde Andree, quondam Virde Joannis de Civitate Sasseri.nona die januarii 1388); Falla Gonario, jurato ville Urune( * Urune.attuale Orune ( Oruni). Curatorie de Anella); Falla Juliano, ville Ecclesiarum; Falla Sthefanus - de Aristanni (*** Aristanni: elenco dei nomi dei firmatari della PETIZIONE. Omnes cives mercatores et habitatores dicte civitatis.nisi pastores bestiaminum et quorum dificulter demorari non poterant.congregati. Porta la data : die XIIII mensis Januarii M°. CCC°. LXXXVIII° et etc). Nella storia ricordiamo Fadda Gavino, nato a  Sassari  nel 1757. Visse in epoca sabauda del Regno di Sardegna. Seguace di Giommaria Angioy, fu a Cagliari nel 1795, come portafoce del partito democratico sassarese. Svolse una intensa propaganda antifeudale. La reazione dei nobili e della chiesa sarda fu violenta e dovette scegliere la via dell'esilio nella Penisola. Con l'Angioy e col Mundula tentò di attirare l'attenzione di Napoleone, ma nel suo rientro in Sardegna fu arrestato nell'isola di Capraia e portato ad Alghero e poi a Sassari, dove fu impiccato. Attualmente il cognome Fadda è presente in 570 Comuni italiani, di cui 210/377 in Sardegna: Cagliari 563, Sassari 482, Nuoro 211, Quartu 197, Oristano 146, etc.
FADIN
FADINI
FADINO
Fadin, molto molto raro, parrebbe del padovano, Fadini ha un ceppo lombardo soprattutto nell'area delle province di Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo, con massima concentrazione nel vicino veronese, ed un ceppo nell'udinese, Fadino, quasi unico, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione dei precedenti, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche del termine dialettale fada (fata), che ha dato anche luogo al nome Fadino di cui abbiamo un esempio in un atto di vendita del 1352 a Bergamo la parte acquirente è un certo Giovanni fu Fadino de Molonio di borgo Santo Stefano, ma potrebbero anche derivare dall'aferesi di nomi come Bonfadinus, forma alterata di Bonfantinus (vedi BONFADINI).
FAEDDA Tipicamente sardo, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo faeddu (parola) di qualcuno che parlava troppo o che era molto bravo con le parole.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FAEDDA: faedda > favedda > favella (parola, voce) da faeddare > faveddare > favellare in centro nord; faeddu >fuèddu >fueddài  in Campidano = parlare. Dal latino fabella, che però ha il significato di piccolo racconto, piccola narrazione. Come cognome è presente negli antichi documenti della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, figurano: Faella Francisco, jurato ville Ribechu (* Ribechu.attuale Rebecu. Curatorie de Costa de Valls) ; Faella Guantino, ville Macumerii (*** MACUMERII et Curatorie de Marghine de Gociano.Macomer etc.  In posse Chelis Simonis, notarii publici...die XII Januarii 1388); Faella Juliano, jurato ville Silanus ( * Silanus.odierno Silanus. Castri Montis de Verro); Faella Matheo, ville Cerchillo ( * Cerchillo... attuale Berchidda. Curatorie de Costa de Valls). Attualmente il cognome Faedda è presente in 173 Comuni italiani, di cui 74 in Sardegna: Sassari 229, Cagliari 89, Oristano 71, Bonorva 65, Olbia 43, etc.
FAEDI
FAEDO
Faedi è specifico del forlivese, di Cesena, Gambettola, Montiano, Cesenatico e Savignano sul Rubicone, di Cervia nel ravennate e di Rimini, Faedo è tipico del veronese e del vicentino, di Chiampo, Sossano, Pojana Maggiore, Arzignano e Sarego nel vicentino e di Verona e Montecchia di Crosara nel veronese, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sia veneto che romagnolo faedòn, o faetòn una sorta di calesse leggero sia a due che a quattro ruote, indicando così probabilmente che i capostipiti conducessero un simile tipo di mezzo di trasporto.
FAETA
FAETI
FAIETA
FAIETI
FAJETI
Faeta, quasi unico, è del napoletano, Faeti ha un ceppo romagnolo a Cesena e Mercato Saraceno nel cesenate, ed uno a Pomezia nel romano, Faieta è tipicamente abruzzese, del pescarese, di Pescara, Pianella, Moscufo, Montesilvano, Cappelle sul Tavo e Spoltore, e del teatino, di Chieti, di San Giovanni Teatino e di Casoli, Faieti è praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione del cognome Fajeti, che è specifico di Reggio Emilia, tutti questi cognomi dovrebbero derivare da nomi arcaici di località che dovevano il loro nome alla presenza di una faggeta, come, solo a titolo di esempio, la Contrada Fajeta, chiamata in un secondo tempo Faeta, situata nel comune di Conca della Campania nel casertano.
FAENZA Abbastanza raro, parrebbe originario della Romagna e dovrebbe derivare dal toponimo Faenza (RA), sono presenti ceppi probabilmente secondari nell'aquilano e nel casertano e napoletano.  Personaggio rinomato di questa famiglia è stato il pittore del 1700 Vincenzo Faenza.
FAES Specifico della zona di Trento e del suo circondario occidentale, dovrebbe derivare da nomi di località legati alla presenta di un faggeto (faes). Tracce di questo cognome le troviamo in un atto della seconda metà del 1600 in Tirolo con: "...Idem pro eadem ex parte eiusdem de hereditate Engberti Faes generi Laurentii de Baest, III denarios novos....".
FAGA
FAGA'
Faga secondo un'ipotesi sarebbe originario del Piemonte, trasferitosi in Calabria nel XIII° secolo avrebbe generato il molto più raro Fagà, secondo altri sarebbe autoctono calabrese e deriverebbe da un soprannome legato alla vicinanza con un faggeto, una terza ipotesi, meno probabile li farebbe derivare dal cognomen latino Faganus.
Integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Fagà dovrebbe, in realtà, essere un cognome autoctono calabrese, formatosi all'interno dei dialetti greci del Sud: alla sua base, infatti, si trova il termine greco faghas, col significato di goloso, mangione (voce ancora in uso nel greco moderno, con lo stesso significato). Ciò non esclude, però, che le famiglie Faga calabresi (senza l'accento sulla a) abbiano in effetti delle remote origini piemontesi e, quindi, che il loro cognome abbia una diversa etimologia.
FAGAN
FAGANELLI
FAGANELLO
Fagan ha qualche presenza nel mantovano, ed un ceppo veneto nel vicentino, padovano e trevisano, Faganelli, rarissimo, sembrerebbe mantovano, Faganello invece, sempre raro, dovrebbe essere trevisano,  dovrebbero derivare, direttamente o attraverso ipocoristici, dal cognomen latino Faganus di cui si hanno tracce ad esempio nel II° secolo quando il santo monaco Faganus viene inviato in missione dal Papa Eleuterio in Britannia. Tracce di queste cognominizzazioni si trovano nel 1700, in un atto del 1708 stilato a Foza nel vicentino, dove si può leggere: "...di campi duecento et quarantadue, tavole 169 per me infrascritto Nodaro, Domino Domenigo Faganello...".
FAGGI
FAGGINI
FAGINI
Faggi è fiorentino, con un ceppo anche nel forlivese, Faggini e Fagini sono quasi unici, dovrebbero derivare da nomi di località caratterizzate dalla presenza di un faggeto.
FAGIANA
FAGIANELLA
FAGIANELLI
FAGIANI
FAGIANO
Fagiana, quasi unico, è siciliano, Fagianella, praticamente unico, è marchigiano, Fagianelli, quasi unico, sembrerebbe dell'Italia centromeridionale, Fagiani ha un ceppo nel bergamasco, a Sorisole, Almenno San Salvatore, Almenno San Bartolomeo e Brembate di Sopra, ed un ceppo nella fascia centrale che comprende il Piceno, l'Umbria ed il Lazio, Montegiorgio, Falerone, Sant'Elpidio a Mare, Fermo e Monte Urano nell'ascolano, Gubbio e Perugia nel perugino e Terni in Umbria e Roma ed Anguillara Sabazia nel romano e Rieti, Fagiano ha un ceppo nel torinese, presenze nel napoletano ed un piccolo ceppo nel brindisino, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome medioevale Fagianus, Fagiana, o da nomi di località come, a solo titolo di esempio citiamo da uno scritto dell'anno 768: ".. qualiter ab Anspert et Guandilpert prepositorum ipsius celle fuit directa uel possessa, tam in ipso loco Classicelle uel ubi ipse Anspert casas habuit, leuatas et terras; seu et aliam cellam in finibus Ueterbensium, in loco qui dicitur Fagianus, cum omnibus suis pertinentiis in integrum, qualiter ab Anselm de Ueterbo et Aimone genero eius fuit possessa ..".
FAGIOMUZZI Fagiomuzzi è un rarissimo cognome della Valtellina, potrebbe derivare dal nome medioevale composto da Fagus, un cognomen latino e Mutius un nomen della Gens Mutia, ma molto più probabilmente si tratta di un cognome composto dai cognomi Faggio e Muzzi entrambi abbastanza diffusi in Lombardia.
FAGNANI
FAGNANO
Fagnani ha ceppi nel milanese, nel varesotto, nel veronese, nel bolognese e nel lucchese, in Abruzzo e Molise e nel Lazio, Fagnano ha un ceppo a Chieti, nel teatino e nel vicino pescarese, uno a Campobasso, ed uno nel basso potentino, dovrebbero derivare dai molti toponimi Fagnano che si trovano in provincia di Milano, Varese, Verona, Bologna, Lucca, l'Aquila, Pescara e Cosenza, ma è pure possibile che derivino da proprietà terriere della Gens Fannia, i cui abitanti potevano essere identificabili con il nome di Faniani, o che i capostiti siano stati dei liberti o comunque dei clientes di un Fannius.
FAGO Fago è tipico di Taranto, dovrebbe derivare da uno dei vari toponimi contenenti il termine Fago di cui si fa menzione ad esempio in questo scritto medioevale: "...XII kal. Octobris, obiit Morvannus, vicecomes de Fago, anno Domini M° CC° XVIII°....".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fago, attestato a Taranto, è la cognominizzazione del toponimo Fago del Soldato (CS), che deriva dal latino 'fagu(m)' = faggio. Minervini 193.
FAI Fai ha un ceppo sardo nell'iglesiente a Sant'Antioco e Giba ed uno pugliese nel leccese a Veglie e Nardò e ad Avetrana nel tarantino, dovrebbero entrambi derivare da voci dialettali per fave. (vedi anche FA e FAIS)
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
 is fais sono le fave in sardo.
FAIDUTTI Originario della Venezia Giulia, una possibile derivazione potrebbe essre un soprannome dialettale indicante quelli del faggeto o dal nome di origine greca Phaidon.
FAIA Faia, tipicamente siciliano, ha un ceppo a Catania ed uno a Palermo, dovrebbe derivare da un soprannome grecanico con il significato di scintilla, lucente, brillante.
FAIELLA
FAIELLI
FAIELLO
Faiella ha un ceppo a Roma, uno nell'aquilano ad Introdacqua, Sulmona e Bugnara, uno piccolo a Carpino nel foggiano ed uno in Campania nel salernitano, a Nocera Inferiore, Cava de' Tirreni, Salerno, Nocera Superiore, Scafati, Angri, San Marzano sul Sarno, Roccapiemonte, Roccadaspide, Battipaglia ed Eboli, ed a Napoli e Capri, Faielli è praticamente unico ed è del salernitano, Faiello ha un ceppo a Napoli e nel salernitano a Battipaglia e Sicignano degli Alburni, ed un ceppo a Locri ed Ardore nel reggino e ad Andali nel catanzarese, potrebbe essere di origini medioevali francesi e derivare dal termine franco fajel (faggio), o da un'alterazione del suo equivalente occitano fajol.
FAILLA Failla è decisamente siciliano, dovrebbe derivare da soprannomi legati al termine siciliano failla (favilla, scintilla).
FAILLI
FAILLO
Failli è proprio della Toscana centro orientale, Faillo è quasi unico, possono derivare o da un'aferesi del nome medioevale Raffaello o da modificazioni del cognomen latino Fabillus di cui abbiamo un esempio nel De Vita Adriani: "...Nam usus est magistro Graeeco litteratore Fabillo, cuius epigrammata Graeca multa et extant, maxime in imaginibus ipsius pueri....", o da modificazioni del nomen Flavilla.
FAINA
FAINELLA
FAINELLI
FAINELLO
FAINI
Faina ha un ceppo nel lucchese a Villa Basilica e Camaiore, uno nel perugino a Perugia, Corciano e Deruta ed a Terni, uno a Fermo nel Piceno e ad Ortucchio nell'aquilano ed uno a Roma, a Capodimonte nel viterbese ed a Latina, Fainella, quasi unico, è del centro Italia, Fainelli ha un ceppo veneto nel veronese, a Verona, San Pietro in Cariano e Bussolengo, ed uno laziale nel reatino, ad Antrodoco e Rieti, ed a Roma, Fainello, abbastanza raro, ha un piccolo ceppo nel veronese, a Verona ed a San Giovanni Lupatoto, ed a Venezia,  Faini dovrebbe essere di origine bresciana, ma esiste forse un ceppo nel milanese e forse uno in Romagna e Marche, la derivazione è di difficile interpretazione, una possibile, anche se improbabile lo fa derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, da un soprannome legato al nome dell'animale faina, un'altra lo potrebbe far discendere da un'alterazione del nomen latino Fannius, un'altra ancora lo ricondurrebbe al vocabolo dialettale fai (faggio) e indicherebbe i capostipiti, se così fosse, come quelli del faggeto.
FAINO Faino è tipicamente campano del salernitano, di Giffoni Valle Piana, di Montecorvino Rovella e di Pontecagnano Faiano, potrebbe derivare dall'alterazione dialetytale del nome del paese di Faiano nel salernitano (vedi anche FAINA).
FAIOLA
FAIOLI
FAIOLO
Faiola è tipicamente laziale, del romano, latinense e frusinate, di Fondi soprattutto, Sperlonga, Terracina, Sonnino e Latina nel latinense, di Roma e Marino nel romano e di Frosinone e Pastena nel frusinate, Faioli, assolutamente rarissimo, ha un piccolo ceppo nel campobassano ed uno ancora più piccolo nel cremonese, Faiolo è praticamente unico, questi cognomi in alcuni casi potrebbero derivare dal toponimo ternano di Faiolo, o da altri toponimi o nomi di località, come la foresta della Faiola nel romano ad un miglio di distanza da Marino, l'origine comune è comunque il termine dialettale faiola per faggiola o di faggi, tracce antiche di queste cognominizzazioni le troviamo in un atto datato 1343 dove tra gli altri si menziona un Guillelmo Arnaldi de Faiola notario provenzale, un Arnaldo de Faiola ed un Ademario de Faiola domicelli, alla fine del 1600 a Livorno troviamo un certo Anselmus Faiolus, mercante francese.
FAIS Fais è distribuito in modo omogeneo in tutta la Sardegna, ma la massima diffusione è su tutta la costa occidentale, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo fai (fava).
FAITA Molto raro sembra avere un nucleo nel bresciano, uno nel massese, uno nella penisola salentina ed uno nel cosentino, potrebbe derivare da toponimi legati come Faeto (FG), Faedo (TN) o comunque da nomi di località legati al vocabolo dialettale faedo, faito riferito ad un faggeto.
FALA' Falà ha un ceppo nel teramano, a Roseto degli Abruzzi, Giulianova e Teramo, con un piccolo ceppo anche in Sicilia a Misterbianco nel catanese, dovrebbe trattarsi di un soprannome basato su di una forma aferetica del termine grecanico cefalàs (testa grossa, testone).
FALACE
FALLACE
FALLACI
FARACE
Falace è specifico del casertano, di Sant`Arpino e di Castellammare di Stabia nel napoletano, Fallace è tipicamente campano di Napoli e di Fragneto Monforte nel beneventano, Fallaci invece è tipicamente toscano di Firenze, Farace ha un ceppo campano ad Anacapri, Napoli ed Ercolano nel napoletano ed a Salerno, ed un ceppo cosentino a Santa Maria del cedro, Verbicaro ed Orsomarso, dovrebbero derivare dal soprannome poi divenuto nome medioevale Fallax, Fallacis di cui abbiamo un esempio in "...Tetbaldus, dictus Fallax vel Tricator, comes Carnotensis...".
integrazioni fornite da Fabio Paolucci anticipazione dal suo Dizionario Ragionato dei Cognomi del Sannio in corso di pubblicazione
Falace - Fallace - Fallaci - Farace
Falace è un cognome tipicamente campano, diffuso prevalentemente nel Casertano, nei comuni di Sant'Arpino, Orta di Atella e Gricignano di Aversa, nel Napoletano a Castellammare di Stabia e nello stesso capoluogo partenopeo, con propaggini anche nel Salernitano.
Fallace, variante di Falace, è presente a Napoli e nel Beneventano, dove è registrato con maggiore intensità nel comune di Fragneto Monforte.
Diversa sembrerebbe l'origine per la forma pluralizzata Fallaci, con ogni probabilità da ricondurre allo stesso etimo di Falace e Fallace, ma attestato soltanto in Toscana, a Firenze, dove con ogni probabilità si è originato, e nell'Aretino, nonchè in Emilia Romagna a Bologna e nel comune di Casalecchio di Reno.
Dal punto di vista etimologico, è possibile congetturare diverse ipotesi di derivazione per i cognomi Falace, Fallace e Fallaci. In prima analisi, si potrebbe considerare il verbo latino fallere (ingannare), e quindi i derivati falli (essere ingannato, ingannarsi), fallax, acis (fallace, ingannatore, fraudolento, ipocrita, ingannevole) e fallacia, ae (inganno, frode, intrigo, trappola). Una seconda interpretazione muoverebbe a considerare una possibile connessione con il termine greco fallos, con significato di "membro virile", come base di derivazione per un personale di origine greca creato con funzione di propiziare virilità e fecondità, in virtù degli antichi culti fallici rimasti per secoli riti di carattere apotropaico ancora praticati presso comunità rurali fino all'alto medioevo e, nelle campagne del Meridione d'Italia, fino a tempi recentissimi.
Meno probabile è invece la derivazione dal termine latino fala (o phala, ae), che poteva indicare sia una torre di legno adoperata negli antichi assedi, sia una delle sette colonne che, piantate sulla "spina" del circo, servivano a contare il numero dei giri dei corridori.
Ancora, da tenere in considerazione è una possibile connessione con il vocabolo germanico Fara: celebre resta la definizione "Farae, hoc est generationes" adoperata da Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum per indicare nel diritto longobardo i gruppi gentilizi o parentali-familiari in cui era suddiviso il suo popolo, costituiti dalle famiglie e dagli individui discendenti da un capostipite comune o aggregati in base a vincoli convenzionali, diretti a creare rapporti analoghi a quelli agnatizi. Le Farae longobarde erano veri e propri organismi politico-militari, e col tempo il nome è assunto ad indicare anche il territorio abitato dal gruppo, dando origine a numerosi toponimi quali ad esempio Fara d'Adda, Fara in Sabina, Fara Filiorum Petri, etc., derivati appunto dallo stanziamento di antiche genti longobarde in detti luoghi. Ragionando in tal senso, è possibile congetturare una derivazione delle forme cognominali prese in esame dal termine Fara, trasformatosi in Farace, e quindi per corruzione anche in Falace, Fallace e Fallaci.
Un orientamento più sicuro indurrebbe invece a considerare i cognomi Falace, Fallace e Fallaci come originati dalla forma cognominale Farace, diffusa in Italia in molteplici nuclei localizzabili nel Lazio a Roma, in Calabria nel Cosentino (nei comuni di Santa Maria del Cedro, Verbicaro, Orsomarso e Scalea), in Campania tra Napoletano e Salernitano (Anacapri, Salerno, Napoli, Ercolano, Capri e Portici, in ordine di diffusione) e in Sicilia dove risulta presente a macchia di leopardo, nonché nelle aree centrale e settentrionale della Penisola per effetto dei flussi migratori provenuti dal Mezzogiorno soprattutto a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo.
Il cognome Farace, dal punto di vista etimologico, sembrerebbe il risultato di un fenomeno di cognominizzazione in senso patronimico di un personale di origine italica, greca o, più probabilmente greco-araba.
Tale ipotesi sembra essere corroborata dall'attestazione in antichità, nelle aree dell'Italia Meridionale, di personali quali il greco Phalaecus (Faleco), che fu anche nome del famoso poeta greco che diede vita all'endecasillabo falecio, l'italico Falacer, cris (Falacre), nome di un mitico eroe italico, uno dei 15 flamini (secondo Varrone, "flamen Falacer a divo patre Falacre") e l'arabo e greco Faras, tradotto appunto come Farace. Proprio il personale Faras sembrerebbe all'origine del cognome Farace: Faras è tuttora un nome di persona arabo di origine greco ellenistica, ed il termine faras in lingua araba assume il significato di "cavallo".  Ancora, Faras era anche il nome dell'antica capitale della "Nobatia", ovvero della Nubia, regione attualmente comprendente l'Egitto Meridionale ("Bassa Nubia") lungo le rive del Nilo, e la parte Settentrionale del Sudan ("Alta Nubia").
In Conclusione, il cognome Farace, e le varianti sopraccitate Falace, Fallace e Fallaci sembrerebbero riconducibili al personale Farace, nome di origine greca, diffuso nel mondo arabo in epoca ellenistica e importato nel Sud Italia fin dalle prime incursioni arabe (625 d.C) e radicatosi nell'onomastica meridionale a partire dalle conquiste islamiche della Sicilia (conquistata dalle campagne arabe iniziate nell'827 e conclusesi nell'878 con la presa di Siracusa e la successiva costituzione di un Emirato islamico indipendente sotto la guida dei Klabiti, la cui dominazione resistette fino al 1060). Proprio dalla Sicilia, il nome Faras - Farace si sarebbe irradiato nel resto dell'Italia meridionale, e soprattutto nelle aree costiere tirreniche, assumendo anche forme onomastiche nuove derivate: a corroborare tale tesi di origine e irradiazioe delle forme cognominali Farace, Falace e Fallace dalla Sicilia araba sembrerebbe l'attuale diffusione dei citati cognomi, localizzabili proprio nei territori maggiormente colpiti dalle continue incursioni islamiche e soprattutto influenzate culturalmente dal mondo arabo (Costiera Amalfitana, Sorrentina e zone circostanti).  In ultima analisi, soltanto il cognome Fallaci sembra avere una origine diversa in Toscana, ma non si può escludere a priori una connessione con i ceppi Farace, Falace e Fallace dell'Italia Meridionale: ulteriori mirate ricerche archivistiche da effettuare in territorio tosco-emiliano potrebbero sciogliere ogni dubbio e fare chiarezza circa l'effettiva origine dei nuclei Fallaci.
FALAGUERRA Falaguerra, molto molto raro, ha un ceppo nell'alessandrino ed uno nel potentino, dovrebbe derivare dal nome medioevale Falaguerra, di cui abbiamo un esempio nel 1500 a Celleno nel viterbese nell'atto con il quale si sancisce l'avvenuta pace con Civitella d'Agliano: "...Il documento in mezzo alla piazza vicino al detto paese e presso la casa di Bozachi,davanti al signore magnifico Ferdinando,al suddetto Commissario come sopra, con i venerabili frati presenti e il religioso maestro Luca,frate predicatore, e il presbitero Salvato Antoni Grossi di Sipicciano,e il presbitero Bartolomeo di Tuscanella, e frate Andrea di Bagnoreggio, Domenico Macari di Montefiascone e Falaguerra di Civitella, testimoni dell'accordo,chiamati disposti e richiesti. E io Florio Dominici di Fabrica pubblico notaio per autorità imperiale e giudice ordinario,e per ora Autorità e Castellano di Celleno,fui chiamato e richesto da tutti,mentre si decidevano e accadevano queste cose, e ora sono stato richiesto di scrivere queste cose con ser Giovanni Francisci,Giovanni Bruni notaio di Tuderto; ho scritto e ho pubblicato,ponendo a garanzia di tutti il mio sigillo con sotto il mio nome comune...".
FALAMISCHIA Falamischia, assolutamente rarissimo, è tipico dell'Italia settentrionale, l'origine etimologica è oscura, anche se possiamo pensare che possa derivare da un soprannome medioevale riferito ad un capostipite particolarmente combattivo. Troviamo tracce di questa cognominizzazione tra gli uomini d'arme del condottiero italiano del 1400 Federico da Montefeltro, Duca di Urbino, nelle cui schiere milita il suo conestabile (capo delle scuderie) Falamischia da Bagno.
FALANGA
SFALANGA
Falanga ha un ceppo a Roma ed uno a Gaeta nel latinense, uno, molto consistente, a Torredel Greco , Napoli, Boscoreale, Pozzuoli, Boscotrecase, Pompei, Ercolano, Torre Annunziata e Casalnuovo di Napoli nel napoletano e di Scafati nel salernitano, ha un ceppo a Genzano di Lucania nel potentino, ed in Sicilia ha ceppi a Palermo, a Paternò e Catania nel catanese e nel messinese a Messina, Taormina e Lipari, Sfalanga, molto più raro, ha un ceppo in Sicilia, a Gela nel nisseno, dovrebbe essere semplicemente il primo cognome con l'aggiunta di una s- iniziale epentetica, cognome che dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine latino phalanga (rullo di legno usato per facilitare il trasporto di imbarcazioni o di oggetti molto pesanti, soprannome probabilmente legato al mestiere dei capostipiti.
FALAPPI
FELAPPI
Falappi è tipico di Brescia e dintorni, Felappi è anch'esso del bresciano.
integrazione fornita da Flavio Falappi
per il ramo originario del bresciano, i primi Falappi pare fossero residenti nella valle Trompia in provincia di Brescia.  In particolare a Pezzoro e Pezzase dove in passato c'erano delle miniere, forse erano anche galeotti perchè nelle miniere venivano mandati i prigionieri ai lavori forzati.  Un'altra informazione sui Falappi, pare che all'anagrafe in passato, attorno all'inizio ottocento sia stato fatto un errore di scrittura o di registrazione, in origine forse i Falappi erano Felappi. Nel paese di Fraine c'è un'alta concentrazione di Felappi. Per il ramo della famiglia di Marcheno, il bisnonno era Falappi Bortolo, che ha generato Falappi Luigi, Che ha generato Falappi Emilio ( vivente che ha generato Falappi Flavio (il
sottoscritto) che ha generato Falappi Giovanni e Falappi Francesca. Da Marcheno la famiglia si è spostata a Mocasina e poi a Desenzano del Garda nelle sue varie generazioni. Altri Falappi ci sono in provincia di Brescia, a Travagliato, a Bagnolo e a Capriano del Colle.
FALASCA
FALASCHI
Falasca è specifico del Lazio, Abruzzo e Molise, Falaschi è tipico della fascia che comprende Toscana, Romagna Marche fino al maceratese, Umbria ed alto Lazio, potrebbero derivare da una modificazione dell'etnico falisci (popolazione originaria del centro italia) o anche derivare da un soprannome originato dal vocabolo falasca (sorta di paglia utilizzazta per produrre sedie , fiaschi e damigiane, o da nomi di località. Traccia di questa cognominizzazione la troviamo a Roma nel 1600 con il frate domenicano Basilius Falasca.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Falasca è cognome anche lucano. Secondo G. Rohlfs viene dal calabrese 'falasca' =  'sorta di graminacea'.
FALBO
FALVO
Falbo è tipicamente calabrese, di Sersale, Catanzaro, Cropani, Lamezia Terme e Sellia Marina nel catanzarese, di Cosenza, Luzzi, Cassano allo Ionio, Rende, Villapiana, Rossano, San Marco Argentano e Zumpano nel cosentino, e di Crotone, Caccuri e Cutro nel crotonese, Falvo ha un ceppo a Napoli, ma il nucleo principale è in Calabria, soprattutto a Lamezia Terme nel catanzarese, dove è molto presente anche a Gizzeria, Catanzaro, Feroleto Antico, Serrastretta e Soveria Mannelli, questi cognomi dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine latino falbus (giallo), forse ad indicare l'appartenenza dei capostipiti a comunità ebraiche, non si può comunque del tutto escludere l'ipotesi di una derivazione dal nome punico Fuabal.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Falbo è cognome calabrese che viene dall'antico aggettivo 'falbo' = giallo scuro, originato dal germanico 'falp'.
FALCE Originario del salernitano, deriva dall'antico nome greco Phalces o dal cognomen latino Falx.
FALCHE
FARCI
FRACI
Falche, quasi unico, è del sassarese, Farci è tipico del sud della Sardegna, dovrebbe derivare da un soprannome originato dalla voce verbale sarda farci connessa con la pesca con la lampara, Fraci, quasi unico, sembrerebbe specifico della Sardegna sudoccidentale.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FARCI; FRACI: sa farke, sa farci, sa fracci, è la falce. Dal latino falx.  Sa fraci furistera è la falce da fieno, a manico lungo: detta furistera = forestiera, perchè introdotta di "recente" (all'inizio del XIX° secolo) in Sardegna. Nelle carte antiche, come cognome è presente in diverse uscite. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, troviamo: Falce Midralle, ville Macumerii. *** MACUMERII et Curatorie de Marghine de Gociano.Macomer etc.  In posse Chelis Simonis, notarii publici...die XII Januarii 1388 ; Falche Angelo, jurato ville de Lecon. * Lecon.distrutto. Contrate Montis Acuti (Salto di Pattàda); Falche Bidocio, ville Birore. * BIRORE.odierno Birore. Curatorie de Marghine  de Gociano; Falche Furadu, ville Zaramonte * Zaramonte... odierno Chiaramonte. Contrate de Anglona - Chiaramente; Falche Furato - ville de Lecon; Falche Gavino, jurato ville de Lecon; Falche Guantino - ville de Gucizle * Gucizle.distrutto - Diocesi di Galtellì (Contrate Montis Acuti); Falche Joanne - ville de Nule * Nule .Nuli (Contrate Montis Acuti - Ozieri); Falche Joanne, jurato ville Fonte * Fonte.distrutto .della Diocesi di Dolia. Barbagie Ollolai et Curatorie Austis; Falche Joanne, jurato ville Orteddi * Orteddi.Oroteddi.odierna Orotelli. Curatorie Dore; Falche Joanne, major ville de Lecon (salto di Pattada); Falche Parisono, ville Sorradili * Sorradili.odierno Sorradile. Contrate Partis Varicati - Barigadu; Falche Petro, ville Lequeses * Lequeses...Lachesos...villaggio distrutto della Diocesi di Sorres( Meylogu). Contrate Ardar et Meylogu; Falche Petro, ville Zaramonte; Falci Joanne, jurato ville de Sardara ** SARDARA MONTIS REGALIS...11 GENNAIO 1388, et ego...Gadulesu Margiano habitator velle Sardara, sindicus actor et procurator universitatis Contrate Montis Regalis et villarum et etc. In posse Virde Andrea, Virde Joanne, de Civitate Sasseri, notarii publici, die XI Januarii 1388; Falci Petrucio, Ville Ecclesiarum ** Villa Ecclesiarum.odierno Iglesias. Et ego De Nelli Pelipaparius Ludovicus, civis et habitator terre et Ville Ecclesiarum.sindicus, procurator universitatis Ville Ecclesiarum.seu a Formenyino Joanne, capitano, camerlengo Ville Ecclesiarum di Sigerro. Omnibus habitatoribus dicte terre Ville Ecclesiarum, congregatis in Curia Magna.in posse Virde Andree, quondam Virde Joannis de Civitate Sasseri.nona die januarii 1388. Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo, figurano: Falce (o Falke) Dorgotori (174 - 180); nel 174 vende servi in Mularia (attuale Mulargia): comporaili a Dorgotori Falke die(una giornata di servizio - la settimana) de Goantine d'Arjolas et mesa die de su fillu ( mezza giornata di servizio del figlio) etc. Testes Petru de Monte et Petru de Nurki et Petru d'Iscanu; figura poi come teste in una transazione, al 180° capitolo: positinke Helene de Gitil muiere de Petru de Nurki minore, die (un giorno di servizio la settimana) de Furata Littera .Testes: Petru de Nurki mannu, et Dorgotori Falce (Falke). Attualmente il cognome Farci è presente in 162 Comuni italiani, di cui 72 in Sardegna: Cagliari 384, Quartu 238, Mara 136, Assemini 99, Sinnai 79, Muravera 70, etc. Il cognome Fraci è presente in soli 3 Comuni sardi: Gonnesa 3, Fluminimaggiore 2, Piscinas 2. Solo ad Alghero è presente il cognome Falche (10): unico posto in cui ha mantenuto l'antica uscita.
FALCHERO Falchero è specifico del torinese, di Torino, Settimo Torinese, Viù e Venaria Reale, potrebbe derivare da un soprannome dialettale riferito al mestiere di chi falcia il fieno, ma il falchèr indica anche quelle funi o catene che aggiogano i buoi tenendoli fermi e ben connessi al giogo, ma non si può escludere che possa derivare anche da un soprannome dialettale legato all'attività di falconiere.
FALCHETTI
FALCHETTO
Falchetti sembra essere del perugino, con un possibile ceppo in provincia di Roma, Falchetto estremamente raro sembrerebbe avere due ceppi, nel veronese e nel trevigiano, possono derivare da un diminutivo del nome longobardo Falk latinizzato in Falcus, ma è pure possibile che discendano da un soprannome legato in qualche modo al falco.
FALCHI
FALCO
FALCON
FALCONCINI
FALCONE
FALCONETTI
FALCONI
FALCONIERI
Falchi è sardo, ma con ceppi anche in Toscana, Umbria e Lazio, Falco è presente in tutt'Italia, tranne che Sardegna e fascia centrale, Falcon è tipico della zona di Portogruaro (VE), Falconcini, assolutamente rarissimo, è tipico del pisano, di Palaia e Pontedera in particolare, Falcone è di tutto il centro sud, Falconetti potrebbe essere laziale e barese, Falconi è del centro nord e Sardegna, Falconieri è della penisola salentina, questi cognomi hanno molteplici derivazioni, possono derivare, direttamente o tramite ipocoristici o accrescitivi, dall'antico nome greco Phalces o dal tardo latino Falco e Falconius, al Falcard dei Franchi, al Falk germanico, al medioevale Falco e Falcone, così come alcuni invece derivano da toponimi quali: Falconara Albanese (CS), Falconara (AN) e Falcone (ME), altri infine possono discendere dall'attività di falconiere, cioè di chi addestra i falchi alla caccia.
FALCIATORE
FALCIATORI
Falciatore, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del centrosud, Falciatori ha un piccolo ceppo a Terni ed uno a Roma, potrebbero derivar
FALCINELLI
FALCINI
FALCINO
FALCIONE
FALCIONI
Falcinelli è specifico della fascia centrale che comprende forlivese e riminese, pesarese ed anconetano, Toscana orientale, Umbria e Lazio centrosettentrionale, con massima concentrazione nel perugino ad Assisi, Bastia e Spoleto, Falcini ha un ceppo a Forlì, uno a Firenze e nel fiorentino, a Campi Bisenzio e Pontassieve, ed a Prato, ed uno nel perugino a Città di Castello ed Umbertide, Falcino è praticamente unico, Falcione sembra avere un ceppo romano ed uno molisano, Falcioni è tipico marchigiano, con un ceppo nell'agro romano ed uno nel verbanese, dovrebbero derivare, direttamente o attraverso forme ipocoristiche, dal termine ed anche nome proprio Falcio, Falcionis, che aveva in epoca medioevale, nel centro Italia, il significato di esattore: "...hoc quod nullam quantitatem pecunie dictus Falcione ...". Traccia di questa cognominizzazione si trova nella seconda metà del 1300 nello spezzino con il notaio Nicolao de Falcio.
FALCIOLA
FALCIOLI
Falciola ha un piccolo ceppo ad Imperia, uno nel verbanese a Stresa, Belgirate e Verbania e ad Armeno nel novarese, ed uno, il più consistente, a Milano, Falcioli è quasi unico e dovrebbe essere il frutto di un'errata trascrizione del precedente, il luogo originario sembrerebbe essere stato il paese di Belgirate nel verbanese, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine falciola (falcetto, piccola falce) da usare ricurvi per tagliare l'erba, indicando probabilmente che il mestiere dei capostipiti fosse quello dei contadini.
FALCOMATA' Specifico del reggino.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Originario del reggino, questo cognome deriva dal termine greco chalkomatas, che indicava un tempo il mestiere del calderaio. Si tratta, dunque, della cognominizzazione di un nome di mestiere attribuito al capostipite.
FALCOMER
FALCONER
Falcomer è tipico della zona di Portogruaro (VE) e dell'area friulana limitrofa, Falconer, assolutamente rarissimo, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, dovrebbe derivare dall'attività di falconiere.
FALDA
FALDI
FALDINI
FALDINO
FALDO
Falda ha un piccolo ceppo piemontese, nel verbanese a Cesara e Villadossola, ed uno ancora più piccolo nel Veneto ad Albettone nel vicentino e Cologna Veneta nel veronese, Faldi è specifico di Firenze e Prato, Faldini ha piccolissime presenze nel bolognese e nel palermitano, con sparsi riscontri unici in giro per l'Italia centrosettentrionale, Faldino e Faldo sono quasi unici, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome germanico Faldus, Falda, esistente sia come nome a se stante, sia come forma aferetica di nomi come Mafalda, Barufaldus, Strufaldus o simili, dell'uso di questo nome abbiamo un esempio in una registrazione della seconda metà del 1200 a Montaperti nel senese: "..Die iovis presentavit salmam j panis. Die lune infrascripta presentavit salmam j panis et anone. Die lune xxx agusti presentavit salmam j panis. Faldus Mellioris. ..".
FALENA
FALLENA
Falena, estremamente raro, parrebbe del centro Italia, così come il quasi unico Fallena, potrebbero derivare dal termine phalena (farfalla notturna), nome che traduceva in latino anche  il termine greco Silfide, spirito femminile dei boschi e dell'aria e che, con quel significato, veniva usato come nome.
FALERI
FALERIO
Faleri ha un nucleo senese ed uno romano, Falerio è quasi unico, dovrebbero derivare dalla Gens Faleria, o direttamente o attraverso il toponimo Faleria (VT), a sua volta derivata dalla popolazione dei Falisci: "...Arqui si Phaliscam illam à Solino memoratam & Haleso Duce a Phaliscis conditam Phaliscorum gentis caput constituamus, oportet ei quoque Falerium vel Falerios nomen fuisse; Livius enim aliique rerum Romanarum scriptores, qui maximi Camilli res gestas & domitorum ab eo Phaliscorum historiam literis consignarunt, unam principem ejus populi urbem Falerios sive Falerium nominant..:", tracce di queste cognominizzazioni le troviamo fin dal 1100 con il Vescovo di Venezia: "...fr. Bonifacius Falerius, qui anno 1120 Venetiarum Episcopus electus fui...".
FALETTI
FALETTO
FALINI
FALINO
FALLETTI
FALLETTO
Faletti è tipicamente settentrionale, dell'area lombardo piemontese, di Torino, Asti e Novara e di Cazzago San Martino nel bresciano, dove è ben presente anche a Capriolo ed a Brescia e ad Urgnano nel bergamasco, Faletto è decisamente del torinese, di Torino, Busano, Rivarolo Canavese e Castellamonte, con un piccolo ceppo anche nel napoletano, Falini è tipico della Toscana meridionale. di Cortona nell'aretino e di Grosseto e del perugino, a Marsciano, Perugia, Todi e Castiglione del Lago, con un ceppo anche tra teramano e pescarese, Falino, estremamente raro, è dell'Italia centromeridionale, Falletti è tipicamente piemontese, di Pertusio, Torino e Collegno nel torinese, di Soglio nell'astigiano e di Monticello d'Alba nel cuneese, Falletto, meno diffuso, anch'esso piemontese, è di Torino e di Priocca nel cuneese, questi cognomi dovrebbero derivare da forme aferetiche di ipocoristici, anche alterati dal dialetto, del nome Cristofalo (vedi CRISTOFALETTI).
FALLACARA Di origine della provincia di Bari.
FALLAI Fallai, molto raro, è tipico di Firenze, potrebbe derivare dal nome del passo Fallaio in Liguria.
FALLARA Fallara è un tipico cognome calabrese del reggino, di Montebello Ionico in particolare e di Gioia Tauro e Melito di Porto Salvo, potrebbe derivare da un antico nome di località, come ad esempio Fallari nel vibonese, non si può comunque escludere una derivazione da un soprannome originato dal termine italiano arcaico fallare (sbagliare).
FALOIA Faloia, molto molto raro, parrebbe tipico del perugino di Marsciano e di Perugia, potrebbe derivare dalla Gens Faluia così come dal nome femminile romano antico Faluia, ricordiamo con questo nome la moglie di Antonio: "...Eiusdem Antonii uxor Fuluia caput ipsum maledictis ac diris execrata est, demum inspuens gremio suo apposuit, acriusque inspiciens linguam illi e faucibus evellit, eamque frequenter confodit acicula, qua tunc ad ornamenta capitis utebatur..".
FALONE
FALONI
Falone è tipicamente abruzzese del pescarese, di Pescara, Montesilvano, Penne, Rosciano e Loreto Aprutino, e del teramano, di Teramo e di Roseto degli Abruzzi, Faloni ha qualche rara presenza in Abruzzo ed un ceppo a Roma, dovrebbero derivare dal nome gotico Falone, di cui possiamo leggere in un testo medioevale: "..Post aliquot annos, princeps ille Erik, ad aetatem adultiorem iam provecto, cum Falone et militibus de cunctis fere provinciis borealibus revertens regem Suercherum in proelio in paroechia Lena vicit anno 1208. Hic Fale Bure iunior postea arcem in Byrestad construxisse dicitur...".
FALORNI Falorni è tipicamente toscano dell'area coperta dalle province di Firenze, Siena, Pisa e Livorno, potrebbe derivare dal toponimo Falorni di Santa Maria a Monte nel pisano, troviamo tracce di questa cognominizzazione a Firenze almeno dal 1700 con un certo Giovanni Vincenzo Falorni.
FALSETTI Un nucleo in provincia di Cosenza ed uno nell'area delle provincie di Firenze, Arezzo e Siena, potrebbe derivare dal nome greco Phileas
FALSONE
FALSONI
Falsone, molto raro è tipico dell'agrigentino, Falsoni è assolutamente rarissimo.
FALZETTI
FALZETTO
Falzetti ha un ceppo marchigiano a Matelica ed Esanatoglia nel maceratese ed a Fabriano nell'anconetano, ed un ceppo a Roma, Falzetto, praticamente unico, sembrerebbe romano ed è probabilmente dovuto ad un'errata trascrizione del precedente, che dovrebbe derivare da una forma etnica riferita alla regione tedesca dello Pfalz nella zona sudorientale della Germania, area che potrebbe essere quella di provenienza dei capostipiti, forse dei pronipoti di legionari germanici.
FALZON Falzon è assolutamente rarissimo, questa nobile famiglia maltese annovera tra i suoi membri oltre a prelati e nobili, anche un santo, il Beato Nazju Falzon (1813-1865).
integrazioni fornite da Serge Falzon Montpellier France
Falzon è derivato dal cognome Falsone , Antonio Falsone giunse a Malta nel 1399 e il cognome si modificò in Falzon dopo l'unione con il casato degli Aragona.
FALZONE
FALZONI
Falzone è tipicamente siciliano, Falzoni ha un ceppo nella zona che comprende il bolognese, il ravennate ed il ferrarese, un ceppo nel pavese ed uno nel veronese, derivano da un soprannome originato dal vocabolo dialettale falzon (grossa falce).
FAMA' Famà, tipico siciliano, della zona che comprende il messinese, il catanese e il sud della Calabria, potrebbe derivare dal cognomen latino Famia, ma molto più probabilmente si tratta di un'alterazione del cognome greco Phamias.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Famà è cognome ampiamente diffuso nelle province di Catania, Messina, Siracusa. Secondo G. Rohlfs viene da Famà, contrada di Alì Terme (ME) o dall'omonimo toponimo nei pressi di Arena (CZ). L'origine sarebbe il nome di persona greco Famàis, presente in molti papiri.
FAMEGLI
FAMIGLI
FAMIGLIETTI
FAMIGLIO
Fameglio, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza nell'alessandrino e qualcuna nel romano e nel frusinate, Famigli, molto molto raro, sembrerebbe del modenese, Famiglietti ha un ceppo toscano nel pisano, a Santa Maria a Monte, Castelfranco di Sotto e Volterra, ed uno, decisamente più consistente, campano, soprattutto nell'avellinese, a Frigento e Sturno, ma con buone presenze anche a Castel Baronia, Avellino, Grottaminarda, Gesualdo, Villamaina, Carife e Solofra sempre nell'avellinese ed a Napoli, Famiglio, quasi unico, è specifico del torinese, dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica, da soprannomi basati sul termine arcaico famiglio (servo, domestico, persona di servizio), indicando così probabilmente che i capostipiti fossero stati al servizio di persone di un certo livello.
FAMELI
FAMILI
FAMILIA
FAMILIO
Fameli ha un piccolissimo ceppo ligure, a Genova ed a San Remo nell'imperiese, uno romano ed uno calabrese nel reggino, a Palmi ed a Caulonia e San Ferdinando, Famili è quasi unico, così come Familia, Familio, molto raro, è specifico di Napoli, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine medioevale famelius o familius, a loro volta derivati dal vocabolo latino famulus, famula (servo o serva, domestico, persona di servizio in casa), indicando così probabilmente che i capostipiti fossero stati collaboratori famigliari di qualche persona agiata.
FANALE
FANALI
Fanale è di Palermo e del palermitano, Fanali è laziale, di Montefiascone nel viterbese, di Roma e Civitavecchia nel romano e di Fiuggi nel frusinate, con presenze anche a Perugia ed a Marsciano nel perugino, potrebbero derivare da nomi di località caratterizzati dalla presenza di torri con fanali, probabilmente per le segnalazioni navali o terrestri, luoghi presso i quali dovevano abitare o dalle quali dovevano provenire i capostipiti.
FANARA Fanara è tipicamente siciliano, di Favara nell'agrigentino in particolare, ma anche di Agrigento, Aragona, Canicattì, Ribera sempre nell'agrigentino, di Palermo e di Trapani, Erice e Calatafinmi nel trapanese e di Messina, potrebbe derivare da un soprannome originato da un'alterazione del termine greco φανερά   fanerà (aperto, chiaro, visibile), forse da un nome di località antico, con la caratteristica di luogo aperto.
FANARI
FANARIS
Fanari è tipicamente sardo, della parte sudoccidentale, di Baratili San Pietro, San Nicolo` D`Arcidano, Oristano e Villa Sant`Antonio nell'oristanese, di Cagliari e di Guspini e Pabillonis nel Medio Campidano, Fanaris sembrerebbe quasi unico, dovrebbero derivare dall'antico toponimo di villa Fanaris  del Giudicato di Cagliari che doveva essere situato tra Villasor e Decimoputzu.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FANARI: è un cognome attualmente presente in 137 Comuni italiani, di cui 61 in Sardegna: Cagliari 92 Guspini 91, Baratili San Pietro 72, Sassari 32, Oristano 30, Pabillonis 30, Sinnai 22, etc. Nei documenti antichi lo troviamo tra i firmatari della Pace di Eleonora, *LPDE, del 1388: Fanari (de) Jacobo, ville de Sardara(SARDARA MONTIS REGALIS...11 GENNAIO 1388, et ego...Gadulesu Margiano habitator ville Sardara, sindicus actor et procurator universitatis Contrate Montis Regalis et villarum et etc. In posse Virde Andrea, Virde Joanne, de Civitate Sasseri, notarii publici, die XI Januarii 1388); Fanari (de) Laurencio, ville de Sardara; Fanari (de) Petro, ville de Sardara. Sempre nel*LPDE lo troviamo nella variante "de" Fenari(i): Fenari(de) Francisco - de Bosa. (** Bosa: omnibus civibus et habitatoribus civitatis Bose.nisi pastores.congregatis intus Ecclesiam Beate Marie Virginis .die XV Januarii 1388) ; Fenarii(de) Petrus - de Aristanni. ( *** Aristanni: (segue  elenco dei nomi dei firmatari della PETIZIONE). Omnes cives mercatores et habitatores dicte civitatis.nisi pastores bestiaminum et quorum dificulter demorari non poterant.congregati. (Porta la data) : die XIIII mensis Januarii M°. CCC°. LXXXVIII° et etc. Fanari è il nome di un antico centro abitato, abbandonato, suddiviso in due frazioni: Fanari de Jossu, Fanari de Susu, siti in agro di Vallermosa. Tutto il territorio è disseminato di evidenti resti nuragici, tra cui il bellissimo Pozzo Sacro di Matzanni, esempio notevole della grandezza della civiltà nuragica. I due centri avevano presumibilmente origini preistoriche, ma noi abbiamo notizie certe solo a partire dal Medioevo. Fanari de Jossu è registrato come villa (bidda) appartenente alla Curadorìa di Gippi o Parte Ippi, nel regno giudicale di Càlari. Passò poi al regno di Arborea, quindi alla Repubblica di Pisa. Poi al regno catalano aragonese di Sardegna. Verso la fine del XV° secolo, il villaggio fu abbandonato. Fanari de Suso (anche essa villa - bidda - medioevale) è la parte più antica di Fanari; di origini preistoriche: il suo territorio, come già detto per Fanari de Jossu è ricco di resti della civiltà nuragica. Nell'opera di Giovanni Francesco Fara  "In Sardiniae Coroghaphiam" troviamo: Intus deinde sequitur regio partis Hipis, tota fere plana, sarmentosa quidam et gregum copia frequens, pabulum ubertim suppeditas et aquas stagnantes set irriguas, frigidas set callidas.iacent oppida.Fanaris Superioris, Fanaris Inferioris, Leni, Hispidi, Aquensa (vedi il cognome Achenza).Il vocabolario sardo, Geografico, Patronimico ed Etimologico del canonico Giovanni Spano, recita: Fanaris villaggio distrutto, nella diocesi di Cagliari. Ne esistevano due, inferiore e superiore. Voce fenicia, apparizione, veduta. In verità se vogliamo dare credito alla tesi dello Spano la parola non deriva dal fenicio, ma dal greco φάινω (faino), mostro, appaio, splendo etc. Noi invece crediamo che la voce fanari derivi dal latino fenarius o faenarius e quindi faenarii o fenarii, nel senso comune di raccoglitori di fieno. Tale persuasione ci deriva dal fatto che nei tempi antichi il territorio era e lo è tuttora ricchissimo di pascoli e di greggi.
FANCELLA
FANCELLI
FANCELLO
FANCELLU
FANCIULLACCI
FANCIULLI
FANCIULLINI
FANCIULLO
Fancella è praticamente unico, Fancelli è tipico dell'area tosco, umbra, laziale, Fancello, tipicamente sardo, e in particolare del nuorese, Fancellu è più specifico dell'area sassarese, Fanciullacci è tipico del fiorentino, pratese e pistoiese, Fanciulli è specifico dell'area grossetano, senese, viterbese e romana, Fanciullini, rarissimo, è della zona aretino senese, Fanciullo è tipico del Salento, di San Pietro Vernotico nel brindisino e, nel leccese, di Botrugno, San Cassiano, Giurdignano e Salve.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Fanciullo, che, assieme al suo arcaismo in Fancello, nasce come variante del più comune Fante (vedi Fanti): dal punto di vista etimologico, infatti, i termini fancello e fanciullo consistono in un diminutivo del termine fante, derivando entrambi dalla contrazione del vocabolo fanticello (che, dapprima, dà origine a fancello e poi, attraverso una corruzione popolare, a fanciullo). Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti, anche se in alcuni casi non è esclusa una derivazione da soprannomi ad essi attribuiti; come sostenuto dal sig. Milani (vedi FANCIULLETTI), inoltre, non è improbabile che questi nomi fossero attribuiti a dei trovatelli, proprio perché privi di un nome di battesimo.
FANCIULLETTI Assolutamente molto molto raro.
integrazioni fornite da Roberto Milani
esclusivo del basso grossetano (zona intorno al Monte Amiata), si dice che sia legato alla nobile famiglia Piccolomini. Pare che da relazioni extraconiugali di membri maschi della famiglia Piccolomini con donne del popolo siano nati numerosi figli (ovviamente non riconosciuti come propri dai Piccolomini), che un'Opera pia accolse tra gli orfanelli. La gente del posto chiamò tali bambini Fanciulletti e da lì l'origine dell'omonimo cognome. Pare infine che in seguito ci siano state anche contestazioni tra i Piccolomini ed i Fanciulletti in merito ad alcune disposizioni testamentarie non chiare relative a possedimenti di terreni e fabbricati.
FANELLA
FANELLI
FANELLO
Fanella è raro ed è specifico del Lazio centro meridionale, molto diffuso in tutt'Italia Fanelli, Fanello molto più raro ha un ceppo in Calabria, e possibili ceppi in Liguria, Venezia e Roma, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche dell'aferesi del nome Stefano, possono anche derivare dal cognomen latino Fannius, ma è pure possibile che derivino dall'aferesi di toponimi come: Sacrofano (RM). Traccia di questa cognominizzazione si trova a Perugia dove nell'albo degli scolari della locale università nell'anno 1585 si trova un Victorius Fanellus.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fanelli, oltre che ipocoristico aferetico del nome Stefano, potrebbe anche derivare dall'uccello chiamato "fanello" o dal latino "fanum" = tempio.
FANESE
FANESI
Fanese è tipicamente abruzzese di Pescara, Fanesi è tipico di Ancona,e Falconara Marittima (AN) e del teramano, dovrebbero derivare dall'etnico di Fano, probabile la nascita di queste cognominizzazioni in occasione delle purghe effettuate dal Vescovo Riccardo Vescovo di Fano dal 1214 al 1223: "...Hic ille, qui pro libertate suae Ecclesiae contra Fanenses cives, et potestatem usque ad dirissimas censuras decertavit, quas etsi dissolvit id protestando, fecit metu mortis...".
FANETTI Ha un ceppo in Valtellina e nel bresciano ed uno in Toscana tra fiorentino, aretino e senese, dovrebbe derivare dall'aferesi di un diminutivo del nome Stefano, di quest'uso troviamo un esempio nel Baldus (1517) di Teofilo Folengo: "...Ille est Fanettus, tibi filius et mihi frater...". Tracce di questa cognominizzazione si trovano in Valtellina fin dal 1500.
FANFANI
FANFANO
Fanfani è specifico di Firenze e del fiorentino, di Scandicci, Lastra a Signa, San Casciano in Val di Pesa, Bagno a Ripoli, Sesto Fiorentino ed Impruneta, di Livorno e di Prato, Fanfano ha un ceppo a Castiglione del Lago e Città della Pieve nel perugino, dovrebbe derivare dal nome arcaico Fanfano, ma è pure possibile una derivazione da soprannomi originati dal termine toscano fanfano (di una persona che parla a vanvera, senza pensare a quello che dice).
FANFULLA
FANFULLI
Fanfulla ha un ceppo nel barese, a Bari, Modugno e Palo del Colle, Fanfulli è quasi unico e dovrebbe essere dovuto ad errori di trascrizione, dovrebbero derivare dal nome Fanfulla originato dal soprannome di Bartolomeo Tito Alon, il famoso Fanfulla da Lodi, uomo d'armi e capitano di ventura che si fece onore in Puglia, partecipando nel 1503 alla battaglia di Cerignola ed alla famosissima disfida di Barletta nel barese, la fama delle sue gesta eroiche condusse alcuni pugliesi suoi coetanei a chiamare Fanfulla il proprio figlio, uno dei quali potrebbe essere stato il capostipite di queste famiglie.
FANGI Assolutamente rarissimo, sembrerebbe originario del biellese, di questa nobile e potente famiglia si ricorda il Beato Agostino Fangi nato a Biella nel 1430 e morto a Venezia nel 1493.
FANGIO Fangio, molto molto raro, ha un ceppo a Livorno ed uno a Castiglione Messer Marino e Francavilla al Mare nel teatino, di difficile interpretazione, si può ipotizzare un collegamento con il nomen gentilizio latino Fannius, portato ad esempio da Caius Fannius Strabo console romano nel 161 dopo Cristo, o anche da Publius Fannius Synistor del quale possiamo ammirare la villa del I° secolo a Boscoreale negli scavi di Pompei.
FANI
FANNI
FANO
Fani è tipico del centro, del fiorentino e dell'aretino in particolare, Fanni è specifico della Sardegna centromeridionale, Fano ha un ceppo nel veneziano, uno a roma ed uno nel barese, dovrebbero derivare dall'aferesi di nomi come Stefano.
FANIA Cognome specifico del foggiano, dovrebbe derivare dal nome della Gens Fania la gens di Zenone imperatore d'oriente, ma è pure possibile un collegamentocon l'aferesi del nome Epifania attribuito anticamente a bambini nati il 6 gennaio.
FANIN
FANINI
Fanin ha un ceppo nel vicentino ed uno nel basso udinese e goriziano, Fanini, ha un nucleo veronese ed un ceppo nel perugino, dovrebbero derivare da modificazioni dialettali dell'aferesi di un diminutivo del nome Stefano.
FANIO
FENIO
Fanio, quasi unico, è del leccese, Fenio, quasi altrettanto raro, è invece del padovano, con un piccolissimo ceppo nel salernitano, potrebbero derivare dal nome della Gens Fania o Foenia, o dai nomen da questa derivati (vedi FANIA).
FANIS Fanis, assolutamente rarissimo, è specifico di Alghero nel sassarese, potrebbe derivare dall'aferesi di nomi come Stefano.
FANIZZA
FANIZZI
FANIZZO
Fanizza è decisamente pugliese, di Fasano e Francavilla Fontanan el brindisino, di Mola di Bari e Bari nel barese, di Porto Cesareo nel leccese e di Taranto, Fanizzi è anch'esso pugliese, dinversano e Monopoli nel barese in particolare, di Taranto, Foggia e Fasano nel brindisino, Fanizzo, quasi unico, è dovuto ad errate trascrizioni del precedente, questi cognomi dovrebbero essere di origine slava e derivare da alterazioni dell'aferesi di Stefanic, una forma patronimica in -ic del nome Stefano.
FANNA Fanna è tipicamente friulano, di Cividale del Friuli e Moimacco nell'udinese e di Montereale Valcellina nel pordenonese, dovrebbe derivare dal nome del paese di Fanna in provincia di Pordenone a circa 6 chilometri da Montereale, probabile luogo d'origine dei capostipiti.
FANT
FANTACCI
FANTE
FANTELLI
FANTETTI
FANTI
FANTICELLI
FANTILLI
FANTO'
FANTOLI
FANTOLINI
FANTOLINO
FANTON
FANTONE
FANTONI
FANTOZZI
FANTUCCI
FANTUZ
FANTUZZI
FANTUZZO
Fant ha un ceppo nel bellunese ed uno nell'udinese, Fantacci ha un ceppo toscano ed uno tra romano, rietino ed Abruzzo, Fante, abbastanza raro, sembrerebbe di origine veneta, ma è possibile che ci sia un nucleo anche nel Lazio, Fantelli ha un piccolo ceppo nel trentino ed uno nel bolognese, Fantetti ha un ceppo tra romano e latinense ed uno tra le province di Campobasso e Foggia, Fanti è molto presente in tutta l'Italia centrosettentrionale e Sardegna, Fanticelli, molto molto raro, è dell'aretino, Fantilli ha un ceppo a Roma ed uno tra teatino e Molise, Fantò è specifico di Caulonia nel reggino, Fantoli, molto raro, è del verbanese, Fantolini, rarissimo, è di Livorno, Fantolino, tipico piemontese, è di Torino e Costigliole d'Asti (AT), Fanton, veneto,  è proprio della zona che comprende le provincie di Vicenza, Padova e Venezia, Fantone ha un ceppo nel Piemonte occidentale ed uno in Abruzzo e Molise, Fantoni è molto diffuso al nord ed in Toscana, Fantozzi è molto diffuso in Emilia e Romagna, in Toscana, nel Lazio soprattutto, ed in Abruzzo e Molise, Fantucci ha un ceppo nel fiorentino, nel perugino e tra viterbese e romano, Fantuz è tipico dell'area che comprende il pordenonese, il veneziano e soprattutto il trevisano, in particolare Gaiarine, Codognè, Mareno di Piave e San Vendemiano nel trevisano, Fantuzzi è decisamente emiliano, Fantuzzo, assolutamente rarissimo, è della zona tra veneziano e trevisano, derivano direttamente o tramite troncature dialettali, o diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi o dispregiativi dal nome medioevale Fante o Fantino, derivato dal termine latino infans, infantis = ragazzo o dall'aferesi di nomi come Bonfante.  La cognominizzazione di Fante risale almeno al 1100, come si evince dal testo di un atto conservato in San Giorgio in Palazzo a Milano, dove compare un Azzone Fante e che risale al 1150: "...ex quibus fuerunt solidi viginti de illis libris tribus quas Azo Fante dedit ei pro modio uno ficto, et solidi quindecim quos Veglo de Bollate dedit ei pro rebus de Albiate quas emit, et libre tres et dimidia de terra ...".
FANTAPPIE
FANTAPPIE'
Fantappie, quasi unico, è toscano, dovrebbe trattarsi di un'errata trascrizione di Fantappiè, che, anch'esso toscano, è specifico del fiorentino, di Firenze, San Casciano in Val di Pesa ed Impruneta, e che dovrebbe derivare da un soprannome originato dal mestiere di militare di fanteria svolto dai capostipiti, dei fanti a piedi.
FANTASIA Fantasia ha vari ceppi nell'Italia centromeridionale, nel Lazio soprattutto nel latinense, in particolare a Gaeta, ma presente anche a Formia, Latina e Terracina, ed a Roma, ha un ceppo nel teatino ad Atessa e San Salvo, in Campania ha un ceppo ad Angri nel salernitano, a Montesarchio e Ceppaloni nel beneventano ed a Napoli, in Puglia ha un grosso ceppo a Conversano nel barese ed a San Severo  e Foggia nel foggiano, in Calabria a Crotone ed in Sardegna ad Ozieri nel sassarese e ad Olbia, dovrebbe derivare dal nome rinascimentale sia maschile che femminile Fantasia, attribuito probabilmente ai capostipiti in epoca rinascimentale, troviamo tracce di quest'uso nel 1559 a Firenze con lo scalpellino Johannis figlio di un certo Fantasia, citato come testimone in un atto.
FANTATO Fantato, abbastanza raro, è tipico dell'area veronese, padovana, rovigota e veneziana, si dovrebbe trattare di una forma patronimica in -ato del nome Fante, si riferisce quindi a famiglie di  figli di un Fante.
FANTECCHI
FANTECHI
Fantecchi, quasi unico, è dovuto ad errori di trascrizione di Fantechi, che è un cognome tipico di Firenze e del fiorentino, di Pontassieve, Bagno a Ripoli, Pelago, Sesto Fiorentino e Scandicci, si dovrebbe trattare di una forma ipocoristica toscana del nome medioevale Fante, derivato a sua volta dal termine latino infans, infantis (ragazzo) o dall'aferesi di nomi come Bonfante (vedi anche FANT).
FANTIN
FANTINI
FANTINO
Fantin è specifico del Veneto, Fantini è tipico di tutto il centro nord, Fantino, tipico del Piemonte occidentale, sembrerebbe avere un ceppo anche nell'udinese, dovrebbero tutti derivare dal nome medioevale Fantino di cui si hanno tracce già prima del 1000, verso la fine del VI° secolo a Monreale si trova citato in alcune lettere il Defensor (avvocato) Fantinus, ricordiamo poi San Fantino di Calabria morto verso la fine del IX° secolo e Fantino Dandolo vescovo di Padova nel 1400.  Esiste anche la possibilità che alcuni di questi cognomi derivino da soprannomi come ad esempio quello di Ascensidonio Spacca detto il Fantino (1557-1646), pittore in Trevi (PG), dove fantino, derivato dall'infans latino starebbe ad indicare un aspetto molto giovanile, o da toponimi anche solo rionali come Campo San Fantino di Venezia. Tracce della cognominizzazione di Fantini la troviamo nel Veneto a Portogruaro nel 1500 con il Gastaldo De Fantino (o Fantini).
integrazioni fornite da Sergio Fantini
Un ceppo di Fantini ( De Fantinis ) esisteva già dal 1600 nella Bergamasca come si riscontra dai libri parocchiali di Brembilla, si può anche osservare lo stemma di Famiglia sulla lapide in sasso di fra Cristoforus De Fantinis di Alzano Lombardo che esiste ancora.
FANTINATI Fantinati, è tipico dell'area che comprende le province di Bologna, Ferrara e Rovigo, si dovrebbe trattare di una forma patronimica romagnola in -ati del nome Fantin o Fantino, si riferisce quindi a famiglie di  figli di un Fantin.
FANTINATO Fantinato, è tipico dell'area vicentino, padovana, rovigota e vaneziana, si dovrebbe trattare di una forma patronimica veneta in -ato del nome Fantin o Fantino, si riferisce quindi a famiglie di  figli di un Fantin.
FANUCCI
FANUZZI
Fanucci ha un nucleo umbro nella zona di Gubbio e Scheggia E Pascelupo (PG) ed uno in Toscana nella zona di Montecatini (PT), Fanuzzi, molto molto più raro, potrebbe essere emiliano, dovrebbero derivare dall'aferesi del nome Stefano, di quest'uso abbiamo un esempio a Pisa in un atto del luglio 1308, dove viene citato un tal Fanuccius Ianuarii de Campo. Tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Pisa nel 1300 in un atto leggiamo: "...Acta Fanucci notarii filii Iacobi quondam Fanucci, civis Pisani, de omnibus cartis et factis monasterii SS. Marie et Gorgonii de insula Gorgona Pisane diocesis,...", ed a Siena nella seconda metà del 1500 con lo scrittore Camillo Fanucci.
FANZAGA Specifico bergamasco, tracce importanti di questo cognome risalgono al  1500. Nel 1589 Pietro Fanzago, insigne matematico clusonese, creatore dell'orologio planetario locale, muore nel suo paese di nascita; nel 1591 quando risulta dagli atti che nasca a Clusone (BG) Cosimo Fanzaga, architetto e scultore molto quotato e riferimento principe per il barocco..
FANZINI Di origine piacentina, dovrebbe essere una modificazione dell'aferesi del cognome parmense Avanzini.
FAORO Faoro è tipicamente veneto del bellunese, di Lamon ed Arsiè soprattutto, ma anche di Feltre e Fonzaso, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale ladino indicante una sorgente.
FAPPANI Assolutamente dell'area tra Brescia e Cremona
FARA Tipicamente sardo dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo fara (messaggero, corriere).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FARA: su vara in Logudorese, su fara in Campidanese antico è l'usciere o messo del tribunale ecclesiastico. Ancora oggi, a Cagliari e dintorni is varas o faras sono gli uomini, incaricati dalla parrocchia, che regolano le processioni. Il termine viene dal catalano vara: bastòn que por insignia de autoridad usaban los ministros de justicia. Oggi qui da noi l'usciere incaricato dai tribunali civili è chiamato su scicutadòri (dal latino executor > exequor = esecutore di un ordine), scicutài = eseguire l'ordine del tribunale, pignorare. Il cognome Fara è presente nelle carte antiche della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388 figurano: Fara Anthonio - de Castri Januensis; Fara Jacobo - de Castri Januensis ; Fara Matheo - de Castri Januensis ( ** Castri Januensis Civitas (Castel Genovese - Castel Sardo). Omnibus habitantibus .in ville de Coginas ... die undecima januarii .1388, in posse De Valle Anthoni filii). Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo sono presenti: Fara Gavini (266), teste in una compera (compòru):  Comporaili a Ythoccor Icalis sa fune de sa terra de anniles in Collectariu.Testes : Mariane de Carvia e Gavini Fara et maistru Vivenzu; Fara Ythoccor (289)- donnu - prete.Teste in una compera.comporaili  a Goantine d'Athen.Testes : donnu Ythoccor Fara su previteru.Nella storia ricordiamo Giovanni Francesco Fara (Ioannes Franciscus Fara) autore  del De Rebus Sardois e del De Chorographia Sardiniae, opere tantissime volte citate in questa nostra ricerca. Nacque a Sassari nel 1543 da illustre famiglia. Studiò a Bologna e a Pisa, dove si laureò « in utroque iure » nel 1567. Fu anche a Firenze e a Roma e proprio qui grazie all'aiuto del maiorchino Miguel Thomas de Taxaquet, vscovo di Lerida e consigliere regio  ebbe fonti e documenti sardi dell'Archivio della Corona d'Aragona, ad integrazione degli « annali » di Gerolamo Zurita. Fu poi a Sassari, asssistente presso il tribunale ecclesiastico turritano e poi ad Alghero : nel frattempo fu ordinato sacerdote e nel 1572 fu canonico nella cattedrale di Alghero. Nel 1583 fu a Cagliari, ai lavori del Parlamento, come rappresentante del Capitolo Turritano. Infine, nel 1591 fu nominato vescovo della Diocesi di Bosa, che tenne per soli 7 mesi, a causa dell'improvvisa morte sopraggiunta il 15 novembre dello stesso anno, all'età di soli 48 anni. Attualmente il cognome Fara è presente in 216 Comuni italiani, di cui 87/377 in Sardegna : Sassari 208, Sennori 123, Cuglieri 95, Macomer 70, Cagliari 51, etc.
FARABEGOLI Farabegoli è specifico del forlivese e ravennate di Cesena, Cesenatico, Gambettola nel cesenate e di Cervia nel ravennate, potrebbe derivare dall'unione del termine longobardo fara (comunità), unito al vocabolo dialettale begoli, per il quale si può ipotizzare il significato di bachi, ma la cosa più probabile è che invece derivi dal termine medioevale begolo o begolardo (uomo di corte, buffone, pagliaccio), termine di cui abbiamo un esempio d'uso nel Reggimento de' principi di Egidio Romano del 1288: "..Appresso die guardare che elli doni per bene quello che elli dona, e non per altra cosa. E tutte le volte che 'l re od altri dona ai begolardi o agli uomini di corte, o a cui ellino non debbono, ellino non sono più larghi né liberali. Ché i giocolari e i bordatori, e molte maniere di genti debbono meglio essere pòvari che ricchi...", in questo caso il cognome assumerebbe il senso di buffone di corte o del villaggio.
FARABOLI
FARAVELLI
FARAVOLO
FERABOLI
FERRABOLI
Faraboli, molto molto raro, è tipico di Parma e del parmense, Faravelli è ben diffuso nel pavese, in particolare nell'Oltrepo, a Santa Maria della Versa, Pavia, Voghera, Broni, Stradella e Montecalvo Versiggia, Faravolo è praticamente unico, Feraboli è un cognome tipicamente lombardo, diffuso soprattutto a Cremona e nel cremonese, Ferraboli, leggermente più raro, è tipico di Brescia e del bresciano, in qualche caso potrebbero derivare, direttamente o tramite delle varianti, dal nome medioevale Faravellus, di cui abbiamo tracce in registrazioni milanesi risalenti al 1260, potrebbero però altrettanto spesso derivare da un termine arcaico che ha dato poi origine al vocabolo farabolone (imbroglione, ma anche chiaccherone, chi parla molto e non si da da fare concludendo poco o nulla), troviamo tracce di queste cognominizzazioni agli inizi del 1300 a Verona dove si trovano atti scritti da un certo notaio veronese "Ser Barchinum quondam filìum Magistri Uliveti de Feraboli notarium Verone", ed anche nella seconda metà del 1600 con Bartolomeo Ferabolus fu Gaspare Notaio principale citato tra i notai operanti nelle terre bergamasche soggette alla Repubblica Serenissima di Venezia, dalla qualcosa si evince che si tratta di una famiglia di notai che continuò ad operare dall'epoca medioevale fino almeno al 1700.
FARABONE
FARABONI
FRABONI
Farabone ha qualche presenza nel Piemonte nordorientale e nella Lombardia occidentale, Faraboni, estremamente raro, ha un piccolissimo ceppo a Novara, Fraboni ha un ceppo nel bolognese a Bologna e Medicina, uno nelle Marche nell'anconetano, a Senigallia soprattutto, con piccolissimi ceppi anche a Fabriano, Jesi, Corinaldo e Castel Colonna ed un ceppo nel romano a Roma ed a Mentana, dovrebbero essere di origini longobarde e derivare da un nome composto dall'unione del termine longobardo fara (stirpe, famiglia, clan) e del termine latino bona (i beni, le ricchezze) con significato quindi di il bene della famiglia, la massima ricchezza della stirpe. (vedi però anche FARABOLI)
FARABOSCHI Faraboschi, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del nord Italia, potrebbe essere di origini longobarde ed indicare che i capostipiti vivevano in boschi demaniali, questo dovrebbe essere il significato del termine, cioè nei boschi della Fara, cioè di proprietà della comunità.
FARACE
FARACI
Farace ha vari ceppi, in Campania, nel napoletano ad Anacapri, Napoli, Ercolano e Capri ed a Salerno, in Calabria nel cosentino a Santa Maria del Cedro, Verbicaro, Orsomarso e Scalea ed in Sicilia a Trapani ed Altavilla Milicia nel palermitano, Faraci, di origine siciliana, è diffusissimo in tutta l'isola, con massima concentrazione a Barrafranca nell'ennese, ad Alcamo nel trapanese, a Palermo e Monreale nel palermitano, a Gela e Mazzarino nel nisseno ed a Floridia nel siracusano, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal vocabolo arabo faragh (felice, contento).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Farace è cognome siciliano, calabrese e napoletano dal toponimo (valle) Farace vicino a Castroreale (ME), dal greco 'charaki' = incisione, oppure, secondo G.B. Pellegrini, dall'arabo 'farağ' = gioia.
FARAGASSO Faragasso è specifico del cosentino di Acri in particolare e di Luzzi, potrebbe derivare da un'italianizzazione dialettale di nomi come il rumeno Fargas o l'ungaro Farakas, entrambi con il significato di lupo, anche se non è possibile escludere un'origine araba legata al termine farah (gioia, gioiello).
FARALDI
FARALDO
FARALLI
FARALLO
FERALDI
Faraldi sembrerebbe originario della provincia d'Imperia, Faraldo ha un ceppo nel casertano a Trentola-Ducenta ed a Caserta ed un ceppo a Pignola nel potentino, Faralli ha un nucleo toscano, soprattutto ad Arezzo e nell'aretino a Castiglion Fiorentino, Cortona, Civitella In Val Di Chiana e Marciano della Chiana, ed uno nell'iserniese a Monteroduni, Farallo ha un ceppo a Giuliano di Roma nel frusinate ed a Roma ed uno a Molfetta nel barese, Feraldi, praticamente unico, sembrerebbe romano, dovrebbero tutti derivare da modificazioni del nome medioevale Faraldus derivato dal germanico Farawald composto dai termini fara = famiglia, dominio e wald = governo, con il significato di colui che governa la famiglia o la comunità, è anche possibile, soprattutto per il primo una derivazione dal nome medioevale francese Fallard.
FARANDA Originario della Sicilia orientale, potrebbe essere una modificazione dialettale del nome medioevale Ferrando (Ferdinando).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Faranda è un cognome del Messinese, del Catanese e del Reggino. Dovrebbe venire dal toponimo in zona etnèa Faranda o dall'altro Faranda, contrada di Ucrìa (ME). Potrebbe però anche essere formato, in relazione alla località di provenienza, dalla denominazione Faro o Fara. Numerosi sono i toponimi Faro o Fara sparsi in tutta l'Italia,. Non è da escludersi, per Faranda, il significato di una terra "molto illuminata".
FARAON
FARAONE
FARAONI
Faraon è decisamente veneto, del trevisano e del veneziano, in particolare a Vittorio Veneto e Tarzo nel trevisano e ad Eraclea e spinea nel veneziano, Faraone è tipico del centrosud con una grossa concentrazione in Sicilia e nel palermintano a Palermo in particolare, Faraoni è specifico di Toscana, Marche e Lazio, possono derivare dal nome medioevale Faraon, Faraonis di cui abbiamo un esempio nell'Historia Longobardorum di Paolo Diacono: "...Tunc filius eius Aripert iterum bellum parans, pugnavit cum Liutperto rege aput Ticinum cumque Ansprando et Atone et Tatzone necnon et Rotharit ac Faraone. ..", ma è anche possibile che provengano da soprannomi originati da nomi di località come ad esempio vediamo possibile già nell'anno 971 a Montoro (AV): "...Memoratorium factum a me Maraldus presbiter filius Lanfrid (...) michi dedit Petrus filius Musi (...) tenere ad sue potestati terris bacue, et castanieta, et abellanieta, et arvustum, quod pars ecclesie Sancti Maximi habet in locum Muntoru finibus rotensis, et illut qui dicitur da Faraone, idest da bia que est supra casa de filii Adelgardi et usque ribus siccu ..." o da toponimi come Faraone (TE).
FARCI (vedi FALCHE)
FARDIN
FARDINI
Fardin è tipicamente veneto, di Scorzè, Venezia, Martellago e Noale nel veneziano, di Trebaseleghe e Villanova di Camposampiero nel padovano e di San Fior, Vittorio Veneto, Sarmede, Mogliano Veneto e Conegliano nel trevisano, Fardini è quasi unico, dovrebbero derivare, direttamente o tramite apocope dialettale, dall'aferesi del cognome Bonfardini (vedi BONFADINI).
FARE' Specifico del milanese e varesotto, dovrebbe derivare dal vocabolo latino faber (fabbro) modificato dal dialetto,o da soprannomi legati ad un toponimo come Fara Gera d'Adda (BG) o Fara Novarese (NO). Fara in longobardo indicava un corpo di spedizione e spesso un villaggio, come nucleo mobilitabile in guerra, questo cognome pertanto potrebbe essere di origine longobarda, ed indicherebbe l'appartenenza ad una fara.
FARESE Di origine campana delle provincie di Napoli ed Avellino, dovrebbe derivare dal termine longobardo fara (corpo di spedizione militare).
FARETRA Faretra ha un ceppo a Grottaminarda nell'avellinese ed uno a Corato e Bari nel barese e ad Orta Nova nel foggiano, potrebbe derivare da un antico soprannome originato dal mestiere del capostipite, forse un artigiano costruttore di faretre, cioè i cilindri, normalmente di pelle, usati come contenitori per frecce o dardi per archi o balestre, o forse un addetto al rifornimento delle frecce per gli arcieri o balestrieri in battaglia.
FARFAGLIA Farfaglia è tipicamente calabrese, della zona tra catanzarese e vibonese, dovrebbe derivare da un soprannome basato su di un termine dialettale per farfalla.
FARGION Fargion è un tipico cognome ebraico con un ceppo a Milano ed uno a Roma.
FARGIONE Fargione sembrerebbe tipicamente siciliano, di Modica nel ragusano, dovrebbe derivare dal nome della contrada Fargione appunto di Modica.
FARIA
FARIAS
FARIELLO
FARII
FARIO
Faria è pressocchè unico, Farias, assolutamente molto raro, è specifico di Napoli, Fariello ha un piccolo ceppo a Vasto nel teatino, uno nel barese a Corato e Toritto, ed uno nella fascia campana che comprende il salernitano, con Cava de' Tirreni, Salerno, Nocera Inferiore, Roccadaspide e Pisciotta ed il napoletano con Napoli, Bacoli, Pozzuoli e Quarto, Farii, praticamente unico, sembrerebbe pugliese, Fario è assolutamente rarissimo, dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica dialettale, da una forma apocopaica del nome medioevale germanico Fariaricus, derivato dal nome celta Fariarix (il Re dei Fari).
FARINA
FARINACCI
FARINACCIO
FARINARI
FARINARO
FARINATI
FARINAZZO
FARINELLI
FARINETTI
FARINI
Farina è diffuso in modo notevole in tutt'Italia, Farinacci ha un ceppo umbro a Terni ed a Gualdo Tadino nel perugino, uno a Chieti ed uno a Roma, Farinaccio è specifico della provincia di Campobasso, di Gildone e della stessa Campobasso, Farinari è quasi unico ed è probabilmente dovuto ad una diversa trascrizione di Farinaro che sembrerebbe specifico del casertano, di Aversa in particolare, Farinati ha un ceppo a Verona ed a Rovereto nel trentino ed uno a Mirano nel veneziano, Farinazzo è tipicamente veneto del veronese e del padovano, Farinelli è molto diffuso in tutta l'Italia centrosettentrionale, con massima concentrazione nella fascia che comprende la Romagna, le Marche, l'Umbria ed il Lazio, e con piccoli ceppi anche nel sassarese e nel napoletano, Farinetti è specifico della zona che comprende il torinese, il cuneese, l'astigiano, l'alessandrino ed il genovese, Farini sembrerebbe avere un ceppo nel bolognese a Bologna, Monghidoro e San Benedetto Val di Sambro, uno nell'aretino a Poppi, Arezzo, Cortona e Chiusi Della Verna, ed in Sicilia a Mezzojuso (PA), dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite variazioni ipocoristiche o simili, da soprannomi legati al mestiere di mugnaio o di lavorante presso un mugnaio derivanti dal termine latino medioevale farinarius (mugnaio).
FARIOLI
FARIOLO
Farioli ha un nucleo nel nordmilanese e varesotto ed uno in Emilia, soprattutto nel reggiano, Fariolo è praticamente unico, dovrebbero derivare da nomi di località derivati dal termine tardo latino fariolus (chi dice il vero, chi pronuncia vaticinii), nel reggiano è presente una località del comune di Castelnovo ne' Monti (RE) chiamata Fariolo, con lo stesso nome si chiama una località di Cravegna (VB), tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel casertano con il sacerdote Iohannes Fariolus, che nella prima metà del 1300 è parroco in una chiesa di Orta di Atella, a Bologna nella seconda metà del 1300 con un certo Philippus Fariolus citato in un testo del 1403: "...et maxime infrascripti, quorum nomina sunt ... ... Paulus de Galexio, Philippus Fariolus, Petrus Francisci de Bonandreis...".
FARISEI
FARISELLI
FARISEO
Farisei molto raro sembrerebbe del viterbese, Fariselli invece è specifico della zona che comprende il bolognese ed il ravennate, Fariseo, rarissimo è tipico del pavese al confine con l'alessandrino, dovrebbero derivare da un soprannome originato dal vocabolo fariseo; traccia di questa cognominizzazione si trova a Melegnano nel 1400 con il sacerdote Donato Farisei parroco dal 1450 al 1455.
FARNE'
FARNIA
FARNIANI
Farnè è molto diffuso a Bologna e nel bolognese, a Castel San Pietro Terme, Casalecchio di Reno e San Lazzaro di Savena, Farnia, assolutamente rarissimo, è veneto, Farniani è praticamente unico, tutti questi cognomi dovrebbero derivare da aree come il Frignano nel modenese, o da nomi di località caratterizzati dalla presenzia di un bosco di farnie (tipo di quercia).
FARNELLA
FARNELLI
FARNELLO
Farnella sembrerebbe unico, Farnelli ha varie e sparute presenze sparse ed un piccolo ceppo a Perugia, Farnello sembrerebbe ormai scomparso in Italia, dovrebbero derivare da un soprannome medioevale basato su di un ipocoristico del termine tardo latino farnus (farnia, o farnello, un tipo di quercia ghiandifera, il quercus peduncolata dei botanici), ma non si può escludere che possa derivare da un nome di località che faccia riferimento alla presenza di un bosco di farnie o di farnelli.
FARNESE
FARNESI
Farnese è molto raro, forse umbro, marchigiano, mentre Farnese sembra essere specifico pisano, con ceppi in Umbria e Marche,  dovrebbero avere origini da un soprannome legato alla vicinanza ad un bosco di farnie (un genere di quercia).  La nobile famiglia Farnese inizia ad essere menzionata nel 1300, quando acquista un rango nobiliare e riceve un proprio feudo, per servizi resi al Papato,  i Farnese oltre a vari alti prelati e principi, annoverano anche un Papa il cardinale Alessandro Farnese che fu fatto Papa con il nome di Paolo III.
FARNETI
FARNETTI
Farneti è tipico del forlivese e dovrebbe derivare dal nome di località Monte Farneto (FO), con un ceppo anche in Umbria che dovrebbe derivare dal toponimo Farnetta Montecastrilli (TR), mentre Farnetti, molto raro, sembrerebbe laziale e dovrebbe derivare dal toponimo Farneto in Ciociaria, elemento comune è comunque la derivazione originaria del nome dalla presenza nelle vicinanze di boschi di querce farnie.   Tracce di questo cognome si hanno già con Petrus de Farneto che combatté in Sicilia i Normanni nel 1134, nel ravennate nel 1302 venne stipulato un contratto di affitto tra il Vescovo e un certo prete Pino di Farneto.
FARNOCCHI
FARNOCCHIA
Farnocchi, assolutamente rarissimo, sembrerebbe come Farnocchia, meno raro, tipico del lucchese, della zona di Camaiore e Viareggio, potrebbero derivare da soprannomi originati dal vocabolo latino farnus (frassino) forse per la presenza di un piccolo bosco di questi alberi nelle vicinanze dell'abitazione della famiglia.
integrazioni fornite da Franco Pettinato
Deriva dal toponimo Farnocchia (fraz. del comune di Stazzema-LU) ovviamente da riferire a farnia altro nome del frassino in latino farnus.
FAROLDI
FAROLDO
FEROLDI
Faroldi è tipico del parmense, di Fidenza, Parma, Soragna e Busseto, Faroldo invece sembrerebbe unico ed è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione, Feroldi invece sembra specifico del bresciano e del cremonese, in particolare di Bagnolo Mella (BS) e di Ostiano (CR), dovrebbero tutti derivare dal nome medioevale di origine longobarda Feroldus o Faroldus, di cui abbiamo un esempio in quest'atto del 1096: "Sacrosancte ecclesie in honore Dei et genitricis sue atque Beati Vincentii (martiris) dicate, quam domnus ac venerabilis Berardus episcopus ad regendum habere videtur. Ego Wilelmus de Toria reminiscens antecessorum meorum injurie, veniens in presentiam supradicti presulis et canonicorum suorum, scilicet in capitulo, reddidi potestatem Odromari et ecclesiam Beati Andree, cum terris et decimis et oblationibus, pratis, silvis, aquis aquarumque decursibus. Hoc donum et redditionem fratres sui Ugo et Bernardus confirmaverunt et laudaverunt. Hujus rei testes sunt Letaldus, Feroldus, Rodulfus Trioli, Wilelmus archipresbiter.", un inizio di queste cognominizzazioni lo troviamo in una Carta guadie et promissionis del 1170 a Milano: "...Signa manuum eorum qui pro testibus interfuerunt: Rogerius Vicecomes, Rogerius de Mamma, Rogerius Marcellinus, Lafrancus Litta, Gandolfus et Iohannes qui dicuntur Faroldi fratres, Galdinettus Bottacius, Ambrosius Faroldus,...".
FAROLI
FAROLINI
Faroli è praticamente unico, Farolini, assolutamente rarissimo, è del parmense, si dovrebbe trattare di forme ipocoristiche semplici o doppie del nome medioevale di origine germanica Farus, derivato dal nome medioevale tedesco Fahre, nome che è stato originato dal termine medioevale germanico fahrer (guida, duce), che ha prodotto il vocabolo tedesco moderno führer.
FARONATO
FARRONATO
FERONATO
FERRONATO
Faronato, assolutamente rarissimo, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione del cognome Farronato che è un cognome tipico del vicentino, Feronato, estremamente raro è probabilmente un errore di trascrizione di Ferronato che è molto diffuso tra padovano e vicentino, si dovrebbe trattare di una forma patronimica tipicamente veneta in -ato, dove il suffisso sta per il figlio di, riferito ad un capostipite, il cui padre si chiamasse Ferrone (vedi FERRONE).
integrazioni fornite da Gabriele Farronato
Il cognome Farronato è tipico di Romano d'Ezzelino (VI) dove però nel 1410 figura come Dal nerva. due di questa famiglia si sono trasferiti nell'area più verso monte del paese, probabile sede della Farra longobarda. da qui il soprannome  De Faronatis: la forma con doppia è dell'Ottocento, mentre quella di Faronato e la variante Ferronato sono dello stesso periodo. Vale a dire che la grafia del cognome per questa zona si scrive come è stata registrata dai comuni con gli atti napoleonici di stato civile a partire dal 1806.
FARRE
FARRIS
Farre, abbastanza raro, è specifico del sassarese, Farris è particolarmente diffuso nel cagliaritano, derivano dal vocabolo sardo farre - farris (farina d'orzo, semolino), quindi indica il mestiere o di mugnaio o di venditore di farina o è originato da un soprannome legato a caratteristiche comportamentali del capostipite.
FARRI
FARRO
Farri è specifico del raggiano, Farro è tipico campano, con un ceppo nella zona di Battipaglia (SA) ed uno a Bacoli (NA), dovrebbero derivare da un soprannome originato o dal vocabolo latino far-farris (farro), tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1500 a Fano (PU) con il libraio e stampatore Domenico Farri.
FARRUGGIA
FARRUGGIO
FARRUGIA
Tutti tipici della Sicilia, dell'agrigentino in particolare, sono di origine maltese e dovrebbero derivare da un soprannome originato dal vocabolo arabo farrug o farrudja (pollastro), troviamo tracce di questa cognominizzazione a Malta nel 1400 in un atto: "...Nos Manfreddus Axach Judex annalis curie Civilis Civitatis Maltae Laurentius Farrugius Civitatis et Insularum Maltae et Gaudisii et Reginalis Cammare publicus notarius et testes subscripti..:".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Farruggio è un'altra forma del cognome siciliano Ferruggia che viene dalla voce calabrese 'ferrùggia' = ferula (n.d.r. Bacchetta usata un tempo per castigare gli scolari).
FARSURA Farsura, assolutamenre rarissimo, è specifico dell'area vicentino padovana, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine semidialettale contratto arcaico farsura (farcia, farcitura), probabilmente attribuito ad un capostipite che di mestiere facesse il cuoco o il rosticcere.
FARUFFINI Specifico delle provincie di Milano e Lodi, dovrebbe derivare da un nome in uso presso i Franchi: Fardulf.
FARUSI Farusi ha un ceppo a Massa, potrebbe derivare dal nome francese Faroux o potrebbe anche essere di origini longobarde e derivare da un soprannome originato dal vocabolo longobardo fara (clan, villaggio, gruppo famigliare) con il significato quindi di appartenente ad una particolare fara riferito al capostipite.
FARUSSI Farussi ,ormai scomparso in Italia, sembrerebbe un cognome del centro Italia abruzzese, della zona di Rivisondoli (AQ), e del rietino della zona di Montasola, dovrebbe derivare dal vocabolo longobardo fara (clan, villaggio, gruppo famigliare) con il significato quindi di appartenente ad una particolare fara riferito al capostipite.
FASANA Fasana è tipico di Cernobbio nel comasco, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo dialettale fasana (fagiana), forse a sottolineare una notevole tendenza a pavoneggiarsi dea parte del capostipite, tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Lignana nel vercellese fin dalla seconda metà del 1200, quando un Fasana fonda il locale ospedale di Santa Maria detto poi dei Fasana.
FASANI
FASANELLI
FASANELLO
FASANO
Fasani ha due nuclei, uno nelle provincie di Milano e Pavia che dovrebbe derivare da un soprannome legato al termine dialettale fasan (fagiano), ed uno nelle provincie di Brescia e Verona, quest'ultimo, assieme al ceppo trentino di Pomarolo e Rovereto del cognome Fasanelli, dovrebbe derivare dal toponimo Fasano del Garda nel bresciano, Fasanelli ha anche un ceppo pugliese a Canosa di Puglia e Noci nel barese ed a Francavilla Fontana nel brindisino, assieme a Fasano, che dovrebbe essere tipico del sud ed in particolare delle Puglie, Campania e Calabria, dovrebbe discendere da toponimi come Fasana nel salernitano o Fasano di Brindisi nel brindisino, da cui dovrebbe discendere l'assolutamente rarissimo Fasanello, anch'esso pugliese.
FASCIA Fascia ha un ceppo a Roma, uno a Venafro e Sesto Campano nell'iserniese, uno nel napoletano, a Portici, Napoli e San Giorgio a Cremano, ed uno a Foggia, San Marco la Catola e Calenza Valfortore nel foggiano, dovrebbe derivare da nomi di località, come ad esempio la frazione Fascia di Priverno nel latinense, o la Contrada Fascia  di Ielsi nel campobassano, ma è pure possibile che derivi da un'alterazione dialettale del nome medioevale Fassia, Fassius (vedi FASSI).
FASIELLO Fasiello è specifico del Salento, di Vernole, Lecce, Melendugno e Surbo nel leccese e di Torchiarolo nel brindisino, dovrebbe derivare da una forma ipocoristica del nome latino medioevale Fasius, una forma aferetica del nome Bonifasius, secondo un'altra, molto meno probabile, ipotesi potrebbe invece trattarsi di un soprannome stante ad indicare un'origine del capostipite dalla città marocchina di Faas (Fez).
FASO Faso è tipicamente siciliano, del palermitano, di Caccamo. Termini Imerese, Palermo, Montemaggiore Belsito, Cerda e Bagheria, si possono formulare almeno tre ipotesi circa la possibile origine del cognome, da un soprannome basato sul termine dialettale fauso (finto, falso) contratto in faso, la seconda ipotesi propone una derivazione da una forma aferetica del nome Bonifaso (Bonifacio), la terza ipotesi propone una derivazione da un soprannome grecanico basato sul termine greco antico φάσεως  faseos (parole), forse ad indicare che il capostipite fosse un facondo parlatore.
FASOLI
FASOLO
Di Fasoli si individuano 3 ceppi, uno nelle provincie di Como, Milano, Lodi e Cremona, uno nel veronese, uno nel chietino, Fasolo invece è decisamente veneto, di Padova e del padovano in particolare, potrebbero essere originati da un soprannome legato al termine dialettale antico fasolo (fagiolo), che è poi divenuto oggi fasoj, derivato dal latino faseolus, il soprannome potrebbe essere nato o in memoria di qualcosa, o per esserne il capostipite un coltivatore.
FASSA Tipico veneto, di probabili origini trentine, dovrebbe prendere il nome da uno dei vari toponimi della Val di Fassa (TN).
FASSETTA Ha un nucleo non secondario nel torinese, zona di Cumiana e Giaveno, che dovrebbe derivare dal toponimo Fassetta di Giaveno, un ceppo a Montereale Valcellina (PN) ed uno a Venezia.
FASSI
FASSIO
Fassi è specifico delle province di Milano e Bergamo, potrebbe avere un ceppo anche in Piemonte, Fassio è tipicamente piemontese, di Asti soprattutto e di Rocca d'Arazzo nell'astigiano e di Torino, Collegno e Chivasso nel torinese, con un ceppo anche a Genova ed in Liguria, dovrebbero derivare dal nome medioevale Fassius di cui abbiamo un esempio d'uso nel 1197 in una Cartula pacti et conventionis in loco Purbiane, nel territorio di Vallio nel bresciano: ".. Et ibi statim Baiamundus et Favazius consules tunc eligerunt et decernerunt hos duodecim homines qui debent dicere et manifestare et laudare operas et labores quos aut quas villani de Bernaco facere debent ad casstrum, silicet Canesster de Su(m)vico et Ra(m)paius et Temonus de Suvernicho et Dominicus et Bellesanus et Bec de Casstutino et Ioh(anne)s Cerreti et Acerbus et Fassius de Porle et Grep de Vighole et Abas de Novolare et Mazoc de Oriolo.  ..", ma non è impossibile anche una derivazione da un soprannome originato dal vocabolo tedesco fass (barile), o fassen (prendere).
FASSINA Fassina ha un ceppo lombardo a Milano, Vigevano, Trivolzio, Garlasco, Bereguardo e Pavia nel pavese ed a Lodi, ed uno veneto, in particolare nel padovano, a Padova, Vigonza, Vigodarzere, Campodarsego, Borgoricco, Cadoneghe, Campo San Martino e Trebaseleghe, a Venezia e Marcon nel veneziano ed a Montebelluna e Castelfranco Veneto nel trevisano, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale basato sul termine lombardoveneto fassina (fascina), forse attribuito a  capostipiti che di mestiere facessero il boscaiolo o andassero per i boschi a raccogliere legna.
FASSINO Specifico delle province di Torino e Cuneo, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo tedesco fass (barile) o fassen (prendere). 
FATIGATI Un nucleo nel napoletano ai confini col casertano ed uno nell'aquilano, dovrebbe derivare dal nome medioevale Fadigato (ottenuto con fatica), dato probabilmente ad un figlio dal parto difficile.
FATTACCIO Fattaccio è un cognome tipico del sassarese, in particolare di Castelsardo, l'origine di questo cognome è oscura, potrebbe derivare da un soprannome attribuito ad un capostipite riconosciuto come quello del fattaccio, ma è una pura ipotesi senza nessun elemento di supporto.
FATTORE
FATTORI
Fattore ha due ceppi distinti, uno nell'alta Campania, Molise, Abruzzo e Lazio, ed uno in Veneto, Fattori è diffuso in tutto il centro nord, derivano dal mestiere di fattore (gestore di un podere).
FATUZZO Fatuzzo, tipicamente siciliano, ha un ceppo nel ragusano a Vittoria, Chiaramonte Gulfi, Modica e Comisao, ed uno a Caltagirone nel catanese, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale originato da un ipocoristico del termine siciliano fata (farfalla, ma anche maga), forse sottolineando una caratteristica comportamentale del capostipite.
FAULI Assolutamente rarissimo, probabilmente toscano, dovrebbe derivare dal nome longobardo Faulo, di cui si hanno tracce fin dall'anno 650.
FAURI
FAURO
Fauri è trentino della zona a nord di Trento, Bresimo in particolare, Fauro è assolutamente rarissimo ed è molto probabilmente veneto, potrebbero derivare dal nome longobardo Faulo, tracce di questa cognominizzazione le troviamo in un atto processuale del XVII° secolo a Valmareno (TV), dove si legge: "...quella portar da Virgoman a Visnà nell'orto di mastro Giacometto Fauro...".
FAUSTI
FAUSTINELLI
FAUSTINI
FAUSTINO
FAUSTO
Fausti ha un ceppo nel bresciano ed uno nell'ascolano e nel ternano, Faustinelli, abbastanza raro, è tipico di Ponte di Legno nell'alto bresciano, diFaustini ha un nucleo tra bresciano, trentino e veronese, ed un ceppo tra le province di Roma e Frosinone, Faustino, assolutamente rarissimo, è del sud, Fausto, molto raro, ha un ceppo a Orvieto (TR) ed uno secondario a Bagnoregio (VT), e presenta un piccolo nucleo anche tra napoletano e salernitano, derivano tutti dal nome Fausto, che a sua volta deriva dal cognomen latino Faustus, ma, soprattutto i ceppi bresciani più probabilmente derivano dal nome di San Faustino, patrono della città di Brescia, o da un suo ipocoristico.
FAVA Diffuso in tutt'Italia, ma prevalentemente nel centro nord, dovrebbe derivare da soprannomi legati al vocabolo fava, quindi indicanti il mestiere dell'agricoltore o riferentesi ad un aneddoto che sia collegato alle fave, potrebbe in alcuni casi derivare da toponimi che contengano la radice Fava-. Nel 1400 troviamo ad Alba (CN) come esempio di questa cognominizzazione Giovannino Fava de Alladio, che ricopriva la carica di siniscalco e mastro di casa del marchese Bonifacio IV°.
FAVALLI Sembra originario dell'area che comprende le provincie di Brescia, Verona e Mantova, ma potrebbe esserci un ceppo anche nell'area tra Pavia e Milano (vedi Fava)
FAVALORO Specifico del palermitano, messinese ed Eolie, dovrebbe derivare da un soprannome legato al vocabolo fava, ma potrebbe pure derivare da un nome di località come punta Favaloro (Lampedusa). Presenti a Lipari fin dalla prima metà del 1500, forse provenienti dalla Calabria.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Favaloro è cognome messinese, calabrese e napoletano, viene dalla voce dialettale siciliana 'favaloru' = scroccone.
FAVARA Specifico siciliano, deriva dal toponimo Favara (AG) il cui nome trae origine dal vocabolo arabo Rohal-Fewwar (pozza d'acqua).
FAVARETTO
FAVARO
FAVARON
FAVAROTTO
FAVERO
Favaretto è molto diffuso nell'area che comprende il padovano, il veneziano ed il trevisano, Favaro, ancora più diffuso, occupa la stessa area, Favaron, decisamente meno diffuso, forse è più specifico di padovano e veneziano, Favarotto, molto più raro, è specifico di trevisano e veneziano, Favero oltre che in quell'area è ben presente anche nel Trentino ed in Friuli, La zona d'origine di questi cognomi dovrebbe essere tra le provincie di Padova, Venezia e Treviso, potrebbero derivare dal termine dialettale antico favaro o favero (fabbro) o dal toponimo Favaro Veneto (VE) o Faver (TN), il ramo trevigiano dei Favero, che dovrebbe provenire da Favro di Solighetto (TV), nel 1200 fece parte del Maggior Consiglio della Serenissima Repubblica di Venezia.
integrazioni fornite da Gabriele Favaretto
la famiglia Favaretto è originaria di Preganziol (TV), da ricerche e consultazioni presso l'archivio della Parrocchia di Preganziol ho appurato che la famiglia è sempre risieduta in quel comune almeno dal 1500.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
M. Francipane, ricalcando De Felice fa derivare il cognome Favaretto da 'fabbro'. Invece F. Pittau  nel "Dizionario dei cognomi di Sardegna" II, p. 25, lo dice derivato dal sostantivo "fava".
FAVARO' Favarò è un cognome tipico di Palermo e del palermitano, con ceppi anche nell'agrigentino, potrebbe derivare da una forma etnica dialettale del toponimo Favara nell'agrigentino.
FAVASULI Molto raro è tipico del reggino.
Integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Originario del reggino, questo cognome deriva da due voci dialettali di origine greca e, cioè, il verbo fagheo e il sostantivo fasoulos, col significato di mangia fagioli. Si tratta, dunque, della cognominizzazione di un soprannome attribuito al capostipite.
FAVATI
FAVATO
Favati è tipicamente toscano, del pisano e livornese ed in particolare di Pisa, Favato, molto più raro, ha un piccolissimo ceppo nel padovano ed uno nell'avellinese, potrebbero derivare dal termine favata (sorta di minestra fatta con puree di fave), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo almeno dal 1500 a Pisa con la famiglia benestante dei Favati.
FAVAZZA
FAVAZZI
FAVAZZO
Favazza ha un piccolo ceppo nel veronese, uno nello spezzino, uno a Roma ed uno in Sicilia a Bonte, Catania e Maletto nel catanese, uno a Terrasini e Palermo nel palermitano ed uno a Leonforte nell'ennese, Favazzi ha un ceppo lombardo a Vigevano nel pavese ed a Bergamo, e presenze in Sicilia, probabili errori di trascrizione del precedente, o del successivo, Favazzo è tipicamente siciliano, di Tortorici, Capo d'Orlando e San Fratello nel messinese, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul mestiere di coltivatori e venditori di fave probabilmente svolti dai capostipiti.
FAVENTE
FAVENTI
FAVENTO
FAVENZI
Favente praticamente unico, è del salernitano, Faventi, quasi unico, è dell'Italia centrale, Favento è specifico di Trieste, Favenzi, assolutamente rarissimo, parrebbe del Friuli, Venezia Giulia, dovrebbero tutti derivare dal nome latino Faventius, di cui abbiamo un esempio d'uso in un'epistola degli inizi del quinto secolo: "Si ab ista causa dissimulavero, de qua tuae religioni ecce iterum scribo; non solum Eximietas tua, sed etiam ipse, quisquis ille est, in cuius causa Faventius sic raptus est, merito me culpabit, et recte reprehendet: iudicans utique, si etiam ipse ad auxilium Ecclesiae confugisset, si ei simile aliquid accidisset, ita me fuisse ab eius necessitate et tribulatione dissimulaturum....", ed un esempio illustre nello scrittore latino Marcus Cetius Faventius che ci tramandò il suo compendio sul De Architectura di Vitruvio, tracce di questa cognominizzazione le troviamo agli inizi del 1500 con il matematico Benedictus Victorius  Faventius.
FAVERIO Dovrebbe essere di origine del comasco, dovrebbe essere una distorsione o un errore di trascrizione del nome Saverio (anticamente s ed f erano molto simili).
FAVI
FAVIA
Favi è tipicamente toscano, di Prato, Firenze, Quarrata nel pistoiese e Sarteano nel senese, Favia ha un nucleo pugliese, soprattutto a Bari, con presenze significative anche a Valenzano, Acquaviva delle Fonti, Modugno, Adelfia, Cassano delle Murge e Noicattaro, sempre nel barese, un ceppo a Roma ed uno a Bolognetta nel palermitano, si dovrebbe trattare di forme betacistiche derivate dal nome della Gens Fabia o dal nomen latino Favius, di cui abbiamo un esempio d'uso nel De Origine actibusque getarum: "..qui septima sui alvei parte per mediam influit civitatem, ad ostia sua amoenissimum portum praebens, classem ducentarum quinquaginta navium Dione referente tutissima dudum credebatur recipere statione, qui nunc, ut Favius ait, quod aliquando portus fuerit, spatiosissimus ortus ostendit arboribus plenus..".
FAVIANI
FAVIANO
Faviani, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza nell'aretino e nell'ascolano, Faviano è quasi unico, dovrebbero derivare da una forma betacistica del cognomen latino Fabianus, originato dal nome gentilizio della gens Fabia.
FAVIERI
FAVIERO
Favieri, molto molto raro, sembrerebbe tipico del paese di Praia a Mare nel cosentino, Faviero, assolutamente rarissimo, quasi unico, sembrerebbe lucano, potrebbe derivare dal cognome francese Favier, che sembrerebbe originato dal mestiere di coltivatore di fave, ma non si può escludere possa anche trattarsi di un errore di trascrizione o del cognome Faverio o di Favero.
FAVINI
FAVINO
Favini è decisamente lombardo, di Milano, Lainate, Rho e Cornaredo nel milanese, di Lodi e di Cremona, e del Piemonte orientale, con massima concentrazione a Varallo Pombia nel novarese, Favino, decisamente meno comune, ha un ceppo nel novarese a Trecate e Novara, uno a Roma ed uno a Foggia, dovrebbero derivare dal nomen latino Favinus, uno dei nomi gentilizi della Gens plebea Fannia, ricordiamo con questo nome lo scrittore latino del IV° secolo Remmius Favinus, l'autore del De ponderum deque mensurarum vocabulis carmina.
FAVONE
FAVONI
FAVONIO
Favone, assolutamente rarissimo, sembrerebbe originario del catanese, Favoni, altrettanto raro, è invece settentrionale, Favonio, leggermente meno raro, sembrerebbe pugliese, dovrebbero derivare dal nomen latino Favonius, il personale della Gens Favonia, in latino il favonius o zephirus era il nome del vento oggi chiamato più europeisticamente foehn: "... Ventorum quattuor principales spiritus sunt. Quorum primus ab oriente Subsolanus, a meridie Auster, ab occidente Favonius, a septentrione eiusdem nominis ventus adspirat; habentes geminos hinc inde ventorum spiritus.  ...".
FAVOT
FAVOTTI
FAVOTTO
Favot è tipico della provincia di Pordenone, di San Vito al Tagliamento, Fiume Veneto, Casarsa della Delizia, Chions, Azzano Decimo e Pordenone, Favotti, quasi unico è dell'udinese, Favotto oltre ad un piccolo ceppo nell'udinese, ha un ceppo significativo nel trevisano a Paese (vedine una storia), e presenze a Trevignano, Treviso e Volpago del Montello, potrebbe derivare da una forma contratta di un soprannome dialettale ipocoristico originato dal mestiere di favaro o fabbro.
FAVRE Favre è tipico valdostano e della Savoia, deriva dal termine francese fabre (fabbro).
FAVRET
FAVRETTI
FAVRETTO
Favret, molto raro, è circoscritto alla bassa provincia di Pordenone, Favretti invece ha un ceppo veneto tra pordenonese, bellunese, trevigiano e veneziano ed uno emiliano tra ferrarese e bolognese, Favretto, il più diffuso, ha un ceppo tra trevigiano, pordenonese e veneziano, con massima concentrazione nel trevigiano a Castelfranco Veneto, Asolo, Riese Pio X°, Altivole e Mogliano Veneto ed a Venezia, a dovrebbero derivare da un soprannome dialettale originato dal mestiere di favaro o fabbro.
FAZARI
FAZZARI
Entrambi tipici della Calabria meridionale, tracce di queste cognominizzazioni si trovano a Gerocarne (VV) fin dal XIII° secolo in un testo del 1265 leggiamo: "...Iohannes Fazarus tenet... in casali Gerocarne bone pheudalia valentia...".
integrazioni fornite da Andrea (Milano)
potrebbe avere alla base il nome Fazio, ipocoristico aferetico di Bonifazio, è diffuso principalmente in Valle d'Aosta (31%). Seguono Calabria 28%, Piemonte 21%, etc. Il cognome reggino Fazari è presente nell'Italia nord-occidentale con il 62% delle occorrenze. Si conferma il trend immigratorio. Fazari ha una maggiore diffusione percentuale in Piemonte ed in Valle d'Aosta. Fazari è il 1° Cognome in ordine di frequenza nella città di Aosta.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi è, in realtà, da ricercare nel vocabolo greco fassa, col significato di colombo selvatico, palombo, ad indicare così il mestiere di cacciatore di palombi. Fazari e Fazzari dovrebbero, infatti, essere cognomi nati all'interno dei dialetti greci del Sud, come spesso avviene proprio nel reggino: si tratterebbe, allora, della cognominizzazione di nomi di mestiere attribuiti ai capostipiti.
FAZI
FAZII
FAZIO
FAZZI
FAZZIO
Fazi è tipico della fascia dell'Italia centrale che comprende Marche, Umbria, Lazio, ed aquilano, Fazii è quasi unico, Fazio è presente in tutta l'Italia meridionale e settentrionale, Fazzi, più raro, ha ceppi nel Salento, nell'ennese, in Toscana e nel nord, Fazzio, rarissimo è del catanese, derivano dal nome medioevale Fatius aferesi del nome medioevale Bonifatius, di cui abbiamo un esempio con Bonifazius (Bonifatius) da Canossa feudatario dell'imperatore Ottone III° nel XI° secolo.
FAZZALARI
FAZZALARO
FAZZOLARI
Fazzalari è tipico della zona di Taurianova e Cittanova (RC), Fazzolari, sempre tipico del reggino, è della zona tra Taurianova e Gioiosa Ionica, Fazzalaro è quasi unico e dovrebbe trattarsi di un errore di trascrizione del cognome fazzalari.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Fazzalari e Fazzolari sono tipici del reggino, mentre Fazzalaro, rarissimo, è originario del catanzarese. Per quanto riguarda la loro etimologia, questi cognomi derivano tutti dal termine dialettale fazzalaro o fazzolaro, che, nei dialetti greci del Sud, indicava il mestiere di cacciatore di colombi selvatici, palombi. Alla base di queste voci dialettali si trova, infatti, il vocabolo greco fassa, col significato appunto di palombo, colombo selvatico. Si tratta, dunque, della cognominizzazione di nomi di mestieri attribuiti al capostipite.
FAZZINI
FAZZINO
Fazzini sembra avere più ceppi, nel nordmilanese e lecchese, nel veronese, nel fiorentino e nel Piceno, Fazzino molto raro dovrebbe essere siracusano, derivano dal nome medioevale Fatius  (Fazio, aferesi di Bonifazio) di cui si hanno tracce nel 1100, ricordiamo il veronese San Fazio (1190-1272) e lo troviamo a Pisa nel 1300 con: " Fatius de comitibus de Donoratico, germanus fratris Gaddi superius nominati....".
FEA Fea dovrebbe essere nato nel cuneese, dove ha un ceppo, in particolare a Fossano, Bene Vagienna, Savigliano, Narzole e Scarnafigi, con presenze secondarie a Torino e ad Asti, potrebbe derivare dall'antico termine francese medioevale feal (fedele, leale), forse una caratteristica specifica dei capostipiti.
integrazioni fornite da Daniele Zaia
Cognome astigiano. Dalla voce piemontese "feja", pecora.
FEBI
FEBO
Febi ha un ceppo a Fermo nel Piceno, ed uno a Roma e Vicovaro nel romano, Febo è tipicamente abruzzese, della provincia di Pescara in particolare, di Pescara, Spoltore, Montesilvano, Città Sant'Angelo e Moscufo, e di Chieti ed Ortona nel teatino, dovrebbero derivare dal nome latino Foebus (Febus) di origine greca, derivando a sua volta dal nome del dio greco del sole, un attributo di Apollo, nome probabilmente portato dai capostipiti.
FEBBRAIO
FEBBRARO
Febbraro ha un ceppo tra ternano, viterbese e romano, uno nel napoletano ed uno in Puglia nel brindisino e leccese, Febbraio è specifico di Napoli e Casoria nel napoletano e di Santa Maria a Vico e Caserta nel casertano, dovrebbe derivare dall'italianizzazione del termine latino medioevale febrarius (febbraio), a sua volta derivato dal latino februarius, con il medesimo significato di mese delle febbri, difficile ipotizzarlo come nome attribuito a bambini nati in quel mese, si potrebbe trattare di un cognome attribuito a dei trovatelli abbandonati durante il mese di febbraio.
FECAROTTA Di origine palermitana, potrebbe derivare dal toponimo Ficarazzi di Palermo (PA), ma non sembra molto probabile.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fecarotta è un cognome palermitano trasformato per decenza da Ficarotta. Deriva dalla voce 'ficara' = pianta che produce fichi.
FEDA
FEDERELLA
FEDI
Fedi è decisamente toscano, molto diffuso a Pistoia, Prato, Firenze, Livorno e Grosseto e nelle loro province, Feda e Federella sono entrambi estremamente rari ed è impossibile identificare una loro area di origine. Una possibile derivazione potrebbe essere dal nomen latino Fadia o Fadius modificato dal dialetto, un'altra ipotesi, più probabile, potrebbe essere una derivazione dal vocabolo medioevale feda, fedus (brutta, brutto).
FEDALTO Fedalto è tipicamente veneto dell'area trevigiano, veneziana, di Venezia e, nel trevigiano, di Quinto di Treviso, Morgano e Preganziol in particolare, dovrebbe derivare dal nome medioevale Fedaldo di cui abbiamo un illustre esempio nel piacentino Fedaldo Visconti, che divenne papa Gregorio X° (1271-1276).
FEDE Abbastanza raro, sembra tipico della Sicilia sud orientale.
FEDELE
FEDELI
Fedele è diffuso in tutta Italia, Fedeli è proprio del centro nord, deriva dal nome Fedele che a sua volta deriva dal cognomen latino Fidelis.
FEDERICI
FEDERICO
Federici è molto diffuso in Liguria, Lombardia, Emilia e Romagna, Marche, Umbria e Lazio, Federico è diffuso in tutto il centrosud, derivano dal nome medioevale germanico Fridericus, tracce di un principio di questa cognominizzazione le troviamo a Foligno nel 1300 con: "Federicus quondam Federici de Fulgineo prior".
(vedi anche FEDERIGHI)
FEDERIGHI
FEDERIGO
FEDRIGA
FEDRIGHI
FEDRIGO
Federighi è specifico della Toscana nordoccidentale, di San Vincenzo nel livornese, di Lucca, di Santa Maria a Monte nel pisano, di Pistoia e di Massa e Firenze, Federigo, assolutamente rarissimo, sembrerebbe avere un piccolissimo ceppo a Napoli, Fedriga è tipico del bresciano, di Piancogno in particolare, Fedrighi ha un ceppo nel bresciano a Borno ed uno nel veronese a San Pietro in Cariano e Negrar, Fedrigo è molto diffuso in tutto il lombardoveneto, dovrebbe trattarsi di nomi probabilmente portati dalla o dal capostipite, forme derivate dal nome medioevale di origine germanica Frithurik,  composto da frithu (pace) e rikia (ricco), che significa perciò ricco di pace, da cui sono poi derivati Friderigus e poi Federigus, di cui abbiamo un esempio negli Epigrammi di Ugolino Verino (1438-1516): "..Te quoque terribilem sensit Germania regem, ipse licet Caesar sumptis invaserit armis pannonios Federigus agros; Venetusque superbus, nequa tuas merces deferri possit in urbes...
FEDON Fedon, non comune, è specifico del bellunese, di Domegge di Cadore in particolare, di origine etimologica oscura, potrebbe derivare da un'alterazione accrescitiva del termine ladino feder (coltello per scuoiare gli animali), ma quest'ipotesi è da considerare solo come larvata possibilità.
FEDRIGOTTI Fedrigotti, che sembrerebbe specifico di Tiarno di Sotto in Trentino, ha anche un piccolo ceppo a Caldaro sulla Strada del Vino in Alto Adige, dovrebbe derivare da forme ipocoristiche dialettali derivate dal nome medioevale Fedrericus (Federico).
FEDRIZZI Fedrizzi è specifico di Trento e del trentino, di Ton, Nanno, Segonzano, Lona-Lases e Cles e di Bolzano, con un ceppo secondario anche nel veronese, dovrebbe derivare da un'italianizzazione del nome germanico Fritz (Friedrich). Troviamo tracce di questa cognominizzazione a Roncogno di Pergine Valsugana (TN) in un testamento del 1698 dove è testimone un certo don Nicola Fedrizzi curato di Roncogno.
FEDUZI
FEDUZZI
Feduzi ha un ceppo nel pesarese a Fermignano, Pesaro ed Urbania, ed uno a Roma, Feduzzi, più raro, dovrebbe essere una forma alterata del precedente, che dovrebbe derivare da un soprannome medioevale derivato dal termine latino foedus (patto di alleanza), probabilmente ad indicare nei capostipiti dei federati, forse di origine illirica o dalmatica, troviamo tracce di queste cognominizzazioni a Roma fin dal 1700 con un certo Giovanni Feduzi accusato di giacobinismo e registrato tra gli indagati da parte della Republica Romana.
FEFE
FEFE'
Fefe, quasi unico, è dovuto ad errori di trascrizione dove è stato omesso l'accento, Fefè invece è diffuso soprattutto al centro con un ceppo nel fiorentino, uno nel maceratese ed uno nel romano.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Fefé, che, almeno in un primo momento, dovrebbe nascere da un'abbreviazione del nome Raffaele (vedi RAFAEL): oggigiorno, comunque, va notato che Fefé è usato come abbreviazione di diversi nomi, che spesso iniziano con la F- (secondo un criterio simile a quello del nome Totò, che alcuni ricollegano al nome Salvatore ed altri ad Antonio). Per quanto riguarda i cognomi in questione, comunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
FEI Fei è tipicamente toscano, di Firenze ed Arezzo in particolare, e di Roma e Rocca di Papa nel romano, dovrebbe derivare da una forma aferetica del nome Maffeo (vedi FEO).
FELAPPI Sembrerebbe tipico della zona di Pisogne (BS).
FELETTI
FELETTO
FELLETTI
FELLETTO
Feletti ha un ceppo nell'alto trevigiano zona di Vittorio Veneto ed uno a Ravenna e dintorni, Feletto è tipico del trevigiano e della parte confinante della provincia di Pordenone, Felletti è molto diffuso nel ferrarese con un ceppo forse non secondario nel torinese, Felletto, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione, dovrebbero tutti derivare da toponimi come San Pietro di Feletto (TV) e Feletto (TO).
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
Feletti è la forma pluralizzata dell'originario cognome Feletto; Feletti è diffuso in maniera consistente in Veneto, nella provincia di Treviso, ed in Romagna, a Ravenna, mentre un altro nucleo è presente a Milano. Feletto sembrerebbe tipico dell'area compresa tra Treviso e Pordenone, dove è localizzato: ciò, oltre all'etimologia del cognome, farebbe intuire che andrebbe individuato proprio in quest'area il punto d'origine e di irradiazione dei Feletto e dei Feletti. Infatti è presente nella zona, in provincia di Treviso, il comune di San Pietro di Feletto, che indurrebbe a considerare il cognome come derivato dalla toponomastica.  Feletto può avere due origini etimologiche: potrebbe derivare dal verbo latino flere, con il significato di piangere, oppure, ipotesi più accreditata, da filices e filictum, ossia luogo pieno di felci. La regione media del Friuli risulta appunto ricca di questa pianta, e da qui si desume che Feletto significhi un abitato entro un bosco di felci.  Il termine toponomastico è citato già in un documento del 1293 in cui è scritto "..in loco qui dicitur Felet infra terram dominarum S. Quirini.." e, in seguito, nel 1300 con l'espressione "in Villa de Feleto": entrambi i documenti indicavano il borgo di San Pietro di Feletto.  Un altro centro, sito a pochi chilometri di distanza da Torino, si chiama Feletto, ma è ovvia l'estraneità di questo toponimo al fenomeno di origine del cognome di ceppo veneto e friulano.
FELICE
FELICI
FELICINI
FELICINO
FELICIONE
FELICIONI
Felice ha un ceppo friulano, uno tra molisano e teatino ed è poi ben distribuito tra Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, Felici è invece tipico dell'area che comprende Emilia, Toscana, Marche, Umbria e Lazio, Felicini, estremamente raro, ha un piccolo ceppo nel perugino ed uno ancora più piccolo nel catanese, Felicino è praticamente unico, Felicione, estremamente raro, sembrerebbe del teramano, Felicioni, un poco più diffuso, è tipico della fascia centrale, delPiceno, teramano, perugino, reatino, romano e viterbese, derivano tutti, direttamente o tramite ipocoristici o accrescitivi, dal nome italiano Felice.
FELICIANA
FELICIANI
FELICIANO
FELIZIANI
Feliciana, praticamente unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione di Feliciani che è tipico della fascia centrale che comprende le Marche, l'Umbria, il Lazio e l'Abruzzo settentrionale, Feliciano ha un ceppo a Roma ed uno nel napoletano a Napoli e Pollena Trocchia, Feliziani è specifico della fascia che comprende le Marche, l'Umbria ed il Lazio, dovrebbero tutti derivare dal cognomen latino Felicianus, ricordiamo San Feliciano martire sotto Diocleziano: "..Intra urbem in monte Coelio sunt martyres Ioannes et Paulus in sua domo quae facta est ecclesia post eorum martyrium et Crispinus et Crispinianus, et s. Benedicta. In eodem monte est ecclesia s. Stephani protomartyris et ibi reconditi sunt martyres Primus et Felicianus; in monte ave s. Bonifatius et in monte Nola s. Taciana...".  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo ad esempio nel 1700, famosa risulta la Lorenza Feliciani che andò in sposa al famosissimo Giuseppe Balsamo, soprannominato Conte di Cagliostro.
FELISA
FELISI
Felisa è parmigiano, Felisi è del milanese e lodigiano, dovrebbe derivare dal cognomen latino Felix o anche da Felissimus.
FELITTI
FELITTO
Felitti sembrerebbe tipicamentelucano della zona di Vietri di Potenza e Savoia di Lucania nel potentino, Felitto, quasi unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, che dovrebbe derivare dal toponimo Felitto (SA).
FELLA
FELLE
FELLI
FELLO
Fella ha un ceppo tra romano, frusinate ed iserniese, uno nel salernitano ed uno nel tarentino, brindisino e leccese, Felle, molto molto raro è della zona tra tarantino e brindisino, Felli ha un ceppo nel varesotto, uno nel basso trentino, uno a Firenze e dintorni, ed uno nel ternano, nel romano, nel reatino, nell'aquilano e nel frusinate, Fello, quasi unico, sembrerebbe pugliese, tutti questi cognomi dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine basso latino felo con il significato di ribelle, perfido, termine che potrebbe spiegarsi come una latinizzazione dell'antico sassone felen, fellan (cadere, errare, ingannare), termine da cui è derivato il moderno fellone (ribaldo, empio, scellerato), difficile è ipotizzare la possibile origine motivazionale di questo tipo di soprannome.
FELLET Molto molto raro sembra essere specifico della zona di confine tra pordenonese e trevigiano.
FELLINI Abbastanza raro, ha un ceppo nel forlivese, ed uno probabile nell'aquilano, dovrebbero derivare dal nomen tardo latino Felinus, di cui abbiamo un esempio nel 1400 con lo scrittore ferrarese Felinus Sandeus autore de l'Epitoma de regno Apuliae et Siciliae.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fellini è cognome riminese. Potrebbe avere la stessa origine del microtoponimo Fellina, frazione di Castelnuovo nei Monti (RE) che per Olivieri (Nuova serie di appunti toponomastici emiliano- romagnoli  in : Joanni Dominico Serra ex munere laeto inferiae. Raccolta di studi linguistici in onore di G.D. Serra, Liguori, Napoli, 1959, p. 293) deriva dal lat. figlina = fabbrica di terrecotte. Non si dimentichi che Rimini era famosa in epoca romana proprio per tali fabbriche. Altro toponimo: Felline, in provincia di Lecce. Per M. Francipane deriverebbe invece dal cognome Raffaeli.
FELLUS Fellus, estremamente raro, è romano, di origini ebraiche, cognome che potrebbe prendere il nome dalla località irachena di Fellugia.
FELTRE
FELTRIN
FELTRINELLI
FELTRINI
FELTRINO
Feltre è tipicamente veneto, soprattutto del vicentino, Feltrin è diffuso nel bellunese e nel trevigiano, Feltrini e Feltrino sono assolutamente rarissimi, quasi unici, Feltrinelli, estremamente raro è tipico dell'alto bresciano, ai confini con il Trentino nella zona del Garda, dovrebbero derivare tutti direttamente o tramite ipocoristici da forme etniche o direttamente dal toponimo Feltre (BL).
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (Sondrio)
Feltrinelli è un cognome originario della provincia di Brescia, precisamente di Gargnano, dove tuttora famiglie Feltrinelli sono presenti. Arricchitasi col commercio del legname la nota famiglia Feltrinelli si è successivamente dedicata all'editoria.
FELLUGA
FERLUGA
Felluga è tipicamente triestino così come Ferluga, dovrebbero derivare da modificazioni dialettali di patronimici originati da variazioni del nome medioevale Florius, con l'aggiunta del suffisso accrescitivo sloveno in -uga.
FENARI
FENAROLI
Fenari, assolutamente rarissimo, è lombardo, così come il meno raro Fenaroli, che è specifico della zona che comprende milanese, bresciano e bergamasco soprattutto, a Tavernola Bergamasca, Predore, Sarnico, Villongo, Solto Collina e Roncola, nel bresciano lo troviamo in particolare a Pisogne, Brescia, Passirano, Marone, Corte Franca ed Iseo, e nel milanese a Milano e Monza, dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica, da un soprannome dei capostipiti, originato da un mestiere legato al fieno, quale coltivatore o commerciante di fieno. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Bergamo fin dal 1500, nel 1521 un certo Donato Fenaroli è priore del convento dei Crociferi di San Leonardo, possiamo leggere nel De Origine et Temporibus Urbis Bergomi, Venetiis, per Iohannem Antonium et fratres de Sabio, 1532: "...Ventura Fenarolus ex coniuratis unus, servituti mortem anteponens gladio Catonis uticensis exemplo, se se transfodit. ...", nel 1700 i nobili Fenaroli sono proprietari terrieri ad Adro (BS).
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (Sondrio)
questo cognome è abbastanza diffuso in Lombardia, soprattutto nelle province di Bergamo e Brescia, ma anche nel Milanese, invece nelle altre regioni italiane è più sporadico. Studi recenti attestano la sua importanza e diffusione in provincia di Brescia: soprattutto a Brescia città, Pisogne, Iseo e Marone. Peraltro il capostipite dei Fenaroli bresciani è bergamasco, è Giacomo di Tavernola Bergamasca, segnalato in quella zona già nel 1200. Il cognome deriva da una vecchia professione, quella dei mercanti di fieno.
FENATI
FENATO
Fenati è specifico di Ravenna e del ravennate, di Lugo, Bagnacavallo, Russi, Faenza e Fusignano, Fenato, molto più raro, è del trevisano, di Montebelluna in particolare, dovrebbero derivare da soprannomi medioevali legati al termine latino foenus (fieno), ad indicare forse che i capostipiti fossero dei lavoranti agrari addetti al taglio ed alla conservazione e distribuzione del fieno.
FENDERICI
FENDERICO
Fenderici, praticamente unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione di Fenderico, che è specifico di Napoli.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Fenderico, che, nell'onomastica antica, nasce da una variante del più comune Federico (vedi Federici): dal punto di vista etimologico, infatti, va notato che il nome Federico era conosciuto principalmente come Frederico o Frederigo nell'Italia medievale (derivando dal germanico Friedrich) e, in questo senso, la pronuncia Fenderico risente di una metatesi della sillaba Fre-, trasformata appunto in Fer- - il passaggio da Fer- a Fen- è dovuto probabilmente a un indebolimento della -r- di fronte alla -d- che segue, assecondando una pronuncia di stampo dialettale. In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
FENECH Estremamente raro è tipico palermitano, di origine maltese dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo della lingua maltese fenech (coniglio) o, meno probabilmente, dal termine arabo fennech (la volpe del deserto).
FENELLI
FENI
FENINI
FENINO
FENO
Fenelli, molto molto raro, ha un piccolo ceppo nello spezzino, a Vernazza in particolare ed uno a Napoli, Feni è quasi unico, dovrebbe essere lombardo, Fenini abbastanza raro è tipico del sudmilanese e pavese, Fenino, rarissimo è milanese, Feno, ancora più raro, forse è torinese, dovrebbero derivare da soprannomi legati al vocabolo latino fenum (fieno), ma è anche possibile che derivino dall'aferesi del nomen latino Alfenus (vedi Fenucci).
FENILE
FENILI
Fenile, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza in Piemonte e nel teramano, Fenili, ha un ceppo lombardo nel bergamasco, a Bergamo, Dalmine, Zanica ed Osio Sopra, uno toscano nel lucchese, a Capannori, Lucca e Camaiore, ed uno romano, dovrebbero derivare da soprannomi o nomi di località originati dal termine latino medioevale fenile, fenilis (fienile), forse ad indicare che i capostipiti producessero o commerciassero foraggi.
FENOCCHI
FENOCCHIO
FENOGLI
FENOGLIETTI
FENOGLIETTO
FENOGLIO
Fenocchi, molto raro, è distribuito sulla linea che congiunge Milano a Pesaro, con maggiori presenze nel lodigiano, modenese e pesarese, Fenocchio è tipico del Piemonte occidentale e del savonese, con ceppi anche nel cremonese e bresciano, Fenoglio è specifico del Piemonte occidentale, torinese e cuneese, Fenoglietto è tipico del torinese e di Foglizzo in particolare, Fenogli e Fenoglietti sono quasi unici, dovrebbero derivare da soprannomi medioevali originati dalla vicinanza con luoghi di coltivazione dei finocchi.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi, in effetti, va ricercata in varianti arcaiche o dialettali del nome medievale Finocchio, in cui il riferimento all'omonima pianta va inteso in senso simbolico (per una spiegazione più approfondita sull'origine del nome, vedi il cognome Finocchio). In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti, anche se in alcuni casi non è esclusa una derivazione da soprannomi o da nomi di mestiere (come quello del finocchiaro o coltivatore di finocchi).
FENOTTI Fenotti sembra specifico di Nave nel bresciano con ceppi anche nella vicina Concesio, si può ipotizzare una derivazione dal cognome francese Fenot, giunto nel bresciano all'epoca della fuga dei Catari dalla Francia verso l'Italia, o ai tempi dell'arrivo dei valdesi sempre nel bresciano.
FENU Tipico della Sardegna, dovrebbe derivare da una modificazione in lingua sarda del vocabolo latino fenum (fieno), o dal sardo fenu (erba palustre), estremamente improbabile una derivazione dal vocabolo latino fenus (interesse), possibile che in qualche caso derivi da un antico toponimo come ad esempio Nuraxi Fenu o Fenugheddu (OR).
FENUCCI
FENUCCIO
Fenucci, estremamente raro, ha un ceppo nell'anconetano ed uno a Roma, Fenuccio è assolutamente rarissimo, dovrebbero derivare dalla modificazione dell'aferesi del nomen latino Alfenus, dalle Historiae di Tacito leggiamo: "...Publilium Sabinum praetorii praefectum ob amicitiam Caecinae vinciri iubet, substituto in locum eius Alfeno Varo...".
FENZI
FENZINI
FENZO
Fenzi ha un ceppo nel genovese, uno nel livornese ed uno tra veronese e rovigoto, Fenzini, è praticamente unico, Fenzo è tipicamente veneziano, dovrebbe derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome Fenzo, una forma contratta del nome Fiorenzo o del nome Fidenzio, di cui abbiamo un esempio illustre nella parrocca di San Fenzo (Fidenzio) a Baone nel padovano, troviamo tracce di queste cognominizzazioni a Venezia nella seconda metà del 1700 con Modesto Fenzo pregiato tipografo ed editore.
FEO
FEOLA
FEOLI
Feo è tipico della Campania e Basilicata, con ceppi anche nel palermitano e nel reggino, Feola è tipico campano, Feoli è specifico del Lazio, del beneventano ed avellinese, dovrebbero derivare da una modificazione dell'aferesi del nome Maffeo, di cui abbiamo un esempio nella seconda metà del 1200 a Siena con Feus filius Angelerii dottore in legge e procuratore legale: "...Appareat omnibus evidenter quod Feus filius Angelerii, procurator Jacobi Ranuccini et Neri...", troviamo queste cognominizzazioni in una sentenza del 1799 a Napoli con un certo Francesco Feola di Procida.
FERAGOTTI
FERAGOTTO
FEREGOTTI
FEREGOTTO
Feragotti, decisamente friulano, quasi unico, è dell'udinese, Feragotto, abbastanza raro, è specifico di Gemona del Friuli nell'udinese, Feregotti è praticamente unico e dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione di Feregotto, tipico della zona di Trasaghis e di Osoppo (UD), tutti questi cognomi dovrebbero derivare da ipocoristici di una modificazione dialettale del nome Federico.
FERALDESCHI
FERRALDESCHI
Feraldeschi, praticamente unico, è del ternano, Ferraldeschi ha un ceppo umbro a Perugia e Marsciano nel perugino ed a Parrano nel ternano, ed un piccolo ceppo anche a Roma, dovrebbero stare ad indicare l'appartenenza, sostenuta dal suffisso di appartenenza -eschi, dei capostipiti ad un ramo collaterale di una famiglia Feraldi o Faraldi (vedi FARALDI) a sua volta derivata dal nome del capostipite, il nome medioevale Faraldus derivato dal nome medioevale germanico Farawald.
FERAZZOLI
FERAZZOLO
FERRAZZOLI
FERRAZZOLO
Ferazzoli è specifico di Monte San Giovanni Campano nel frusinate, Ferrazzoli ha un ceppo a Roma, uno a Ripi, Monte San Giovanni Campano ed Isola del Liri nel frusinate ed uno a Sezze nel latinense, Ferazzolo e Ferrazzolo sono praticamente unici e dovrebbe trattarsi di errori di trascrizione dei precedenti, che dovrebbero derivare da soprannomi originati dal mestiere di fabbro svolto dai capostipiti, anche se non si può escludere un'origine etnica dialettale dal nome del paese di Ferrazzano nel campobassano.
FERDEGHINI Ferdeghini è tipico di Vezzano Ligure e di La Spezia nello spezzino, di origini etimologiche oscure, si potrebbe ipotizzare una derivazione da una forma ipocoristica di un alterato del nome Federigo.
FERDICO Ferdico è tipicamente siciliano, specifico di Palermo, dovrebbe derivare da una forma arcaica alterata contratta, derivata da un'alterazione del nome Federico.
FERDINANDI
FERDINANDO
FERNANDA
FERNANDI
FERNANDO
Ferdinandi è tipico del Lazio, di Roma in particolare e del romano, di Tivoli e Mentana, e del frusinate, di Pontecorvo, Piedimonte San Germano e Pignataro Interamna, Ferdinando è quasi unico, Fernanda è quasi unico, Fernandi, assolutamente rarissimo, è del nord Italia, Fernando ha un ceppo a Milano, uno a Roma ed uno a Napoli.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Ferdinando (con una variante in Fernando), l'italianizzazione cioè del personale germanico Frednand, che, composto dagli elementi fried (pace) e nand (audace, ardito), può essere tradotto come ardito e risoluto nella ricerca della pace (un significato affine a quello del nome Federico). Nonostante la sua origine germanica, però, va notato che il nome Ferdinando/Fernando appartiene per lo più alla cultura iberica, che, nel corso dei secoli, ha avuto una certa influenza sull'onomastica italiana (tanto per fare un esempio si pensi al nome Diego, importato direttamente dalla Spagna): in particolar modo, è importante ricordare che Ferdinando e Fernando furono i nomi di molteplici sovrani spagnoli e portoghesi, che, in diversi casi, regnarono anche nel nostro paese, soprattutto nel sud Italia. Un'ultima cosa prima di concludere: nel caso di una discendenza iberica, non è escluso che alcune di queste famiglie abbiano un'origine ebreo-sefardita, tenendo presente che cognomi quali Fernàndez, Hernàndez, etc sono anche dei cognomi ebreo-spagnoli - a Roma, a dire il vero, l'origine ebraica delle famiglie Fernando e Fernandes è attestata anche nelle documentazioni ufficiali.
FERGNANI
FERNIANI
Fergnani sembrerebbe specifico di Ferrara e di Vigarano Mainarda nel ferrarese, Ferniani, molto raro, è specifico di Faenza (RA), potrebbero derivare dall'etnico latino fernianus (abitante della Fernia), forse per aver partecipato il capostipite alla campagna di Britannia, la Fernia Circaria era in Scozia, è pure possibile una derivazione dal nome della zona del Frignano, che prese il nome dalla tribù ligure dei Friniati (vedi FRIGNATI) che occuparono le terre dell'appennino modenese in epoca preistorica, ma non si può escludere una possibile derivazione da nomi di località caratterizzate dalla presenzia di un bosco di farnie (tipo di quercia), traccia dei Conti Ferniani a Faenza si trovano già nel 1500.
FERIGATO
FERIGATTO
FERRIGATO
FERRIGATTO
Ferigato, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del veronese, Ferrigato, diffuso nell'area veneta è particolarmente presente nel veronese, Ferigatto e Ferrigatto sono praticamente unici, si dovrebbe trattare di forme patronimiche venete in -ato, riferite a capostipiti il cui padre si chiamasse Ferigo o Federico, le varianti in -atto sono alterazioni dialettali dei cognomi precedenti.
FERIGHETTI
FERIGHI
FERIGO
FERRIGHETTI
FERRIGHI
FERRIGO
Ferighetto è quasi unico, Ferrighetto, comunque assolutamente rarissimo, parrebbe del bellunese, Ferighi quasi unico è del rovigoto, così come il meno raro Ferrighi che è presente anche nel veronese, Ferigo è tipico dell'alto udinese zona di Paularo, Ferrigo, molto molto raro, è dell'area padovana, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, dalla contrazione del nome Federigo, abbiamo un esempio a Rovigno dove nel 1740/41 è podestà un certo Ferigo Bonlini, ma è pure possibile un collegamento con un soprannome connesso con la lavorazione del ferro.
FERILLI
FERRILLI
Ferilli ha un ceppo a Fiano Romano (RM) ed uno nel Salento, soprattutto a Casarano, a Gagliano Del Capo e a Morciano Di Leuca  (LE), Ferrilli parrebbe abruzzese, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal mestiere di artigiano del ferro.
FERILLO
FERRIELLO
FERRILLO
Ferillo, molto molto raro è di Santa Maria Capua Vetere, estremamente raro Ferriello è tipico del napoletano e deve considerarsi una variante del cognome Ferrillo, decisamente più diffuso e specifico di Calvizzano (NA) e dei limitrofi Marano di Napoli e Mugnano di Napoli, dovrebbero derivare da soprannomi originati da mestieri collegati al trattamento del ferro, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad Afragola (NA) nel 1400 con un certo Carrafello Ferrillo proprietario terriero e ad Acerenza (PZ) agli inizi del 1500 con il conte Giacomo Alfonso Ferrillo di origini napoletane.
FERINI
FERINO
FERINU
Ferini ha un piccolissimo ceppo a Tarcento nell'udinese ed uno, leggermente più consistente, a Semproniano nel grossetano, Ferino ha un ceppo nell'udinese, a Lestizza, Pasian di Prato e Santa Maria la Longa, che potrebbero derivare dal nome medioevale Ferinus, ma Ferino ha anche un ceppo sardo a Cagliari ed Iglesias, Ferinu, assolutamente rarissimo, sembrerebbe specifico del sassarese, questi potrebbero derivare da soprannomi basati sul termine sardo ferinu (ferino, bestiale).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FERINU; FIRINU: derivano probabilmente dalla voce latina “ferinus”, nel significato di selvatico o anche timido, schivo.  Noi qui in Campidano usiamo la voce “sirbonàtzu”, che è proprio del cinghiale,  oppure arèsti (vedi il cognome Arèsti). Si tratta di cognomi poco diffusi e soprattutto Ferinu è molto raro. Firinu è attualmente presente in 84 Comuni italiani, di cui 41 in Sardegna: Narbolia 97, Cabras 39, Oristano 35, etc. Nella penisola è Roma con 27 ad avere il numero più alto. Ferinu è presente in 7 Comuni d’Italia, di cui 5 in Sardegna: Sorso 5, Sedini 5, P. Torres, Narbolia ed Osilo con un solo nucleo familiare.
FERIOZZI Feriozzi ha un ceppo nel Piceno a San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, Colli del Tronto e Castel di Lama, e nel vicino Abruzzo, ed un ceppo a Roma e ad Orte nel viterbese, potrebbe derivare da un'italianizzazione del nome latino Fereolus, nome di un soldato martirizzato nel terzo secolo, non si può escludere anche una possibile derivazione dal cognome francese Fériaux (pronuncia Feriò).
FERLA
LA FERLA
Ferla ha un ceppo certo in provincia di Siracusa, così come La Ferla, che ha ramificazioni anche nel ragusano e nel vicino catanese, dovrebbero derivare dal toponimo Ferla nel siracusano. In origine Ferla si chiamava Ferula dal vocabolo latino ferula (verga, bastone).
FERLAINO Ferlaino è tipicamente calabrese del catanzarese, di San Mango d'Aquino, Nocera Terinese e Lamezia Terme, dovrebbe derivare da una forma ipocoristica dialettale del nome medioevale spagnolo Ferlan, di cui abbiamo un esempio in uno scritto dell'anno 1033: "...Albariz posuit ferme per mulierem suam supradictum Acenar Exemenones, et Ferlan Petriz posuit ferme per suam mulierem supradictum Sancium Exemenones...". (vedi anche FERLINI)
FERLENGA
FERLENGHI
Ferlenga, molto molto raro, sembrerebbe tipico dell'area tra mantovano e bresciano, presenta un ceppo a Castiglione delle Stiviere, Volta Mantovana e Monzambano nel mantovano ed a Desenzano sul Garda nel bresciano, Ferlenghi ha un ceppo a Cremona e nell'area cremonese ai confini con il piacentino, dovrebbero derivare dal termine medioevale latino ferlengus o ferlingus derivato a sua volta dal nome della moneta tedesca ferling, equivalente ad una quarta parte di danaro o di asse romano, quartino (vedi FERLINI), ipotizzando quindi che il capostipite potesse essere un manovale, ma il ferlingus era anche un'unità di misura del terreno: "..Ferlingus terrae continet 32 acras...", secondo altri corrispondeva invece a 10 acri di terra, in questi casi si dovrebbe allora ipotizzare una ben diversa posizione sociale della famiglia, perchè possidente di un discreto fondo agricolo.
FERLINI
FERLINO
Ferlini sembrerebbe specifico del bolognese, di Imola e Bologna e di Argenta nel ferrarese, Ferlino sembrerebbe invece tipico di San Severo nel foggiano, dovrebbero derivare dal soprannome e poi nome medioevale Ferlinus, a titolo di esempio citiamo un Notaio, tale Guglielmo de Piperellis fu Giovanni Antonio detto Ferlinus di Chiavenna che operava tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600, tale soprannome derivava dalla moneta ferlino a sua volta derivata dall'antico alto tedesco feordha (quarto) e che rappresentava un quarto di danaro, con un etimologia quindi simile al quattrino. Il ferlino o ferling era anche una specie di moneta di piombo che veniva data a mò di contrassegno ai lavoranti per dar loro il diritto di riscuotere la paga, quindi per estensione il soprannome ferlino potrebbe anche indicare dei manovali o comunque l'appartenenza ad una bassa forza di lavoro.
FERLISI Ferlisi è tipicamente siciliano con ceppi nel nisseno a Milena, Sutera, Campofranco e Caltanissetta, nell'agrigentino, ad Agrigento, Racalmuto, Casteltermini e Canicattì, a Palermo, a Marsala nel trapanese, e ad Ispica nel ragusano, potrebbe trattarsi di una forma etnica dialettale che indicasse nei capostipiti gente proveniente da Ferla nel siracusano.
FERLITA
FERLITO
Entrambi siciliani, Ferlita è specifico di Santo Stefano Quisquina nell'agrigentino, Ferlito è proprio del catanese e di Catania in particolare, dovrebbero derivare dall'etnico grecanico di Ferla nel siracusano (vedi Ferla).
FERLONE
FERLONI
Ferlone, quasi unico, sembrerebbe genovese, Ferloni è tipico del comasco, di Lurate Caccivio, Bulgarograsso, Como, Olgiate Comasco ed Appiano Gentile, potrebbero derivare da soprannomi originati dall'accrescitivo contratto del termine ferula (verga, sferza), forse a sottolineare la consuetudine dei capostipiti di portare con se una bacchetta, forse dei pedagoghi o precettori.
FERMAGLIO Fermaglio è unico.
integrazioni fornite da Valter Fermaglio
cognome unico in Italia, assegnato a mio nonno trovatello, nato nel cuneese nel 1900, figlio di "donna nubile che non intende essere riconosciuta".
Stupisce per la sua unicità, atipica nei cognomi assegnati.
FERMAN
FIRMAN
Ferman è tipico del basso udinese e goriziano, Firman è quasi unico, dovrebbero derivare dal nome medioevale Fermanus o Firmianus, di cui abbiamo un esempio nello scrittore latino Firmianus Lactantius: "...per annos circiter tercentos ante Troianum bellum, ut de eis meminit Firmianus Lactantius in fine primi libri hicque Hercules computationem Olympiadum constituit ac Olympiacum ludum multaque laudanda Graecis reliquit, propter quae ab indocta multitudine deus putatus est...", si ricordi San Fermano del VI° secolo.
FERMANI
FIRMANI
FIRMANO
Fermani è tipico della zona tra maceratese e Piceno, Firmani ha un ceppo nel Piceno ed in Abruzzo a Pescara, Giuliano Teatino (CH), Miglianico (CH) e Teramo, Firmano è quasi unico, dovrebbero tutti derivare dall'etnico di Fermo (AP) indicandone quindi probabilmente la provenienza del capostipite.
FERMI
FERMO
Fermi è tipico di Piacenza e del piacentino, Fermo ha un ceppo a Milano e dintorni, uno a Trieste, uno a Formia, uno ad Ischia ed uno a Tito (PZ), potrebbero derivare da toponimi come San Fermo (MI), ma più probabilmente derivano dal nome latino Firmus di cui abbiamo un esempio nelle Historiae di Ammiano Marcellino (330 ca - 395): "...e quibus Zammac comiti nomine Romano acceptus, latenter a fratre Firmo peremptus discordias excitavit ...", dell'uso in epoca medioevale abbiamo un esempio in un atto del 770 che in calce recita: "...Ego qui supra Firmus notarius pos traditione conpleui et emisi".
integrazioni fornite da Andrea Ferreri - Milano
Fermi è un cognome particolarmente diffuso nel piacentino, con qualche significativa presenza anche nel milanese, trevigiano, genovese e chietino. L'epicentro di diffusione è la zona che comprende i comuni di Piacenza, Cortemaggiore, Fiorenzuola d'Arda e Monticelli d'Ongina. Secondo il glottologo Emidio De Felice (Dizionario dei cognomi italiani) il cognome ha alla base il toponimo marchigiano Fermo. Non escluderei, però, altre ipotesi di derivazione.
Enrico Fermi naque a Roma il 29 Settembre 1901. Sin da bambino mostrò grande interesse e propensione per la matematica e la fisica. La sua preparazione proseguì al liceo, ove si diplomò nel 1918, e successivamente presso la scuola normale di Pisa.
Durante gli studi universitari Enrico Fermi si dedicò ad una intensa attività di ricerca sui caratteri distintivi del suono e della diffrazione dei raggi X da parte dei cristalli. Insieme ad un gruppo di giovani laureati Fermi potè compiere gli studi che lo portarono alla formulazione della teoria matematica del decadimento di Beta e alla scoperta dei neutroni lenti. L'enorme valore della scoperta fruttò a Fermi l'assegnazione del Nobel per la fisica nel 1938. Successivamente si dedicò, fino al momento della sua morte sopraggiunta nel 1954, allo studio della struttura subatomica e all'analisi delle reazioni fra Pioni e Nucleoni. Per omaggiare il suo enorme contributo alla fisica mondiale, quando si scoprirono particelle subatomiche ancora ignote, venne dato loro il nome di Fermioni.
FERNANDES
FERNANDEZ
Fernandes è specifico di Napoli, del caserano e del napoletano, Fernandez è presente in Sicilia, soprattutto nel palermitano, nel napoletano, a Roma e nel romano a Palestrina, Mentana e Montorio Romano, entrambi i cognomi sono di chiara origine spagnola, derivando dai cognomi spagnoli omonimi che sono dei patronimici del nome Ferdinando.
FERNICOLA
SARNICOLA
SERNICOLA
Fernicola è specifico del salernitano, di Buccino in particolare e di San Gregorio Magno e Contursi Terme, Sarnicola è anch'esso caratteristico del salernitano di Agropoli e Vallo della lucania, Sernicola ha un ceppo a Roma e Magliano Sabina nel reatino ed uno nel salernitano a Cava de' Tirreni e Salerno ed a Napoli, tutti questi cognomi dovrebbero derivare da capostipiti, persone di rispetto, tanto da essere chiamati Ser, di nome Nicola, la prima forma dovrebbe derivare da un'errata lettura della S iniziale scritta con grafia arcaica, molto simile alla f, il secondo da un semplice errore di interpretazione della seconda lettera del cognome, anche se, in alcuni casi, può trattarsi di un'errore di trascrizione della terza lettera da n ad r, in questo caso la derivazione sarebbe da uno dei tanti toponimi San Nicola.
FEROLA
FERULA
Ferola è tipicamente campano, di Sorrento e Portici nel napoletano, Ferula, assolutamente rarissimo, ha un ceppo nel latinense ed uno nell'agrigentino, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal termine latino ferula (sorta di verga o bacchetta utilizzata ad esempio dai precettori) forse ad indicarne l'uso frequente da parte del capostipite nella sua funzione di precettore o educatore.
FEROLETO Feroleto è un cognome calabrese della provincia di Catanzaro di Lamezia Terme, Catanzaro, Cortale e di Amantea (CS), dovrebbe derivare da toponimi come Feroleto Antico (CZ) o Feroleto Della Chiesa (RC), possibile anche se improbabile una derivazione diretta dal termine latino feruletum (canneto) o dal vocabolo latino ferula (canna).
FERRACCI
FERRACCIO
FERRI
FERRO
FERRU
FERRU'
FERRULLI
FERRULLO
Ferracci ha un ceppo in Umbria ed uno tra romano, frusinate e latinense, Ferraccio, quasi unico, sembrerebbe dell'area umbromarchigiana, Ferri è estremamente diffuso in tutta la penisola, Ferro è presente in tutta la nazione, Ferru è tipicamente sardo del cagliaritano, Ferrù, è praticamente unico, Ferrulli.è tipicamente pugliese, del barese in particolare, e specificatamente di Altamura e di Acquaviva delle Fonti, con buone presenze anche a Gravina di Puglia, Bari e Sant'Eramo in Colle, Ferrullo, molto più raro, è specifico di Altamura, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici o dispregiativi, dal nome medioevale Ferro , attribuito a figli cui si augurasse la tempra e la resistenza del ferro, o anche da soprannomi legati al lavoro, all'estrazione o alla fusione del ferro.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Assieme alle sue varianti e alle relative forme ipocoristiche, il cognome Ferro si presta per lo meno a due interpretazioni, che, sommate l'una all'altra, ne giustificano l'altissima frequenza nell'intero paese. In alcuni casi, infatti, è possibile che questi cognomi derivino dal mestiere esercitato dai capostipiti (più probabilmente dei fabbri o, comunque, degli addetti alla lavorazione del ferro), qualora il termine ferro fosse utilizzato, in senso metonimico, come nome di mestiere. Va detto, infatti, che l'attività del fabbro o mastro ferraio godeva un tempo di molta stima, sia per l'importanza che la lavorazione del ferro ha assunto nella storia dell'umanità (basti pensare che un'intera epoca, l'Età del Ferro, prende il nome da questo minerale) sia per la vasta gamma di compiti ai quali i fabbri erano spesso chiamati (costruzione di oggetti per uso domestico, lavori architettonici, forgiatura delle armi, etc). Passando ora alla seconda ipotesi (probabilmente la più adatta a spiegare la frequenza e la varietà di questi cognomi, soprattutto considerando le loro forme ipocoristiche), in molti casi Ferro e le sue varianti derivano dal nome medievale Ferro, che, nonostante il suo chiaro significato letterale, si presta in realtà a un'ambigua interpretazione. Da una parte, infatti, si può pensare a una diretta connessione fra il nome di persona e l'omonimo metallo, per gli stessi motivi sopra citati (quelli, cioè, relativi all'importanza del ferro e della sua lavorazione): fin dai tempi antichi gli uomini hanno ritenuto il ferro un minerale prezioso, sostenendo talvolta che si trattasse di un dono degli Dei o, comunque, credendo in una sua origine astrale, dovuta cioè alla caduta dei meteoriti; in questo contesto, inoltre, è interessante notare che il termine greco sideros, cioè ferro, deriva dalla stessa radice del latino sidus, sideris, col significato di stella, astro, come a voler indicare un'origine celestiale o addirittura divina per questo metallo. Se così fosse, allora, il nome Ferro rientrerebbe all'interno di una particolare categoria di nomi medievali, quelli cioè ripresi dal mondo minerale (solo per fare alcuni esempi, si possono citare Argento, Diamante, Oro, Rubino, Smeraldo, etc). Al di là della simbologia antica e medievale, comunque, va detto che il nome Ferro potrebbe anche far riferimento alle qualità più spesso riconosciute a questo metallo, quali la durezza, la compattezza, la solidità (per fare delle similitudini, basti pensare a vecchi nomi quali Durante, Fermo, Costanzo o, ancora, il singolare Ferrigno). Un'ultima ma non meno valida interpretazione, infine, farebbe derivare questo nome non tanto dall'omonimo metallo, quanto dall'antico significato figurato di spada, lama o, comunque, arma da taglio, che il termine ferro ha spesso assunto in passato (come risulta ancora oggi da frasi quali incrociare i ferri, venire ai ferri, mettere a ferro e fuoco, etc). Se così fosse, allora, il nome Ferro rientrerebbe all'interno di un'altra categoria di nomi medievali, nati spesso in ambito guerriero-cavalleresco o, comunque, resi noti dall'epica cavalleresca (fra i tanti esempi, si possono citare Ferracuto, Tagliaferro, Maccaferro, Lancia, Battaglia, Guerra, Guerriero, etc, tutti nomi piuttosto diffusi un tempo). In conclusione, dunque, il cognome Ferro e le sue varianti derivano più spesso dalle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti, anche se in alcuni casi non è esclusa una derivazione da soprannomi o da nomi di mestiere.
FERRACCIOLI
FERRACCIOLO
Ferraccioli ha un piccolo ceppo nel mantovano, a Sermide in particolare, e nel vicino rovigoto a Bergantino e Caltelnovo Bariano, ed uno nel frusinate a Pofi e Pastena, Ferracciolo è quasi unico e dovrebbe trattarsi di errori di trascrizione del precedente, che dovrebbe derivare da un soprannome legato al mestiere del fabbro probabilmente svolto dal capostipite. (vedi anche FERRAIOLI)
FERRACINI
FERRACINO
Ferracini è abbastanza diffuso nell'area che comprende modenese, bolognese, ferrarese e rovigoto, con un ceppo anche tra trevisano e pordenonese ed in provincia di Bolzano, Ferracino, quasi unico, parrebbe dovuto ad errori di trascrizione del precedente, dovrebbero derivare dal nome medioevale Feracinus, personaggio di rilievo del 1700 è stato l'ingegnere bassanese Bartolommeo Ferracino.
FERRACUTI
FERRAGUTI
FERRAGUTO
FERRAGUTTI
FERRAGUTTO
FERRAO
FERRAU
FERRAÚ
FERREGUTI
FERREGUTTI
FERRIGUTTI
Ferracuti sembra avere oltre al ceppo principale nel Piceno, anche uno in provincia di Roma, Ferraguti ha un ceppo emiliano ed uno laziale, Ferraguto, molto raro, ha un ceppo tra Diamante e Maiera nel cosentino ed uno in Sicilia tra Melilli (SR), Siracusa e Canicattì, Ferragutti, Ferragutto, Ferreguti, Ferregutti e Ferro sono quasi unici, Ferrau, assolutamente rarissimo, sembra specifico di Villacidro (CA), Ferraù, molto molto raro è tipico di Messina e Tortorici (ME), Ferrigutti è unico, presente solo a Melegnano, derivano tutti dal nome medioevale Ferracutus, nome reso famoso da una chanson de geste del XII° secolo dove si può tra l'altro leggere: "...Tunc Ferracutus eiecit ictum spata sua super ...", nel 1400 a Brisighella (RA) troviamo un mastro muratore identificato come Ferracuto di Brisighella.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Ferracuti è tipico dell'ascolano e del romano, Ferraguti è maggiormente diffuso nel modenese, nel parmense, nel romano e nel frusinate, Ferraguto ha un ceppo nel siracusano e uno nel cosentino, Ferragutti, rarissimo, è forse originario del Piemonte, Ferragutto, unico, lo si riscontra solo a Minturno (LT), Ferraù ha un nucleo maggiore nel messinese, Ferreguti, anch'esso unico, lo si trova solo a Piove di Sacco (PD), Ferregutti, quasi unico, pare essere originario del padovano, Ferrigutti, unico, è presente solo a Melegnano (MI), tutti questi cognomi derivano dal nome medievale Ferracuto o Ferraguto, col significato letterale di ferro acuto: questo nome, nato come epiteto attribuito a valorosi guerrieri (il ferro acuto è naturalmente l'arma del
cavaliere), si diffuse anche grazie all'epica cavalleresca e, in età rinascimentale, lo si ritrova poi nelle celebri opere del Boiardo e dell'Ariosto (rispettivamente l'Orlando Innamorato e l'Orlando Furioso), sia come Ferraguto che come Ferraù.
FERRAIOLI
FERRAIOLO
FERRAIUOLO
FERRAJOLI
FERRAJOLO
Ferraioli ha un ceppo a Roma e Nettuno e nel latinense a Terracina, ma il nucleo principale è nel salernitano ad Angri, Pagani, Sant`Egidio del Monte Albino, Nocera Inferiore, Scafati e Salerno, Ferraiolo, più raro, ha un piccolo ceppo a Roma, a Caserta, Napoli e Salerno, Ferraiuolo è molto diffuso nel casertano e nel napoletano, un pò meno nel salernitano, in Basilicata e nel cosentino, con un ceppo anche nel catanzarese, Ferrajoli, assolutamente rarissimo, è del salernitano, Ferrajolo, molto molto raro, ha un piccolo ceppo a Caserta e Napoli, potrebbero derivare dal mestiere di fabbro svolto dal capostipite, come è pure possibile che derivino da soprannomi originati dal termine ferrajolo (sorta di mantello di color rosso o viola, di stoffa pregiata, panno o seta) derivato a sua volta dal termine arabo faryul, forse ad indicare una carica religiosa o civile del capostipite, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel salernitano almeno dal 1500.
FERRAIS Ferrais, molto raro, è tipicamente veneto, del veronese in particolare di Verona, Lavagno e Grezzana, dovrebbe derivare da una modificazione dialettale forse con influssi cimbri del termine latino faber ferrarius (fabbro) ad indicare probabilmente l'attività svolta dal capostipite.
FERRAMOSCA
FERRAMOSCHE
FIERAMOSCA
Ferramosca ha un ceppo a Foggia, ma il ceppo più considerevole è nel leccese a Tricase, Maglie, Matino, Lecce, Giurdignano ed Aradeo, Ferramosche, assolutamente rarissimo, sembrerebbe specifico del perugino, Fieramosca, estremamente raro, è decisamente meridionale, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite modificazioni dialettali, da un soprannome attribuito a capostipiti, che si ritenessero poco validi e dediti a lavori iconcludenti o impossibili, ma anche forse tanto rapidi da riuscire ad afferrare le mosche.  I Ferramosca Conti di Mignano costituirono una famiglia nobile originaria di Capua che risale almeno al periodo svevo, era schierata con la Corte aragonese, nel 1400, quando, verso la fine del secolo, Ettore Ferramosca, ricordato come Fieramosca, acquisì il comando di una schiera di balestrieri a cavallo combattendo per Ferdinando II° contro Re Carlo III° d'Angiò, dopo alterne vicende fece parte della squadra di tredici Cavalieri italiani che combattè contro tredici francesi in quel duello, che oggi ricordiamo come la Disfida di Barletta del 1503.  Nel vicentino troviamo nel 1500 un casato Ferramosca, di probabili origini longobarde, il cui più famoso elemento è il nobile giureconsulto e cavaliere vicentino Girolamo Ferramosca, per il quale l'architetto Vincenzo Scamozzi, allievo del Palladio, costruì, a Barbano di Grisignano di Zocco nel vicentino, nel 1560, una lussuosissima villa di stile palladiano, non sembrano esserci state connessioni tra i due casati.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fieramosca, diffuso sporadicamente in tutta l'Italia, è cognome imperativale: 'ferra (afferra) la mosca'.
FERRANDA
FERRANDE
FERRANDELLI
FERRANDELLO
FERRANDI
FERRANDINI
FERRANDINO
FERRANDO
FERRANDU
Ferranda, estremamente raro, parrebbe del sassarese, Ferrandu, altrettanto raro, dovrebbe essere del centronord della Sardegna, Ferrande e Ferrandello sono praticamente unici, Ferrandelli, quasi unico, sembrerebbe siciliano, Ferrandi sembrerebbe originario del milanese, Ferrandini, molto molto raro, presente in modo sporadico nell'Italia settentrionale, ha un piccolo ceppo a San Remo nell'imperiese, Ferrandino è molto diffuso ad Ischia, Barano d'Ischia e Casamicciola Terme sull'isola d'Ischia, ma è ben presente anche ad Aversa nel casertano, a Solofra nell'avellinese, ed a Napoli, Sant'Antimo e Torre del Greco nel napoletano, Ferrando del genovese e alessandrino, tutti questi cognomi derivano o da modifiche del nome Ferdinando o della sua contrazione Fernando, o, molto più probabilmente, dal nome medioevale francese Ferrant, potrebbe anche trattarsi di una derivazione da un soprannome originato dal fatto che il capostipite avesse i capelli color grigio ferro.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Ferrando (variante del più comune Ferrante), che, per tramite del francese Ferrant o dello spagnolo Ferrando, nasce da una contrazione dell'originale Fernando (vedi Ferdinandi, Ferrandes e Ferranta): dal punto di vista etimologico, in effetti, il passaggio da Fernando a Ferrando è dovuto a un'assimilazione della -n- al suono della -r- che la precede, secondo un fenomeno avvenuto anche nell'onomastica franco-spagnola - lo stesso Fernando, d'altronde, nasce da una contrazione dell'originale Ferdinando (sia nell'onomastica italiana che in quella spagnola). A questa interpretazione, ad ogni modo, va aggiunta una seconda ipotesi riguardo all'origine del nome Ferrando/Ferrante: alcuni studiosi, in effetti, sostengono che questo nome possa derivare anche dall'aggettivo ferrante, che, nell'idioma arcaico, indicherebbe un colore grigio-rossastro (simile alla ruggine del ferro). Va notato, per la precisione, che questo significato rimanda chiaramente all'epica cavalleresca medievale, in cui Ferrante era il nome di diversi destrieri citati nei racconti della Tavola Rotonda: la scelta del nome, in effetti, era dovuta proprio al manto dei cavalli (di color ferrante), anche se, a dire il vero, non è escluso che già allora si trattasse di una lettura paretimologica - adattata proprio a scopo letterario. Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti, anche se, in alcuni casi, non è esclusa una derivazione da soprannomi ad essi attribuiti.
FERRANDES
FERRANDIS
FERRANTES
Ferrandes ha un ceppo importante sull'isola di Pantelleria, ed uno a Latina e Nettuno ed Anzio nel romano, Ferrandis, quasi uncio, sembrerebbe anch'esso di Pantelleria, Ferrantes, praticamente unico è di Latina, per questi ultimi due cognomi si tratta probabilmente di un errore di trascrizione del precedente.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
D'origine spagnola (più probabilmente ebreo-sefardita), i cognomi Ferrandes, Ferrandis, etc nascono dall'italianizzazione del cognome spagnolo Ferràndez (con una variante in Ferràndiz), che, composto dalla radice Ferrando (l'italiano Ferrante o Ferrando) e dal suffisso -ez/-iz (con valore d'appartenenza), può essere tradotto come figlio di Ferrante o Ferrando (vedi Ferranda e Ferranta). In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
FERRANTA
FERRANTE
FERRANTELLI
FERRANTELLO
FERRANTI
FERRANTIN
FERRANTINI
FERRANTINO
FERRANTONE
Ferranta è quasi unico, Ferrante è diffuso in tutt'Italia, ma particolarmente nel centro sud, Ferrantelli è specifico della Sicilia occidentale, di Alcamo e Castellammare del Golfo nel trapanese, di Burgio nell'agrigentino e di Palermo e del palermitano, Ferrantello è specifico di Mazara del Vallo nel trapanese, Ferranti ha un ceppo emiliano tra bolognese e ferrarese, ha un grosso nucleo nella fascia che comprende le Marche, l'Umbria ed il Lazio, un piccolo ceppo a Napoli ed uno in Sicilia, Ferrantin, estremamente raro, sembrerebbe originario del padovano, Ferrantini ha un ceppo nell'area fiorentina ed uno nella zona che comprende il ternano, il viterbese ed il romano, Ferrantino ha un ceppo campano a Torre del Greco e Procida nel napoletano, ad Avellino e Sant'Angelo dei Lombardi nell'avellinese ed a Salerno ed Aversa nel casertano, presento inoltre un ceppo, anche più importante, nel foggiano a Monte Sant'Angelo, Foggia, Manfredonia e Mattinata, Ferrantone, estremamente raro, è del teatino, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici od accrescitivi, dal nome medioevale francese Ferrant, potrebbe anche trattarsi di una derivazione da un soprannome originato dal fatto che il capostipite avesse i capelli color grigio rossastro, color ruggine.
FERRARA Cognome molto diffuso in tutt'Italia, può derivare dal toponimo omonimo o da un medioevale ferraria (fucina) e indicherebbe quindi o il mestiere o la vicinanza con una fucina.
FERRARESE
FERRARESI
FERRARETTO
Ferrarese parrebbe di origine veneta, ma con possibili ceppi in Puglia, Ferraresi è tipicamente emiliano, con un grossonucleo nel vicino basso Veneto ed uno in Lombardia, Ferraretto è assolutamente veneto dovrebbero essere forme etniche, italiane o dialettali, della città di Ferrara. (vedi Ferrara)
FERRARI
FERRARINI
FERRARIO
FERRARIS
FERRARO
FERRAROTTO
FERRAZZANO
FERRIERI
FERRIERO
Ferrari è diffuso in tutt'Italia, ma è diffusissimo al nord, Ferrarini è tipico della zona che comprende l'Emilia, il Veneto occidentale e la Lombardia orientale, Ferrario è assolutamente lombardo, Ferraris è tipico della fascia occidentale dell'Italia settentrionale, Ferraro è molto diffuso, in modo omogeneo in tutt'Italia, Ferrarotto ha un piccolo ceppo nel bresciano, uno ancora più piccolo nel vicentino, ma il ceppo più consistente è in Sicilia a Catania ed a Capo d'Orlando nel messinese, Ferrazzano parrebbe originario del foggiano, Ferretti, diffuso in tutta la penisola, sembra più concentrato nel centro nord, Ferrieri dovrebbe essere originario del barese, Ferriero ha un ceppo tra casertano, napoletano ed avellinese ed uno nel leccese. Tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o attraverso ipocoristici o alterazioni varie, da soprannomi legati al mestiere di fabbro (dal latino faber ferrarius)  o di lavorante all'estrazione o alla fusione del ferro.
FERRATA
FERRATI
FERRATO
Ferrata probabilmente del centronord, è assolutamente rarissimo, Ferrati ha un ceppo originario nel fiorentino ed uno nel rovigoto, Ferrato ha un ceppo nel padovano ed uno piemontese, nelle province di Torino, Asti e Cuneo, dovrebbero tutti derivare dai moltissimi tiponimi, o nomi di monti e località contenenti il termine ferrato o ferrata, come Grottaferrata (RM), i vari xxxx Monferrato come ad esempio Casale Monferrato (AL), Sassoferrato (AN) e simili, ma è pure possibile un riferimento a mestieri di artigiani del ferro o ad una condizione tanto agiata da potersi permettere di indossare il ferrato, sorta di tabarro di lana o di seta, indice di una condizione sociale di rilievo.
FERRAZZA
FERRAZZI
FERRAZZO
Ferrazza è tipico di Rpoma e dell'aquilano, Ferrazzi, tipico del nord, ha un ceppo anche a Roma, probabilmente dovuto a modificazioni del più comune Ferrazza, Ferrazzo oltre al ceppo veneziano ad Eraclea, Campo San Martino ed Iesolo, ne ha uno autonomo nel crotonese a Mesoraca ed uno probabilmente secondario a Rombiolo (VV), potrebbero derivare da toponimi come Ferrazza (VI) o Ferrazze (VR), o aanche da soprannomi originati da località o professioni, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Foza (VI) nella seconda metà del 1400 con il notaio B.Ferrazzi di Valstagna (VI), e nella seconda metà del 1500 con il notaio Battista Ferrazzi.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Ferrazza ha il suo epicentro nel romano ma presenta nuclei secondari anche nel casertano, nell'aquilano e fra il nord e il centro nord del paese, Ferrazzi è più tipicamente laziale e lombardo-veneto, con ceppi maggiori nel romano, nel varesino, nel milanese, nel vicentino e nel ferrarese, Ferrazzo ha due nuclei principali, uno in Veneto, per lo più nel veneziano, e l'altro in Calabria, fra il crotonese e, in misura minore, il vibonese, tutti questi cognomi traggono origine dal nome medievale Ferrazzo, variante accrescitiva del più comune Ferro, che, nonostante il suo chiaro significato letterale, si presta in realtà a un'ambigua interpretazione (per una spiegazione più approfondita sull'origine del nome, vedi il cognome Ferro); in alcuni casi, tuttavia, non si può escludere una derivazione da un soprannome o da un mestiere (anche per questo rimando al cognome Ferro). In conclusione, dunque, i cognomi Ferrazza, Ferrazzi e Ferrazzo derivano più spesso dalle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti, anche se in alcuni casi non è esclusa una derivazione da soprannomi o da nomi di mestiere.
FERRE' Tipico del milanese, deriva da un soprannome originato dal termine dialettale ferè (fabbro), un esempio di questa cognominizzazione la troviamo nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale sotto l'anno 1192: "Anno dominice incarnationis milleximo centeximo nonogeximo secundo, duodecimo kalendas agusti, indicione decima. In presentia Capellini et Lafranchi Lodexani et Girardini Ferre, cartam iudicati seu firmationis iudicati fecerunt Iohannes Rubeus, de Gudi Antibiago, et Revegladus et Ughetus qui dicontur de Casteletto...".
FERREA
FERRERA
Ferrea, molto raro, è genovese, Ferrera ha un ceppo siciliano, uno laziale nelle province di Roma e Frosinone ed uno nel genovese a Genova ed a Lumarzo.
integrazioni fornite da Andrea Ferreri - Milano
avrebbero alla base toponimi largamente distribuiti nell'Italia nord-occidentale, mentre il cognome siciliano Ferrera è molto probabilmente una variante di Ferreri (vedi FERRERI). Il ceppo laziale, infine, al pari del ceppo siciliano, dovrebbe avere alla base il catalano ferrer (fabbro ferraio).
FERREOLI Sembra avere due ceppi, nel bolognese e ferrarese e nel nordmilanese, novarese e varesotto, questo ceppo dovrebbe derivare dal toponimo Feriolo (NO), potrebbero entrambi derivare dal cognomen latino Ferreolus, ricordiamo Tonantius Ferreolus Console nel 453 a.C. o San Ferreolus martirizzato nel 304 sotto Diocleziano: "...Quia cum esset apud beatissimum Ferreolum, iam tunc martyrii odore flagrabat...".
FERRERI
FERRERIO
FERRERO
Ferreri ha un nucleo importante nel Piemonte occidentale, uno nel milanese ed uno nella Sicilia occidentale, Ferrerio, molto raro è specifico del milanese, Ferrero è tipico del cuneese e torinese, derivano da soprannomi legati al mestiere di fabbro (dal latino faber ferrarius), i ceppi meridionali possono anche, e con maggior probabilità, derivare dal vocabolo spagnolo (o meglio catalano) ferrer (fabbro), questo a causa delle dominazioni spagnole che hanno particolarmente interessato il Sud Italia dal XII° al XVIII° secolo. Tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Milano in uno scritto del 1512: "...Odettus Vasco castellanus pro Rege Francorum in Capella, sciens Franciscum fratrem suum castellanum Leuci se dedisse Bartolomeo Ferrerio nomine Mediolanensium...", e nella seconda metà del 1500 a Torino con il letterato Johannes Ferrerius.
integrazioni fornite da Andrea Ferreri - Sesto San Giovanni (MI)
Fonte: Archivi Parrocchiali di Monforte d'Alba (CN) e Serravalle Langhe (Cn).
In Piemonte il cognome Ferreri, diffuso prevalentemente nel cuneese e torinese, è una variante di Ferrero, tra i più tipici cognomi piemontesi. Le due forme cognominali erano interscambiabili sino alla seconda metà del XIX° secolo. La forma al singolare indicava un singolo componente della famiglia (il Ferrero), la forma al plurale la globalità della famiglia (i Ferreri). Nei citati archivi parrocchiali i Ferrero/Ferreri, nel corso dei secoli, vennero così registrati: Ferrerius (sino alla metà del XVII sec.); De Ferreris (dal 1650 c.a. al 1750 c.a.); Ferreri (dal 1750 al 1850 c.a.); con la stabilizzazione e la fissazione dei cognomi la forma al singolare prese di gran lunga il sopravvento, mentre i Ferreri (piemontesi) ne costituiscono una variante.
FERRETI
FERRETO
FERRETTI
FERRETTO
Ferreto e Ferreti dovrebbero essere errori di trascrizione degli altri due cognomi, Ferretti è molto diffuso in tutto il centro nord con un ceppo anche in Puglia, Ferretto è specifico veneto, padovano in particolare, con un ceppo anche nel genovese, derivano dal nome medioevale Ferretus di cui si ha un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale in uno scritto del 1131: "...Petrus Basca et Ferretus de Puteo, pro terra Azonis Basca IIII. staria sigalis et starium ...".  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Perugia nel 1200 con Padre Ottaviano Ferretti insigne Teologo.
FERRIGNI
FERRIGNO
Ferrigni ha un ceppo importante a Bari ed uno forse secondario a Napoli, Ferrigno sembra avere due ceppi, uno sul litorale campano ed uno in Sicilia, potrebbero derivare da una variazione del nome Normanno Ferry, o anche da un soprannome legato al mestiere di fabbro.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Ferrigno, presente un po' in tutto il paese, è più tipicamente meridionale, con ceppi maggiori nel napoletano, nel salernitano, nel barese, nel tarantino e praticamente nell'intera Sicilia, Ferrigni, molto più raro del precedente, ha un nucleo principale nel barese e uno secondario fra il napoletano e il beneventano, ma si riscontra a bassissima frequenza in diverse parti d'Italia, entrambi questi cognomi derivano dal nome medievale Ferrigno, che va inteso nel senso figurato di forte, robusto, resistente come il ferro; in alcuni casi, tuttavia, non si può escludere una derivazione dallo stesso aggettivo ferrigno, ad indicare particolari caratteristiche fisiche o comportamentali. Ad ogni modo, allora, si tratta delle cognominizzazioni o dei nomi personali dei capostipiti o di soprannomi loro attribuiti.
FERRI MARINI Quasi unico, si tratta di un nome composto, probabilmente a seguito dell'estinzione di un ramo maschile della famiglia Marini, essendo entrambi i cognomi componenti molto diffusi, risulta impossibile individuare la zona d'origine, anche se l'ipotesi di un'origine nell'aretino, ai confini con la provincia di Pesaro è la più probabile.
FERRINI
FERRINO
Ferrini è tipico della fascia che comprende Toscana e Romagna, regioni dove è molto più diffuso, Marche, Umbria e Lazio, Ferrino è tipico del Piemonte occidentale, dovrebbero derivare dal nome medioevale Ferrinus, o anche da un soprannome originato dall'attività di fabbro, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo già nel 1158 in una Carta venditionis, investiture et guadie redatta a Gudo (MI): "...Et ibi dedit guadiam iamdictus Albertus Ferrinus eidem Belvisae, coniugi suae, de dandis et reddendis eidem Belvisae coniugi suae vel suis heredibus solidos tres et denarios octo, qui fuerunt precium de sua porcione que supra Belvise, suprascripte vendiçionis...".
FERRIO Ferrio ha un antico ceppo siciliano e calabrese che ora sembrerebbe estinto ed un ceppo piemontese, nel cuneese, a Vezza d'Alba in particolare, dovrebbe derivare dal nome latino Ferrius, nome originario della penisola iberica, giunto in Italia portato forse da legionari di Pompeo.
FERRISE
FERRISI
Ferrise è abbastanza raro ed è specifico del catanzarese, zona di Lamezia Terme (CZ), Ferrisi è molto raro forse siciliano, derivano dal nome medioevale Ferrisio di cui si ha un esempio in un certo Ferrisio Contestabile  fatto Cavaliere dal re di Napoli, nel 1282.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ferrise è un cognome diffuso nel Catanzarese, è un etnico della località chiamata Ferro in provincia di Catanzaro.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ferrisi è un cognome siciliano, che deriva dalla voce 'ferrisi/firrisi' = gente oriunda di Ferla, comune in provincia di Siracusa.
FERRITTI
FERRITTO
Ferritti è specifico di Isernia, Ferritto è tipico dell'area tra frusinate, iserniese e casertano, di Cassino nel frusinate, di Rionero Sannitico nell'iserniese e di San Gregorio Matese, Baia e Latina, Letino e Presenzano nel casertano, dovrebbero dialettali da forme dialettali campane del nome medioevale Ferretus (vedi FERRETI).
FERRON
FERRONE
FERRONI
Ferron, decisamente veneto, è specifico dell'area che comprende il veronese, vicentino soprattutto e padovano, presente in particolare a Grancona, Lonigo e Sarego nel vicentino ed a Verona, Ferrone, abbastanza raro, è specifico della zona che comprende Abruzzo, Molise, foggiano e Campania settentrionale, Ferroni è comune in tutto il centronord, dovrebbero derivare da una forma accrescitiva, anche dialettale, del nome medioevale Ferrus di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale all'anno 1175 in Milano: "...per feudum in loco et territorio Moirago ab illis dominis de Berenzago, cui Ugoni ipse Ferrus successit in ipsum feudum...", tracce di queste cognominizzazioni le troviamo in Toscana nel massese nel 1500, in un atto di compravendita, dove un certo Rodolfo Ferroni compra un podere posto nel popolo di S. Gervasio.
FERROSI
FERROSO
FERRUSI
FERRUSO
Ferrosi è praticamente unico, Ferroso lo è quasi, dovrebbe trattarsi di forme alterate dei cognomi Ferrusi, molto molto raro, che è specifico dell'aquilano, di Sulmona in particolare, e di Ferruso, ormai praticamente scomparso, che sembra essere stato di origini calabresi e siciliane, all'origine di questi cognomi sembrerebbe esserci stato un soprannome medioevale, probabilmente divenuto nome Ferrusus o Ferrosus, con il senso di duro come il ferro, ad indicare una resistenza fisica o caratteriale dei capostipiti.
FERRUA Ferrua è ben diffuso nel torinese a Torino e Settimo Torinese, nel cuneese, a Mondovì, Carrù, Fossano, Cuneo, Trinità e Cherasco, e nel savonese, ad Albenga ed Erli, dovrebbe derivare dall'italianizzazione del nome francese  Ferruaud, una forma ipocoristica del nome francese Ferru, equivalente all'italiano Ferro (vedi FERRI).
FERRUCCI
FERRUCCIO
FERRUZZI
FERRUZZO
Ferrucci è tipico della fascia che comprende la Romagna, la Toscana, le Marche, l'Umbria, il Lazio, la Campania centrosettentrionale e la Puglia, Ferruccio, molto raro, sembrerebbe panitaliano, Ferruzzi ha un ceppo tra ravennate e fiorentino, uno romano ed uno nel salernitano, Ferruzzo, estremamente raro, parrebbe specifico di Castellabbate nel salernitano, tutti questi cognomi dovrebbero derivare da ipocoristici del nome medioevale Ferro, come Ferruccius o Ferrutius che hanno assunto essi stessi la dignità di nome, ricordiamo il santo, martire sotto Diocleziano, Ferruccio di Magonza degli inizi del IV° secolo, di questo nome abbiamo un esempio in un atto del giugno 1393 redatto dal notaio: "...Ego Ferruccius de legum doctore et Magne Curie judex predictis instrumentis...".
FERRUGGIA
FERRUGIA
Ferruggia è specifico di Palermo, Ferrugia, quasi unico, è sempre del palermitano, potrebbe trattarsi di una forma alterata del cognome Farruggia (vedi FARRUGGIA).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Il cognome siciliano Ferruggia deriva dalla voce calabrese 'ferrùggia' = ferula (n.d.r. Bacchetta usata un tempo per castigare gli scolari).
FERRUTI Ferruti, molto molto raro, è tipico del rietino, dovrebbe derivare dal nome medioevale Ferrutus, santo martire, potrebbe in alcuni casi derivare da Ferruti, nome di una frazione del comune di Montopoli Sabina nel reatino.
FERSINI
FERSINO
Fersini è specifico del leccese, in particolare di Castro e Gagliano del Capo, con ottime presenze anche ad Alliste, Collepasso, Tricase, Matino, Presicce, Castrignano del Capo e Lecce, ed a Brindisi, Fersino, decisamente meno diffuso, è anch'esso salentino, di Castrignano del Capo nel leccese, dovrebbero derivare da una modificazione dialettale del cognomen latino Felsinus, di cui abbiamo un esempio d'uso nell'Argonauticon: "... Non secus ac florens pubenti Felsinus ovo, cui céleres ad cuncta pedes oculusque manusque, gestit, et enodes undantis corporis artus in rapidam studet iré pilam , tenerosque sodales provocat, et grato fírmat sua robora ludo...", troviamo tracce di queste cognominizzazioni a Melpignano, sempre nel leccese, nella visita pastorale del 1522, dove viene citato il diacono Nicola Fersino.
FESSIA Sembra avere due ceppi nel Canavese e nella zona di Monticello d'Alba (CN), dovrebbe derivare dal nomen latino Fessius, abbiamo un Marcius Fessius nelle guerre sannitiche nel IV° secolo a.C.
FESTA
FESTI
FESTO
Festa è molto diffuso in tutta l'Italia peninsulare, sia al nord che al sud, Festi ha un ceppo nell'area che comprende il trentino, il bresciano ed il veronese, con un ceppo anche nel bolognese e ferrarese, Festo, assolutamente rarissimo, è tipico della zona garganica, possono derivare dal nome Festus, ricordiamo il santo campano Festus, il cui nome dovrebbe essere derivato dal vocabolo tardo latino festus (festivo) usato come nome per dei bambini nati in un giorno di festa, o attribuito come augurio di una vita festosa.
FESTARI
FESTARO
Festari è un cognome tipicamente lombardo del cremonese, di Capergnanica, Crema, Montodine ed Offanengo, Festaro è praticamente unico, potrebbero derivare da un soprannome attribuito al capostipite, originato probabilmente dal termine dialettale cremonese arcaico festàa (fare festa, smettere di lavorare, organizzare una festa paesana), forse caratterizzando un comportamento festaiolo del capostipite, o indicando che fosse l'oincaricato dell'organizzazione della festa del paese.
FETTOLINI Di origine bresciana, un'ipotesi sulla possibile derivazione è di un'italianizzazione del nome celtico Fertuinne.
FEUDI
FEUDO
Tipicamente laziali, Feudi è specifico di Terracina, Sonnino e Pontinia nel latinense e di Ceccano nel frusinate, Feudo lo è di Sezze, Terracina, Pontinia e Fondi nel latinense, di Amaseno nel frusinate e di Roma e Velletri nel romano, dovrebbero derivare dal nome di paesi come uno dei vari Feudo nel teatino, o nel teramano o Feudi nel teramano e nel campobassano, o altri simili.
FEULA Assolutamente rarissimo è specifico di Fondi (LT), si può ipotizzare un'origine francese, essendoci in Francia alcuni cognomi con la radice Feul.
FEZZOLI Probabilmente lombardo, potrebbe derivare da modificazioni derivate dal termine latino fetiolus da fetialis, sorta di  officiante di un culto pagano, e potrebbe indicare un'origine legata appunto o alla condizione di sacerdote o all'ieraticità del capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fezzoli è un cognome lombardo, che potrebbe essere forma aferetica del cognome Maffezzoli (vedi MAFFEZZOLI).
FIABANE Molto raro è specifico di Belluno e comuni vicini a ovest sudovest della città, potrebbe derivare da un soprannome dialettale.
FIACCADORI Fiaccadori è tipico della zona tra mantovano e reggiano, di Suzzara (MN), com presenze significative, sempre nel mantovano, anche a Virgilio, Mantova e Curtatone e nel reggiano a Reggio Emilia, Guastalla, Scandiano e Castelnovo di Sotto, esistono varie ipotesi circa l'origine di questo cognome, una derivazione dal mestiere di cocchiere o postiglione cioè di conduttore di fiacchere (carrozza a cavalli, dal francese fiacre), o più probabilmente dal mestiere di sfiancatore o domatore di cavalli, ma l'ipotesi più probabile è che derivi da una deformazione del mestiere di produttori di fiaschi.
integrazioni fornite da Paolo Fiaccadori
Per quanto mi risulta i Fiaccadori sono attualmente concentrati tra le province di Reggio Emilia e Mantova e sopprattutto nella zona di Guastalla. Lo stesso mio bisnonno (nato nel 1839) era di Pieve di Guastalla. Qui, nell'archivio parrocchiale ho trovato un Fiaccadori nato il 21 aprile del 1580. Alcune ricerche fatte da alcuni della famiglia riconducono il nome a: Fiaccatori come fabbricanti di fiaccole, oppure a Fiaccatori come fiaccatori o addestratori di cavalli selvatici  ed infine a Fiascatori come fabbricanti di fiasche.
FIACCAVENTO
FLACCAVENTO
Fiaccavento, assolutamente rarissimo, è probabilmente una forma più recente di Flaccavento che sembrerebbe specifico del ragusano di Comiso in particolare, ma anche di Ragusa, Vittoria e Chiaramonte Gulfi, dovrebbero derivare da soprannomi o legati a nomi di località o a caratteristiche di particolare tenacia del capostipite.  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Comiso (RG) almeno dal 1600, verso la metà del 1600 Don Filippo Fiaccavento era maestro notaro della Curia Vicariale di Comiso.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fiaccavento è cognome della Sicilia orientale che significa 'spezza vento'.
FIALDINI Fialdini ha un ceppo a Massa e nel lucchese, zona di Torre del Lago e Viareggio, dovrebbe derivare dal nome medioevale Fialdinus, un ipocoristico del nome di origini franche Fialdo, portato ad esempio in Sardegna Dal Giudice Fialdo di Gallura nel X° secolo.
FIAMINGO
FIAMMINGO
Fiamingo ha un ceppo ad Aci Catena (CT), Catania e nel catanese, con presenze non significative anche in Calabria, Fiammingo, molto più raro, sembrerebbe avere un ceppo calabrese ed uno siciliano, potrebbero derivare dall'etnico delle Fiandre (fiammingo) la parte settentrionale dell'attuale Belgio.
FIANCHI
FIANCO
Fianchi, assolutamente rarissimo è del frusinate ed è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione del cognome Fianco che ha un ceppo a Verona e nel veronese ed uno a Roma e nel frusinate a Serrone, potrebbero derivare da modificazioni del nomen latino Flaccus o dal nome medioevale Fianco a sua volta derivato dal nome gentilizio latino Plancus.
FIANDACA Fiandaca è tipicamente siciliano, in particolare del nisseno, di Santa Caterina Villarmosa, Caltanissetta e Riesi, e di Palermo, la famiglia ha dato il nome al toponimo Fiandaca di Acireale nel catanese, l'origine etimologica potrebbe essere da una modificazione dialettale del nome arabo Fayyad.
integrazioni fornite da G. Vezzelli
il cognome dovrebbe derivare da una modificazione del termine siciliano ciannacca a sua volta derivato dal vocabolo arabo hannaka (collana), forse a caratterizzare una particolare abitudine del capostipite ad indossare un'appariscente collana.
FIANDANESE Fiandanese ha un ceppo nel barese ad Andria, potrebbe trattarsi di una forma etnica arcaica riferita ad un capostipite originario delle Fiandre.
FIANDRA
LA FIANDRA
LAFIANDRA
Fiandra ha un ceppo a Torino, uno a Lanuvio (RM) ed uno tra Pozzuoli ed Acerra (NA), La Fiandra è quasi unico, Lafiandra ha un ceppo a Corato (BA), potrebbero derivare sia dal nome della regione fiamminga che dal nome medioevale Fiandra, un esempio del cui uso abbiamo a Milano in una Charta libelli contenuta nel Codice Diplomatico della Lombardia Medioevale dell'anno 1135: "Anno dominice incarnationis milleximo centeximo trigeximo quinto, secundo die mensis ianuarii, indictione terciadecima. Placuit atque convenit inter Pirotum, filium quondam Bombelli Tinctoris, de civitate Mediolani, et Ysabellam, matrem et filium, atque Fiandram, coniugem suprascripti Piroti...".
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
La Fiandra, rarissimo, sembra essere originario di Anzio (RM), Lafiandra, più diffuso del precedente, ha un nucleo principale a Corato (BA), ma è presente anche nel nord e nello stesso Lazio, soprattutto a Roma, entrambi questi cognomi derivano dalla regione storica della Fiandra (altrimenti nota come le Fiandre), che in passato formava un'importante contea nel nord Europa e si estendeva dal nord est della Francia fino a sud ovest dei Paesi Bassi, attraversando parte del Belgio; le attuali Fiandre, invece, hanno confini molto più circoscritti e costituiscono solo una delle tre regioni dello stato belga. In conclusione, allora, i cognomi La Fiandra e Lafiandra nascono sulla base di soprannomi etnici attribuiti ai capostipiti, che avevano appunto origini fiamminghe.
FIANI
FIANO
Fiani ha un ceppo a Bagnoregio (VT) ed a Roma ed uno a   Frosolone (IS), Fiano ha un ceppo a Roma ed in Puglia a Mesagne (BR) e a San Severo e Stornara (FG), dovrebbe derivare da nomi di località a loro volta derivate da Fundus Flavianus contratto poi in Fianus, una derivazione diretta dal nome Flavianus contratto in Fianus è pure possibile: "...Consilii auctores, Berettius atque Fianus, perfidiam, cum tempus erit, post ambo piabunt, in quos haec recidet moles, et lerna malorum....".
FIASCHI
FIASCHINI
FIASCO
FIASCON
FIASCONI
Fiaschi è tipicamente toscano, molto diffuso a Prato, nel fiorentino a Firenze, Campi Bisenzio, Castelfiorentino, Certaldo, Signa, Montespertoli, Empoli, Fucecchio e Scandicci, nel pisano a San Miniato, Pisa e San Giuliano Terme, a Carrara, a Quarrata nel pistoiese, a Poggibonsi, Siena e Colle in Val d'Elsa nel senese, a Piombino, Livorno, Cecina, e Rosignano Marittimo nel livornese, Fiaschini, molto raro, ha ceppi nel ternano, viterbese e romano, ed a Palermo, Fiasco ha un ceppo nel romano a Palestrina, Roma, Castel San Pietro Romano e Zagarolo,  ed uno nel salernitano a Laurino e Castel San Lorenzo, Fiascone, estremamente raro, parrebbe abruzzese, Fiasconi, quasi unico, è toscano, dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, dal nome e soprannome medioevale Fiasco, Fiasconis, di cui abbiamo un esempio d'uso in un atto dell'anno 1275 a Sassari: "... nomine possidere. Et taliter hec omnia suprascripta dicti contraentes me Henricum notarium scribere rogaverunt. Actum Sassari in domo curie regni, presentibus Barnardo dicto Fiasco quondam Bonaventure de Avane et Dilio caseareo de cappella Sancti Georgii Pordemaris quondam Landonis, testibus ad hec rogatis. Dominice incarnationis anno millesimo ducentesimo septuagesimo quinto, indictione tertia, decimo kalendas novembris. Ego Henricus filius quondam Sesmondini de Camuliano hanc cartam a me rogata, rogatus, scripsi et firmavi. ".
FICARA
FICARRA
Ficara ha un ceppo nella Calabria meridionale, uno tra siracusano e catanese ed uno tra palermitano e trapanese, Ficarra è tipico siciliano, diffuso in tutta l'isola, dovrebbero derivare, direttamente o tramite modificazioni dialettali, dal toponimo Ficarra (ME), come si potrebbe dedurre ad esempio da un testamento del 1354 dove tra i beneficiari si legge: "...Item legavit Ioanni de Ficarra uncias duas...", ma è pure possibile una derivazione da un soprannome, poi divenuto nome, originato dal vocabolo arabo fakhar (glorioso, meritevole di ogni stima).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ficarra è cognome siciliano che viene dalla voce dialettale siciliana 'ficarra' = albero di fico.
FICARAZZI Assolutamente rarissimo, dovrebbe essere siciliano e derivare da un toponimo come Ficarazzi (PA) o Ficarazzi (CT).
FICCARDI Estremamente raro sembrerebbe originario del maceratese o del Piceno, dovrebbe derivare dal toponimo Ficcardo (MC).
FICHERA
FIGHERA
Fichera è un cognome originario della Sicilia orientale, Fighera è specifico del trevisano, di Istrana in particolare, ma anche di Vittorio Veneto e Preganziol, dovrebbero derivare dal mestiere di venditore o coltivatore di fichi o dal fatto che la famiglia abitava nei pressi di una grossa concentrazione di fichi.
FICHI
FICO
Fichi, molto raro, parrebbe pisano, con un ceppo anche nel bolognese, Fico, tipicamente meridionale, ha ceppi nel basso Lazio, nel napoletano, nel barese e tarentino, nel cosentino e crotonese, dovrebbero derivare da soprannomi forse motivati dalla presenza di un albero di fico presso l'abitazione delle famiglie, o anche dal fatto che coltivassero, raccogliessero o conservassero i fichi.
FIDANZA
FIDANZI
Fidanza ha un ceppo nella zona delle province di Teramo, L'Aquila e Roma ed uno tra foggiano e potentino, Fidanzi è tipicamenbte toscano della zona di Volterra e Pomarance nel pisano, di Piombino (LI) e di Massa Marittima nel grossetano.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Fidanza, nato in ambito religioso col significato letterale di fede (termine che, in italiano antico, suona appunto come fidanza; vedi anche Fede, Bonafede e Fedele). In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
FIDECARO Fidecaro, assolutamente rarissimo, è siciliano, dovrebbe derivare da un nome medioevale ottenuto dalla contrazione dell'aggettivo fidelis (fedele) e carus (caro).
FIDELIO
FIDILI
FIDILIO
Fidelio è tipico di Ispica nel ragusano, ma è ben presente anche a Siracusa e Pachino nel siracusano, Fidili, quasi unico, sembrerebbe del palermitano, Fidilio è specifico del sud della Sicilia, di Pachino nel siracusano e di Vittoria nel ragusano, dovrebbero derivare dal nome latino Fidelius, usato in epoca medioevale prevalentemente dalle popolazioni germaniche, con il significato di il più fedele in Dio.
FIDERIO Fiderio è tipicamente siciliano del ragusano, di Modica, con ceppi anche a Vittoria e Ragusa, dovrebbe derivare dal nome germanico Fiderius, variante di Fidelius (vedi FIDELIO), di cui abbiamo un esempio nel De fidelitate & pudore foeminarum: "...Erat tunc temporis in huius aula regina Cocorae, unà cum liberis, tanquam obses: Rex autem illius nimirum maritus, sequebatur Ongoschionis partes contra Fiderium. Quo cognito Caesar metuens reginae fugam, ut arctiori eam custodiâ asservaret, iussit illi mandare, ut in arcem cum liberis suis se conferat. Regina habita Caesari debitâ reverentiâ recusavit id hisce verbis: Serenissime Caesar, uxor ego cum sim, non minus imperium mariti mei agnosco, quàm maritus meus Vestrae Maiestatis imperium observare tenetur....".
FIDUCIOSI
FIDUCIOSO
Fiduciosi è unico, Fiducioso, che lo è quasi sembra campano, dovrebbero derivare dal nome medioevale italiano Fiducioso, assegnato dai genitori ad un figlio cui si augurava così di essere fiducioso in Dio.
FIERI
FIERO
Fieri, molto molto raro, ha presente in Toscana e nel Lazio, Fiero, altrettanto raro, è presente in tutta Italia, ma in particolare in Campania, dovrebbero derivare dal nome medioevale Fiero, con il significato di fiero in Dio, cioè di essere fiero di essere cristiano, o anche come forma aferetica di soprannomi come staffiero (vedi STAFFIERE).
FIERRO Tipico campano con ramificazioni anche nel foggiano, deriva da soprannomi dialettali contaminati dallo spagnolo originati dal mestiere di fabbro.
FIGALLO Molto raro è specifico ligure della zona di Rapallo, Camogli e Santa Margherita ligure, potrebbe essere di origini spagnole e derivare da toponimo Ficallo in Spagna, ricordiamo ad esempio Don Juan de Borja, Conte di Mayalde y de Ficallo, troviamo la famiglia Figallo nel Liber Nobilitatis Genuensis fin dal 1500.
FIGARI
FIGARO
Figari molto raro è tipico del genovese, Rapallo e Camogli in particolare, Figaro, estremamente più raro dsembrerebbe avere un ceppo padovano ed uno napoletano, derivano dal mestiere di barbiere, il vocabolo arcaico figaro aveva appunto quel significato.
FIGINI
FIGINO
Figini è specifico dell'areqa che comprende le province di Milano, Varese, Como e Lecco, con un ceppo, forse secondario, nell'alessandrino, Figino è assolutamente rarissimo e potrebbe trattarsi di una forma arcaica del primo, dovrebbero derivare dal toponimo Figino Serenza (CO) o Figino (MI), come si può ipotizzare facilmente da un atto del 1200 scritto a Milano e così firmato: "Ego Paganus de Figino notarius civitatis Mediolani porte Cumane iussu suprascripti notarii scripsi.".  Tracce di questa cognominizzazione si trovano a Milano nella seconda metà del 1400 con Pietro Figino, un ricco e potente commerciante che fece costruire nel 1472 il famoso Coperto dei Figini in piazza del Duomo a Milano. Personaggio famoso con questo cognome è stato il pittore Giovanni Ambrogio Figino (1553-1608).
FIGLIOLA
FIGLIUOLA
Figliuola, praticamente unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione di Figliola, che ha il ceppo più importante nel teramano, in particolare a Tortoreto, un ceppo a San Martino in Pensilis in Molise, uno nel foggiano ed uno ad Agropoli nel salernitano, potrebbe derivare dal toponimo Figliola nel teramano, probabile luogo d'origine dei capostipiti, in alcuni casi può derivare dal nome medioevale femminile italiano Figliola.
FIGLIOLI
FIGLIUOLO
Figlioli ha un ceppo ad Anagni ed a Sora nel frusinate ed uno a Pozzuoli nel napoletano, Figliolo, assolutamente rarissimo, potrebbe essere del potentino, Figliuolo è originario della zona compresa tra la provincia di Avellino e di Potenza, dovrebbero derivare dal toponimo Figlioli nell'avellinese, in alcuni casi possono derivare dal nome medioevale italiano Figlio, Figliolo o Figliuolo.
FIGLIULO Figliulo, molto raro, è di Valva nel salernitano, dovrebbe trattarsi di una forma dialettale campana del nome medioevale italiano Figliuolo (vedi FIGLIOLI)
FIGLIUZZI Figliuzzi è un cognome calabrese, con massima concentrazione nel vibonese a Serra San Bruno, a Crotone ed a San Giovanni in Fiore nel cosentino, presenta un ceppo consistente anche a Roma, potrebbe derivare da una forma ipocoristica del nome medioevale Figlio, ma in molti casi si dovrebbe trattare di un cognome attribuito da istituti borbonici a dei trovatelli.
FIGONE
FIGONI
Figone, molto raro, sembra avere un ceppo nel genovese, Figoni oltre al nucleo principale nel sassarese, dovrebbe averne anche un ceppo nel piacentino, le derivazioni potrebbero essere duplici, dal nome celtico Figol i ceppi continentali e come modificazioni del cognome Figus quelli sardi.
FIGUERA
FIGURA
Figuera è specifico di Acireale e Catania nel catanese, Figura è tipico della Sicilia meridionale, di Ispica e Pozzallo nel ragusano, e di Rosolini, Siracusa e Noto nel siracusano, con un ceppo anche a Palermo, dovrebbe derivare da un toponimo locale con nome spagnolo, come potrebbe essere stato Figueras, attribuito ad una località ricca di piante di fico.
FIGUS Tipico del cagliaritano ed oristanese, deriva da soprannomi originati dal vocabolo sardo figus (fico), ma in alcuni casi potrebbe derivare da nomi di località come Nuraxi Figus nel cagliaritano.  Tracce molto antiche di questa cognominizzazione le troviamo in un processo per stregoneria istruito dalla Sacra Inquisizione nel 1543 a Cagliari contro una certa Domenica Figus.
FILABOZZI Filabozzi è tipico di Montelibretti e Roma nel romano, potrebbe derivare dal mestiere di filatore di seta svolto forse dal capostipite, in questo caso il cognome sarebbe non molto antico, risalendo la coltura dei gelsi nel Lazio, per l'allevamento dei bachi da seta, all'epoca rinascimentale.
FILACE
FILACI
Filace ha un ceppo a Napoli ed uno a Rapolla nel potentino, Filaci, assolutamente rarissimo, è dell'area laziale, campana, dovrebbero derivare da un soprannome grecanico basato sul termine greco antico φυλακή  filake  (custode), probabilmente il mestiere del capostipite.
FILADELFIA Caratteristico di Avigliano nel potentino in Lucania, potrebbe derivare dal toponimo Filadelfia (VV), ma molto più probabilmente deriva dal toponimo omonimo in Asia Minore e potrebbe risalire all'epoca della sconfitta dei cristiani ad opera dei saraceni nel 1390.
FILANGERI
FILANGIERI
FILINGERI
FILINGIERI
Filangeri, molto molto raro, sembrerebbe siciliano di Palermo, Filangieri ha un ceppo  a Napoli ed a Circello nel beneventano, ed uno a Manduria in provincia di Taranto, Filingeri è una variante arcaica del precedente ed ha un ceppo a Palermo, uno nel trapanese a Trapani ed Erice ed a Noto e Siracusa nel siracusano, Filingieri è praticamente unico, dovrebbe derivare dal nome personale germanico Fillinger che dovrebbe avere il significato di colui che incute paura, troviamo un esempio antico di queste cognominizzazioni con Riccardus Filangerius, imperialis marescalcus che nella prima metà del 1200 è Bailo (governatore o vicerè di Federico II°) di Gerusalemme, più tardi di lui leggiamo: "...Jam tota Sicilia in pacis reformatione disposita, et Frederico praedicto domesticis restituto solatiis, Richardus Filangerius, comes Marsici, ad ejusmodi regimen deliberatione provida destinatur.  Dum autem Richardus idem officii sui partes impleret, et rex Manfredus in Apulia feliciter ageret, credens sic omnia in regno disposita, ut ex nulla timeri posset parte turbatio, novus et inopinatus in Siciliae partibus ignaviae morbus invaluit, et erroris mirabilis stupor irrepsit. ..".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Filangeri e Filingeri sono un cognome siciliano che significa 'figlio di Angieri'. Cfr. il cognome napoletano Angieri da Angerio, nome proprio di un normanno giunto nell'Italia meridionale con Roberto il Guiscardo.
FILANINO
FILANNINO
Filanino, quasi unico, dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione di Filannino, che è specifico di Barletta nel barese, dove è diffusissimo, potrebbe trattarsi di una forma ipocoristica dell'italianizzazione del nome cartaginese Filenos o dell'equivalente greco Filannos, nome probabilmente portato dal capostipite.
FILATI
FILATO
Sia Filati che Filato sono assolutamente rarissimi, potrebbero essere di lontane origini ebraiche, dovrebbe trattarsi di una forma alterata del nome latino Pilatus: ".. Prima est ex proprietate Hebraicae linguae, in qua p non exprimitur, sed loco eius ph ponitur. Unde Pilatum dicunt Philatum. ...".
FILE' Filè è specifico del pavese, di Pavia in particolare, potrebbe derivare da un soprannome basato sul termine filè, un tipo di lavoro ad uncinetto, una sorta di ricamo usato per impreziosire le coperte ed i copriletti.
FILEMONE
FILEMONI
FILOMENE
FILOMENI
Filemone e Filemoni sono quasi unici, Filomene, molto molto raro, parrebbe di Napoli, Filomeni, altrettanto raro, è del Piceno, dovrebbero derivare dal nome latino di origine greca Philemon di cui abbiamo un esempio nel De vita Caesarum di Gaius Suetonius Tranquillus (ca. 70 - ca.130) (Svetonio): "...numquam nocere sustinuit; Philemonem a manu servum, qui necem suam per venenum inimicis promiserat, non gravius quam simplici morte puniit; in Publium Clodium Pompeiae uxoris suae adulterum atque eadem de causa pollutarum caerimoniarum reum testis citatus negavit se quicquam comperisse...".
FILIA Filia è tipico sardo, ha un ceppo a Bolotana (NU) ed uno a Illorai (SS), dovrebbe derivare dal vocabolo latino filia (figlia), potrebbe trattarsi di un matronimico.
FILÌA Filìa ha un piccolo ceppo nel catanese, a Grammichele, Caltagirone e Catania, dovrebbe derivare da un nome originato dal termine greco filìa (amicizia).
FILIALI Cognome rarissimo di cui è quasi impossibile arrivare a dedurre la provenienza, potrebbe essere una modificazione di una derivazione dal nome medioevale Figlio o da un precedente Filius.
FILIBERTI
FILIBERTO
Filiberti è molto raro, sembra specifico del basso parmense al confine con il genovese, Filiberto, rarissimo, sembra del palermitano, derivano dal nome germanico Filibert.
FILIDEI Filidei è tipico del pisano di Pisa e Pontedera in particolare, dovrebbe essere un cognome attribuito da una comunità ecclesiastica a dei trovatelli e deriverebbe da  filii Dei (dei figli di Dio).
FILIDORO Filidoro, assolutamente molto molto raro, è di Venosa e Rionero in Vulture nell'area potentina, con presenze anche in Calabria, dovrebbe derivare dal nome rinascimentale italiano Filidoro, probabilmente attribuito ad un capostipite dai capelli molto biondi, o che era tanto desiderato da essere considerato un figlio d'oro, fili(us).
FILIGHEDDU Filigheddu sembra essere tipico di Olbia, Sant`Antonio Di Gallura e Palau nell'olbiese, potrebbe derivare da un soprannome generato da un ipocoristico del vocabolo sardo filuga (tipo di imbarcazione), ma secondo altri deriverebbe invece da una modificazione dialettale del nome Filangeri.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FILIGHEDDU: filike, filixi, fixili, fixibi, 'ilike: è la felce, dal latino filex. Molti cognomi sardi derivano da nomi di fiori, piante, arbusti, etc. Filighèddu nella variante linguistica del Logudoro e della Gallura. In botanica è l'adiantum capillus veneris = capelvenere, adianto. Qui in Campidano il Capelvenere lo chiamiamo Fixibèddu (è la variante meridionale di filigheddu). È un cognome raro, diffuso in Gallura. Nel territorio nazionale è presente in 33 Comuni, di cui 19 in Sardegna: Arzachena 132, Olbia 31, Sassari 27, Palau 25, Santa Teresa 19, La Maddalena 12, Tempio 12, San Teodoro 9, etc.
FILINDEU Filindeu è specifico del nuorese, di Orgosolo e di Galtelli, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal nome di un tipo speciale di pasta, per la quale si utilizzano sottili fili di pasta di semola di grano duro fatti essiccare, che viene utilizzata in Barbagia per fare una minestra fatta con brodo di pecora e formaggio fresco.
FILIPAZZI
FILIPELLI
FILIPPAZZI
FILIPPELLI
FILIPPETTI
FILIPPI
FILIPPINI
FILIPPO
FILIPPONE
FILIPPONI
FILIPPOZZI
Filipazzi è specifico dell'area coperta dalle provincie di Milano, Lodi e Piacenza, Filipelli, molto molto raro, è tipico del genovese e dello spezzino, di Varese Ligure (SP) in particolare, Filippazzi dovrebbe essere del piacentino, Filippelli ha vari ceppi sparsi, nel bolognese, pratese, pistoiese e fiorentino, nello spezzino, piacentino e massese, nel romano, nel napoletano, beneventano e casertano e nel cosenrino e crotonese, Filippetti ha un ceppo nel bolognese, ma il nucleo è nell'area che comprende le Marche, l'Umbria, il viterbese ed il romano, Filippi è diffuso in tutt'Italia, con prevalenza al centro nord, Filippini è tipico del centro nord, Filippo ha un ceppo nel Salento, uno nel potentino, uno nel cosentino ed uno nell'udinese, Filippone è decisamente panitaliano, con la massima concentrazione al sud, in particolare in Sicilia, Filipponi è invece tipico della fascia centrale che comprende le Marche, il teramano, l'Umbria ed il Lazio, con un ceppo anche nel fiorentino ed uno nel cremonese, Filippozzi è specifico del veronese, derivano tutti, direttamente o tramite variazioni ipocoristiche, accrescitive o peggiorative, anche dialettali, con senso patronimico, dal cognomen latino di origine greca Philippus, ricordiamo con questo nome il Re macedone padre di Alessandro Magno.
FILIPIC
FILIPIG
FILIPPIG
Filipic è quasi unico, Filipig, assolutamente rarissimo, sembrerebbe della zona di Cividale del Friuli, Filippig, sempre friulano, è più tipico della zona di Povoletto e Taipana, sempre nell'udinese, dovrebbero derivare da patronimici sloveni del nome slavo Filip (Filippo), determinati dalle terminazioni -ic o -ig che stanno per figlio di.
FILIPPUTTI
FILIPUTTI
Filiputti, molto raro, ha un ceppo in Friuli a San Giorghio di Nogaro, Porpetto e Torviscosa ed un ceppo a Trieste e Muggia nel trietino, Filipputti, assolutamente rarissimo, dovrebbe essere friulano, entrambi questi cognomi dovrebbero derivare da una forma patronimica dialettale tipicamente friulana e giuliana, dove il suffisso -utti sta per il figlio di, riperito a capostipiti, il cui padre si fosse chiamato con il nome Filippo.
FILISETTI Filisetti è caratteristico del bergamasco, di Ardesio, Sovere, Clusaone, Bossico, Nembro e Fino del Monte, circa l'origine etimologica si possono formulare più ipotesi: potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale filesel (il filaccio di lana ottenuto dalla prima lavorazione dei fiocchi), in questo caso si potrebbe supporre che il soprannome stesse ad indicare la professione del capostipite, filatura che, ad esempio, era molto diffusa presso le famiglie contadine della zona di Ardesio, oppure potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale filis (felce), le foglie di felce anticamente venivano utilizzate, nelle località montane della bergamasca, per preparare la lettiera delle vacche, e si potrebbe allora ipotizzare che il capostipite fosse un lavorante addetto al bestiame o che allevasse mucche, un'ulrima ipotesi propone una derivazione da una forma ipocoristica dialettale derivata dal nome Felice.
FILIZIU Filiziu, molto raro, è tipicamente sardo del sassarese, di Erula e Perfugas in particolare, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale sardo arcaico con il significato di pigro, probabilmente attribuendo al capostipite questa caratteristica comportamentale.
FILOCAMO
FILOGAMO
FILOCOMO
Filocamo è tipico della zona dello stretto, Messina e reggio Calabria, Filocomo, molto molto raro sembrerebbe tipico di Schiavonea (CS), Filogamo è napoletano, dovrebbero derivare dal cognomen latino Philocomus, leggiamo nel De Grammaticis di Svetonio: "...Vargunteius annales Ennii, quos certis diebus in magna frequentia pronuntiabat; ut Laelius Archelaus Vettiasque Philocomus Lucilii satyras familiaris sui, quas legisse se apud Archelaum Pompeius Lenaeus, apud Philocomum Valerius Cato praedicant...", troviamo tracce di una famiglia Filocamo a Reggio fin dal 1500.
FILOMARINO Filomarino, tipico del meridione con presenze sia nel napoletano che nel tarentino, si dovrebbe trattare di una forma ipocoristica del nome di origine greca Philomarus, è una nobile ed antica origine, questo casato annovera un Cardinale citato in una lapide del Duomo di Napoli: "Ascanius Philamarinus S. R. E. Cardinalis. Archiepiscopus Neapolitanus; Pontificale Templum à Carolo I. & II. Andegauensibus Regibus constructum, Sollemni Ritu Consecrauit. Die XXIV. Aprelis Anno M. DC. XLIV.".
FILOMENA
FILOMENI
FULIMENI
Filomena ha un ceppo nell'avellinese, uno nel cosentino, ma il nucleo è a Martina Franca nel tarentino con presenze significative anche nel brindisino, Filomeni, molto raro è del Piceno come Fulimeni che sembra specifico di Porto Sant'Elpidio derivano tutti dal nome di origine greca Filomena o Filomeno che significa amante del canto.
FILOSI
FILOSINI
FILOSO
Filosi, molto raro, ha un ceppo nel basso trentino con uno, probabilmente secondario, nel bresciano, ed uno nel Lazio, Filosini, ancora più raro è romano, Filoso, molto raro, è tipico padovano, potrebbero derivare dall'aferesi di nomi medioevali come Teofilo o Panfilo.
FILZ
FILZI
Filz, estremamente raro, sembra tipico di Folgaria (TN), Filzi è rarissimo, solo a titolo di lontana ipotesi si potrebbe considerare una derivazione dal nome germanico Fitzil.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Potrebbe essere un'italianizzazione del cognome tedesco Filz. In effetti entrami i cognomi, Filz e Filzi  sono presenti in Italia, seppure rarissimi. Il cognome tedesco deriva dalla parola filz (feltro), che dovrebbe riferirsi a una professione:che ha a che fare col feltro, come ad esempio un venditore di cappelli.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
FILZ, FILZI - Sono almeno tre le interpretazioni proposte per questo cognome cimbro, originario di Folgaria. Innanzi tutto, può derivare da Filizo o Filzo, forme diminutive del nome di persona Filiberto. Il nome, di origine germanica, è composto da 'filu'= "molto" (nel tedesco moderno 'viel') e 'bertha' = "splendente, illustre", con il significato complessivo di "molto illustre, famoso". Un Maso Filzi si trova a Serrada, frazione di Folgaria; il Lorenzi ritiene che il nome del maso sia derivato da un nome di persona (Filizo) "all'usanza dei masi cimbrici". Ma il cognome può derivare anche dal germanico 'vilz', che ha due possibili significati. Può indicare un "prato paludoso", un "pantano" (con questo senso ricorre più volte nella toponomastica trentina e tirolese), oppure è il termine che indica il "feltro" ('Filz' nel tedesco moderno). Questa, che vede il cognome collegato con la lavorazione della lana, è l'ipotesi più probabile, almeno per i cognomi di Folgaria. Nella Val dei Mocheni il soprannome Filzer (che dà anche nome a un maso di Fierozzo) significa "lanaiolo"; il tirolese 'filzer' significa "pettinatore di lana". In ladino fassano 'filz' è il "feltro, pressato di peli e di lana per la suolatura delle pantofole". E in cimbro 'vilzar' è il "pettine a denti larghi". Variante: FILZI (Folgaria e Roveretano).
FIMELLI
FIN
FINA
FINACCI
FINAZZI
FINAZZO
FINELLA
FINELLI
FINELLO
FINETTI
FINI
FINIS
Cognome rarissimo che dovrebbe essere originario del milanese, Fimelli, potrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione di Finelli, che è invece  originario del bolognese, ma ha anche un ceppo importante nella zona che comprende la Campania, il foggiano e la provincia di Potenza ed un probabile ceppo a cavallo tra il milanese ed il comasco, Fin è tipicamente veneto, di Cornedo Vicentino, Valdagno, Vicenza, Brogliano e Malo nel vicentino, di Meolo nel veneziano e di Pressana nel veronese, Fina è diffuso a macchia di leopardo in tutt'Italia, ha ceppi in Sicilia, Puglia, Campania, Lazio, Abruzzo, nel vicentino e nel Piemonte occidentale, Finacci è unico, Finazzi è molto diffuso in Lombardia, particolarmente nel bergamasco, a Chiuduno, Grumello del Monte, Bergamo, Calcinate, Romano di Lombardia, Trescore Balneario, Ghisalba, Seriate, Palosco, Bolgare e Telgate,  e nel bresciano, Finazzo è siciliano, del trapanese e soprattutto del palermitano, di Cinisi, Carini, Palermo, Partinico e Terrasini, Finella, assolutamente rarissimo, sembrerebbe campano, Finello è specifico del torinese, con un possibile ceppo forse secondario nel vicentino, Finetti è ben diffuso in tutta l'Italia settentrionale, in Emilia e Romagna in particolare, Fini è assolutamente emiliano, Finis, molto raro, sembrerebbe calabrese, di Caulonia nel reggino dove è ancor oggi più diffuso. Fini e Finelli derivano in alcuni casi da toponimi con Fino, come, a solo titolo di esempio, Fino Mornasco nel comasco, in altri casi dal nome medioevale Finus, Fina o dal suo ipocoristico Finellus, in altri ancora possono derivare dall'aferesi di nomi come Serafino, Rufino, Adolfino, Pandulfinus o altri nomi longobardi, di quest'uso abbiamo un esempio a Verona nel 1262: "...ubi mox civium munificentia, magnifica extruitur Ecclesia, ac monasterium ad Athesim peramplum, in quo opere non parum desudavit P. Finus de Buris, et Theobaldus Veronensis, tunc Sacerdos iuvenis, cujus tanta erat in dicendo facundia...".  In un atto del 1168 conservato nell'archivio della Plebe di Bollate (MI) compare già la cognominizzazione Finelli: "...Algisi Finelli, Petri de Garbaniate et Machi et Parazoli de Paderno et Iohannis Sigibaldi et Mainfredi testium. ...".
integrazioni fornite da Fabio Paolucci da I cognomi di Colle Sannita, di F. Paolucci.
Il ceppo campano dei Finelli di Colle Sannita discende dal più antico ceppo dei Finella, derivato dal nome medievale Finella, diminutivo di Serafina (Serafinella). A Colle Sannita i Finella sono attestati fin dalle prime documentazioni cinquecentesche dell'archivio parrocchiale di San Giorgio Martire; verso i primi decenni dell'Ottocento alcuni rami, per errata trascrizione anagrafica, modificarono il proprio cognome originando la forma cognominale pluralizzata Finelli. Ancora oggi nel medesimo borgo sannita risiedono famiglie Finelli e Finella.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
Fini, non si tratta di un cognome sardo, deriva da fine, sottile, delicato, ma anche acuto o di qualità. Dal latino finis, che però significa limite, termine. In italiano fine significa inoltre esito, riuscita, scopo. In sardo fini significa sottile, delicato: finigosu vuol dire sottile; infinigai significa rendere sottile. Fine preceduto dall'articolo femminile sta a significare la morte, la fine di tutto, il termine ultimo: the end. Onnya cosa tenit fini = tutte la cose hanno un termine, recita un detto sardo. Come già detto, Fini non è un cognome sardo, ma d'importazione ed è presente in soli 9 Comuni dei 377 della Sardegna. Nel territorio nazionale è presente in 432 Comuni, per lo più del centro nord. Pensiamo che sia originario dell'Emilia Romagna, considerato il numero delle presenze in quella regione.
FINAMORE Finamore è molto diffuso in tutta l'area che comprende il romano, l'aquilano, il pescarese, il teatino, l'iserniese, il campobassano, il foggiano, il barese, l'avellinese, il napoletano, il salernitano, il materano, il tarentino ed il leccese, dovrebbe derivare dal nome composto dal nome  imedioevale Finus, Fina o dall'aferesi di nomi come Serafino, Rufino, Adolfino, Pandulfinus, a cui sia stato aggiunto dai genitori il suffisso Amore, dell'uso di questo nome abbiamo un esempio in un testamento del 1604 a Taranto dove si può leggere: "...Item dice haver avuto esso testatore e ricevuto da certi detentorj de bonj di essa Franzonia della terra di Palommanno parecchi docatj del che se ne ricorda ma n'appare polise fatta per mano di esso testatore e per mano di notaro Angelo di Mascio di Finamore de Palummano alle quali s'habbia relazione e quelle da mò esso testatore ratifica et accetta...", tracce di questa cognominizzazione le troviamo presso l'Archivio di Stato di Avellino in una registrazione del 1764 a Frigento (AV), dove viene citato un tale Notar Michele Finamore.
FINCATI
FINCATO
Entrambi sicuramente veneti, Fincati è specifico dell'area padovano, vicentina, Fincato, molto diffuso nel padovano e vicentino in particolare, dovrebbe essere originario del padovano, una possibile origine è il nome celtico Finched.
integrazioni fornite da M. F.
Fincato e Fincati, tipici del vicentino, derivano dal tedesco fink (fringuello), in alcune zone del Veneto il fringuello viene detto finco.
FINCO Finco, decisamente veneto, è particolarmente diffuso tra vicentino e padovano, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale veneto finco (fringuello), che però ebbe in passato anche il significato di scaltro e accorto.
FINDANNA
FINDANNO
Entrambi assolutamente rarissimi, derivano dal nome arcaico Findanno che veniva molto raramente attribuito ai figli nati a Capodanno.
FINESCHI Cognome tipico del senese, dovrebbe derivare dal nome medioevale Fino, tracce di questa famiglia le troviamo nel 1700 a Radda in Chianti (SI) dove i Fineschi sono una famiglia facoltosa, una delle quattro con una propria cappella nella chiesa di san Niccolò e con il diritto di sepoltura privata nella stessa.
FINIZI
FINIZIA
FINIZIO
Finizi, quasi unico, è dell'Italia centrale, Finizia, molto molto raro, è dell'area molisana e campana, Finizio ha un ceppo a Roma, uno ad Ortona nel teatino, uno a Carpino e Lucera nel foggiano, uno molto consistente a Napoli, con ottime presenze anche a Giugliano in Campania, Pozzuoli, Casoria, Castellammare di Stabia, Casalnuovo di Napoli e Melito di Napoli nel napoletano ed a Salerno, ed uno a Potenza e Venosa nel potentino, dovrebbero derivare dal nome latino Finitius, Finitia, del cui uso abbiamo un esempio a Magonza in Germania, dove, su di un'antica lapide romana si può leggere: "I(ovi) O(ptimo) M(aximo) / et Iun(oni) Reg(inae) / Finitius Fi / delis mil(es) / n(umeri) Cadda/rensium / in suo / pos(u)it / Fusco et / Dextr(o) co(n)s(ulibus)".
FINOCCHI
FINOCCHIETTI
FINOCCHIO
Finocchi è tipico della fascia centrale, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, Finocchietti ha un piccolo ceppo a Genova e nel genovese, nel livornese ed a Roma, Finocchio è tipico invece di Abruzzo, Molise, Lazio ed in Sicilia, di palermitano e messinese soprattutto, dovrebbero derivare, dirattamente o attraverso una forma ipocoristica, dal nome medioevale Finochio (da intendersi come occhio fino, dalla vista acuta), di cui abbiamo un esempio d'uso in un registro contabile medioevale nel pistoiese: "..Finochio colo nipote medietate decima. Castagniolo similit(er) decima. Lo filio Carandini similit(er)...".
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Finocchi è più tipicamente centro settentrionale, con ceppi maggiori nel romano, nel viterbese, nell'aretino, nel pistoiese, nel perugino, nel maceratese, nel pesarese e nel pescarese, Finocchio, presente da nord a sud del paese, ha un nucleo principale fra il pescarese e il chietino e ceppi non secondari nel messinese, nel palermitano, nel romano e nel frusinate, entrambi questi cognomi derivano dal nome medievale Finocchio, in cui il riferimento all'omonima pianta va inteso più probabilmente in senso apotropaico (allo scopo, cioè, di tener lontano gli influssi maligni): va ricordato, infatti, che la simbologia medievale attribuiva al finocchio la facoltà di allontanare le forze negative (come, ad esempio, il malocchio) e, in questo senso, fra l'altro, il finocchio veniva utilizzato anche come amuleto per la protezione dei bambini e delle case. Al di là di questo particolare significato, inoltre, va detto che il finocchio, nel tempo, ha assunto diversi valori simbolici, che potrebbero aver contribuito alla formazione di questo nome: gli antichi romani, ad esempio, vedevano in questa pianta un simbolo di forza e gli stessi gladiatori usavano sia nutrirsene (per accrescere la loro forza fisica) sia cingersene il capo; sempre nell'antichità classica, inoltre, il finocchio era considerato un simbolo di fertilità (in questo senso, infatti, era l'emblema dei culti dionisiaci nell'antica Grecia); nella simbologia cristiana, infine, il finocchio (assieme al rosmarino) richiama alla mente gli oli aromatici usati dalle donne per ungere il corpo di Cristo, dopo che Egli venne deposto dalla croce. A titolo informativo, tracce di questo nome si trovano a Lucca nei primi del '300, con un certo Ser Finocchio Martini, di professione notaio. Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti, anche se in alcuni casi non è esclusa una derivazione da soprannomi o da nomi di mestiere (come quello del finocchiaro o coltivatore di finocchi).
FINOCCHIARO Originario della Sicilia orientale, dovrebbe derivare da un soprannome legato o alla vicinanza con campi di finocchi o al mestiere di coltivatore o venditore di finocchi.
FINOS Finos, molto raro, è tipicamente friulano, di Camino al Tagliamento nell'udinese e, del pordenonese, di San Vito al Tagliamento e Zoppola, dovrebbe derivare da una forma aferetica friulana di un nome come Serafino, o di ipocoristici di nomi di origine longobarda come Adolfo o con la stessa terminazione.
FINOTELLI
FINOTELLO
FINOTTELLI
FINOTTELLO
FINOTTI
FINOTTO
Finotelli è tipico dell'area che comprende il rovigoto, il ferrarese, il forlivese ed il ravennate, Finottelli, praticamente unico, del ferrarese, dovrebbe essere una forma alterata del precedente, Finotello ha due ceppi, uno tra Piemonte occidentale e Lombardia orientale ed uno nell'area veneta che comprende il rovigoto, il veneziano, il padovano ed il trevisano, Finottello è unico del pavese e dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, Finotti sembra avere due grossi nuclei, nell'area che comprende la fascia che va dal torinese al milanese e nella zona che comprende rovigoto e ferrarese, Finotto ha un ceppo tra padovano, trevisano e provincia di Venezia, dovrebbero tutti derivare da forme ipocoristiche, anche doppie, del nome medioevale Fino, ma è pure possibile che siano originati da ipocoristici dell'aferesi di nomi come Ruffino, Delfino, o altri simili; esempio di questo nome si trova in un atto del 1164 conservato presso l'archivio vescovile di Pavia, dove si legge: "...ibi prope filius Buauzia pertice III et tab III, coheret Martinus Biffa et filius Arpini et Finus filius Arpini ibi prope unam peciam, coheret via et rivulus et sunt X pertice; ibi prope Iohannis de Valle, Falcio, Obertus Ferrarius unam peciam,...".  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel ternano a Narni verso la fine del 1500 con il magistrato governatore Lelius Finus.
FINOZZI
FINOZZO
Tipici della zona di Thiene e Marano Vicentino (VI), Finozzo è quasi unico, dovrebbero derivare dall'aferesi di nomi come Serafino, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel 1500 a Castelvecchio di Valdagno (VI) con don Matteo de' Finozzi rector ecclesiae S. Thomei de Castroveteri.
FINZI Finzi è un cognome ebraico con vari ceppi nel centronord, a Milano, Torino, Trieste, Bologna, Foligno nel perugino e Roma, potrebbe derivare da un'italianizzazione del nome ebraico Phinehas, a Padova troviamo una famiglia di banchieri con questo cognome fin dal 1400.
FIOCCHI
FIOCCO
Fiocchi sembrerebbe avere tre ceppi, uno nell'area milanese e pavese, uno nel bolognese ed uno nella zona dell'Umbria ai confini col rietino e nel rietino stesso, Fiocco ha vari ceppi, nel bresciano, veronese, padovano e rovigoto, nel Lazio, nel romano in particolare, nel teatino, campobassano, foggiano, nel casertano, napoletano e salernitano ed uno nel messinese e catanese, la derivazione potrebbe essere da alterazioni del cognomen latino Flaccus.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fiocchi ha alla base gli antichi soprannomi formati da 'fiocco', attraverso nomi di mestiere (chi raccoglie e vende fiocchi di lana o seta, o che produceva una pasta di media pezzatura a forma di fiocco), o anche usi figurati, scherzosi e allusivi (chi portava un cravattino o fiocco annodato alla camicia, chi aveva una barca con il fiocco, cioè una vela triangolare collocata a prora, ecc.)
FIONI Molto raro, potrebbe essere lombardo.
FIOR
FIORE
FIORETTI
FIORI
FIORIO
FIORONI
Fior è tipico dell'area veneto, friulana, con buone presenze nel vicentino e veneziano, ma soprattutto nel padovano, trevisano, pordenonese ed udinese, Fiore è decisamente panitaliano, Fioretti è diffuso in tutt'Italia, con nuclei importanti in Campania, Puglie, Marche, Umbria, Lazio e Toscana, Fiori in tutto il centro nord e la Sardegna, Fioroni è ben presente in Lombardia, soprattutto quella settentrionale, nel reggiano, e nell'area che comprende l'aretino, il perugino, il reatino ed il romano, Fiorio ha un ceppo tra veronese e vicentino, con presenze anche nel basso trentino, ha un ceppo secondario nel latinense, ma sempre di origini venete ed ha un ceppo nel torinese. Tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici o accrescitivi, o dal cognomen latino Florens o dal nomen Florius o dal medioevale Fiore o anche dai molti toponimi o nomi di contrada contenenti la radice fiore come San Giovanni in Fiore, Santa Maria del Fiore o simili,  dell'uso di questo nome abbiamo un esempio a Cividale nel 1409: "...Florius foroiuliensis de liberis de ciuidato austrie aquilegensis diocesis, quondam domini benedicti progenitus..:", così tradotto in volgare: "...De mille quatrocento e noue a di . X . de lo mese de febraro fo principiada de mi Fior furlano de i liberi de Ciuidal..:".
FIORA Fiora è specifico di Lombardia e Piemonte, deriva normalmente dal nome medioevale italiano Fiora, ma è pure possibile una derivazione da toponimi contenenti la radice Fiora, come ad esempio Santa Fiora (AR), (GR), o La Fiora (GR), (LT), o anche la radice Fiorano come ce ne sono moltissimi un pò in tutt'Italia, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel 1500 nel Varesotto con il sarto Beltramo da Fiora di Maccagno Inferiore.
FIORAMONTE
FIORIMONTE
FIORMONTE
Fioramonte, quasi unico, sembrerebbe del reggino, Fiorimonte, praticamente unico sembra essere dovuto ad un'errata trascrizione di Fiormonte, che , leggermente meno raro del primo, sembra essere laziale, di Roma e Collepardo nel frusinate, dovrebbero derivare dal nome francese Florimond, nome presente in molte commedie del 1700, fatto che ne ha favorito l'uso e la successiva diffusione, soprattutto presso le classi elevate.
FIORANI Occupa una striscia lungo la via Emilia, da Milano e poi fino alle Marche, difficile in questa zona individuare il ceppo primitivo, il cognome può derivare da soprannomi legati a nomi di toponimi quali: Fiorano Canavese (TO), Fiorano al Serio (BG) e Fiorano Modenese (MO), ma può anche discendere dal cognomen latino Florianus.
FIORAVANTE
FIORAVANTI
FIORAVANZI
FIORAVANZO
Fioravante, molto raro è tipico del centro sud continentale, Fioravanti è diffuso in tutto il centro nord, Fioravanzi rarissimo è milanese, Fioravanzo, molto molto raro, è tipico del vicentino, derivano dal nome medioevale Fioravante, di cui si ha esempio in un testamento del 1533 a Solofra (AV) dove si legge: "...per lassito confirmato per condam messere Fioravante de Maffeis mio patre...", tracce di questa cognominizzazione si trovano a Bologna verso la fine nel 1400 con l'architetto Fioravante Fioravanti costruttore tra l'altro del palazzo comunale di quella città.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fioravanti deriva da Florabant, nome di un saraceno nell'antica epopea francese.
FIORDALISI
FIORDALISO
FIORDELISI
Fiordalisi, molto raro, sembrerebbe tipico del cosentino, di Montegiordano (CS) in particolare, Fiordaliso, anch'esso molto raro, è distribuito a macchia di leopardo nell'Italia meridionale, Fiordelisi ha un ceppo a Napoli, con discrete altre presenze in Campania, ed un ceppo a Stornarella nel foggiano, derivano dal nome medioevale Fiordaliso.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fiordalisi deriva dalla voce 'fiordaliso', dal francese 'fleur de lis' = fiore di giglio, insegna dei reali di Francia. Esiste anche un toponimo Fiordelisi in provincia di Foggia.
FIORDIGIGLI
FIORDIGIGLIO
Fiordigigli è tipico de L'Aquila, Fiordigiglio è assolutamente rarissimo ed è presente nell'aquilano, tra Napoli e Salerno e nel Salento.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
Fiordigiglio è un cognome abruzzese, diffuso prevalentemente a L'Aquila, variante del più diffuso Fiordigigli, derivano dalla cognominizzazione del nome medievale Fiordigiglio, assegnato ai neonati in senso augurale.
FIORDILINO Fiordilino, abbastanza raro, tipicamente siciliano, ha un ceppo tra trapanese e palermitano, a Castellammare ed Alcamo nel trapanese ed a San Cipirello e Casteldaccia nel palermitano, dovrebbe derivare dal nome medioevale Fiordilino, attribuito al proprio figlio come augurio di bellezza.
FIOREBIANCO Fiorebianco, quasi unico, è del palermitano, dovrebbe derivare dal nome medioevale Fiorebianco, una diversa forma del nome Biancofiore (vedi BIANCOFIORE).
FIORELLA
FIORELLI
FIORELLO
FIORILLI
FIORILLO
Fiorella ha un ceppo a Ripi nel frusinate ed a Roma, un grosso ceppo in Puglia a Barletta nel barese, con presenze anche a Trani, sempre nel barese, ed a Biccari, Cerignola e Foggia nel foggiano,  ed uno in Sicilia a Palermo, Fiorelli è tipico della fascia che comprende Marche, Umbria e Lazio, ma presenta anche un ceppo non secondario a Val Masino (SO), Fiorello è specifico della Sicilia, Fiorilli, ha un ceppo nel romano ed uno nell'area che comprende il campobassano, il foggiano ed il beneventano, Fiorillo è molto diffuso in tutta la fascia che comprende il Lazio, la Campania soprattutto e la Calabria, derivano tutti, direttamente o attraverso modificazioni dialettali, dal nome medioevale Fiorello, Fiorella, forme ipocoristiche maschili e femminili del nome Fiore, tracce di questa cognominizzazione le troviamo in Veneto nel 1600 con l'erudito frate Iacobus Fiorelli, sempre nel 1600 a Torre del Greco, dove i Fiorillo occupano posizioni rilevanti al servizio del regno, e nel 1700 a Rutigliano nel barese troviamo I Fiorilli come benefattori del locale patronato laico.
integrazioni forniti da Ivano Fiorelli
il cognome Fiorelli è presente dalla prima metà del 1600  nel Comune di Valmasino ( So), portato da un fiorentino trasferitosi in quell'occasione (dati arch. parrocchiale).
FIORELLINETTO Fiorellinetto, sembra essere unico, doppio ipocoristico del nome Fiore (vedi FIORELLA), dovrebbe trattarsi di un cognome attribuito ad un trovatello.
FIORENTINA
FIORENTINI
FIORENTINO
Fiorentina è molto raro,ma potrebbe essere di origine pugliese, Fiorentini è diffuso intutto il centro nord, Fiorentino in tutto il centro sud, questi cognomi derivano per lo più dai nomi bizantini Florentinus e Florentius  quelli di origine centro meridionale e dal toponimo Firenze, Fiorentino (RSM), Fiorenzuola d'Arda (PC) o  Fiorenzuola di Focara (PS), gli altri.
FIORENZA
FIORENZI
FIORENZO
FLORENZA
FLORENZI
FLORENZO
Fiorenza è molto diffuso in Sicilia, nel reggino, nel Salento, in Campania e nel romano e basso Lazio, Fiorenzi, molto raro, ha un ceppo nel romano ed uno nell'aquilano, Fiorenzo, è meridionale, Florenza, quasi unico, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione del precedente, Florenzi, assolutamente rarissimo, ha un ceppo nel romano e nel reatino, Florenzo è quasi unico, tutti questi cognomi dovrebbero derivare dal cognomen latino Florentius, Florentia di cui abbiamo un esempio nel Res Gestae a Fine Corneli Taciti di Ammiano Marcellino: "...nam et horrea veloci opere surrexerunt alimentorumque in isdem satias condita, et civitates occupatae sunt septem: Castra Herculis, Quadriburgium, Tricensimae, Novesium, Bonna, Antennacum et Bingio, ubi laeto quodam eventu etiam Florentius praefectus apparuit subito partem militum ducens et commeatuum perferens copiam sufficientem usibus longis. ..".
FIORENZANI
FIORENZANO
FLORENZANI
FLORENZANO
Fiorenzani ha un ceppo tra livornese e grossetano ed uno nel senese, Fiorenzano, molto raro, ha un ceppo a Napoli ed uno a Maratea, Florenzani, molto raro è romano, Florenzano ha un ceppo a Rivello nel potentino ed uno nel napoletano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Florentianus derivato a sua volta dal nomen latino Florens (Florentis) di cui abbiamo un esempio con Quintus Septimius Florens Tertullianus nato a Cartagine nel 160 d.C., ricordiamo san Florenziano martire del 400.
FIORESE
FIORESI
Fiorese è tipico del vicentino, Fioresi è più propriamente emiliano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Florensis derivato dal cognomen latino Florens, ma è pure possibile che derivino da toponimi come Belfiore d'Adige (VR) o Montefiorino (MO).
FIORIBELLO Fioribello, assolutamente rarissimo, è panitaliano, dovrebbe derivare dal nome medioevale Fioribello, attribuito ad un figlio considerato bello come un fiore.
FIORIN
FIORINELLI
FIORINELLO
FIORINI
FIORINO
Fiorin è tipicamente veneto, del padovano in particolare, Fiorinelli è molto raro ed è specifico del casertano, Fiorinello, assolutamente rarissimo, quasi unico dovrebbe essere un ramo arcaico del precedente, Fiorini è molto diffuso in tutto il centronord, mentre Fiorino è specifico del centrosud, derivano direttamente, tramite forme tronche dialettali, o tramite ipocoristici dal cognomen latino Fiorinus portato ad esempio da un generale di Giulio Cesare, l'uso di questo nome è riscontrabile ad esempio anche a Siena nel 1400, dove troviamo Iacopo Fiorino de Boninsegni letterato e poeta e a Brescia nel 1500 con il mastro liutaio Fiorino Inverardi, è pure possibile una derivazione da soprannomi originati dal vocabolo fiorino, moneta medioevale spesso aurea o argentea, in uso ad esempio nella Toscana medicea, forse ad indicare una condizione particolarmente agiata.
FIORITI
FIORITO
Fioriti ha un ceppo nel perugino, uno nel romano ed uno tra teatino e pescarese, Fiorito sembra avere più ceppi, nel napoletano, in Abruzzo e Molise, nel Salento, nel cosentino ed in Sicilia, il casato dei Fiorito dovrebbe derivare dalla presenza di alcuni fiori nel suo stemma, tracce di questa cognominizzazione si trova nell'agrigentino nel 1600, quando una nobildonna Antonia Celidonie Fiorito si congiunge in matrimonio con Baldassare Naselli, principe di Aragona (AG) e del suo territorio.
su suggerimento di Stefano Ferrazzi
dovrebbero derivare dal nome medievale Fiorito, abbiamo un esempio in un atto del 1377 a Capodistria dove ad un tale Fiorito del fu Manfredino de Casto il 28/8/1377 la Serenissima Repubblica di Venezia accorda di succedere al defunto padre nell'ufficio di uno dei 4 giustizieri di Capodistria.
FIOROT Fiorot è tipico del trevisano, di Vittorio Veneto, Colle Umberto e Fregona, dovrebbe derivare da una forma dialettale ipocoristica del nome Flor o Fiore.
FIORUCCI Tipico del perugino e del Lazio centrosettentrionale, deriva da un vezzeggiativo del nome medioevale Fiore, nelle seconda metà del 1500 troviamo a Pietralunga (PG) Giovan Giacomo Fiorucci, detto il Magnifico e suo fratello Don Orazio è Arciprete di Pietralunga.
integrazioni fornite da Fiorucci
Il cognome Fiorucci ha origine a Campo Colici, vicino al Comune di Pietralunga (a nord-est della provincia di Perugia). La radice del cognome significa fiore ed ha origine da uno stemma di famiglia che ornava un camino e in cui era rappresentata una mano femminile che stringeva il gambo di tre fiori, ovvero il simbolo dell'amore materno per i suoi tre figli (Calorio, Pinello, Simone).
FIRENZE Ha vari ceppi in Sicilia, nella penisola salentina ed a Genova, diverse sono le probabili origini che vanno dagli esuli in Liguria da Firenze a seguito della repressione della congiura dei Pazzi a ceppi di ebrei sefarditi divenuti fiorentini a semplici derivazioni dal toponimo omonimo.
FIRINAIU
FIRINU
Firinaiu, assolutamente rarissimo, è specifico della Gallura, di Olbia in particolare, Firinu è tipico anch'esso della Sardegna, della zona di Oristano e di Narbolia (OR) in particolare, dovrebbero derivare da soprannomi originati da modificazioni del vocabolo latino ferinus (bestiale, selvaggio). (vedi anche FERINU)
FIRMA
FIRMI
FIRMO
Firma è quasi unico, Firmi, assolutamente rarissimo, sembrerebbe avere due aree di distribuzione, il sud della Lombardia ed il Lazio, Firmo è specifico del bresciano di Brescia, Gussago e Cellatica, dovrebbero derivare dal nome medioevale italiano Firmo, una variante più antica di Fermo, di cui abbiamo un esempio in un atto redatto in Trento nel 1517: "Anno 1517, indictione quinta, die sabati 4 aprilis in civitate Tridenti, in contrata Portellae, in domo habitationis infrascripti domini emptoris. Praesentibus Firmo quondam Dominici Batayae Vallis Boni habitatore in civitate Tridenti, Bernardino fornaserio quondam Iohannis Negreli de Cadeno, hiis duobus testibus...".
FIRMIANI
FIRMIANO
Firmiani è quasi scomparso, Firmiano è assolutamente rarissimo, potrebbero essere liguri, dovrebbero derivare dal nome latino Firmianus, ricordiamo con questo nome lo scrittore latino Lucius Caecilius Firmianus Lactantius.
FIRMINI
FIRMINO
Sia Firmini che Firmino sono quasi unici, dovrebbero derivare dal nome medioevale Firminus, di cui abbiamo un esempio nella Historiarum Francorum: "...Congregatos igitur Abitus archidiaconus clericis in ecclesia Arverna nulla quidem promisit, sed tamen accepto consensu ad regem petiit; voluitque ei tunc Firminus, qui in hac civitate comitatum potitus fuerat, impedire; sed ipse non abiit....".
FIRTI Rarissimo, forse di origine dalle provincie di Padova e Rovigo, potrebbe essere la trasformazione del nome ostrogoto Frithila.
FISANI
FISANO
FISANOTTI
FISSANI
Fisani, Fisano e Fissani, sono praticamente unici, Fisanotti è piemontese, sembrerebbe originario dell'area torinese, di Caluso in particolare,  potrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da alterazioni del cognomen latino Faesonius, Fesonius, o anche del cognomen Fessius.
FISCALINI Fiscalini, tipico della zona di Locarno in Canton Ticino e del suo entroterra, con piccole diramazioni nel novarese, potrebbe derivare dalla Val Fiscalina nelle Dolomiti, ma la lontananza della stessa dall'areale locarnese porterebbe ad escluderne la correlazione, molto più probabilmente deriva dal termine medioevale fiscalinus (servo del fisco, soggetto al Re, all'autorità ecclesiastica o comunque ad un  affittuario della massima autorità del posto, che conduce dei terreni pagandone un affitto al legittimo proprietario, spesso lo stesso Re), con privilegi superiori a quelli dei normali servi delle gleba: "...in pago nuncupante Fanomartinse, super fluvium qui vocatur Scaltus, mansum unum ex fisco nostro Valentianas quem Valentinus nomine fiscalinus ad deserviendum possidet, ispumque cum uxore sua et infantibus illorum.    ...".
FISCHER Fischer è molto diffuso in Alto Adige, trentino e veronese e nel milanese, tipico cognome tedesco che deriva probabilmente dal mestiere di pescatore svolto dal capostipite.
FISCHETTI
FISCHETTO
Fischetti ha un ceppo a Roma, un ceppo in Campania a Napoli, nel beneventano a Sant'Angelo dei Lombardi, a Grottaminarda ed a Benevento, a Santa Maria Capua Vetere nel casertano e nell'avellinese, a Grottaminarda, Lioni, Vallesaccarda e Monteforte Irpino, un ceppo in Puglia nel tarantino a Taranto, Martina Franca, Lizzano, Fragagnano, Statte, Massafra e San Marzano di San Giuseppe, a Manfredonia, Mattinata e Foggia nel foggiano, ed a Bari, ed un ceppo nel catanese ad Acireale e Catania, Fischetto ha un grosso ceppo salentino a Brindisi, potrebbero derivare da soprannomi originati da un'alterazione del termine medioevale francese fichet (piantatore), basato sul verbo medioevale francese ficher (piantare, di piante e culture erbicole), indicando forse così nei capostipiti dei coltivatori, ma è anche possibile una derivazione da soprannomi originati dall'italianizzazione di termini francesi come fischer (pescatore), o del termine brettone fisher, con il medesimo significato.
FISCHI
FISCHIO
FISCO
Fischi è specifico dell'area che comprende il fiorentino, l'aretino ed il perugino, con massima espressione a Nocera Umbra e ad Assisi nel perugino, Fischio è praticamente unico, Fisco ha un piccolo ceppo a Sant'Anastasia ed Afragola nel napoletano, ed uno più consistente in Sicilia a Sciacca e Caltabellotta nell'agrigentino ed a Palermo, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine latino fiscus, che ha sia il significato di paniere di vimini o cassa per la raccolta della frutta, che quello di cassa erariale o raccolta delle tasse, lasciando quindi dubbi circa la possibile derivazione da entrambi i significati, i capostipiti potrebbero sia essere stati dei produttori di panieri o casse, che dei funzionari addetti alla riscossione delle tasse.
FISICARO Cognome tipico del siracusano. (vedi FISICHELLA)
FISICHELLA Tipico di Catania e dintorni, dovrebbe derivare dall'attività di fisicus cioè di aiutante di un medicus o dall'essere moglie o figlia di un fisicus.
FISSA
FISSI
FISSO
Fissa e Fisso sembrerebbero unici, Fissi è toscano, del fiorentino, di Firenze, Scandicci e Sesto Fiorentino e di Prato, potrebbero derivare da un soprannome provenzale basato sul termine fissa o fisse che indica un particolare tipo di roccia, uno schisto di color nero, forse ad indicare una particolarità della zona di provenienza dei capostipiti.
FISSIRAGA Nobile famiglia lodigiana risalente al X° secolo che prendendo inizialmente il nome di De Fuxiraga dall'antico toponimo Fuxiraga, l'attuale Pieve Fissiraga (LO), per poi trasformarsi in Fissiraga, verso il 1150 si trasferirono a Lodi, dove dettennero le cariche di console e di ambasciatore per arrivare a Bongiovanni Fissiraga Vescovo di Lodi (1252-86), e ad Antonio Fissiraga signore di Lodi nel 1327.
FITTIPALDI
FITTIPALDO
Fittipaldi, abbastanza raro, sembra originario della zona a sud di Potenza, Fittipaldo, praticamente unico, sembra tarentino, dovrebbero derivare da una forma dialettale contratta che sta per figlio di Teobaldo, da filius Teobaldi si sarebbe quindi giunti a Fittipaldi.  La famiglia dei Baroni Fittipaldi è stata una rinomata famiglia patrizia del paese di Anzi (PZ); troviamo un ceppo anche nella zona di Lauria (PZ) e comuni limitrofi, come Trecchina (paese di origine della famiglia Fittipaldi, cui appartiene il famoso campione di F1 Emerson Fittipaldi).  Personaggio rinomato fu Fittipaldi Michele Arcangelo archeologo che partecipò ai moti carbonari napoletani del 1820.
FIUCCI Fiucci, estremamente raro, ha qualche presenza nel pescarese, a Cepagatti e Moscufo, e ad Albano Laziale nel romano, dovrebbe derivare dalla forma ipocoristica aferetica Fiuccio riferibile ad un nome come il latino Fufius o Rufius o l'italiano  Onofrio, probabilmente portato dal capostipite.
FIUMANA
FIUMANI
FIUMANO
Fiumana è tipicamente romagnolo, di Forlì, Cesena e Ravenna, Fiumani, assolutamente rarissimo sembrerebbe avere qualche presenza nell'anconetano e nel romano, Fiumano, altrettanto raro è probabilmente il frutto di errate trascrizioni del primo, che dovrebbe derivare da nomi di località come Fumane di Modigliana o Fiumana di Predappio nel forlivese.
FIUMARA Fiumara ha un ceppo secondario a Roma, uno nel salernitano ad Angri e Pagani, in Calabria nel reggino a Rosarno, Feroleto della Chiesa e Serrata, nel catanzarese a Chiaravalle Centrale e Maida, e a Rende nel cosentino, ed in Sicilia un nucleo principale a Messina, con ceppi ad Alì e Fiumedinisi nel messinese ed a Catania, dovrebbero tutti derivare da uno dei vari toponimi Fiumara, come ad esempio Fiumara (PZ), (RC), (RG), (ME) ed altri, ma è pure possibile una derivazione da soprannomi originati dalla presenza di una fiumara (fiume impetuoso, torrente) nella prossimità dell'abitazione della famiglia.
FIUME
FIUMI
Fiume ha un nucleo in Puglia, soprattutto nel barese, e ceppi nel napoletano e salernitano, in Calabria ed in Sicilia, Fiumi è tipico dell'area che comprende le province di Bologna e Forlì, possono derivare da uno dei tanti toponimi contenenti la radice Fiume, come ce ne sono tantissimi in Italia, come è pure possibile una derivazione da soprannomi legati in vario modo al fiume.
FIUMEDINISI Fiumedinisi, assolutamente rarissimo, sembrerebbe tipico di Francavilla di Sicilia nel messinese, dovrebbe derivare dal toponimo Fiumedinisi nel messinese, che a sua volta prende il nome dal torrente Fiumedinisi, che dovrebbe derivare da flumen Dionysii (fiume di Dionisio; Dionisio è il nome di due Tiranni di Sicilia, il padre (432-367 a.C.) ed il figlio, che si sono succeduti tra il quinto ed il quarto secolo a.C. al potere a Siracusa).
FIUMEFREDDO Specifico siciliano, parrebbe originario della provincia di Palermo, dovrebbe discendere dal toponimo Fiumefreddo di Sicilia (CT).
FLABOREA Flaborea è tipica di Concorda Sagittaria nel veneziano e della vicina Portogruaro, con presenze anche nel goriziano a Grado, dovrebbe derivare da un nome originatosi da un soprannome basato sul termine latino flabra (raffiche di vento), probabilmente stante ad indicare la provenienza del capostipite da un azona molto ventosa, troviamo tracce di questa cognominizzazione nel 1668 quando un tale Giuseppe Flaborea viene iscritto tra i locatari della Curia di Gruaro.
FLACCADORI Flaccadori è specifico del bergamasco di Gaverina Terme, asazza,   Ranzanico e Zandobbio, dovrebbe derivare dal mestiere di produttore di fiasche.
FLACCHI
FLACCO
Flacchi è assolutamente rarissimo, Flacco, sempre molto raro, ha un ceppo a Roma ed uno nella zona di Giuliano Teatino (CH), dovrebbero derivare dal cognomen latino Flaccus di cui abbiamo un esempio in uno dei più grandi poeti latini: "Quintus Horatius Flaccus, poeta Romanus erat, natus die VIII mensis decembris anno LXV a. Chr.n., mortuus die XXVII mensis novembris anno VIII a.Chr.n.".
FLACCOVIO Flaccovio, assolutamente rarissimo, sembrerebbe specifico di Palermo, il cognome di cui non si riesce ad individuare una storia, potrebbe essere di origini normanne e derivare da un'italianizzazione del nome normanno Flahauw, che dovrebbe essersi originato da un'alterazione del nome medioevale germanico Fladwulf, a sua volta composto dai termini flat (purezza) e wulf (lupo), con il significato di Lupo di razza pura, bisogna ricordare che il lupo presso le popolazioni nordiche rappresentava la forza, il coraggio e la famiglia, non si può escludere però che possa trattarsi di un cognome di fantasia attribuito ad un trovatello.
FLAIANI
FLAIANO
FLAJANI
Flaiani, molto molto raro, è tipico della zona tra Piceno e teramano, di Ascoli Piceno e Folignano in particolare, Flajani è quasi unico, si dovrebbe trattare di una forma arcaica del precedente, Flaiano, molto molto raro, è de L'Aquila, si dovrebbe trattare di una forma alterata del cognomen latino Flavianus, o anche derivare da proprietà terriere della Gens Flavia, a solo titolo di esempio ricordiamo che il paese di Fiano Romano anticamente si chiamava Fundus Flaianus, appunto in quanto proprietà della Gens Flavia, o dal nome di liberti sempre di quella Gens.
FLAIM Cognome specifico della zona del lago di Santa Giustina, comune di Revò (TN), di origini ungariche è arrivato in Italia con gli scambi sia culturali che militari tra ungheresi ed italiani nel XV° secolo, ricordiamo che all'epoca moltissimi studenti ungheresi frequentavano le università italiche è molti italiani supportavano con la loro esperienza i militari ungheresi in Ungheria.
FLAMIGNI
FLAMINI
FLAMINIA
FLAMINIO
Flamigni è tipicamente romagnolo, di Forlì in particolare, con ceppi anche a Ravenna e Meldola e Predappio nel cesenate, Flamini è diffuso nella fascia che comprende il bolognese, la Romagna, le Marche, L'umbria, il grossetano, il Lazio e l'aquilano, Flaminia è praticamente unico, Flaminio ha un ceppo a Napoli, uno a Lecce ed uno forse non secondario in Veneto, dovrebbero derivare dalla Gens Flaminia o dal nomen latino Flaminius, Flaminia da essa derivato.
FLAMMIA Flammia è specifico dell'Irpinia, di Frigento, Grottaminarda e Gesualdo nell'avellinese, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine latino flammeus, flammea (fiammeo, rosso fiamma) forse ad indicare il colore dei capelli del o della capostipite.
FLANDINA Rarissimo, potrebbe essere di origini napoletane, deriva dal nome medioevale Flandinus, di cui abbiamo un esempio in un testo del 1508 dove viene citato Ambrogio Flandino (1460-1531) vescovo di Mantova: "Flandinus Ambrosius, natione Italus, Patria Neapolitanus, Alumnus Provinciae Terrae Laboris, Filius Coenobii Neapolitani ... Lectorem Comitum Placentinorum de Landis...".
ipotesi fornita da Gianna Ferrari De Salvo
cognome presente a Palermo secondo il Caracausi si tratterebbe di un cognome di origine etnica significante fiamminga cioè proveniente dalle Fiandre.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Frandina, come Flandina è cognome calabrese e siciliano che secondo G. Rohlfs verrebbe dalla voce calabrese 'frandina' = 'sorta di pannolino pesante' < 'stoffa di Fiandra'.
FLAUTI
FLAUTO
Flauti è assolutamente rarissimo, probabilmente del centrosud, Flauto è quasi scomparso, dovrebbero derivare da soprannomi originati o da caratteristiche vocali del o della capostipite o da episodi che possano direttamente o indirettamente ricordare il bel suono o l'abilità nell'irretire.
FLAVI
FLAVIA
FLAVII
FLAVIO
FLAVIONI
Flavi è un cognome tipico di Serrone (FR) e Roma, Flavia e Flavii sono quasi unici, Flavio, rarissimo, parrebbe meridionale, Flavioni è tipico di Terni in Umbria, dovrebbero tutti derivare direttamente o tramite ipocoristici dalla Gens Romana Flavia, ma è pure possibile una derivazione dai nomi Flavia e Flavio da essa derivati.
FLAVIANI
FLAVIANO
Flaviani ha qualche presenza nel teramano, un ceppo a Roma ed uno molto piccolo a Cagliari, Flaviano ha vari piccolissimi ceppi a Roma, nel teatino, a Napoli e nel reggino, dovrebbero derivare dal cognomen latino Flavianus, tipico tra l'altro, dei liberti della Gens Flavia./font>
FLAVONE
FLAVONI
Flavone è praticamente unico, Flavoni è tipicamente romano, dovrebbero derivare dalla Gens Flavonia o dal nomen romano Flavonius ricordiamo Caesar Marcus Flavonius Victorinus Pius Felix Invictus Augustus.
FLEBUS Flebus è tipico dell'udinese, di Povoletto, Torreano e Faedis, dovrebbe derivare dal nome del Borgo di Flebus, una Contrada del comune di Torreano nell'udinese.
FLEMATTI Flematti è tipico di Sondrio, dovrebbe trattarsi di una forma etnica dialettale indicante una provenienza dalla Val di Fiemme (vali Flemarum), probabile luogo d'origine dei capostipiti.
FLESSATI Flessati, molto molto raro, è tipico del trentino, di Commezzadura, Trento, Dro ed Arco, dovrebbe derivare dal nome del monte Fles in alta Val Camonica.
FLOR Flor è tipicamente trentino, di Revò, Cles e Trento nel trentino e di Appiano sulla Strada del Vino ed Egna in provincia di Bolzano, potrebbe derivare dalla Gens Floria, ma più probabilmente deriva dal nome della Val Floriana o dal toponimo omonimo in provincia di Trento.
FLORA
FLORI
FLORO
Flora ha più ceppi, nelle provincie di Napoli e Salerno, di Bari e di Potenza, di Treviso e di Udine e Trieste, Flori ha ceppi in Emilia, Toscana e Lazio, Floro ha un ceppo a Bari ed uno a Falerna (CZ), derivano o dal cognomen latino Florens o dal nomen Florius di cui abbiamo un illustre esempio: "...Florius fuit ultimus Episcopus Carthaginis nouae: quia post excisam Carthaginem Sedes illa Bigastrum, id est Murciam, translata est".
FLORAM
FLORAN
Assolutamente rarissimi sia Floram che Floran sono tipici dell'udinese, Floram potrebbe derivare da una modificazione del nome slavo Floran (Fiorano) da cui deriva chiaramente il cognome Floran.
FLORE
FLORES
FLORIS
Flore è tipicamente sardo, equamente diffuso in tutta l'isola, Flores ha più ceppi, nel Salento e nella Sicilia occidentale, nella Sardegna settentrionale, nel napoletano ed in provincia di Genova, Floris è decisamente sardo. Questi cognomi derivano o dal cognomen latino Florens o dal nomen Florius o dal toponimo Florinas (SS).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FLORIS: fiore, fiorifrore/i in sardo; dal latino floris.  Il cognome è presente , pur in misura modesta, negli antichi documenti, nelle varianti Flores e Flore. Potrebbe trattarsi di un cognome di origine spagnola. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, *LPDE del 1388 è presente Flore Aramo, jurato ville de Ocieri (Ozieri); Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, *CSMB, XI°, XII° sec., figura un certo Fioru (de) Goantine, donnu,  vescovo (piscopu) di Terralba (178), teste in una lite (kertidu) per la spartizione dei servi. Citiamo poi Flores Francesco, arcivescovo dell'Archidiocesi di Oristano, dal 1406 al 1414, (Dizionario Storico Sardo,*DiStoSa). Nella storia contemporanea ricordiamo Floris Mario, politico, già presidente del Consiglio e della Giunta Regionale della Sardegna, cagliaritano. Attualmente il cognome Floris è presente in 183 su 377 Comuni della Sardegna, con maggiore diffusione nel centro sud: Cagliari 759, Quartu S. E. 379, Nuoro 277, Iglesias 230, Guspini 192, Desulo 157, Arbus 156, Carbonia 129, Sassari 110, etc.  Nel territorio nazionale è presente in tutte le regioni, con maggiore diffusione nel centro nord. È Roma ad avere il primato con 220 Floris; seguono Genova 90, Torino 82, Milano 64, Firenze 15, Bologna 8. etc. In USA è presente in 13 Stati: California con 3 nuclei familiari, Louisiana e New York con 2, gli altri con 1.
FLOREAN
FLOREANI
FLOREANO
FLORIAN
FLORIANI
FLORIANO
Tutti e tre tipicamente friulani, Florean, molto molto raro, è tipico di Aviano nel pordenonese, di Trieste e del goriziano, Floreani è specifico dell'udinese, di Udine in particolare, di Majano, San Daniele del Friuli, Treppo Grande, Tarcento e Tavagnacco, Floreano, rarissimo, è specifico dei San Daniele del Friuli nell'udinese, nell'area veneto, trentina sono invece caratteristici Florian, Floriani e Floriano, Florian ha un ceppo a Caldaro sulla Strada del Vino in provincia di Bolzano ed uno a Pozza di Fassa nel trentino, un ceppo molto importante nel trevisano a Zero Branco, Altivole, Treviso, Monastir di Treviso, Istrana, Roncade e Montebelluna e nel veneziano a San Donà di Piave, e Venezia, Floriani ha un ceppo a Trento e nel trentino a Riva del Garda, Arco e Pergine Valsugana, un ceppo a Cison di Valmarino nel trevisano e nel vicentino, Floriano, assolutamente rarissimo, è meridionale, con un piccolo ceppo a San Felice a Cancello nel casertano ed uno a Ruvo di Puglia nel barese, dovrebbero tutti derivare dal cognomen latino Floreanus o Florianus, di cui abbiamo un illustre esempio nel de Caesaribus: "..Tacitus post hunc suscepit imperium, uir egregie moratus; qui ducentesimo imperii die apud Tarsum febri moritur. Huic successit Florianus. Sed cum magna pars exercitus Equitium Probum, militiae peritum, legisset, Florianus dierum sexaginta quasi per ludum imperio usus incisis a semetipso uenis effuso sanguine consumptus est. ..", ma, molto più probabilmente derivano dai vari toponimi o dalla devozione, tipicamente veneto friulana, a San Floriano, cui sono dedicati i nomi di paesi come San Floreano di Buia nell'udinese,  i vari San Floriano del trevisano, San Floriano nel veronese e San Floriano del Collio nel goriziano, Floriano era un un veterano dell'esercito romano di stanza in Tirolo con il ruolo di princeps offici, che sotto l'imperatore Diocleziano subì il martirio.
FLOREANCIG Floreancig è tipicamente friulano di Cividale del Friuli e dell'udinese, dovrebbe trattarsi di un tipico patronimico di tipo slavo, la -ig terminale ne è la testimonianza, derivato dal nome sloveno Florjan (Floriano).
FLOREDDU Floreddu è tipicamente sardo, specifico dell'Ogliastra, di Villagrande Strisaili in particolare, dovrebbe derivare da un nome basato su di un soprannome dialettale sardo con il significato di piccolo fiore.
FLORESTA Specifico del catanese, area di Paternò e Adrano, dovrebbe derivare dal toponimo Floresta (ME).
FLORESTANI
FLORESTANO
Entrambi assolutamente rarissimi, Florestani parrebbe toscano, mentre Florestano è probabilmente meridionale, difficile ma proponibile una derivazione dal toponimo Floresta (ME), più probabile una derivazione dal nome medioevale Florestano di cui abbiamo un esempio nel 1500 con un certo Florestano Pepe, nato a Squillace (CZ), Vicario Generale dell'arcivescovo di Genova.
FLORIDIA Originario della Sicilia meridionale, provincie di Catania, Siracusa e Ragusa, deriva da un soprannome legato al toponimo Floridia (SR)
FLORIELLO Floriello, molto molto raro, è tipico del barese, di Bitonto in particolare, dovrebbe derivare da una forma ipocoristica dialettale del nome Florio.
FLORIN
FLORINI
FLORINO
Florin, quasi unico, parrebbe toscano, Florini è tipico dell'area modenese e bolognese, in particolare di Pavullo nel Frignano, Lama Mocogno e Castelnuovo Rangone nel modenese e di Bologna, con un piccolo ceppo anche nel grossetano, Florino è invece tipico dell'area napoletano, casertana, dovrebbero derivare dal nome medioevale Florinus, particolarmente diffuso sia nell'area germanica che settentrionale italiana in epoca medioevale, di questo nome abbiamo un esempio in una Carta finis dell'anno 1174 a Milano: "Anno dominice incarnacionis millesimo centesimo septuagesimo quarto, sesto kalendas magii, indicione septima. Finem fecit Florinus qui dicitur Armanigra, de loco Villa Alba, in domno Iohanne qui dicitur de Arzago, abbate monasterii Sancti Ambrosii, ubi eius sanctum requiescit corpus, sciti infra fossata Mediolani, ad partem et utilitatem ipsius monasterii...".  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio a Bormio all'inizio del 1600 quando troviamo registrata una causa tra un certo ser Nicola Florini e una certa Caterina Gonnella.
FLORINDI Specifico della zona tra Pescara e Chieti, deriva o dal nomen latino Florius o dal nome medioevale Florindo.
FLORIO Molto diffuso in tutto il centrosud, dovrebbe derivare dal nome medioevale latino Florius di cui abbiamo un esempio in quest'atto ascolano del 1224: "...Florius a serenissimo Friderico Romanorum imperatore notarius constitutus rogatus a dicto domino Nycolao Esculano episcopo, qui me scribere et in publicam formam redigere rogavit...".
FLOSPERGHER Flospergher ha un ceppo nel vicentino ed uno nell'udinese, di origini germaniche dovrebbe derivare da un soprannome divenuto poi nome con il significato di fiore che svetta.
FLUMIAN
FLUMIANI
Flumian, molto molto raro, è tipico dell'area del pordenonese al confine con il veneziano ed il trevigiano, Flumiani, un attimo meno raro, è invece specifico dell'udinese, dovrebbero entrambi derivare, direttamente o dalla sua forma veneta tronca, dal nome Flumiano, santo cui era particolarmente devoto il popolo veneto, nell'Istoria Sancti Allexi scritto in Veneto nel 1439 si legge: "O Re de gloria altissimo Signore, padre celestiale e dolze salvatore, a lo vostro nome voyo dire uno sermone de Alexio, quelo verzene confessore. Sancto Alexio fo alto Romano, fiolo che lo de lo sancto Re Flumiano. Per lo so nome el fo glorificado...". Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nell'udinese in un contratto del 1521 dove compare un certo Michele Flumiano e ad Oderzo dove opera dal 1569 al 1574 il notaio Giacomo Flumian o Flumiano.
FOA
FOA'
FUA
FUA'
Foa, assolutamente molto raro, è presente qua e là nell'Italia centrosettentrionale, Foà, molto più comune ha un ceppo milanese ed uno romano, Fua è praticamente unico Fuà è tipico di Roma, di origine ebraico sefardita francese dovrebbero derivare dal toponimo Foix (pronuncia fuà) in Francia.
FOCA' Molto raro sembra tipico dell'estrema punta della Calabria nel reggino, dovrebbe derivare da un toponimo San Focà presente un tempo nella zona di Francavilla Angitola (VV).
FOCACCIA Focaccia è tipico di Ravenna e del ravennate, potrebbe stare ad indicare il mestiere di focacciaro svolto dal capostipite, ma potrebbe anche trattarsi di un nome medioevale Focaccia, usato per augurare al proprio figlio (il futuro capostipite) un futuro piacevole come appunto una focaccia.
FOCARDI
FOCCARDI
Focardi è tipicamente toscano, del fiorentino in particolare, di Firenze, Reggello, Rignano sull'Arno, Bagno a Ripoli, Sesto Fiorentino, Incisa in Val d'Arno, Pontassieve, Greve in Chianti e Scandicci, Foccardi, molto meno diffuso, è specifico di Venezia, potrebbero derivare dal nome bizantino Foca, con l'aggiunta del suffisso -ardi, indicatore di appartenenza, ricordiamo San Foca, di Antiochia, martirizzato sotto l'imperatore Diocleziano, ma è anche possibile una derivazione dal nome di origine germanica Folchardus, a sua volta latinizzazione del nome medioevale germanico Volkhard (si pronuncia folcart), composto dai vocaboli volk (popolo) e hart (duro), di questo nome abbiamo un esempio in un atto del 1160: "...Notum sit omnibus tam futuris quam presentibus, qualiter Eberhardus de Weiden ministerialis sancte Marie in Frisinga curtem suam Mousach , quam hereditario iure possidebat , potenti manu sancto Petro in Novo loco pro remedio anime sue & parentum suorum post mortem suam tradidit & in beneficium a preposito eiusdem Ecclesie suscepit : eo pacto ut singulis annis denarium aut modium frumenti pro tributo daret. H. r. t, f. Harbo de Biburch, ... Roudegerus de Waltheriskirchen, Folchardus de Bachen. ..".
FOCHESATO Tipico della zona di Malo, Monte di Malo, Arzignano e Schio nel vicentino.
integrazioni di Giovanni Vezzelli
è cognome veronese e vicentino derivante dalla tradizione religiosa: San Foca lavorava come giardiniere a Sinope (Ponto Eusino), dove visse tra il I° e il II° secolo. Fu denunciato come cristiano e quindi ricercato per essere messo a morte. Egli stesso si denunciò e fu martirizzato. E' invocato contro il morso dei serpenti ed è patrono dei marinai. Olivieri 137
FODDAI Foddai è tipico di Sassari e della sua provincia di Sorso e Giave, con un ceppo anche a Cagliari.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FODDAI: (vedi Foddi) sta per foddani o foddanu probabilmente nel significato di foddèri, cioè di artigiano che fa i mantici e deriva sempre da fodde/i, e quindi dal latino follis (mantice). Non dimentichiamo però che in alcune parti dell'isola le foglie (degli alberi) sono dette sa fodda per sa folla che viene però dal latino folia. Attualmente il cognome è presente in 76 Comuni del territorio nazionale, di cui 25 della Sardegna. Nell'isola la maggiore diffusione si registra nel nord. Nel continente è presente in 3 Comuni del Lazio (Roma 38), 5 della Liguria(Genova 4), 4 del Piemonte(Torino 9), 9 della Lombardia( Milano 5), etc. In USA lo troviamo in un solo Stato: New Jersey, con 1 nucleo familiare.
FODDE
FODDI
FODDIS
Fodde è specifico della Sardegna centrosettentrionale, Foddi è tipico di Gonnosfanadiga (CA) e di Cagliari, Foddis è tipico della Sardegna centromeridionale, potrebbe derivare da soprannomi originati dal vocabolo sardo foddi (buccia dell'uva, tasca della bisaccia, mantice) probabilmente legati al mestiere del capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Foddis è cognome frequente in Sardegna, ma presente anche nel Lazio, forse per movimenti migratori. È il plurale di famiglia, di forma campidanese, del cogn. Fodde, Foddi, che corrisponde al sostantivo fòdde, foddi (mantice), che deriva dal lat. follis; è documentato nel Condaghe di Trullas come Folle. Fonte: M. Pittau, I cognomi della Sardegna, 1990
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FODDI: il mantice del fabbro ferraio: su foddi, in campidanese; sa fodde in logudorese. Is foddis (campidanese) o sas foddes (logudorese). de sa bertula sono le sacche o tasche della bisaccia di orbace (sa bertula de orbaci). In latino follis. Cognome moderatamente diffuso nella parte meridionale dell'isola. Mi viene in mente uno scioglilingua imparato da bambino(imbabapippius), che vede protagonista un "Foddi": "Coccòi Foddi, Coccòi Foddi, tàllat e còsit e còit a mòddi, e ndi còit una bella pinjàda, Coccòi Foddi conca spinniàda"! Nelle carte antiche c'è soltanto nella forma "Folle", che in tempi recenti diventa Fodde (vedi Fodde). Attualmente il cognome Foddi è presente in 38 Comuni d'Italia, dei quali 21 in Sardegna. Si tratta di un cognome profondamente radicato nel centro abitato di Gonnosfanadiga. (09035 - Medio Campidano), che da solo conta quasi la metà dei Foddi di tutta la Sardegna. A prova, dove il cognome ha messo profonde radici, si assiste alla diramazione dello stesso in numerosi nomignoli o soprannomi. Nelle Regioni del Continente lo troviamo in 2 Comuni della Liguria ( Genova 4), 5 della Lombardia (Milano 7), 1 del Piemonte (Torino 2), 1 della Toscana (Prato 3), 1 del Lazio (Roma 3).
FODDE: per significato ed etimologia vedi Foddi. Lo troviamo nei documenti antichi della Lingua Sarda nella variante antica Folle, tra i firmatari della Pace di Eleonora del 1388, *LPDE: Folle Anthonio, ville Macumerii (Macomer); Folle Joanne, ville Macumerii; Folle Mariano, ville Macumerii. Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, *CSNT XI°, XII° sec., al cap. 53/1 troviamo Folle Andrìa e ai capp. 78, 83, 90,etc. Folle Gitimel Maiore d'iscolca ( il maiore d'ìscolca o de scolca, nel periodo giudicale era il capo delle guardie che presidiavano i confini della Villa, cioè del centro rurale). Attualmente è presente in 65 Comuni del territorio nazionale, di cui 32 nella Sardegna con maggior diffusione nella parte centro nord dell'isola. Nel Continente è presente in 1 Comune dell'E. Romagna( Bologna 3), 5 del Lazio (Roma 13), 2 della Liguria (Genova 2), 5 della Lombardia (Cologno Monzese 3), 6 del Piemonte (Collegno5), 2 della Toscana (Grossetto 3), etc. In USA lo troviamo in 2 Stati: New York e Missouri con 1 o 2 nuclei familiari.
FODDIS: per significato ed etimologia vedi Foddi. È presente, attualmente, in 111 Comuni del territorio nazionale, di cui 51 della Sardegna. Nella penisola lo troviamo in 4 Comuni del Lazio (Roma 25), in 1 della Liguria (Genova 2), in 8 della Lombardia (Milano 14), in 8 del Piemonte (Torino7), etc.
FOFANO
FOFFANI
FOFFANO
Foffani, assolutamente rarissimo, è del padovano, Fofano, quasi unico, è veneziano, Foffano è tipico del veneziano, di Venezia, Spinea, Martellago e Salzano, con un ceppo anche a Mogniano Veneto nel trevisano, dovrebbero derivare da un soprannome attribuito ai capostipiti, originato dal termine veneziano arcaico fòfano (goffo, malfatto), ma è anche cosi chiamato un tipo di anatra selvatica di scarso pregio, forse ad intendere che il destinatario del soprannome avesse questa caratteristica.
FOFI Fofi ha un ceppo a Gubbio nel perugino ed uno a Roma, dovrebbe derivare dal nome medioevale Phophus, probabilmente portato dai capostipiti.
FOGAGNOLI
FOGAGNOLO
Fogagnoli è assolutamente rarissimo, Fogagnolo invece è specifico della zona tra ferrarese e rovigoto, di Jolanda di Savoia nel ferrarese, ma soprattutto di Rovigo, Occhiobello, Costa di Rovigo e Lendinara nel rovigoto, potrebbero derivare da soprannomi inerenti al fogo (fuoco) (vedi FOGATI), ma molto più probabilmente deriva dal termine dialettale fogagna, stanza adibita al riscaldamento delle abitazioni signorili, in questo caso il capostipite potrebbe essere stato quello che oggi si chiamerebbe un fuochista, ma potrebbe pure essere una sorta di etnico dialettale del toponimo Fogagna di Udine.
FOGAL
FOGALE
FOGALI
Fogal, molto raro, è tipico del trevisano, di San Zenone degli Ezzelini e di Loria, Fogale è sempre del trevisano, di Loria, Castello di Godego e Riese Pio Decimo, Fogali, quasi unico, è del ferrarese, dovrebbero derivare da soprannomi dialettali basati sul termine dialettale trevigiano arcaico fogal (fuochista, chi manutiene le caldaie o i camini).
FOGAR
FOGARI
Fogar è tipicamente friulano, di Cervignano del Friuli, Fiumicello ed Aquilaia, e giuliano di Trieste e di Monfalcone nel goriziano, Fogari, sempre friulano, assolutamente rarissimo, è tipico del goriziano, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine friulano fogàr (fuochista).
FOGAROLI
FOGAROLO
Fogaroli è tipicamente lombardo, del bergamasco, di Costa di Mezzate e Bergamo, Fogarolo è specifico del padovano, di Abano Terme e Padova, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine lombardoveneto fogarol (fuochista, ma anche chi lavora ai fornelli ad esempio nella produzione della seta).
FOGATI
FOGATO
Fogati è unico e si tratta probabilmente di un errore di trascrizione di Fogato che è tipico del rovigoto, di Crespino, Rovigo ed Adria, potrebbe derivare da soprannomi che siano in qualche modo legati al fogo (fuoco) o perchè il capostipite lavorava per un fabbro e si occupava di tenere vivo il fuoco, o per altri motivi.
FOGAZZARO
FUGAZZARO
Fogazzaro, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del norditalia, Fugazzaro ha un ceppo veneziano, uno tarantino ed uno emiliano.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Fogazzaro, quasi unico, si riscontra per lo più nel lombardo-veneto, fra il milanese e il vicentino, Fugazzaro, piuttosto raro, presenta ceppi maggiori nel veneziano, nel tarantino e nel modenese, entrambi questi cognomi
derivano da varianti arcaiche o dialettali del termine focacciaio. Personaggio famoso fu il romanziere e poeta veneto Antonio Fogazzaro (nato a Vicenza nel 1842 e ivi morto nel 1911), autore del celebre romanzo Piccolo mondo antico. Per quanto riguarda i cognomi Fogazzaro e Fugazzaro, si tratta comunque delle cognominizzazioni di nomi di mestiere attribuiti ai capostipiti.
FOGAZZI Dovrebbe essere della zona compresa tra le provincie di Brescia e di Cremona, una possibile derivazione potrebbe essere dal nome franco Fulk o più probabilmente da soprannomi legati al vocabolo dialettale fogassa, fogazza (focaccia), indicanti il mestiere di focacciaro.
FOGHERI Fogheri, molto molto raro, tipicamente sardo, ha un piccolo ceppo ad Oristano, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sardo meridionale  foghèri (fucile a pietra focaia, acciarino).
FOGHER Fogher, quasi unico, è della zona tra cremonese, mantovano e veronese, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine lombardoveneto foghèr (camino, focolare).
FOGLIANI
FOGLIANO
Fogliani ha ceppi in Lombardia, nel modenese, nel perugino, nel romano, nel messinese e nel catanese, Fogliano ha vari ceppi, uno piemontese nel biellese a Biella e Sordevolo, uno umbro a Terni e Todi nel perugino, uno a Napoli e nel napoletano ed uno a Catania e Mascalucia nel catanese, dovrebbero tutti derivare da toponimi come Fogliano nel perugino, Fogliano nel pavese, Fogliano nel modenese o da altri nomi di località riconducibili a proprietà della Gens Folia, cioè ai vari ager folianus presenti in Italia, ma è pure possibile che possano essere anche ricondotti al cognomen latino Folianus, tipico ad esempio di liberti della Gens suindicata.
FOGLIAZZA Dell'areale piacentino lodigiano e cremonese, difficile l'identificazione dell'origine.
FOGLIERI
FOGLIERO
Sia Foglieri che Fogliero sono quasi unici, apparentemente dell'area romagnolo, umbro, marchigiana, dovrebbero derivare da una modificazione del nome medioevale Folcerius (vedi FOLLIERO)
FOGLI
FOGLIA
FOGLIO
Fogli è ben diffuso nel pisano, in Emilia e Romagna, soprattutto nel ferrarese, bolognese e ravennate, con un ceppo anche nel torinese, Foglia è molto diffuso in tutt'Italia, Foglio ha un ceppo lombardo tra cremonese, bresciano e bergamasco ed uno pugliese nel barese e soprattutto nel foggiano, potrebbero derivare dal nome latino Follius, Follia, o anche Folius, Folia, di cui abbiamo un esempio citato da Livio nell'anno 256 in Marcius. Follius Magister Equitum: "...confestim Folius magisterio equitum; primique  apud   consules iis enim ab senatu ...".
FOGNANI Fognani ha un ceppo nell'aretino, a Bibbiena in particolare, a Castel Focognano e Poppi, con presenze anche sull'appennino modenese, esistono due ipotesi circa l'origine del cognome che sembra comunque essere toponomastica, la prima propone una derivazione dal nome del paese di Fognano, una frazione del comune di Brisighella nel ravennate, mentre la seconda propone una derivazione da una forma dialettale contratta del nome del paese di Focognano nell'aretino.
FOGOLIN
FOGOLINI
Fogolin è caratteristico di San Michele al Tagliamento nel pordenonese, Fogolini, assolutamente rarissimo, è anch'esso friulano, dovrebbero derivare da un soprannome dei capostipiti, forse dei fuochisti, o degli addetti al focolare di una casa padronale.
FOGU Fogu, tipicamente sardo, ha un ceppo in Gallura ad Oschiri e San Teodoro, uno a Cagliari ed uno nell'iglesiente a San Giovanni Suergiu ed Iglesias, dovrebbe derivare dal termine sardo fogu (fuoco), inteso forse come famiglia, forse ad indicare uno di casa, del villaggio.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FOGU: focu nelle parlate centrali; fogu nel campidanese = fuoco; dal latino focus. Il fuoco è il simbolo della vita; il vocabolo greco lampàs (λαμπάς) = luce, fuoco è anche allegoria del battesimo cristiano, ricordato nella nascita di San Giovanni Battista - 24 giugno (Web: Giuseppe Concas - almanacco di giugno). Il fuoco è inoltre una delle quattro sostanze, principi del Cosmo: acqua, terra, aria, fuoco. Da cui si è originato il mondo ( il Big Bang): principio della nascita dell'Universo, religiosamente inteso come Dio Creatore (vedi nell' Web _ Giuseppe Concas - rime "sa nea de su mundu"). Su fogu de Sant'Antoni = il fuoco di Sant'Antonio è una malattia esantematica, generalmente dell'età adulta,  che si manifesta con chiazze rosse(talvolta dolorosissime) sulla pelle - (vedi nell'Web: Giuseppe Concas - almanacco di gennaio - 17 - S. Antonio Abate). Gli arrossamenti della pelle sono detti generalmente unu sfogu. A su pippìu dh'est benìu unu sfogu = al bambino è sopraggiunto un arrossamento.o un erpete. Fogaritzu, riferito a persona che s'infiamma, va su di giri, facilmente. Affoghijai = dare fuoco o anche accendere. Fokìle o foghìle, al centro, foxìli o foxìbi, in Campidano è il caminetto antico: era ricavato al centro della casa e conteneva il fuoco, sempre acceso: tipica struttura e usanza ereditate dalla Grecia Antica, rappresentata dal Mègaron (μέγαρον), che, nell'edificio regale, era costituito da uno spazioso ambiente o stanzone, quadrato o rettangolare, al centro del quale c'era il focolare, col fuoco sempre acceso, distinto  da quattro colonne, e dove il re pastore - guerriero (il Wanax) teneva  le manifestazioni più importanti e riceveva gli ospiti. Su foxìli oggi in Campidano è comunemente chiamato sa forrédda. Su fogaròni o fogoròni è un gran falò. "Abini dho-y hat fumu,dho-y hat fogu = dove c'è fumo c'è fuoco; abini dho-y hat fogu, dho-y hat genti = dove c'è fuoco c'è gente (vedi nell'Web - Giuseppe Concas : detti e proverbi del Campidano di Sardegna). Non abbiamo trovato il cognome nei documenti antichi da noi consultati. Attualmente come cognome è presente in 53 Comuni italian, di cui 23 in Sardegna: Oschiri 25, Cagliari 21, S. Teodoro 15, San G. Suergiu 14, Iglesias 13.
FOINA
FOINI
Foina è tipico del cremonese e lodigiano, Foini è originario della zona che comprende le provincie di Milano e Bergamo, potrebbero derivare da un soprannome dialettale legato al vocabolo foina (faina, furbo).
FOIS Molto diffuso è tipico sardo, dovrebbe derivare da una modificazione del vocabolo latino bovis (bue), tracce di questa cognominizzazione le troviamo nella seconda metà del 1500 con il cavaliere Onofrio Fois di Bolotana (NU).
integrazioni fornite da Massimo Fois
Il cognome Fois potrebbe derivare da Foi cioè Salvatore, ma probabilmente deriva da Foix, casata nobile francese che fu Re d'Aragona e Conte di Barcellona e da cui discende il primo Fois giunto sull'isola nel 1300.
FOL
FOLIN
FOLINI
FOLINO
Fol, assolutamente rarissimo, parrebbe del bellunese, Folin invece è specifico di Venezia, Folini ha un ceppo nel sondriese, soprattutto ad Ardenno, Chiuro, Sondrio e Ponte In Valtellina ed uno nel lucchese a Seravezza e Forte dei Marmi, Folino invece parrebbe calabrese del cosentino, crotonese e del catanzarese in particolare, dovrebbero derivare da forme aferetiche, più o meno tronche, o dei nomi o di ipocoristici di nomi come Christofolus, Garofolus o Buffolus.
FOLADOR
FOLADORE
FOLADORI
FOLLADOR
FOLLADORE
FOLLADORI
Folador, assolutamente rarissimo, ha un ceppo nel varesotto ed uno nel veneziano, Foladore, molto raro, ha un ceppo nel vicentino ed uno nell'udinese, Foladori, ancora più raro è della zona tra veronese e basso trentino, Follador è soprattutto trevisano, ma è ben rappresentato anche nel veneziano e nel bellunese, Folladore è quasi unico, Folladori, è specifico di Villa Di Chiavenna (SO), dovrebbero tutti derivare da soprannomi, troviamo tracce di queste cognominizzazioni nella seconda metà del 1600 in atti del tribunale di Rovereto, dove viene citato tal Giovanni Foladori di Pomarolo (TN).
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Folador ha un ceppo nel veneziano e uno nel varesotto, Foladore si riscontra soprattutto nel vicentino e nell'udinese, Foladori, molto raro, si concentra quasi esclusivamente nel veronese e nel trentino, Follador ha un nucleo maggiore nel Veneto centrorientale, fra il trevigiano, il veneziano e il bellunese, Folladore, rarissimo, è presente per lo più nel nord, ma ha un ceppo anche nel cosentino, Folladori, infine, sembra essere originario del sondriese, tutti questi cognomi derivano da varianti arcaiche o dialettali del termine follatore (detto anche gualchieraio), colui cioè che si occupa delle operazioni di follatura: con questo termine sia intende sia il trattamento a cui vengono sottoposti i panni di lana o di feltro (così da conferire loro maggiore morbidezza e compattezza) sia il processo di pigiatura del mosto (al fine di ottenerne una migliore vinificazione). Si tratta, dunque, delle cognominizzazioni di nomi di mestiere attribuiti ai capostipiti.
FOLCHI
FOLCHINI
FOLCO
FULCHINI
Folchi, abbastanza raro, ha un ceppo ferrarese ed uno romano, Folchini sembrerebbe del milanese, Folco ha un ceppo nel Piemonte occidentale, uno nel savonese, uno nel vicentino ed uno nel Lazio, Fulchini è specifico dell'Irpinia, di Gesualdo (AV) in particolare, questi cognomi derivano tutti, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome medioevale di origine germanica Folcus una variazione del più antico Fulcus (vedi Fulco), con questo nome ricordiamo Folco I° (+1128) Marchese d´Este.
FOLENA
FOLENI
Folena è molto raro, probabilmente originario del livornese, Foleni, quasi unico, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal termine dialettale folena (favilla, ma anche fuliggine), forse per caratteristiche dovute al mestiere del capostipite, ad esempio lo spazzacamino, o anche è possibile da caratteristiche fisiche quali un colorito particolarmente scuro, il termine dialettale folena o fulena ha pure un secondo significato cioè quello di ragazzo vispo, sempre in movimento e da queste caratteristiche potrebbe anche essere derivato il cognome.
FOLETTI
FOLETTO
FOLLETTI
FOLLETTO
Foletti è dell'areale tra le provincie di Milano e Lodi, Brescia e Cremona e Piacenza, Foletto è specifico della zona di confine tra veronese e vicentino, Folletti potrebbe avere un nucleo nel lodigiano, uno in Emilia Romagna e forse uno in provincia di Terni, Folletto, estremamente raro, dovrebbe essere meridionale, forse siciliano e campano, dovrebbero tutti derivare dall'aferesi di ipocoristici, o da soprannomi, originati da nomi bizantini come Christoboulus e Christopholus o dei corrispondenti germanici Töffel e Stoffel. (Cristofollett, Stoffolett).  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Lenna (BG) in un atto del 1631 redatto dal Notaio Giovanni Domenico Foletto.
FOLGARAIT
FOLGHERAIT
FOLGHERAITER
Folgarait è specifico della zona di Terragnolo e Rovereto (TN), Folgherait, assolutamente rarissimo, è della stessa zona, Folgheraiter è specifico dell'areale che comprende Albiano, Segonzano e Lavis (TN), derivano tutti dalla modificazione tedesco dialettale dell'etnico di Folgaria.
FOLGORA Estremamente raro non è possibile individuare una zona d'origine, si può solo ipotizzare una possibile derivazione dal toponimo Folgaria (TN).
FOLIGNO
FOLLIGNO
Foligno, tipico cognome ebraico, ha un piccolo ceppo tra comasco e milanese, uno nel campobassano ed uno nell'alto potentino, Folligno, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad errori di trascrizione del precedente, dovrebbe derivare dal nome del paese di Foligno nelle Marche, probabile luogo d'origine delle famiglie, dovrebbe risalire a dopo il 1569, quando il Papa Pio V° promulga il bando agli Ebrei da tutti i territori pontifici.
FOLLA
FOLLO
FULLA
Di Folla sembrano esserci almeno tre nuclei, nel basso Friuli, al confine con la provincia di Gorizia, uno nell'alto ferrarese al confine con il rovigoto ed uno nel napoletano, Follo ha un ceppo nell'avellinese e beneventano ed uno in Piemonte, Fulla assolutamente rarissimo è tipico dell'udinese, l'ipotesi che derivino dal nome celtico Fola è forse sostenibile per il ceppo ferrarese, più difficilmente si può allargare a quello udinese e a quello napoletano che potrebbe invece far propendere per una derivazione dal nome normanno Follan; la cosa più probabile è la derivazione dal nome medioevale Follus di cui abbiamo ad esempio tracce a Bergamo agli inizi del 1500 con Giacomo Follus Bolis, causidico (patrocinatore legale) di Bergamo, o anche una derivazione dal verbo tardo latino fullare (follare) e starebbe ad indicare una connessione con un sito adibito alla follatura (fulla) come leggiamo ad esempio in questa pergamena del 1570: "...ad brolos seu ad fulla..." (dove fulla identifica una stazione di follatura)-.
FOLLARI
FOLLARO
FOLLERI
FOLLERO
Follari, molto molto raro, parrebbe panitaliano, anche se attualmente il ceppo più significativo è palermitano, Follaro, altrettanto raro, ha invece un ceppo romano, Folleri è assolutamente rarissimo ed è panitaliano, Follero, molto molto raro, sembrerebbe del napoletano, dovrebbero tutti derivale dall'attività di magister follarius (artigiano follatore, preparatore e finitore di lana), svolta dal capostipite.  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio a Nicosia in un atto dell'anno 1295: "...Ego Jacobus Follarius olim filius Marini Follari pisanus civis imperatoris dignitate notarius, predictis omnibus interfui et rogatus inde hanc cartam scripsi atque firmavi. ", nel 1500 Petrus Follerius a Venezia si occupa e scrive opre di Diritto Criminale.  Il casato nobile dei Follerio detenne il feudo di Bisenti nel teramano nella seconda metà del 1200.
FOLLESE Follese, assolutamente rarissimo, sembrerebbe specifico del cagliaritano, si dovrebbe trattare di un'italianizzazione dell'etnico della località di Foddi, una frazione del comune di Pabillonis nel cagliaritano, in sardo la doppia -ll- italiana si pronuncia come -dd-.
FOLLI
FOLLINI
FOLLIS
Folli ha più ceppi, in Lombardia, Emilia e Romagna, provincia di Genova, Toscana e Lazio, Follini è del piacentino e cremonese, Follis, rarissimo è piemontese, della zona tra novarese e torinese, dovrebbero derivare dall'aferesi di soprannomi originati da nomi bizantini come Christoboulus e Christopholus o dei corrispondenti germanici Töffel e Stoffel. (Cristofollin, Stoffolin).
ipotesi fornite da Guido Folli
Folli potrebbe anche derivare dal latino follis (mantice) o anche da follis moneta romana del tardo impero.
FOLLIERO Presenta un ceppo a Lucera nel foggiano, uno a Napoli ed uno, probabilmente secondario a Roma, dovrebbe derivare dal nome medioevale di origine tedesca Fulcherius o Folcerius di cui abbiamo un esempio in Romagna in questo scritto dell'anno 1294: "...captus fuit dominus Guido de Polenta, qui venerat Forlivium ad faciendum officium capitanarie dicte civitatis, et Ranbertus eius filius cum eo, et plures alii de Ravenna, et Folcerius de Calbulo et Iohannes eius frater, et Nicolittus filius Rainerii de Calbulo...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Folliero è un cognome di Foggia; per Minervini, pag. 209, deriva dal cognome base Folla che viene dal verbo tardo latino 'follare' nel senso di 'sgrassare i panni'.
FOLLINA Follina, molto molto raro, è tipico di Nervesa della Battaglia nel trevisano, dovrebbe derivare dal nome del paese di Follina ad una trentina di chilometri da Nervesa della Battaglia.
FOLLONE
FOLLONI
FULLONE
FULLONI
Follone, assolutamente rarissimo, parrebbe del palermitano, Folloni è specifico dell'Emilia, dell'area che comprende il parmigiano, il reggiano ed il modenese, Fullone ha un ceppo pugliese tra tarentino e brindisino, uno nel cosentino ed uno nel palermitano, Fulloni ha un piccolo ceppo tra reggiano e modenese ed uno nel romano, tutti questi cognomi dovrebbero derivare dal termine altomedioevale latino follo, follonis (meccanismo mosso da una ruota idraulica, costituito da due martelli di legno, usato per conferire compattezza e spessore, infeltrendoli, ai tessuti di lana e per estensione colui che lavava le lane e le spurgava), ma è pure possibile una derivazione da antichi nomi di località come il fundus Follonis in Abruzzo in un atto dell'anno 962 o il Locus Follonis nel parmense, che viene citato in un testo dell'anno 973, o anche da toponimi o idronimi moderni come il il paese di Mottafollone o il torrente Follone entrambi nel cosentino, un'ipotesi che anche se non si può scartare è comunque molto improbabile è che questi cognomi possano derivare da accrescitivi dell'aferesi di nomi come Christofolus.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
 FOLLONI - Il cognome, presente soprattutto nella pianura modenese, anche nella forma Fulloni, riflette il lat. fullo - fullonis (lavandaio). Che i fullones (sgrassatori di pelli; lavandai) prosperassero nella Modena del I° secolo di Cristo, per il fiorire del mercato degli ovini, ce lo fa intendere anche Marziale in un noto epigramma (III, 59). In esso il poeta latino ricorda che un fullo offrì ai Modenesi uno spettacolo gladiatorio. Fonte: Franco Violi: Cognomi a Modena e nel Modenese, Aedes Muratoriana, Modena, 1996
FOLONARI
FOLONARO
Folonari, estremamente raro, parrebbe lombardo, Folonaro, forse ancora più raro, sembrerebbe della provincia di Sondrio, dovrebbero derivare dal termine latino fullonarius (gualchieraio o follatore), cioè chi possiede o governa una gualchiera (apparato per follare la lana), indicando quindi l'attività del capostipite.
FON Fon, assolutamente rarissimo è friulano dell'udinese, potrebbe derivare da forme contratte del nome latino Fonteius o da forme aferetiche del nome slavo Trifon o del nome greco Eriphon.
FONDA Fonda è specifico di Trieste con un ceppo primario a Venezia, dovrebbero derivare dalla Gens latina Fundania che da Fondi (LT) giunsero in epoca medioevale ad Aquileia prima ed a Venezia dopo a seguito delle calate barbariche, a Trieste si insediarono solo dopo il 1700.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fonda è cognome triestino diffuso anche nel Veneto e sporadicamente nel resto d'Italia. Si tratta di un cognome di origine romana giunto attraverso Aquileia (ove un lontano avo - Lucio Fundanio Rufo - era membro del Senato aquileiese), dopo la distruzione di Attila nel 452, ossia i Fonda detti in origine Fundani/Fondani, che discendono dalla gens romana Fundania trapiantata ad Aquileia, il cui nome è in realtà l'etnico e aggettivo Fundano o Fondano = abitante di Fundi o Fondi, cittadina costiera del Lazio fra Terracina e Formia da cui deriva pure il cognome Fondi di Roma. M. Bonifacio, Cognomi triestini, 124.
FONDERICO Fonderico è tipicamente del napoletano, di Villaricca, Giugliano in Campania, Mugnano di Napoli ed Ottaviano, dovrebbe derivare dall'italianizzazione del nome svevo Fondrich.
FONDRINI Fondrini è specifico del sudmilanese di Lodi, Pessano con Bornago e Milano, si dovrebbe trattare di una forma aferetica del più comune cognome Sfondrini (vedi SFONDRINI).
FONNESU Abbastanza raro è specifico del cagliaritano, potrebbe derivare da una modificazione dialettale del toponimo Fonni (NU), ma più probabilmente è connesso ad un soprannome stante ad indicare chi abitava in prossimità di una fons (fonte).
integrazioni fornite da Alida
il cognome è citato in testi relativi alla storia delle miniere a Villacidro. pare che i primi Fonnesu o Funesu arrivassero dal nord della Sardegna o dalla Spagna.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FONNESU: di Fonni, proveniente da Fonni. = Fonnesu; come del resto Forresu, Calaresu etc. Nel vocabolario sardo geografico, patronimico ed etimologico del canonico Giovanni Spano trovi: Fonne/Fonni - fonnese, fonnesu. - voce fenicia phana = altura, elevatezza. ( Fonni,bellissimo paese di 4371 abitanti, è il più alto della Sardegna, a 1000 metri s.l.m. Si trova al centro della Barbagia in provincia di Nuoro. Per saperne di più, vedi Fonni, abitato.nel Di.Sto.Sa di Francesco Cesare Casula, o visita il sito internet "Fonni"). Nell'arco dei secoli e tuttora, per i giovani pastori del centro Sardegna, la meta preferita, per gli abbondanti e rigogliosi pascoli per le loro greggi, erano e sono le vallate del Campidano e del Cixèrri ed i pendii montani del Linas. Ecco giustificata la presenza dei "Fonnesu", come di tantissimi altri cognomi di origine barbaricina, nei luoghi citati e a ridosso del Monte Linas: Iglesias, Domusnovas, Villacidro, Guspini, Gonnosfanadiga, Arbus etc. Quanto detto è comprovato inoltre dalla presenza, in tutto l'arco della montagna citata, di tanti toponimi che traggono origine dalle parlate centrali dell'Isola. Nei documenti antichi della lingua e della storia della Sardegna, da noi consultati, non abbiamo trovato il cognome Fonnesu. Sappiamo che il paese, villa, bidda, fu fondato nell'arco del XIV° secolo, probabilmente dagli abitanti di Soràbile, centro romano e presidio militare di controllo, del II° secolo d. Cr. Il sito è però ricchissimo di resti di età prenuragica e nuragica. Attualmente il cognome Fonnesu è presente in 54 Comuni italiani, di cui 23 in Sardegna: Iglesias 41, Domusnovas 38, Villacidro 27, Alghero 26, Cagliari 22, etc.
FONSATI
FONSATO
FONSATTI
FONSATTO
Fonsati, molto molto raro, sembra tipico del ferrarese, così come l'appena un poco più diffuso Fonsatti, Fonsato e Fonsatto sono invece della zona limitrofa del rovigoto, dovrebbero derivare dall'aferesi del patronimico del nome Alfonso e starebbero ad indicare il figlio o i figli di un certo Alfonso.
FONTANA
FONTANARI
FONTANAZZA
FONTANAZZI
FONTANELLA
FONTANI
Fontana è assolutamente panitaliano, Fontanari è della provincia di Trento, Fontanazza della provincia di Enna, Fontanazzi è del modenese, Fontanella ha più nuclei , nel ragusano, nel napoletano e casertano, nell'anconetano, nella provincia di Venezia e nel bellunese, in Lombardia e nel genovese, Fontani è decisamente tipico della Toscana, dove è molto diffuso. Tutti questi cognomi dovrebbero essere derivati da soprannomi legati a toponimi quali Fontana (PR) - (NA), Fontana di Montella (AV), Fontana Liri (FR), Fontana Pradosa (PC), Fontanella (BG), Fontanelle (CE) e moltissimi altri.
FONTANETO Abbastanza raro è circoscritto al novarese, dovrebbe derivare dal toponimo Fontaneto d'Agogna (NO), tracce di questa cognominizzazione si trova ad esempio a Venezia nel 1480 con un certo stampatore piemontese Guglielmo di Fontaneto.
suggerimenti forniti da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
FONTANIVE Fontanive è specifico del bellunese, di Concenighe Agordino, Sedico, Canale d'Agordo, Agordo, Falcade e Belluno in particolare, dovrebbe derivare dal nome del piccolo borgo di Fontanive una località di Alleghe nel bellunese, ma non si può escludere una derivazione dal nome della famiglia padovana ormai scomparsa dei Fontaniva, che dovrebbe essersi originata dal nome del paese di Fontaniva nel padovano, il cui toponimo dovrebbe essere a sua volta derivato dal termine latino fons viva (fontana o fonte viva).
FONTANOT Fontanot è tipicamente giuliano, di Muggia e Trieste nel triestino e di Ronchi dei Legionari e Monfalcone nel goriziano, potrebbe derivare da un indicatore di provenienza da un luogo dove fosse presente una fonte, o da una località contenente la radice fontana, cognome reso tristemente famoso dal nome delle brigate partigiane comuniste titine Fratelli Fontanot, che entrarono a far parte organica dell'esercito jugoslavo di Tito, propugnando l'annessione del Friuli e della Venezia Giulia al territorio iugoslavo, tradendo così la propria Patria italiana pur di inseguire la propria ideologia politica.
FONTE
FONTES
FONTI
Fonte e Fonti sono presenti a macchia di leopardo un pò in tutt'Italia, Fontes è rarissimo e non è possibile identificare una zona d'origine, dovrebbero derivare da toponimi quali: Fonte (TV) - (SA), Fonte di Brescia (MC), Fonte di Papa (RM), Fonteblanda (GR), Fontebuona (FI) e tanti altri.
FONTEBASSO Estremamente raro sembra essere tipico del trevigiano, in particolare di Maserada Sul Piave e dintorni, deriva dal toponimo Fonte Basso nel trevisano.
FONTEMAGGI Fontemaggi ha un ceppo a Rimini ed a Fano nel vicino pesarese, ed uno a Roma, dovrebbe derivare dal nome della frazione Fontemaggio del comune di Sigillo nel perugino.
FONTOLAN Fontolan, decisamente veneto, è specifico dell'area padovano, veneziana, particolarmente presente a Cavarzere, Venezia, Mira e Cona nel veneziano ed a Padova, Pontelongo, Anguillara Veneta, Brugine e Conselve nel padovano, dovrebbe derivare dal termine veneto arcaico fontolan (fontaniere, addetto alla fonte o al controllo delle chiuse dei fossi irrigui).
FONZA
FONZI
FONZO
Fonza, quasi unico, è campano, Fonzi è specifico della fascia centrale, ha un ceppo nel teatino ad Ortona, a L'Aquila e Scoppitto nell'aquilano ed a Pescara, ed uno molto consistente a Roma, con un piccolissimo ceppo anche ad Amatrice nel reatino, Fonzo ha varie presenze nel centrosud, ma presenta un piccolo ceppo nel pescarese a Pescara e Salle, uno consistente a Roma ed uno a Napoli e Casoria nel napoletano, a San Giorgio del Sannio e Calvi nel beneventano ed a Vallata nell'avellinese, dovrebbero derivare dal cognomen latino Fontius, Fontia, di cui abbiamo un esempio d'uso in una lirica medioevale: "..Est hic Landinus magnique interpres Homeri,//Musarum aeternus Politianus honor,//retor et insignis facundo Fontius ore //Marsiliusque hic est, alter et ipse Plato.//Est hic Demetrius doctis oriundus Athenis,//enodans quicquid scripsit Aristoteles.//Ni tibi defueris, Syllae generosa propago,//romanos poteris equiperare patres...".
FOPPA Due nuclei, uno nella bergamasca ed uno tra le provincie di Belluno e Bolzano, dovrebbe derivare da soprannomi legati al vocabolo dialettale foppa (buca, fossa, cimitero) e starebbe ad indicare caratteristiche fisiche della zona di provenienza (quelli della buca, come riferimento ad un avvallamento del terreno o perchè abitanti nei pressi di una fossa di sepoltura).
FOPPOLI
FOPPOLO
Foppolo è tipico della bergamasca, Foppoli lo è anche dell'alto bresciano e sondriese, derivano dal toponimo Foppolo (BG). Tracce di questo cognome in Valtellina le troviamo a Mazzo (SO) nel 1600 con il tenente militare Valentino fu Michele Foppoli di Mazzo citato in un contenzioso con la Comunità di Mazzo.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Cognome presente in Alta Valtellina e nella Bassa Valle Camonica (Bs), nonché sulla sponda bergamasca del lago di Iseo, seppure con bassissima frequenza. In Valtellina il cognome è concentrato soprattutto a Mazzo in Valtellina, che in assoluto è il centro con il più alto numero di Foppoli.  In Valtellina Foppoli  risulta da un toponimo locale del tipo Foppa. nel Bresciano e Bergamasco potrebbe venire dal toponimo Foppolo in Valle Brembana.
FORAPAN
FORAPANI
Forapan, quasi unico, è del veronese, Forapani è specifico dell'area che comprende il mantovano ed il modenese soprattutto ed il bolognese, potrebbero derivare da un soprannome basato sul termine dialettale forapan (cobite, un pesciolino presente nelle acque del Po).
FORASSIEPI Forassiepi è un cognome abbastanza raro, tipicamente toscano del lucchese, di Montecarlo in particolare e di Porcari ed Altopascio, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale arcaico forassiepe (scricciolo, sorta di piccolo uccello molto minuto), probabilmente ad indicare che il capostipite fosse molto piccolo di corporatura.
FORASTIERE
FORASTIERI
FORASTIERO
FORESTIERE
FORESTIERI
FORESTIERO
Forastiere, molto raro è tipico del potentino, Forastieri, abbastanza raro, si trova a rade macchie di leopardo, rendendo improponibile la definizione di una zona d'origine, l'area di Lauria ai confini tra le provincie di Potenza e Cosenza rappresenta la zona di nascita più probabile, Forastiero è tipico del potentino ai confini con il cosentino, di Lauria, Moliterno e Castelluccio Inferiore, Forestiere parrebbe siciliano, della zona di Gangi e Palermo nel palermitano e di Messina, Forestieri ha un ceppo nella zona del cosentino ai confini con la Basilicata ed il salernitano, uno nel reggino ed alcuni in Sicilia, Forestiero ha un piccolo ceppo a Napoli e nel napoletano ed uno nel cosentino a Buonvicino, Cetraro e Diamante. Dovrebbero tutti derivare da soprannomi stanti ad indicare l'estraneità del capostipite, alla comunità di residenza, probabilmente così definito per una facile identificazione da parte del curato locale.
FORCATI Specifico della zona delle provincie di Milano, Lodi e Cremona.
FORCELLA Forcella è un cognome tipico del bergamasco, di Brembilla e di Bergamo, il termine forcella nell'area delle Alpi e delle Prealpi lombardovenete viene spesso indicato per indicare un passo in alta quota, perciò si potrebbe trattare di un soprannome stante ad indicare un origine montanara del capostipite.
FORCINITI
FORCINITO
Forciniti è specifico del cosentino, di Rossano in particolare e di Crosia e Longobucco, Corigliano Calabro, Cropalati e Cariati, e nel crotonese di Crucoli, Strongoli e Crotone, Forcinito, quasi unico, sembrerebbe originario di Rossano nel cosentino, dovrebbero nascere da una forma etnica grecanica, forse riferita alla località Forcina di Grotta di San Donato di Ninea nel cosentino, meno probabile un riferimento all'etnico del paese beneventano di Forchia.
FORCIONE
FORCIONI
FORGIONE
FORGIONI
Forcione è tipico della provincia di Campobasso, della zona di Casacalenda, Montecilfone e Ururi, Forgione, molto più diffuso, ha ceppi a Roma, nel basso Abruzzo, nel foggiano, in Campania e nel reggino, Forcioni e Forgioni, assolutamente rarissimi, sembrano dovuti ad errori di trascrizione.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Forcione, molto raro, ha un nucleo principale nel campobassano, Forcioni, unico, si riscontra soltanto a Mafalda (CB), Forgione, presente un po' in tutto il paese, è più tipicamente meridionale e centro-meridionale, con ceppi maggiori nell'avellinese, nel beneventano e nel romano e ceppi minori nel napoletano, nel casertano, nel reggino, nel chietino, nell'aquilano e nel foggiano, Forgioni, quasi unico, è un errore di trascrizione del precedente, tutti questi cognomi derivano dalla voce arcaica o dialettale forgione, col significato di fabbro, mastro ferraio: l'origine del termine va ricercata nel francese forgeron (da forge, la fucina del fabbro), con uguale significato. Si tratta, dunque, delle cognominizzazioni di nomi di mestiere attribuiti ai capostipiti.
FORESE
FORESI
FORESIO
FORENSE
FORENSI
Forese ha un ceppo nel padovano ed uno in Puglia, soprattutto nel barese, Foresi è tipico della fascia centrale che comprende Marche, Umbria e Lazio centrosettentrionale, Foresio, molto molto raro, è tipico del sud, della Puglia in particolare, Forense, assolutamente rarissimo, ha un ceppo piemontese ed uno sardo, Forensi, ancora più raro è del nord.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel soprannome o nome medievale Forese (con una variante arcaica in Forense), termine che, in italiano antico, aveva significato di straniero, forestiero e, talvolta, anche quello di campagnolo, contadino (vedi Forestiere e Contadino): dal punto di vista etimologico, il termine forese trae origine dall'aggettivo latino forensis, a sua volta derivato dall'avverbio foris, l'italiano fuori (come a voler indicare una persona che proviene dall'esterno di una comunità). Ad ogni modo, tracce del nome Forese si trovano già nella Siena del '200, con personaggi quali Forese di Rustichello e Forese di Martino; sempre con questo nome, inoltre, si può ricordare la figura di Forese Donati, che, all'interno della Divina Commedia dantesca, fa la sua apparizione nel cantico del Purgatorio (Forese, in realtà, era il cugino della moglie di Dante). Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni o dei nomi personali dei capostipiti o di soprannomi ad essi attribuiti.
FORESTA
FORESTI
FORESTO
Foresta è tipico del sud, ha un ceppo tra napoletano e casertano, uno tra le province di Crotone e Catanzaro ed uno in Sicilia, Foresti sembra avere un nucleo importante in Lombardia tra milanese, bergamasco e bresciano ed un ceppo nel bolognese, Foresto ha un ceppo nel torinese ed uno in Veneto, dovrebbero discendere dal nome medioevale Forestus, portato nella seconda metà del 400 anche da un duca d'Adria, ma potrebbe anche derivare da toponimi come Foresta, come ne esistono moltissimi in tutto il paese da Bolzano a Crotone, o come Foresto (VC), (TO) o (CN) o come Foresto Sparso (BG), in Veneto potrebbe anche derivare da un soprannome originato dal termine dialettale foresto (straniero), tracce di questa cognominizzazione si hanno a Venezia verso la fine del 1400 con lo scrittore Jacopus Philippus Forestus Bergomensis (di Bergamo).
FORFARO Forfaro, praticamente unico, specifico del reggino, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale basato sul termine calabrese fosfaru (fiammifero, zolfanello) (vedi anche FURFARI).
FORGHIERI Forghieri è tipico del modenese, di Carpi e Modena in particolare, ma anche di Formigine e Spilamberto, con un ceppo anche nel reggiano a Reggio Emilia e Correggio, dovrebbe trattarsi di una forma alterata del nome medioevale Frogerius (vedi FRIGE').
FORGI Forgi è un cognome ormai quasi scomparso, dovrebbe essere originario della Calabria, forse del vibonese, potrebbe derivare da un'alterazione dialettale del termine greco φορεύς (foreys) che significa portatore, facchino.
FORGNONE
FORGNONI
Forgnone ha un piccolo ceppo nel biellese a Sagliano Micca ed Andorno Micca, ed uno molto piccolo a Roma, Forgnoni è quasi unico, forse emiliano, potrebbero derivare da un soprannome basato sul termine francese medioevale forjeron (fabbro), o su di un'alterazione dialettale del termine medioevale italiano forgione (fabbro, mastro ferraio), probabilmente ad indicare che questa fosse stata l'attività del capostipite.
FORGIARINI Specifico di Gemona Del Friuli (UD), dovrebbe derivare dal nome dialettale degli abitanti di Forgaria nel Friuli (UD), esiste anche un'ipotesi  molto poco probabile che derivi dal termine forgiarino (colui che forgia oggetti metallici, armi, ecc.).
FORINI
FORINO
FURINI
FURINO
Forini, molto raro, ha piccoli ceppi nel mantovano, veronese e ferrarese ed in Umbria e nell'anconetano, Forino, decisamente campano di Pagani nel salernitano in particolare e di Nocera Inferiore, Angri e Salerno, sempre nel salernitano, di Napoli, Nola, Casalnuovo di Napoli e Pomigliano d'Arco nel napoletano, e di Monteforte Irpino ed Avellino nell'avellinese, Furini sembra originario della zona tra il rovigoto ed il ferrarese, Furino, molto raro sembrerebbe del napoletano, potrebbero derivare dal nomen latino Furinus si ricordi la dea infernale Furina, ma è pure possibile che derivino da un soprannome originato dal vocabolo latino furinus (ladro), o anche ed è probabile per il ceppo napoletano dal toponimo Furinus, in epoca longobarda il distretto di  Furini et Sirini nel salernitano si trovava a nordest di Salerno.  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Firenze nel 1600 con il pittore Francesco Furini.
integrazioni fornite da prof.Ciro Forino
Ho fatto una ricerca presso l'archivio della mia parrocchia Corpo di Cristo di Pagani (SA) consultando il "Libro dei battezzati", che arriva fino al 1485. Ho ricostruito il mio albero genealogico ed ho notato che il cognome Forino, a partire dal 1600 in giù, si trasforma in di Forino, ipotizzo quindi che questo cognome indichi la provenienza dall'omonimo paese Forino, in provincia di Avellino.
FORLANI
FORLANO
Forlani sembra avere tre ceppi, nel bolognese e ferrarese, nel nordmilanese e bergamasco, e nel riminese e pesarese, Forlano ha un ceppo romano, uno a Guardiagrele nel teatino ed a Pescara, uno nel salernitano a Postiglione, Battipaglia, Eboli e Serre, ed a Torre del Greco nel napoletano, uno ad Andria nel barese ed a Cerignola nel foggiano, ed uno a Paola nel cosentino, dovrebbero derivare dal nome medioevale Furlanus originato dall'indicatore etnico furlan (friulano), esempio di questo nome si ha a Venezia nel 1400, in una lettera del 1436 si legge: "...Petra quoque Sancta spem meam iam pridem conceptam confirmabit, si cum pedestribus navalibusque copiis genuensibus Italianus Furlanus magister equitum cum exercitu populi florentini in tempore se coniunxerit....".
FORLE'
FORLEO
Forlè, quasi unico, è del foggiano, Forleo sembra tipico pugliese delle province di Taranto e Brindisi, a Francavilla Fontana (BR) in particolare dovrebbe essere il nucleo principale, ma con ceppi, probabilmente secondari anche nel barese, foggiano, difficile individuare una possibile origine, si potrebbe ipotizzare una derivazione dalla toponomastica, una possibile connessione con l'etnico di toponimi come Forlì del Sannio (IS), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Francavilla già nel 1600, in un atto di donazione del 16 marzo 1656 i Fratelli Pio e Giambattista Forleo di Francavilla donarono al convento dei frati domenicani: un frantoio oleario, personaggio di rilievo è stato il capitano di ventura al seguito delle truppe napoleoniche Giosuè Forleo.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Forleo è un cognome diffuso nel Brindisino e nel Tarantino, è variante della forma base Forlé che viene dal toponimo omonimo in provincia di Foggia. L'etimo può essere messo in relazione con 'foro' (< latino *for(u)lus, deverbale di 'forare = foro, gola) = stretto passaggio. Minervini 210.
FORLENZA Forlenza è tipicamente campano del salernitano, di Contursi Terme, Eboli, Battipaglia, Salerno e Bellizzi, dovrebbe derivare dal nome della località Forlenza, una delle aree climatiche termali di Contursi Terme, probabile zona d'origine dei capostipiti.
FORLI' Se è corretta la derivazione dal toponimo omonimo dovrebbe essere originario di Forlì (FO) oppure Forli' del Sannio (IS).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Forlì è un cognome che deriva dal toponimo romagnolo omonimo che viene dal latino Forum Livi.
FORLIANI
FORLIANO
Forliani è praticamente unico e dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione di Forliano, che ha un ceppo in Basilicata a Irsina nel materano ed a Potenza ad uno a San Giorgio Ionico nel tarantino, dovrebbe derivare da un nome di località come Forum Iulianum, come ne esistono alcune in Italia.
FORMAGGI
FORMAGGIO
Formaggi ha un ceppo tra rovigoto e ferrarese ed uno tra romano e frusinate, Formaggio è tipico dell'area che comprende il basso vicentin, il basso padovano ed il rovigoto occidentale, potrebbero derivare dal fatto che i capostipiti svolgevano l'attività di produttori di formaggio.
FORMAGGIA Formaggia è tipicamente lombardo, dell'area che comprende il milanese soprattutto, il pavese ed il comasco, dovrebbe derivare da una forma dialettale arcaica del toponimo Formazza nel verbanese o della Val Formazza anticamente indicata come Val Formaggia, probabile luogo d'origine dei capostipiti, ricordiamo ad esempio che così la chiama il frate bolognese Leandro Alberti nel suo Descrittione di tutta Italia: "...Caminando lungo la valle Maggia ritrovasi Vegnoio, Cordauco, Cono, Zumano, Sunco, Mogeno, Lavelera, Brontal, Marzono, Broilo, Sornico, et Fusio. Alla sinistra di detto fiume vi è la contrada Maggia, Verizzino, et Valle Rovana. Scendendo a Locarna, et piegandosi alla destra si camina per la Valle Formaggia, et per la valle di Antigorio....".
FORMATI
FORMATO
Formato è tipicamente campano, con un ceppo anche a Roma e nel latinense, Formati, molto più rara, è dell'area casertano, napoletana, dovrebbero derivare dal nome medioevale italiano Formatus di cui abbiamo un esempio nel 1109 a Benevento come possiamo leggere nel Chronicon Beneventanum: "...Anno millesimo centesimo nono, tertiae indictionis. Obiit Formatus, Pascha accidit septimo kalendas Maias, et secundo die intrante mensis Novembris combustus est thesaurus Sanctae Mariae. ..".
FORMELLA Formella è un cognome ormai quasi scomparso in Italia, sembrerebbe originario della zona tra frusinate e casertano, dovrebbe derivare dal nome della località Formella di Rocca d'Evandro nel casertano o dal nome del paese di Formello nel romano.
FORMENTI
FORMENTIN
FORMENTINI
FORMENTINO
FORMENTON
FORMENTONI
Formenti dovrebbe essere originario della provincia di Milano, Bergamo, Lodi, Formentin è specifico dell'area che comprende il padovano, il veneziano, il trevisano, il pordenonese e l'udinese, Formentini ha un ceppo nel bergamasco, uno tra parmense, reggiano soprattutto e modenese, ed un ceppo tra maceratese ed ascolano, Formentino sembrerebbe unico, Formenton ha un piccolo ceppo nel milanese e pavese, ma il ceppo più consistente è in Veneto, nel veneziano e rovigoto soprattutto, con ramificazioni anche nel vicentino e padovano, Formentoni, assolutamemnte rarissimo, è del milanese, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche o accrescitive, da un soprannome legato al vocabolo dialettale settentrionale forment (frumento), forse starebbe ad indicare il mestiere di coltivatore o commerciante di frumento, svolto dai capostipiti.
FORMIA Formia è tipicamente piemontese, di Mazzè nel torinese in particolare, l'origine etimologica è oscura, l'unica proponibile, anche se obiettivamente inspiegabile, è una derivazione dal nome del toponimo laziale Formia, se l'accento cadesse sulla i, si potrebbe ipotizzare una derivazione da un soprannome dialettale originato da una storpiatura del vocabolo formiga (formica).
FORMICA
FORMICHETTI
FORMICHELLA
FORMICHELLI
FORMICHELLO
FORMICHI
FORMICHINI
Formica è molto diffuso nel centrosud, in particolare nella fascia che comprende Marche, Umbria e Lazio, in Puglia e soprattutto in Sicilia, Formichella ha un ceppo a Roma, uno in Campania, nel beneventano in particolare ed uno nel cosentino, Formichelli è specifico di Isernia in Molise, Formichello, praticamente unico, è del napoletano, Formichi è tipicamente toscano, in particolare del senese, Formichetti è tipico dell'area che comprende il Lazio, l'aquilano ed il ternano, con massima diffusione nel rietino, Formichini, rarissimo, ha un ceppo fiorentino ed uno livornese, dovrebbero derivare direttamente o tramite varie forme ipocoristiche, da nomi di località presenti in un discreto numero ad esempio in Toscana come Torre della Formica a Livorno, il Colle della Formica ad Anagni nel frusinate, la Cozzetta della Formica nell'aquilano, o il Colle Formica nel pescarese e così molti altri, Formica è stato anche un nome e soprannome medioevale, di cui abbiamo un esempio d'uso ne La Storia di Girolamo Savonarola e de' suoi tempi: "..Actum in aringheria magnificorus Dominorum nostrorum, et presentibus testibus ser Fancisco ser Baronis, et ser Filipp Dominici Morelli, civibus et notariis florentinis. Incamerata per Lucam famulum dictum Formica, sub die 24 maii. ..".
FORMICOLA Cognome tipico campano, del napoletano in particolare, deriva dal toponimo Formicola (CE).
FORMIGARI
FORMIGARO
Entrambi rarissimi, Formigari è certamente del veronese, Formigaro potrebbe avere un ceppo nell'alessandrino, potrebbero derivare da toponimi come Formigara (CR), Pozzolo Formigaro )AL) o simili.
FORMISANI
FORMISANO
Formisani, estremamente raro, è tipico del Lazio meridionale e della Campania settentrionale, Formisano è tipico dell'area che comprende il romano, il latinense, il casertano, il napoletano ed il sorrentino, con massima concentrazione ad Ercolano, Torre del Greco, Napoli, Portici e San Giorgio a Cremano, potrebbero derivare da una forma etnica arcaica della città di Formia, probabilmente in occasione di un esodo massiccio, ricordiamo che verso l'anno 842 i saraceni attaccarono e distrussero Formia provocandone l'esodo degli abitanti verso lidi più sicuri.
FORNACIARI
FORNASARI
Fornaciari è originario dell'area della provincia di Reggio Emilia, Fornasari è emiliano, derivano da forme dialettali del mestiere di fornaciaio (proprietario o lavorante alle fornaci). Del cognome Fornasari si trovano tracce nell'elenco dei benefattori dell'Ospedale di Piacenza dell'anno 1751.
FORNAI
FORNAIA
FORNAINI
FORNAIO
Fornai è tipicamente toscano, del fiorentino, senese, lucchese, livornese e soprattutto pisano, Fornaia è tipicamente siciliano, di Enna e Palermo, Fornaini oltre ad un ceppo toscano soprattutto nel fiorentino e nell'aretino possiede un ceppo anche nel trevigiano, Fornaio è specifico di Martina Franca nel tarantino, questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica, dal termine fornaio, indicante probabilmente il mestiere dei capostipiti.
FORNARA
FORNARI
FORNARO
FORNAROLI
FORNARON
FURNARI
FURNARO
Fornara ha due ceppi, uno del novarese ed uno del rietino, Fornari che ha un nucleo importante nel parmense, sembrerebbe avere altri ceppi nel mantovano e forse anche altri nel Lazio, Fornaro è della penisola salentina, con altri ceppi al centro sud e in Piemonte, Fornaroli è originario della zona tra la provincia di Lodi e di Piacenza, Fornaron, assolutamente rarissimo è veneziano, Furnari dovrebbe essere specifico della Sicilia orientale, Furnaro, estremamente raro, sembrerebbe del ragusano. Tutti questi cognomi derivano dal vocabolo medioevale fornarius o fornaro, stante ad indicare il mestiere di fornaio, cioè l'addetto o il titolare di un forno.
FORNARINI
FORNARINO
Fornarini è assolutamente rarissimo sembrerebbe romagnolo o marchigiano, Fornarino sembrerebbe specifico dell'alessandrino, di Spigno Monferrato (AL) in particolare, potrebbero derivare dal mestiere di garzone o aiutante di fornaio.  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Cesena nella seconda metà del 1400 con il maestro farmacista Antonio Fornarini.
FORNASIER
FORNASIERI
FORNASIERO
Fornasier è specifico del trevisano e della aree confinanti delle province di Venezia e Pordenone, Fornasieri, molto raro sembra della stessa area, Fornasiero è specifico del padovano ed aree limitrofe, veneziano e rovigoto, derivano da forme dialettali del mestiere di fornaciao o addetto alle fornaci.
FORNELLI
FORNELLO
Fornelli ha un ceppo nel torinese, nel savonese e nello spezzino ed uno nel napoletano e tra potentino e barese, Fornello ha un ceppo nel torinese, ma ha presenze qua e là in tutt'Italia, dovrebbero derivare da nomi di località come Fornelli nel torinese, nel savonese, nell'iserniese o nel salernitano, o Fornello nel pistoiese, ma non si può escludere che in qualche caso possano derivare da un soprannome originato dal mestiere dei capostipiti (vedi FORNI).
FORNERA
FORNERI
FORNERIS
FORNERO
FORNERON
FORNERONE
Fornera, molto raro è tipico di Piateda nel sondriese, Forneri e Forneron sono quasi unici, Forneris è ben diffuso in tutto il Piemonte occidentale, con presenze anche nella Liguria di ponente, Fornero è specifico dell'alto cuneese e basso torinese, Fornerone è tipico dell'area di Pinerolo nel torinese, dovrebbero tutti derivare da soprannomi originati dal termine dialettale fornè o fournèr che indica il mestiere di fornaio, o da fornèra (moglie del fornaio).  Tracce di questa cognominizzazione si hanno in Provenza fin dal 1300, in un atto del 1323 si può leggere: "...audivitdictus Bernardus, ut dixit, quod unus de dictis condempnatis dictus Forneron de Flornissiacho, ut sibi videtur, dicebat multa opprobria ...".
integrazioni fornite da Piergiorgio Fornera
esiste un importante ceppo di Fornera a Losone in Svizzera.
FORNESI Sembrerebbe originario della provincia di Massa, dovrebbe derivare dal toponimo Forno (MS).
FORNI
FORNO
FORNONE
FORNONI
Forni ha un ceppo tra Lombardia e Piemonte orientale, uno bolognese, uno fiorentino ed uno napoletano, Forno, tipicamente piemontese, ha anche un ceppo in Valtellina ed uno nel genovese, Fornoni è tipico del bergamasco, mentre Fornone, è quasi unico ed è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, dovrebbero tutti derivare dall'attività di fornai svolta dalle famiglie identificandoli con il luogo di lavoro.
integrazioni fornite da Andrea Balzarotti
Antichissima casata modenese, dei Forni si hanno notizie sin dal XII°secolo Il fondatore della casata sembrerebbe identificarsi con Ercole (seconda metà del XII° sec.), iscritto alle corporazioni di Modena come fornaio (da cui forse la derivazione del cognome). A lui fanno seguito Corrado, Ippolito e Francesco (di cui non si hanno dati biografici certi). Figlio primogenito di Francesco fu Alberto I (? 1296  - 1342), capitano del popolo e podestà a Scandiano dal 1336 al 1342 per conto di Obizzo III d'Este, Signore di Ferrara e di Modena. Non avendo costui avuto eredi diretti, gli successe il fratello Ippolito (1307 - 1378), fondatore della linea modenese che si dichiarò rinunciataria dei diritti di successione della linea principale. Alla morte di Aldobrandino (figlio di Ippolito) nel 1381, infatti i diritti passarono al terzo fratello di Alberto I, Luigi I (1309 - 1382), fondatore della linea piemontese.  A lui successero Carlo (1344 - 1406), Ferrante (1373 - 1427), Alfonso (1391 - 1456), Ludovico (1421 - 1482), Rinaldo (1455 - 1501), Lorenzo (1476 - 1513), Luigi II (1504 - 1570), che ottenne numerose commende titolari ad opera del Duca Carlo III il Buono di Savoia, e Alberto II (1539 - 1593). Figlio di Alberto II fu Luigi Amedeo I (1557 - 1613) che, nel 1597 vestì l'abito di Malta.  Da ricordare per questo ramo nel sec. XIX il matrimonio di Luigi Amedeo III che nel 1817 sposò Maria Giuseppina de Beauharnais, figlia di Eugène (figlio di Alexandre e di Giuseppina de La Pagerie, prima moglie di Napoleone Bonaparte) ed Augusta Amalia di Baviera. I rami attualmente fiorenti sono da identificarsi in area piemontese e modenese. La linea mirandolese ebbe origine nel XVII sec. e si estinse nell'agnizione maschile nel 1805, cedendo i propri titoli e diritti dinastici alla casata piemontese.  A seguito del riconoscimento "motu proprio" di S.M. Umberto I di Savoia (R.D. 1884) i discendenti di questa casata godono dei titoli di Conti di Vinadio, Conti di Sambuco, Conti di Isone, Conti di Pietraporzio e Conti di Pombernardo, Patrizi di Ferrara e Nobili di Mirandola. La casata modenese gode dei titoli di Conte, Patrizi di Modena e Nobili di Bologna.
Lo stemma consiste in uno scudo inquartato col primo e terzo quadrante di blu al barile fiammeggiante al naturale, il secondo quadrante con una croce patente d'argento al campo di rosso (detta di Savoia), mentre nel quarto quadrante figura un campo d'oro caricato di un'aquila di nero all'antica rivoltata a sinistra con una croce patente d'argento al campo di rosso (detta di Savoia),  in cuore.
integrazioni fornite da Don Giancarlo Forni
Le famiglie con cognome Forni, ancor oggi dislocate in area lombarda, lago Maggiore, Lomellina e Milano, sono originarie della val Leventina-Gottardo-(Canton Ticino) e traggono il nome dal Pizzo Forno (Monte di 2.907 mt.) vicino a Pollegio, Giornico etc. (vedi Archivi parrocchiali ivi). Alcune scesero infatti lungo la costa lombarda del lago Maggiore (Locarno, Angera, Ispra etc.) dopo la metà del XVII° sec., stabilendosi a Milano e nei paesi lungo la via commerciale del fiume Ticino, fino dove questo si getta nel Po, cioè in Lomellina.  Dalla documentazione dell'Archivio di Stato di Milano (Fondo Araldica p.antica e p.moderna) si rileva che anche la famiglia Forni di Milano, che fu nobilitata il 7.12.1782 da Giuseppe II° d'Austria con il titolo di Nobili (maschi e femmine), Don e Donna, è originaria della Val Leventina (Pollegio). Gli esponenti di questa famiglia sono ancor oggi residenti tra Milano e Varese (vedi Annuario della Nobiltà Italiana. parte IV-Rietstap's General Armorial, pag.CCCXLV-Elenco Uff.Nobiliare It.ed.1921 etc.etc.). Tra di essi ricordiamo: Don Ulderico Carlo Alberto Forni (1913+1978) e la consorte Donna Laura Elettra Bruni (1923+2008) da cui: Donna Emanuela (n.1947 Milano) e il consorte March.Thierry Konarzewski [Parigi.Milano], l'Ing.Don Giancarlo Forni (n.1951 Milano) e la consorte Donna Maria Elisabetta Piana [Milano.Azzate di Varese], oltre a Donna Olivia Anna Maria (n.1954.Varese)[Milano. Velate di Varese]etc.etc. L'Arma di questa famiglia milanese è quella concessa da S.M.I.R.A. Giuseppe II° d'Austria il 7.12.1782:"Inquartato:nel primo e nel quarto d'azzurro a due leoni d'oro affrontati, sostenenti con le branche un forno ad alveare, d'argento. Nel secondo e nel terzo: d'argento a tre caprioli di rosso". (v.Arch.di Stato di Milano-Fondo Araldica, Arch.Storico Civico di Milano-Trivulziana-Fondo Famiglie: cartella 678, V.Spreti: "Enciclopedia Storico Nobiliare" vol.III°, v."Dizionario Storico Blasonico"di G.B.di Crolla Lanza-vol.II°-pag.424, etc.etc.).
FORNICOLA
FORNICOLI
Fornicola quasi unico, parrebbe dell'area salernitano, potentina, Fornicoli sembrerebbe unico, dovrebbe trattarsi di errori di trascrizione del cognome campano Formicola (vedi FORMICOLA)
FORNINO Molto raro è specifico del salernitano, di Sassano in particolare, con un ceppo probabilmente non secondario nel livornese, che dovrebbe derivare da un nome di località.
FORONI Originario dell'area che comprende le provincie di Reggio Emilia, Modena, Mantova e Verona, dovrebbe derivare dall'aferesi di soprannomi originati dal nome bizantino Christophorus o dal nome medioevale Cristoforo (Cristoforoni), in qualche caso, ma è improbabile, potrebbe discendere da variazioni del nomen latino Floronius.
FORRESU Forresu è tipico della Sardegna meridionale, occidentale, della provincia di Carboni ed Iglesia, di Gonnesa, Santadi e dei capoluoghi.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FORRESU: di Forru, proveniente da Forru = Forresu; come Fonnesu, Calaresu, Sorresu ed altri. Nel vocabolario sardo geografico, patronimico ed etimologico del canonico Giovanni Spano troviamo: Forru, forresu: oggi Collinas. Centro abitato (927 ab.) della Marmilla, nella provincia del Medio Campidano. Il suo territorio è ricco di antiche testimonianze. In periodo medioevale appartenne alla Curadorìa di Marmilla, prima e di Parte Montis successivamente, nel regno giudicale di Arborea. Nel 1388 i suoi abitanti parteciparono alla famosa Pace di Eleonora. Ma esiste anche un'altra villa "bidda" col nome Forru, Villanovaforru, confinante con la precedente, fondata, nel XII° secolo, probabilmente dagli stessi abitanti della più antica Forru. Anche gli abitanti di Villanovaforru, nel 1388, allora Forru Villa Noa, parteciparono alla Pace di Eleonora. Non abbiamo trovato il cognome Forresu nelle carte antiche della lingua e della storia della Sardegna, da noi consultate. Attualmente è presente in 27 Comuni italiani, di cui 15 in Sardegna: Gonnesa 23, Santadi 20, Carbonia 19, Fluminimaggiore 8, etc.
FORSETTI Assolutamente rarissimo, dovrebbe essere lombardo.
FORTAREL Tipico di Segonzano (TN), potrebbe derivare o da un soprannome legato al nome di una località o da modificazioni dialettali del nome medioevale Forte.
FORTE
FORTI
Forte è diffuso in tutt'Italia, con particolare concentrazione al centro sud, Forti al centro nord, deriva dal nome medioevale Forte o da contrazioni di nomi come Fortebraccio e simili.
FORTEGUERRA
FORTIGUERRA
Forteguerra, praticamente unico, è molto probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione anagrafica del cognome Fortiguerra, che, tipicamente meridionale, dovrebbe derivare dal nome medioevale Fortisguerra (con il significato di augurio che possa essere valoroso nei combattimenti), nome che troviamo ad esempio agli inizi del XII° secolo in un atto di donazione del 1118 a Montalcino che cita come beneficiario dei proventi di una transazione Fortisguerra, fratello di Bernardo degli Ardengheschi.
FORTELEONI Forteleoni, decisamente sardo, specifico della Gallura, è particolarmente presente a Tempio Pausania, Luras, Calangianus ed Olbia, dovrebbe derivare dal nome Forteleone, del cui uso abbiamo tracce in Corsica nel 1600, con un messer Forteleone Rusterucci di Bocognano nella Corsica meridionale.
FORTEZZA
LA FORTEZZA
LAFORTEZZA
Fortezza ha un piccolo ceppo a Cecina nel livornese, uno a Napoli e Bacoli nel napoletano ed a Minori nel salernitano, ed in Sicilia a Monreale e Palermo nel palermitano, a Caltagirone nel catanese ed a Siracusa, Lafortezza è tipicamente pugliese, di Bari, Bitonto e Ruvo di Puglia nel barese, e di Taranto, La Fortezza è sempre pugliese di Ruvo di Puglia e di Bari, questi cognomi dovrebbero derivare da nomi di località individuate dalla presenza di una fortezza o zona fortificata nelle vicinanze, potrebbero forse essere legati alla vicinanza con il Castello di Ruvo di Puglia.
FORTINI
FORTINO
Fortini è comune a tutta la fascia longitudinale che dalla Lombardia, attraverso l'Emilia, la Toscana e l'Umbria arriva al Lazio, Fortino è specifico del salernitano e cosentino, derivano dal nome medioevale Fortino, un esempio di questo uso lo troviamo già in epoca longobarda, in una charta donationis del 742 si legge: "...Signum + manus Fortini uiri deuoti filius Todoni de Ceciliano, testis..." e nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale in un atto dell'anno 1194 scritto in Vimercate (MI): "In nomine Domini. Anno a nativitate domini nostri Iesu Christi millesimo centesimo nonageximo quarto, quintodecimo die madii, indicione duodecima... ...in predicto burgo in porta que dicitur Sancti Damiani, cui est a mane Iohannis qui dicitur de Canova, a meridie heredum Presbiteri Capitanii, a sero Gervasii, a monte accessium et in aliquo Fortini qui dicitur Guarmasii...".  Traccia di questa cognominizzazione la troviamo in Toscana a Castelfiorentino (FI) dove nel 1515 nasce Davitte Fortini che diventerà poi un famoso maestro di opere idrauliche e militari e, sotto i Medici, primo mastro costruttore al fianco di Giorgio Vasari nella costruzione di ville e palazzi in tutta la Toscana.
FORTUGNO
FORTUNI
FORTUNIO
Fortugno è specifico di Reggio Calabria e del reggino, Fortuni ha un ceppo a Città di Castello nel perugino, uno a Montemonaco e Montefortino nel Piceno, e nel Lazio a Roma, Latina e Grotte di Castro nel viterbese, Fortunio, molto molto raro, ha un ceppo romano ed uno calabrese, dovrebbero derivare dal nomen latino Fortunius di cui abbiamo un esempio in un'antica lapide funeraria romana: "D(is) M(anibus) s(acrum) / M(arcus) Fortunius / Quintasius / pius / v(ixit) a(nnos) LX".
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
Fortugno, cognome è un cognome tipico della Calabria meridionale, soprattutto dell'area di Reggio Calabria e provincia. Fortugno è una variante locale e dialettale del nome augurale Fortunio, derivato dal nome personale latino di età tarda Fortunius, imposto agli infanti come augurio per un futuro felice, fortunato, gioioso. Escluderei l'ipotesi dell'origine spagnola da Fortuno con la tilde sulla "n" per la assoluta tipicità locale del cognome.
FORTUNA Fortuna è un cognome decisamente panitaliano.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questo cognome va ricercata nel nome medievale Fortuna, che, assieme alla sua variante Buonafortuna, va inteso come augurio per un buon avvenire (vedi Fortunata). Per quanto riguarda il cognome in questione, dunque, si tratta della cognominizzazione dei nomi personali dei capostipiti.
FORTUNATA
FORTUNATI
FORTUNATIS
FORTUNATO
Fortunata, molto molto raro, sembra tipico dell'area campano, pugliese, Fortunati è specifico del centronord, Fortunatis, rarissimo, parrebbe palermitano, Fortunato è diffuso in tutt'Italia, con particolare concentrazione al centro sud, deriva dal cognomen latino Fortunatus, Fortunata o dal suo derivato italiano Fortunato.
FORZAN
FORZANI
FORZANO
Forzan è tipico del padovano, con un ceppo nel latinense frutto dell'emigrazione forzata in epoca fascista per provvedere alla bonifica delle paludi pontine, Forzani ha un piccolo ceppo nel varesotto e nel vicino novarese ed uno nel ternano, Forzano ha un ceppo nel cuneese, uno nel messinese ed uno secondario a Roma, dovrebbero tutti derivare dal nome latino Fortianus, ma il ceppo piemontese potrebbe anche derivare dal toponimo Forzo nel canavese e quello messinese dal toponimo Forza d'Agrò nel messinese.
FOSCHI
FOSCHINI
FOSCO
Foschi ha un nucleo tra bolognese, ravennate e forlivese ed uno nel Lazio, Foschini ha un nucleo forlivese, uno nel beneventano ed uno nel Lazio, Fosco è rarissimo e sembrerebbe laziale o abruzzese, derivano dal cognomen latino Fuscus, di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale, dove troviamo un'atto del 1145 rogato dal notaio Fusco: "...Ego Fuscus iudex et missus domini secundi Cunradi regis scripsi, post traditam complevi et dedi.".  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel cesenate nel 1400 con l'architetto Cristoforo Foschi che ha contribuito all'edificazione di numerose rocche malatestiane come quella di Fano o Castel Sismondo a Rimini.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Foschi è un cognome prettamente riminese. Soprannome di carattere fisico e morale, origina dal lat. "fuscus" = scuro, di carnagione o di capelli scuri. In senso traslato: persona ombrosa.
FOSCHIATTI
FOSCHIATTO
Foschiatti, molto raro, è tipico della zona di Gemona Del Friuli (UD), Foschiatto, molto più raro, sembrerebbe di Ravosa (UD), derivano da modificazioni del nome Fosco. (vedi Foschi)
FOSCI
FOXI
Fosci ha un ceppo a Bomarzo nel viterbese ed a Roma, ed uno a Gonnofanadiga nel Medio Campidano e ad Uras nell'oristanese, Foxi, quasi unico, è sardo.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FOSCI; FOXI: fòke, fòge, fòxi è la foce, lo sbocco al mare di un fiume ad esempio. Foneticamente la "x"sarda presente soprattutto nelle parlate meridionali (campidanese), è una fricativa palatale sonora e si legge quindi come la "j" francese. Deriva dalla "x" latina, fox, come in pax, lux, pix, nex, nux, vox, crux, etc. che danno pàxi (pace), lùxi (luce), pìxi (pece), nèxi (colpa), nuxi ( noce), bòxi (voce), grùxi (croce), etc. Ma non è la x latina che dà la fricativa palatale sonora, ma è la "c" (affricata palatale sorda del genitivo latino, di pacis, lucis, picis, vocis, necis etc. Mentre ad esempio nix /nivis, da in campidanese nì, non nixi.  Foxi è presente nella Sardegna Meridionale come toponimo, esempi: su mari de fòxi = l'uscita del Tirso a mare nella costa oristanese. La torre antibarbaresca di Foxi, la cui costruzione risale al periodo medioevale, si trova alla foce del rio omonimo(Rio Foxi), nel Comune di Quartu Sant'Elena; etc.  Foxìna, diminutivo di fòxi ha il significato di pozzanghera: sa foxìna de su sirboni = il rifugio del cinghiale, la buca melmosa dove si avvoltola il cinghiale. Abbiamo detto che la "x" con valore fricativo palatale sonoro è propriamente del campidanese, infatti non è presente nelle parlate del centro nord e neppure negli antichi documenti della lingua e della storia della Sardegna, fuorché nella Carta de Logu di Eleonora d'Arborea. Nella copia in nostro possesso, redatta dal giurista Filippo Mameli, "Dotore de Decretu e de Lege", in lingua sarda, per ordine del giudice Mariano IV°, padre di Eleonora, in 198 capitoli, nei primi anni 40 del 1300 e resa operante da Eleonora nei primi anni 80 dello stesso secolo, la "x" è usata con tre valori fonetici: col valore latino antico(cap.I° -expalesari), col valore della "sc" italiane(cap. II° - istraxinàda) e con valore fricativo palatale sonoro nel vocabolo "raxóni", più volte con la "x" ma talora anche con la "j" (sempre col valore fonetico anzidetto). Nelle carte antiche è più volte citato il nome Luxorio o Luxuri(o), come santo o come nome di persona, nei quali la "x" ha valore latino o tutto al più italiano "ss", mai come fricativa palatale sonora; mentre ad esempio ad Arbus(Sardegna sud occidentale), San Lussorio è Santu Luxòri con la x fricativa palatale sonora. Il cognome è presente nelle carte antiche da noi consultate, ma nelle sue varianti più antiche. Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, XI°, XIII° secolo figurano: de Foge Goantine (3, 209): (in una donazione prima) - in nomine domini amen. Ego Goantine de Foge petivi boluntade assu donnu meu sire Ugo de Basso, sa die de sancto Marco de Sinnis.ki mi daret paraula d'offeremi(di offrirmi) a Sancta Maria de Bonarcatu cun amnia kanto avia..(come data siamo intorno all'inizio del XIII° secolo,  primo perché è giudice d'Arborea Ugone I° de Basso e poi per il fatto che sono presenti come testi.donnu Bernardu arkipiscopu(arcivescovo) de Arbareèe (dal 1200 -al 1223 ) e donnu Bonacorsu piscopu(vescovo)de Sancta Iusta(nei primi anni del XIII° secolo). Al cap. 209, si ripete in sostanza quanto è nel cap. 3, ma contiene la conferma del giudice: In nomine domini amen. Ego Goantine de Foge petivilli boluntade a su donnu meu.et isse naredimi ca(mi ha risposto che): "Faguellu c'a mimi bene me plaguit et bonu mi parit et paraula ti'nde do"!...(" fallo pure che a me piace e mi sembra una cosa buona e quindi te ne do parola"!). Ai capp. 134 e 139, sempre del CSMB figura de Foge Mele (in uno scambio(tramudu) di terre): tramudeilli a Mele de Foge parzone sua (la sua parte), quantu aviat in cussu ortu (la sua parte di quell'orto) et deindelli (gli ha dato in cambio) intesiga vinia  in Istrampadoriu(località in agro di Bonarcado). Attualmente il cognome Fosci(trascrizione errata per Foxi), è presente in 51 Comuni italiani, di cui 17 in Sardegna: Gonnosfanadiga 27, Uras 14, Terralba 6 Cagliari 5, etc. Gonnosfanadiga ospita il numero più alto di persone che portano questo cognome: mia nonna, Giuseppa Fòsci, mi diceva spesso che il loro capostipite proveniva dalla zona di Oristano( quindi dalla terra della foce del Tirso); con informazioni tramite telefono, anche i Fosci di Uras e Terralba hanno confermato le ipotesi di nonna. Il cognome Foxi è presente solo nel Comune di San Gavino Monreale, in un solo nucleo familiare. Come anzidetto Foxi è il cognome originale, contrariamente a quanto si può pensare.
FOSSAGHI Estremamente raro forse originario della provincia di Milano o Bergamo, potrebbe essere derivato dal nome celtico Fursa con il suffisso celtico ago indicante proprietà (quelli dei campi di Fursa).
FOSSA Sembra avere oltre al nucleo principale nel genovese, anche un ceppo tra nordmilanese e varesotto, ed uno nel centro Italia, dovrebbero derivare da nomi di località, uso riportato ad esempio in questo documento del 1116 tratto dal Codice Diplomatico della Lombardia medievale: "...Octavusdecimus campus dicitur a la Fossa, et est pertica una et tabule viginti et due et dimidia: est ei a mane Belloni, a meridie Petri, a monte Ambrosii..."; tracce di questa cognominizzazione si hanno in Abruzzo a Paganica (AQ) nel 1500 con il notaio Paolo da Fossa.
FOSSACESA
FOSSACESIA
Fossacesa e Fossacesia sono ormai scomparsi in Italia, sembrerebbe molisano il primo, mentre è sicuramente abruzzese il secondo, dovrebbero entrambi derivare dal nome del paese di Fossacesia nel teatino, probabile luogo d'origine delle famiglie.
FOSSALE
FOSSALI
Fossale, assolutamente rarissimo, sembra del basso novarese, Fossali, molto molto raro, specifico di Venezia, potrebbe derivare da toponimi come Fossalta  di Portogruaro (VE) o simili o anche da nomi di località individuati dalla presenza di fossati o canali.
integrazioni fornite da Alberto Ponce Fossali Uruguay
Fossali è un cognome originario della Val di Fassa dove la famiglia è presente fin dal secolo XVII°,  di lì si trasferirono nel XVIII° secolo a Pieve di Cadore e a Belluno quindi di lì a Venezia. Personaggi di rilievo sono stati: il pittore Antonio Fossali, restauratore dell'Accademia di Venezia nella prima metà del 1700 e Francesco Fossali vescovo di Belluno nel secolo XIX°.
FOSSATI
FOSSATO
Fossati è molto diffuso in Piemonte, Liguria e soprattutto in Lombardia, con un ceppo anche nel fiorentino, quest'ultimo dovrebbe derivare dal toponimo Fossato nel fiorentino, Fossato sembrerebbe veneto, con un piccolo ceppo a Campagna Lupia nel veneziano ed uno a Vicenza ed a Monteforte d'Alpone nel veronese, tutti gli altri derivano da vari nomi di località contenenti la radice fossato, molto diffusi nell'Italia nord occidentale, come ad esempio si evince dal Codice Diplomatico della Lombardia medievale, dove tra l'altro si può leggere: "...a mane fossatus, Gandulfinus ... a sera fossatus. Martinus penus ... ecc.".
FOTI Molto diffuso, sembra originario della Sicilia orientale e Calabria meridionale, potrebbe derivare dalla troncatura del nome medioevale Fotinus di cui abbiamo un esempio nel V° secolo: "...consilio episcoporum vel presbyterorum et cuncte ecclesie catholice dyacono ecclesie Thessalonicensi nomine Fotino...", o dal nome greco bizantino Fotius ricordiamo Fotius patriarca di Costantinopoli e con lo stesso nome l'esarca d'Italia nel VII° secolo. Il Casato dei Foti ottenne nel 1717 dall'imperatore Carlo VI° il marchesato d'Inardo, molti esponenenti di questa famiglia occuparono seggi senatorii a Messina.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Foti è un cognome della Sicilia orientale, è l'italianizzazione del cognome greco Photis che viene dal vocabolo 'phôs' = luce.
integrazioni fornite da Giovanni Cacciola
Un ramo di questa famiglia passò anche a Riposto nel catanese con un Antonino Foti, ne abbiamo traccia dalla metà del 1700 (vedi i registri di battesimo, matrimonio e morte della basilica di San Pietro in Riposto), dove vissero da ricchi armatori e comandanti della marineria mercantile.
FOTIA Fotia è specifico del reggino, di Cardeto e di Oppido Mamertina,m dovrebbe derivare dal nome bizantino Fotia (vedi Foti), si tratterebbe quindi di un matronimico, tracce di questa cognominizzazione le troviamo nella zona di Oppido Mamertina almeno dal 1700.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fotìa è cognome calabrese, è l'italianizzazione del cognome greco Photias dal vocabolo 'fotìa' = fuoco.
FOZZATI Molto raro sembra specifico della provincia di Rovigo, dovrebbe derivare da un nome di località.
FRACANZANI Fracanzani, molto molto raro,  ha un piccolo ceppo a Padova, dovrebbe derivare da un soprannome del capostipite di nome Canziano o Cantianus, che veniva chiamato fratello non tanto perchè portasse il saio, ma probabilmente per distinguerlo da altri Canzani.
FRACASSI
FRACASSO
Fracassi è del centro nord, Fracasso ha un grosso ceppo in Veneto e nel Salento, ma presenta piccoli ceppi sparsi nel resto della Puglia, in Campania, Molise, Abruzzo e Lazio, potrebbero derivare dal cognomen latino Fraucus o, quelli di cognominizzazione più recente, potrebbero derivare dal soprannome francese Frequesse italianizzato in Fracass.
integrazioni fornite da Gianna Ferrari De Salvo
dobbiamo pensare ad un derivato di fracassone con chiaro valore di persona turbolenta e violenta, o per lo più anche nel senso di spaccone, millantatore. Il soprannome e il cognome, prente anche  nella forma diminutiva plurale, sembra essersi diffuso con la maschera della commedia dell'arte, il Capitan Fracassa e, con il personaggio Fracasso, il gigante rozzo del Baldus di Teofilo Folengo (questo secondo il De Felice).
FRACCACRETA Fraccacreta, estremamente raro, dovrebbe derivare da un soprannome attribuito probabilmente ad un manovale addettoalla produzione di mattoni.
FRACCARI
FRACCARO
FRACCAROLI
FRACCAROLO
Fraccari, molto raro, è del veronese, Fraccaro invece, decisamente più diffuso nel veronese e nel vicentino, ha un ceppo principale nel trevisano, Fraccaroli sembra essere specifico del veronese, così come Fraccarolo che è decisamente molto più raro, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal mestiere di conciatori di pellami, ma non si può escludere una derivazione da una deformazione dialettale del nome Fredericus, di questi cognomi si hanno tracce nel vicentino almeno dal 1600, anno in cui dovrebbe essere nato a Gallio (VI) il pittore Domenico Fraccaro.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Secondo D. Olivieri 'I cognomi della Venezia Euganea' p. 225, Fraccàro, Fraccari, Fraccaróli, Fraccaròlli sono certamente da confrontare con il  termine veneto 'fracariól' = incubo. Per altri tali cognomi sono invece derivati dal cognome base Fracca, anch'esso veneto, che è una forma imperativale del verbo veneto 'fracare' = pressare.
FRACCHIOLLA Cognome tipico del barese.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
è diffuso a Taranto e a Palazzo San Gervasio (PZ) ed è un toponimo in zona di Barletta (BA) (Rohlfs 93)
FRACCIONE Cognome ormai scomparso sul territorio italiano.
FRADA Frada, assolutamente rarissimo, tipico del bellunese, dovrebbe derivare dalla toponomastica, ricordiamo Frada, una frazione di Ravecchia in Canton Ticino, ma è anche possibile una derivazione da un soprannome basato sul termine medioevale germanico frada (zelante, premuroso, efficiente).
FRADELIZIO Cognome molto raro originario della Val d'Ossola zona di Trontano (VB), non ci sono ipotesi sulla possibile origine del cognome, se non una possibile derivazione dalla famiglia di un tale di nome Delizio.
FRAGALA
FRAGALÁ
Fragala è assolutamente rarissimo ed è dovuto ad errori di trascrizione di Fragalà che ha un ceppo a Pizzo (VV) ed uno a Catania e nel catanese, dovrebbe derivare o dal cognome arabo Faragallah o direttamente dal nome arabo Farahallah (gioia di Allah).
FRAGALE Fragale è tipicamente calabrese, del cosentino, catanzarese e crotonese, con ceppi anche in Sicilia, soprattutto nel palermitano, dovrebbe derivare da un nome, soprannome originato dal termine tardo latino fragalis, fragale, (odoroso, profumato), potrebbe, anche se molto poco probabile, derivare da una modificazione del termine arabo faragallah o direttamente dal nome arabo Farahallah (gioia di Allah), tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Cetraro (CS) nel 1700 con il mastro muratore Saverio Fragale nella seconda metà del 1700 era decano della cattedrale di Belcastro (CZ) Monsignor Giuseppe Fragale.
FRAGAPANE
FREGAPANE
Fragapane è siciliano di Santa Elisabetta (AG) in particolare, ma con ceppi secondari anche a Roma, Fregapane molto raro è tipico di Raffadali (AG), deriva da un soprannome di quest'uso abbiamo un esempio già nel 1094: "...piae recordationis Domnum Papam Urbanum in domo Johannis Frica-panem latitare, et contra Guibertistam haeresim viriliter laborare...".
FRAGIACOMO Fragiacomo ha un importante ceppo triestino, un piccolo ceppo a Venezia ed uno nel catanzarese a Gimigliano e Lamezia Terme, dovrebbe derivare da un soprannome del capostipite di nome Giacomo, che veniva chiamato fratello non necessariamente perchè portasse il saio, ma anche forse per distinguerlo da altri Giacomi.
FRAGNELLI
FRAGNOLI
Fragnelli è specifico di Martina Franca e Crispiano nel tarantino e di Ceglie Messapica nel brindisino, Fragnoli, assolutamente rarissimo, è del casertano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Agnello o Agnolo, anche con il significato di Angelo, con l'attributo fra, il cognome, con la terminazione genitiva in i, dovrebbe indicare le famiglie dei figli di un Fratel Agnello o Agnolo, forse un frate ortodosso.
FRAGOGNA
FRAGONA
Fragogna, assolutamente rarissimo è veneziano, così come il quasi unico Fragona, probabilmente derivato da un errore di trascrizione del precedente, potrebbero derivare dal cognomen latino Fraganius, ma non si può escludere una derivazione da un soprannome originato dal vocabolo latino fragus (fragrante) che potrebbe far pensare ad un capostipite, la cui professione fosse quella di mercante di fragranti spezie.
FRAGUGLIA Tipico di Genova e di Propata (GE), potrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo genovese fregüggia (briciola), ma più probabilmente deriva da una modificazione del cognome ligure Fregoso (vedi).
FRAGOMENI
FRAUMENI
Fragomeni è un cognome sicuramente originario della zona di Siderno, Locri e Gerace nel reggino, dov'è tutt'oggi uno dei cognomi più  diffusi, è presente per immigrazione in Piemonte, Liguria e Lazio, Fraumeni, assolutamente rarissimo ha sparute presenze nel messinese e nel napoletano.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fragomèni, Fracomèni e Fraumèni sono attestati in Calabria e Sicilia, secondo G. Rohlfs potrebbero venire dal greco 'phragménos' = barricato (n.d.r.riparato dietro una palizzata dal vocabolo greco φράγμα  fragma = palizzata )
FRAILIS Frailis, tipicamente sardo, della parte meridionale dell'isola, di Cagliari e di Barumini e Gesturi nel Medio Campidano, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo logodurese fráile (fucina), la forma plurale famigliare in -is starebbe ad indicare quelli della fucina, probabilmente ad indicare nel capostipite un fabbro od un lavorante di un fabbro, una seconda ipotesi farebbe derivare invece il cognome dal toponimo Lu Fraili di San Teodoro nel nuorese, ma la cosa sembra veramente improbabile.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FRAILIS: da frabu o frau = fabbro. Dal latino faber. Su fraìle o frabìle è la fucina del fabbro. Il fabbro è detto inoltre su frailardzu, in Logudoro, su ferrèri in Campidano. Il cognome è presente in quasi tutti i documenti antichi della lingua e della storia della Sardegna da noi consultati. In periodo medioevale era senz'altro più diffuso rispetto al momento attuale. Non è del tutto opinabile l'ipotesi che le fucine dei fabbri, is/sos frabiles o is/sos frabilis avessero tanta importanza da distinguere l'arte del fabbro dalle altre, come vero e proprio ceto sociale, non privo di certa autonomia: la presenza sempre e comunque del "de" di provenienza ne potrebbe essere una prova. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, abbiamo Frailis (de) Comita, ville Ecclesiarum (** Villa Ecclesiarum.odierno Iglesias. Et ego De Nelli Pelipaparius Ludovicus, civis et habitator terre et Ville Ecclesiarum.sindicus, procuratoruniversitatis . in posse Virde Andree, quondam Virde Joannis de Civitate Sasseri.nona die januarii 1388); Frailis (de) Joanne, jurato ville Nuraci Niello (* Nuraci Niello.odierno Nuraxinieddu. Campitani Majoris); Frailis (de) Maniele, ville Macumerii ( *** MACUMERII et Curatorie de Marghine de Gociano.Macomer etc.  In posse Chelis Simonis, notarii publici...die XII Januarii 1388) ; Frailis (de) Margiano, jurato ville Sini ( * Sini.odierno Sini. Contrate Marmille). Nel Condaghe di San Pietro di Silki, XI°, XIII° secolo, abbiamo: Frauile (de ) Ithoccor, presbiteru scu. Petru( prete della chiesa di San Pietro) presente come testimone in lite per la spartizione della servitù(kertu de servis), in diversi capitoli del Condaghe (2, 82, 85, 95, 98, 102, 103, 104, 105, 107,  108). Nello stesso CSPS abbiamo de Frauile Furatu , testimoniu, in kertu de servis, buiakesu de iudike ( i buiakesos facevano parte del corpo di guardia a protezione della persona del Giudice - vere e proprie guardie del corpo). Sempre nel CSPS sono nominati altri due de Frauile: Andria(111) e Kitrike (104), come testimoni in scambi di servi. Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT XI°, XIII° secolo figurano: De Frabile o Fravile Andria( 130), testimone in una compera: comporaili a Gavini Tillis sa parte sua ki vi l'intravat in padule (confinante con la palude).deili (gli ho dato in cambio)sa parte mea ki mi intrabat de .III. pulletros (la parte che mi spettava di tre puledri che avevamo in comune).Testes: Iorgi Muthis, Andria de Fravile et Petru Falke. Sempre nel CSNT sono citati De Fravile Cumine(46), servo nella domo di Borgonani; De Fravile Iohanne (131), donatore a San Nicola di una serie di terre nelle vicinanze di padule de Kerki. C'è un altro De Fravile Ihoanne( 300), prete in Amendulas( villa - bidda - oggi abbandonata, sita in agro di Mores, nella Curadorìa di Meilogu). Attualmente il cognome Frailis è presente in 23 Comuni italiani, di cui 13 in Sardegna: Cagliari 24, Barumini 16, Gesturi 8, Assemini 6, etc.
FRAINETTI Frainetti è specifico del latinense, di Terracina, Latina e Sezze, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine frainetto (quercus frainetto o farnetto, un albero delle fagacee) forse motivato dalla presenza di un bosco di questo tipo di quesce nelle vicinanze dell'abitazione del capostipite.
FRAIOLA
FRAIOLI
FRAIOLO
FRAJOLI
Fraiola e Fraiolo, quasi unici, sono probabilmente dovuti ad un errore di trascrizione del cognome Fraioli, che è tipicamente laziale, del frusinate in particolare di Roccasecca, Colfelice, Arce, Rocca d'Arce, Frosinone, Cassino, ed Arpino, con una presenza molto notevole anche a Roma, Frajoli, ormai quasi scomparso, è una forma arcaica dllo stesso cognome, che dovrebbe derivare dal nome della frazione di Rocca d'Arce chiamata appunto Fraioli, il cui nome dovrebbe a sua volta derivare dal nome di Fregellae, Frajelle in epoca medioevale, nome dell'antica oppidum volsca situata dove oggi sorge Rocca d'Arce.
FRAIRIA Tipico di Campiglione-Fenile, Cavour e Porte nel torinese, dovrebbe derivare da modificazioni dialettali del nome Fraire, forma arcaica del vocabolo francese frère (fratello) utilizzato anche come nome sia direttamente che attraverso modificazioni come ad esempio Frérey o Frairey, è pure possibile che si tratti di un'alterazione dialettale del nome Frederich o Fraidirich.
FRALICCIARDI
FRALLICCIARDI
Fralicciardi, praticamente unico, dovrebbe essere una forma alterata del cognome Frallicciardi, che è tipicamente campano, di Siano e Mercato San Severino nel salernitano e di Napoli e Pomigliano d'Arco nel napoletano, e che dovrebbe derivare dalla fusione dell'apocope del termine fratello nella forma apocopaica frate con il nome medioevale di origini franche  Ricciardo, con trasformazione della R in L, il raddoppio della elle ha una chiara funzione eufonica. (vedi LICCARDI)
FRALLONARDO Frallonardo è decisamente pugliese, di Castellana Grotte e Conversano nel barese e di San Vito dei Normanni nel brindisino, dovrebbe derivare dalla fusione dell'apocope del termine fratello o della forma apocopaica frate con il nome Leonardo, nella sua forma contratta Lonardo, il raddoppio della elle ha una chiara funzione eufonica.
FRAMARIN Framarin è tipico del vicentino, soprattutto di Gambellara, potrebbe derivare da una contrazione dell'unione del termine medioevale frare (fratello) unito al nome veneto Marin, probabile aferesi dialettale di nomi come Valdemaro, (per l'uso arcaico di frare vedi FRARE) o simili.
FRAMARTINO
FRAMMARTINO
Framartino, praticamente unico, è una forma alterata di Frammartino, che è tipicamente calabrese, con un ceppo nel reggino a Bovalino, Caulonia e Locri, ed un ceppo a Rende nel cosentino, e che dovrebbe derivare dalla fusione dell'apocope del termine fratello o della forma apocopaica frate con il nome Martino, forse perchè il capostipite era un frate ortodosso.
FRAMMOSA Frammosa è specifico di Torre del Greco, dovrebbe derivare da un soprannome di epoca angioina frambosse, con riferimento al sesso femminile, originato da un'alterazione dialettale del vocabolo francese framboise (lampone).
FRANCA Ha un nucleo nel pesarese, un ceppo nel sassarese ed uno nel veronese, deriva dal nomen latino Francus, dal nome germanico Frank o da un soprannome derivato dall'essere la famiglia franca cioè libera.
FRANCALANCI
FRANCALANCIA
Francalanci è tipicamente toscano, di Firenze e di Pontassieve, Reggello e Pelago nel fiorentino, di Montopoli in Val d`Arno nel pisano e di Stia ed Arezzo nell'aretino, Francalancia, molto raro, ha un ceppo in provincia di Macerata e nel Piceno dove troviamo località con questo nome, ad esempio Francalancia di Amandola (AP), un ceppo in quella di Roma, dove si trova un toponimo con questo nome, frazione di Castelnuovo di Porto, e tracce sono ancora presenti nella zona tra la provincia di Campobasso ed il foggiano, l'origine di questi cognomi potrebbe dipendere o dal nome medioevale Francalancia, con l'intento di augurare a chi lo porta di essere un guerriero coraggioso, o da toponimi omonimi, a Toro (CB) tracce di questa cognominizzazione si trovano fin dalla seconda metà del 1500.
FRANCAVILLA Decisamente pugliese, della provincia di Bari, dovrebbe derivare da toponimi come Francavilla al Mare (CH), Francavilla Fontana (BR) o Francavilla sul Sini (PZ).
FRANCES
FRANCESE
FRANCESI
FRANSESE
FRANZESE
FRANZESI
Frances è quasi unico, Francese ha un ceppo nel Piemonte nordorientale, uno nel barese ed uno nel salernitano, Francesi, molto molto raro, ha un piccolo ceppo tra novarese e varesotto, Fransese, pressocchè unico, è dell'area campano, cosentina, Franzese è specifico dell'area che comprende tutta la Campania, il potentino ed il cosentino, Franzesi, assolutamente rarissimo, è tipico di Salerno, dovrebbero tutti derivare direttamente o tramite modificazioni dialettali dall'etnico di Francia e richiamare probabilmente la nazione d'origine della famiglia. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio nel registro degli atti civili datato 1631 a Conversano nel barese: "...Atti pro don Petro Antonio Vavallo contra don Nicolaum Franzese ...".
FRANCESCATI
FRANCESCATO
Francescati, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione di Francescato, che è tipicamente veneto, di Enego nel vicentino, di Paese, Trevignano, Quinto di Treviso, Castelfranco Veneto, Treviso e Morgano nel trevisano, di Teolo, Padova e Trebaseleghe nel padovano e di Salzano nel veneziano, con ceppi secondari ad Udine e Trieste ed a Sabaudia nel latinense e Roma, dovuti questi all'emigrazione per la bonifica Pontina in epoca fascista, dovrebbe trattarsi di una forma patronimica tipica veneta, dove il suffisso -ato sta per il figlio di, riferito a capostipiti il cui padre si fosse chiamato Francesco.
FRANCESCHELLI
FRANCESCHELLO
FRANCESCHET
FRANCESCHETTI
FRANCESCHETTO
FRANCESCHI
FRANCESCHIN
FRANCESCHINI
FRANCESCHINIS
FRANCESCHINO
FRANCESCO
FRANCESCONI
FRANCESCUCCI
Franceschelli è tipico del bolognese con ceppi anche nel grossetano, nel romano e nel teatino, Franceschello, sembra essere unico ed è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione, Franceschet è caratteristico del trevigiano, di Tarzo in particolare, e di Mareno di Piave, San Vendemiano, Vazzola e Santa Lucia di Piave, Franceschetti è molto diffuso in tutto il centronord e nel napoletano e casertano, Franceschetto, decisamente veneto, è di Eraclea e San Donà di Piave nel veneziano, di Vicenza, Barbarano Vicentino e Longare nel vicentino, di Cervarese Santa Croce e San Giorgio in Bosco nel padovano, Franceschi è ben presente in tutta l'Italia centrosettentrionale ed in Sardegna, Franceschin è specifico dell'area veneta che comprende il veneziano, il padovano ed il trevigiano, Franceschini e Francesconi sono diffusi in tutto il centro nord, Franceschinis è specifico dell'udinese, Franceschino parrebbe della provincia di Catania, Francesco, assolutamente rarissimo, è panitaliano, Francescucci, molto molto raro, è dell'area abruzzese, laziale, con un piccolo ceppo a Ceprano nel frusinate, tutti questi cognomi derivano, direttamente o tramite ipocoristici o accrescitivi, anche dialettali, dal nome Francesco o da un soprannome dove francesco sta a significare di origini francesi. Tracce di un principio di queste cognominizzazioni si trovano in una lapide datata 1410 posta all'esterno della chiesa di San Giorgio a Marano (VR): "ALNOMO  DEO SIA  MANIFESTO  A  CASCUNA  PER  SONA CHE SER INALDO  QUONDAM   DE  SER BONEFACIO DE MARAN SI' ORDINA CHE 'L  VOLO CHE LE SE' QUARTE DE FORMENTO CHE PAGA I REXII DE FRANCESSCHIN DE BERTO DE MARAN SIA DESPENSE'  PER  UNA  CHARITA',  CHE SIA FATA IN PAN E DA' PER   L'AMOR   DE   DEO   HO   DI'  DE   SAORIO;  E  QUANDO MANCHASE  I  REXI  DE  FRANCESCHIN, EL  CHOMUNO  DE MARAN SOLICITA A FAR  LA SOPRASCRITA CHARITA' SI' FATA - MCCCCX".
integrazioni fornite da Francesco Francesconi
Il cognome Francesconi è un accrescitivo alterato di Francesco ed è indubbio che la casata tragga il proprio cognome da quello di un suo figlio Francesco detto "Francescone". Infatti "Francesconi" rientra nell'elenco dei cognomi derivati dal nome del padre e significa "quelli del Francescone". Il nome Francesco deriva da Franco che significa "Libero" e con tale vocabolo nel medioevo s'intendeva dire "Cavaliere". Quindi "Francescone" significava "Grande Cavaliere" e Francesconi "quelli del grande cavaliere". Questo per quanto riguarda l'origine più antica di questo cognome.
FRANCESIO Estremamente raro, sembra tipico del Canavese , dovrebbe derivare dal nome Francesius, latinizzazione dell'etnico Francese, di quest'uso abbiamo un esempio con Guglielmo Francesco Francesio de Guidolardis vissuto a cavallo tra il 1100 ed il 1200 a Sandigliano (BI).
FRANCHELLA
FRANCHELLI
FRANCHELLO
Franchella, molto raro, è tipico dell'area che comprende le province di Chieti e Campobasso, Franchelli , assolutamente raro, sembrerebbe avere un ceppo nel foggiano ed uno ligure, Franchello, ancora più raro, parrebbe dell'area cuneese e savonese, dovrebbero derivare dal nome medioevale Franchellus, Franchella, derivati da ipocoristici dei nomi Francus e Franca, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Genova tra la seconda metà del 1600 e la prima del 1700 con il tipografo ed editore Baptista Franchellus, autore tra l'altro del Statutorum civilium Serenissimae Reipublicae Januensis, dal 1668 al 1707 un certo Carlo Agostino Franchelli è notaio della Podesteria di Calizzano dell'area di Finale nel savonese.
FRANCHETTI
FRANCHETTO
FRANCHI
FRANCHIN
FRANCHINI
FRANCHINA
FRANCHINO
FRANCO
FRANCUCCI
FRANCUCCIO
Franchetti ha un ceppo nel sondriese, a Ponte in Valtellina, Berbenno di Valtellina e Castione Andevenno, un ceppo nel vicentino a Chiampo, Crespadoro, Brendola e Montecchio Maggiore, e ad Albignasego nel padovano, un ceppo nel senese a Castiglione d'Orcia, Torrita di Siena e Montepulciano, uno a Vejano nel viterbese ed a Roma, Riano e Tivoli nel romano, ed uno a Taurianova nel reggino, Franchetto ha un ceppo veneto, a Vedelago, Quinto di Treviso e Resana nel trevisano, a Roncà ed a Monteforte d'Alpone nel veronese, unoad Orgiano e Vicenza nel vicentino ed a Trebaseleghe nel padovano, ed uno piemontese ad Ivrea nel torinese, sono diffusi in tutto il centro nord Franchi e Franchini, che ha pure ceppi a Napoli e tra barese e tarentino, Franchin è decisamente veneto soprattutto del padovano e in secondo luogo del veneziano e trevisano, Franchina sembrerebbe avere due ceppi separati, uno in Lombardia ed uno in Sicilia, il ceppo lombardo è prevalentemente bergamasco, diu Casnigo, Gandino e Parre, mentre il ceppo siciliano è del messinese, di Galati Mamertino, San Salvatore di Fitalia, Messina, Tortorici, Capo d'Orlando, Castell'Umberto, Capri Leone, Naso, Sinagra, Sant'Agata di Militello e Torrenova, con un ceppo secondario anche a Palermo, Franchino ha un nucleo piemontese ed alcuni ceppi tra foggiano, Basilicata e cosentino, Franco è decisamente panitaliano, Francucci sembrerebbe specifico della fascia centrale che comprende anconetano e maceratese, Umbria, aquilano e Lazio, Francuccio, praticamente unico, sembrerebbe piemontese, hanno diverse origini: possono derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, dal nomen latino Francus, dal nome germanico Frank o da un soprannome derivato dall'identificatore etnico franco (appartenente alla nazione dei Franchi). Nel bergamasco si trovano tracce del cognome Franchina almeno dalla fine del 1600.
integrazioni fornite da Leonardo Franchini
il cognome Franchini appare in rogiti notarili ad Avio (Trento) fin dal 1565.
FRANCI
FRANCIO
FRANCIONE
FRANCIONI
Franci è tipicamente toscano, con un ceppo anche nel bolognese, nel viterbese e nel romano, Francio, molto molto raro, ha un piccolo ceppo nella bassa bresciana ai confini con il mantovano, Francione ha un piccolo ceppo nel teatino, uno nel foggiano, ma il nucleo è in Campania e nel materano, Francioni ha un piccolo ceppo nel bresciano, ma il grosso è distribuito tra Toscana, riminese, Marche e perugino, con un ceppo anche nel romano, dovrebbero derivare, direttamente o tramite accrescitivi, dal nome medioevale Francio, di cui abbiamo un esempio in un antico testo medioevale sulla storia dei Franchi: "...Eo anno (si riferisce al 607), mortuo Betterico, Sisebodus successit in Spaniae regnum, vir sapiens et per totam Spaniam laudabilis valde, pietate plenissimus. Nam et adversus manum publicam fortiter dimicavit. Provinciam Cantabriam Gotthorum regno subegit, quam aliquando Franci possederant. Dux, Francio nomine, qui Cantabriam tempore Francorum subexerat, tributo Francorum regibus multo tempore impleverat. ..", tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel 1520: "...Li Franci parimenti fiorirono nel borgo di Palanza di antica e nobile famiglia, che da Francio Castiglioneo l'origine ha tratto. Questi dopo le celebri vittorie de' Visconti, contro de' Torriani cacciati dal dominio di Milano, l'armi de' quali seguiva, venne a Palanza già vecchio, ed ebbe un figliuolo nominato Giovannino da Franceschina Barbavara, e dal medesimo Francio trasse il cognome la famiglia, quantunque dopo tallora Franchini e de Francio si nominassero...".
FRANCIA Copre la direttrice che dalla provincia di Torino e di Imperia arriva a Rimini, passando per Vercelli e Novara, Pavia e Milano, Piacenza, il resto dell'Emilia e la Romagna, di lì ad Ancona, Foligno, Terni ed infine il Lazio, dovrebbe essere legato ad un'origine francese del capostipite, probabile frutto della passione di un militare francese per una bella italiana.
FRANCINELLA
FRANCINELLI
Francinella, molto molto raro, è marchigiano, di Osimo nell'anconetano e di Montefano e Montecassiano nel maceratese, Francinelli invece, leggermente meno raro, è specifico del bresciano, soprattutto di Vobarno ed Agnosine, dovrebbe trattarsi di forme ipocoristiche doppie e contratte del nome Francesco, si tratterebbe quindi di un ipocoristico di Franceschino, che diventerebbe cioè Franceschinello, contratto quindi in Francinello, di quest'uso abbiamo un esempio in provincia di Sondrio in un processo per stregoneria del Contado di Bormio dell'anno 1597: "...Et mi ritrovai messer Giovan Battista Agita et gli dissi che di grazia, per opera di carità, dovesse dar di mano a suo cugnato Francinello, et venir a visitarlo et dirgli: Iddio vi dia la vostra sanità! Ma costui non volse mai venire...".
FRANCINI Decisamente toscano, dovrebbe derivare da soprannomi originati dall'identificatore etnico francino (francese, di Francia).
FRANCIOLI
FRANCIOLLI
Francioli sembra avere tre ceppi, uno nell'alto novarese, uno in Toscana ed uno nel ternano, Franciolli è invece rarissino, forse del lodigiano, dovrebbero derivare da soprannomi originati dall'identificatore etnico franciolino da francino (francese, di Francia) .
FRANCIOSA
FRANCIOSI
FRANCIOSO
FRANGIOSA
FRANGIOSO
Franciosa è tipico di Lazio meridionale, Campania, Puglia e Basilicata, Franciosi ha un importante nucleo emiliano con ceppi presenti anche in Toscana e Lazio, Francioso sembra caratteristico della penisola salentina, Frangiosa, molto raro, tipicamente campano, è del beneventano, Frangioso, praticamente unico, è napoletano, derivano tutti dall'indicatore etnico francioso per francese o da sue modificazioni; l'utilizzo di questo identificativo etnico è riportato ad esempio nel 1300 da Dino Compagni nella "Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi", dove si legge: "Ordinorono e procurorono i Guelfi neri, che messer Carlo di Valos, che era in Corte, venisse in Firenze: e fecesi il diposito, pel soldo suo e de' suoi cavalieri, di fiorini LXXm; e condussollo a Siena. E quando fu quivi, mandò anbasciadori a Firenze messer Guiglielmo francioso, cherico, uomo disleale e cattivo, quantunque in apparenza paresse buono e benigno, e uno cavaliere provenzale che era il contrario, con lettere del loro signore."
FRANCIOTTI Tipico della zona fra la provincia di Teramo e quella di Chieti, anche se forse è originario di Lucca, deriva dal nome medioevale Franciotto.  Nel 1468 Luchina Della Rovere si congiunge in matrimonio con il nobiluomo Gian Francesco Franciotti (+1475), nel 1469 Agostino Franciotti della Rovere è vescovo di Trebisonda, questa famiglia annovera fra i suoi figli alcuni Vescovi e Cardinali.
FRANCOLA
FRANCOLI
FRANCOLINI
FRANCOLINO
FRANCOLLA
Francola sembrerebbe specifico di Fabrica di Roma nel viterbese, Francoli, molto più raro, ha un piccolo ceppo a Ghemme nel novarese ed uno a Campodolcino nel sondriese, Francolini ha un ceppo nel fiorentino ed uno tra riminese e pesarese, Francolino ha un ceppo tra potentino, materano e cosentino, un ceppo nel vibonese ed uno nell'agrigentino, Francolla, quasi unico, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione del primo, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome medioevale Francolus, Francola, forma ipocoristica della contrazione del nome Francesco,: "..A Francis quoqueve derivata nomina propria, Francio, Francilio, Francolus, ac demum Franciscus, corrupte pro Francicus..", troviamo un esempio d'uso di queste forme nominali nel Synodus Autissiodorensis dove uno dei firmatari è un certo Francolus abba.
FRANCOMANNO
FRANCOMANO
Francomanno, estremamente raro, parrebbe dell'alto cosentino, Francomano, più diffuso, è specifico di Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima, Cassano allo Ionio, Castrovillari e San Lorenzo Belizzi nell'alto cosentino, dovrebbero derivare dal nome germanico Frankman, latinizzato in Francomannus, che deriva dal vocabolo medioevale germanico  a.a.t. *franka- (libero, non servo) e dalla voce *man, originata dal germanico antico *manōn (uomo), con il significato di Uomo libero, una seconda ipotesi forma il vocabolo frankman dall'antico germanico *frankō- (lancia, giavellotto) ed il senso finale diventa quello di Uomo armato, inteso come rafforzativo di uomo libero, in quanto addirittura autorizzato a portare le armi, quindi maggiormente degno di rispetto.
FRANCONIERE
FRANCONIERI
Franconiere è assolutamente rarissimo ed è calabrese come Franconieri che ha piccoli ceppi nel catanzarese e nel reggino, in particolare a Melicucco, dovrebbe derivare dal termine medioevale germanico frankener  (francone) per individuare un guerriero francone (di Franconia) e risalire forse quindi all'epoca longobarda o a quella sveva, personaggio di rilievo è stato il poeta dialettale calabrese Giuseppe Franconiere (1767-1809).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Franconieri è cognome calabrese che secondo G. Rohlfs verrebbe dal francese 'branconnier' = cacciatore di frodo, sulla scorta di un Kòstas Brankunéres attestato in Sicilia nel 1217.
FRANDA
FRANDI
FRANDO
Franda, assolutamente rarissimo, sembrerebbe emiliano, Frandi ha un ceppo a Sarzana nello spezzino, ed uno molto piccolo nel fiorentino a Firenze e Borgo San Lorenzo ed a San Giuliano Terme nel pisano, Frando. quasi unico, è piemontese, dovrebbe trattarsi di una forma italianizzata e contratta del nome medioevale francese Ferrant (Ferrando).
FRANDINA Probabilmente originario del crotonese.   (vedi anche FRANDINI)
ipotesi fornita da Gianna Ferrari De Salvo
cognome presente a Palermo secondo il Caracausi si tratterebbe di un cognome di origine etnica significante fiamminga cioè proveniente dalle Fiandre.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Frandina, come Flandina è cognome calabrese e siciliano che secondo G. Rohlfs verrebbe dalla voce calabrese 'frandina' = 'sorta di pannolino pesante' < 'stoffa di Fiandra'.
FRANDINI
FRANDINO
Frandini è quasi unico, Frandino, abbastanza raro, è tipico di Savigliano, Revello e Saluzzo nel cuneese e di Mosso nel biellese, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche contratte del nome medioevale francese Ferrant (vedi FERRANDA), o dell'italiano Ferrando.
FRANGIPANE Ha un nucleo a Catanzaro e a Ciminna (PA), ma è presente anche a Napoli e Roma, deriva da un soprannome antico, si pensi che già nel 1014 si leggeva: "...Leo, qui vocatur Frangepane, e Benedictus qui supernomen Bocca-Pecu...", la famiglia nobile dei Frangipane fu tra  i piu' potenti sostenitori del papa durante le lotte tra Guelfi contro Ghibellini, ebbe feudi un pò in tutt'Italia.
FRANI Frani ha un ceppo a Cesena, Savignano sul Rubicone e Gambettola nel cesenate, un ceppo abruzzese ad Avezzano (AQ) ed a Casacanditella nel teatino, ed a Roma, dovrebbe derivare da una forma aferetica del nomen latino Afranius di cui abbiamo un esempio nel primo libro del De bello civili di Giulio Cesare: "...Ipse, cognita locorum natura, ponti castrisque praesidio sex cohortes relinquit, atque omnia impedimenta, et postero die omnibus copiis, triplici instructa acie, ad Ilerdam proficiscitur, et sub castris Afranii constitit et , ibi paullisper sub armis moratus , facit aequo loco pugnandi potestatem. Potestate facta, Afranius copia educit, et in medio colle sub castris constituit. ..".
FRANSIOLI
FRANZOLI
FRANZOLIN
FRANZOLINI
Fransioli e Franzoli sono praticamente unici, Franzolin è tipicamente veneto, del padovano in particolare, di Conselve, Padova, Correzzola, Albignasego e Bagnoli di Sopra, Franzolini è specifico di Udine, dovrebbe trattarsi di forme ipocoristiche del nome tedesco Franz (Francesco), probabilmente portato dai capostipiti, ma è anche possibile che possano derivare direttamente dal nome medioevale Franzolus, molto diffuso nel Medio Evo, dell'uso di questo nome abbiamo un esempio a Rho nel 1332, quando un certo Franzolus ottiene la grazia per intercessione di Azzone Visconti, ed a Melegnano nel 1443 nei Documenti dell'Antica Collegiata di Melegnano raccolti da Luigi Bardelli si cita un tale: "..Franzolus de [Lo]matio fillius quondam magistri Girardi..".
FRANZ Franz è tipico dell'udinese, di Moggio Udinese, Gonars, Tarcento ed Udine soprattutto, deriva dal nome tedesco Franz (Francesco), probabile nome del capostipite.
FRANZA Franza ha ceppi sparsi in giro per l'Italia, in Sicilia, soprattutto nel siracusano, in Puglia soprattutto nel Salento, nel salernitano, nel triestino, nel milanese e nel Piemonte, dovrebbe derivare da soprannomi originati da una forma arcaica del vocabolo Francia, probabilmente ad indicare un'origine della famiglia da quella nazione o a caratterizzare il fatto che il capostipite era alle dipendenze o al seguito dell'armata francese, un esempio di quest'uso lo troviamo a Venezia agli inizi del 1400 quando vi opera un tal "Zuane de Franza pentor da S. Aponal".
FRANZAROLI Franzaroli è tipico di Bologna e del bolognese e di Massa Lombarda nel ravennate, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale originato dal termine arcaico bolognese franzarol (chi fabbrica le frange, chi sfilaccia i tessuti).
FRANZE' Franzè è tipicamente calabrese, ha ceppi nel reggino a Galatro, Feroleto della Chiesa e Caulonia, a Crotone, a Catanzaro e nel vibonese a Dinami ed Acquaro, dovrebbe derivare da una forma dialettale tronca del termine dialettale franzeso (francese), probabilmente ad indicare che il capostipite fosse di nazionalità francese o anche che fosse semplicemente al servizio o un seguace degli angioini.
FRANZELLA
FRANZELLI
Franzella è specifico di Palermo, San Giuseppe Jato e Monreale nel palermitano, Franzelli è invece lombardo del bresciano, di Roccafranca soprattutto e di Orzinuovi e Rudiano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Franzellus, di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico Hungarico agli inizi del XII° secolo con un Franzellus Comes Curiae, nome che non è altro che la latinizzazione del nome medioevale germanico Franzel, con il significato di francese.
FRANZIN
FRANZINI
FRANZINO
FRANZON
FRANZONE
FRANZONI
FRANZOSI
FRANZOSO
Franzin è tipico delle province di Treviso e Venezia, Franzini è decisamente lombardo, Franzino sembra del Canavese, con un ceppo anche a Cairo Montenotte (SV), Franzon è tipico del Veneto e del basso Friuli, Franzone sembrerebbe avere due ceppi, uno in Liguria ed uno in Sicilia, Franzoni è invece della zona compresa tra le provincie di Brescia, Mantova e reggio Emilia, Franzosi è tipicamente lombardo e della provincia di Novara, Franzoso, oltre al ceppo veneto di Adria e nel resto del rovigoto, ne ha uno nella zona di Torricelle e Manduria (TA), tutti questi cognomi dovrebbero derivare da soprannomi originati dall'identificatore etnico franzino, franzone o franzoso (francese, originario della Francia).
FRANZO
FRANZOI
FRANZOIA
Franzo, molto raro, è tipico del veneziano, Franzoi ha un grosso ceppo nel trentino ed uno nel veneziano, Franzoia, molto molto raro, ha un piccolo ceppo nell'alessandrino ed uno tra basso bellunese e trevisano, questi cognomi dovrebbero derivare da forme italianizzate dialettali del nome tedesco Franz (Francesco), ma è pure possibile che possano derivare da alterazioni dialettali del vocabolo Francia o Franza intendendo forse che i capostipiti provenissero da quella nazione o, più probabilmente, avessero semplicemente relazioni d'affari che li portassero spesso in Francia.
FRANZO' Franzò è tipicamente siciliano, del siracusano in particolare, dovrebbe derivare da una forma dialettale tronca del termine arcaico franzoso (francese), probabilmente ad indicare che il capostipite fosse di nazionalità francese o anche che fosse semplicemente al servizio o un seguace degli angioini.
FRAPPA
FRAPPI
FRAPPINI
Frappa è tipicamente friulano, dell'udinese e di Camino al Tagliamento,in particolare, Frappi è specifico di Castiglion Fiorentino nell'aretino, Frappini, molto raro, è tipico del perugino, di Gualdo Tadino in particolare, questi cognomi dovrebbero derivare direttamente o tramite forme ipocoristiche dal termine italiano arcaico frappa (frangia, ornamenti frastagliati per abiti), forse ad indicare nei capostipiti dei sarti femminili o degli elegantoni, ma non si può escludere anche la possibilità di riferimenti al significato lato del vocabolo che sta per inganno o imbroglio.
FRAPPIETRI
FRAPPIETRO
FRATEPIETRO
FRATIPIETRO
Frappietri, assolutamente rarissimo, sembrerebbe specifico di Massafra nel tarentino, Frappietro è quasi unico, e sembrerebbe sempre pugliese o campano, Fratepietro è tipicamente pugliese di Cerignola nel foggiano e di Andria e Minervino Murge nel barese, Fratipietro è specifico di Campobasso in Molise, dovrebbero derivare dall'unione del termine latino frater (fratello, anche frate), anche modificato dal dialetto e, a volte, troncato, aggiunto al nome Pietro, nel senso di fratello in Dio (fratello in senso cristiano) di nome Pietro.
FRARE
FRARI
Frare è tipico del trevisano, Frari è assolutamente rarissimo, derivano o dall'esserci un frate in famiglia, o dall'uso di chiamare nel medioevo frare (fratello) qualcuno, come si evince da questa poesia della seconda metà del 1100: "..Dulci cantu blandiuntur / ut Sirenes, et loquuntur / primo quedam dulcia: / «Frare, ben je te cognosco, / certe nichil a te posco, / nam tu es de Francia...", tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel trevigiano, a Fregona in una una causa del 1754 tra un certo Michele Frare, gastaldo della Scuola dei Battuti e Valentin Perin Calderaro, originario del Cadore.
FRARACCI
FRARACCIO
Fraracci è assolutamente rarissimo, Fraraccio sembra specifico di Frosolone (IS).
FRASCA
FRASCHI
FRASCO
Frasca, assolutamente panitaliano, con massima concentrazione nel Lazio, in Abruzzo in Campania, nel foggiano e barese ed in Sicilia, soprattutto nel ragusano e siracusano, Fraschi, molto molto raro, sembrerebbe della zona tra emilia e Toscana, Frasco, quasi unico, sembrerebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione del primo, dovrebbero derivare dal nome medioevale maschile Frasca di cui abbiamo un esempio in una trascrizione amministrativa della prima metà del 1200: "...Giachopo Guarnieri die avere Ciii li. x s. di pve. nela fiera di Bari in sesagiesimo secondo, d àne carta p mano di Frasca notaio di Siena....", ma Frasca è anche un nome medioevale femminile, come possiamo riscontrare nell'Obituario della chiesa pievana di S. Lorenzo di Cuvio nel varesotto risalente al 1283: "...Frasca conversa ecclesie de Cassiano dedit in vita sua solidos III et denarios II. ...", probabile contrazione del nome Francesca, ma non si può escludere che questi cognomi possano anche derivare da antichi nomi di località, come quelli riportati in questo scritto dell'anno 1086: "1086, Ianuario, X, Fasanelae. In nomine dei eterni et salvatoris nostri iesu christi. anno ab incarnatione eius millesimo octogesimo sexto, temporibus domini nostri rogerii gloriosissimi ducis, mense ianuario decime indictionis, Dum residerem ego malfredus comes gloriosus intus castellum quod vocatur fasanela, veniens ante me attanasius presbiter et abbas petiit a me ecclesiam vocabulo sancti nicolay, que sita est in loco ubi proprie frasca vocatur ad construendum ibidem monasterium et nos spontanea et grata nostra voluntate, sicut nobis placabile fuit, intuitu dei amoris, pro remedio nostre anime ac parentum nostrorum tam vivorum quarti defunctorum predicto attanasio, providentes utilitati anime nostre et parentum nostrorum sicut superius scriptum est, concessimus, donavimus et assignavimus prefatam ecclesiam et locum iam dictum de frasca, cum molendino quod est in loco ubi campus de lamia nuncupatur...".
FRASCA'
FRASCANI
Frascà ha un ceppo a Torino, Collegno e San Benigno Canavese nel torinese, uno a Bologna, uno a Roma ed uno nel reggino a Roccella Ionica, Martone, Ardore e Siderno, ed a Badolato nel catanzarese, Frascani, assolutamente rarissimo, parrebbe dell'Italia centrale, questi cognomi dovrebbero derivare dal termine Frater Scanus (fratello Scano), modo in cui probabilmente veniva indicato il capostipite, il che farebbe pensare che il ceppo originario fosse stato quello meridionale.
FRASCARI
FRASCAROLI
FRASCAROLO
Frascari è tipicamente emiliano, di Bologna, Molinella ed Imola nel bolognese, di Reggio Emilia, Castellarano e Montecchio Emilia nel reggiano e di Parma, Frascaroli è tipico del bolognese con un ceppo anche nel pavese ai confini con l'alessandrino, Frascarolo molto raro ha un ceppo nella zona di Valenza nell'alessandrino ed uno a Torino, dovrebbero derivare da toponimi come Frascarolo nel pavese o Frascaro nell'alessandrino, ma anche nel reggiano, o località come Frascarolo nei colli bolognesi, ma è pure possibile una derivazione da soprannomi originati dal mestiere di boscaiolo o di chi raccoglie legna secca per bruciare.  Troviamo il casato dei Frascaroli feudatari di Momperone (AL) nel 1300, nel 1400 i Marchesi Frascaroli di Montacuto sono feudatari di terre nella zona di Fabbrica Curone (AL).
FRASCATI Frascati ha ceppi nelle province di Roma, Firenze, Perugia, Foggia, Bari e Matera e nel reggino, dovrebbero tutti derivare dal toponimo Frascati (RM).
FRASCHINI Specifico dell'area tra Milano, Pavia e Lodi, potrebbe derivare da soprannomi legati al toponimo Frascarolo (PV).
FRASCINI
FRASCINO
Frascini, assolutamente rarissimo, è del cosentino, dovrebbe trattarsi di una forma alterata di Frascino, che è tipico del cosentino, di Castrovillari, Firmo, Spezzano Albanese e Frascineto, e dovrebbe derivare dal termine latino fraxinus (frassino), albero molto diffuso in zona, tanto da aver dato il nome al paese di Frascineto; il fatto che nell'area si sia consolidata una presenza albanese già dal 1500 farebbe ritenere i capostipiti come appartenenti a quell'etnia.
FRASI Abbastanza raro, proviene forse dalla zona tra Firenze ed Arezzo.
FRASISTI Estremamente raro, sembra specifico del nord milanese e varesotto.
FRASSA
FRASSI
FRASSINI
FRASSINO
FRASSO
FRASSONE
FRASSONI
Frassa, assolutamente rarissimo, è dell'area lombardo piemontese, Frassi è lombardo forse anche con un ceppo tra Pisa e Livorno, Frassini è specifico del milanese, pavese e cremonese, Frassino, molto molto raro, ha un piccolo ceppo nel savonese, uno nel napoletano ed uno tra potentino e cosentino, Frasso, molto molto raro, sembrerebbe specifico dell'area casertano, napoletana, Frassone, molto molto raro, è specifico di Voghera nel pavese, Frassoni ha un ceppo genovese, uno tra milanese, bergamasco e lecchese, in particolare a Calolziocorte, Monte Marenzo e Lecco nel lecchese, ed uno nel vicentino, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici od accrescitivi, dal nome medioevale Frassus, Frassa di cui si ha un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale in un atto di compravendita redatto a Pavia il 2 ottobre 1189, dove si può leggere: "...una cum noticia propimquorum parentum ipsarum mulierum, hii sunt Saccus Tornator et Frassus Garonus propinqui predicte Iordane..."
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (Sondrio)
si potrebbe ipotizzare una derivazione dalla toponomastica. Dante Olivieri segnala due località nei pressi di Casteggio (PV) chiamate Frasso e ai Frassi. L'Olivieri ipotizza  la derivazione da Fraxinus, frassino.
FRASSINESI Frassinesi, molto molto raro, è tipico del pisano, dovrebbe trattarsi della forma etnica del paese di Frassine nel grossetano.
FRASSINETTI Molto raro sembra essere dell'area che comprende Liguria, Emilia e Toscana, dovrebbe derivare da nomi di località individuabili dalla presenza di boschi di frassini o da toponimi come Frassineta (BO) (AN), Frassineti (MO), Frassineto (BO) AN) (AR) Frassinedolo (RE), Frassinello (GE) e similari.
FRASSU Frassu, molto molto raro, è tipicamente sardo, di Ottana nel nuorese e di Porto Torres nel sassarese, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo frassu (frassino), a sua volta derivato dal latino fraxus, forma contratta di fraxinus.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FRASSU: frassu come aggettivo significa falso, ma il cognome deriva senz'altro dal latino fraxus (da fraxinus) = frassino. Una matzòcca, unu talléri  de frassu, etc. = un bastone, un tagliere di frassino, etc. Anche nel corso meridionale è frassu; frasso  in piemontese etc. nei documenti antichi del sardo troviamo fraxinu (Condaghe di Santa Maria di Binarcado, XI°, XIII° secolo - 32 -(in una donazione alla chiesa da parte di donnu Petru Murtinu): .donnu Petru Murtinu, ad oram de sa morti sua.derectu assu crastu mannu ki est cabiza assa ena de su fraxinu.(alla sorgente del frassino). Nel Condaghe di San Nicola di Trullas XI°, XIII° secolo, ai capp. 19, 39 e 184, etc.  è citata la località Frassinetu ( in Campu Iavesu - in agro di Giave). Come cognome non è presente nelle carte antiche della lingua e della storia della Sardegna da noi consultate, me nella Storia della Sardegna Sabauda ricordiamo Frassu Salvatore (Bono 1777 - 1857): partecipò al tentativo rivoluzionario di Giommaria Angioy, del quale organizzò la fuga nel 1797, in Corsica dove i fuoriusciti sardi entrarono in contatto con Letizia Bonaparte, che degli esuli sardi fu protettrice e  sostenitrice  dei loro progetti politici, presso il figlio Napoleone. Attualmente il cognome Frassu è presente in 20 Comuni italiani, di cui 10 in Sardegna: Ottana 12, P. Torres 12, Sorso 8, Olbia 3, etc.
FRASTI
FRASTO
Frasti e Frasto sono quasi unici, sicuramente meridionali, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine greco antico φραστέον frastèon (interprete, portavoce), indicando, in questo modo, quale fosse stata l'occupazione dei capostipiti.
FRATALOCCHI Fratalocchi ha un ceppo nell'ascolano, a Sant'Elpidio a Mare, Fermo e Porto Sant'Elpidio, con un ceppo secondario anche a Roma, l'origine etimologica è oscura, si può solo ipotizzare una possibilke derivazione dall'unione del termine frate (fratello, frate) unito al nome medioevale Aloco o Alocco.
FRATAMICO Fratamico è tipicamente molisano, del campobassano ed in particolare di Castelmauro, dovrebbe derivare da un capostipite riconosciuto nel suo paese come Fratello Amico, dal termine latino frater (fratello, frate), aggiunto al nome medioevale Amico, nel senso di fratello in senso cristiano, anche se non si può escludere, data la zona di diffusione, che possa essere stato un frate o prete ortodosso probabilmente di origini slave.
FRATANGELI Fratangeli è un cognome tipico di Frosinone, dovrebbe derivare dall'unione del termine latino frater (fratello, anche frate) aggiunto al nome Angelus, il riferimento alla posizione di frate è improbabile, più accettabile un riferimento al concetto cristiano di fratellanza, fratel Angelo un pò come voler indicare il nostro amico fraterno Angelo.
FRATANTONI
FRATANTUONO
Fratantoni sembrerebbe siciliano, molto raro, è di Comiso nel ragusano e di Santo Stefano di Camastra nel messinese, Fratantuono ha un ceppo molisano a Fossalto e Campobasso ed uno nel potentino a Marsicovetere, dovrebbero derivare dall'unione del termine latino frater (fratello, anche frate) aggiunto al nome Antonius, magari con modificazioni dialettali (vedi FRATANGELI).
FRATE
FRATI
Frate ha un ceppo in Lomellina, uno in Veneto e uno in Molise, foggiano e napoletano, Frati è tipico della Lombardia, Emilia, Toscana e Marche, deriva da soprannomi o dall'uso di chiamare qualcuno frate per fratello.
FRATELLO Un nucleo nel foggiano uno nel trapanese, può provenire da soprannomi o da modificazioni del non comune nome medioevale Fraterculus.
FRATER Estremamente raro è tipico veneziano, dovrebbe derivare dal termine latino frater (fratello).
FRATERNALE
FRATERNALI
Fraternale è tipico di Urbino e di Pesaro e Colbordolo nel pesarese, mentre Fraternali, oltre che a Pesaro e nel pesarese a Fermignano, Acqualagna e Sassocorvaro, è ben diffuso anche a Rimini e nel riminese, a Morciano di Romagna, Riccione, Montefiore Conca, Montegridolfo e Cattolica, dovrebbero derivare dal termine fraternale (del fratello, confratello), forse ad indicare l'appartenenza dei capostipiti ad una confraternita religiosa.
FRATESI
FRATTESI
Tipici marchigiani della zona tra Pesaro e Falconara Marittima, dovrebbero derivare dall'etnico di toponimi come Fratta Todina (PG) o di Fratte di Montefano (MC) o anche e più probabilmente di Fratte di Sassofeltrio e Fratte Rosa (PU).
FRATIA Assolutamente rarissimo, parrebbe calabrese, del reggino in particolare.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Rarissimo, originario del cosentino e del reggino, potrebbe derivare dal termine frate, ad indicare o la presenza di un frate in famiglia o il soprannome fratello, un tempo usato per rivolgersi a qualcuno in senso anche affettivo.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fratia è cognome calabrese che viene dalla voce siciliana 'fratia' = 'tutti i frati di un convento'.
FRATIANNI Fratianni ha un ceppo nel campobassano a Ferrazzano e Campobasso, ed uno nell'avellinese ai confini con il foggiano, aBisaccia in particolare, dovrebbe derivare da capostipiti di nome Johannes, contratto in Ianni, preceduto da un frater (fratello), probabilmente in segno di fratellanza cristiana, anche se non si può escludere che possa trattarsi di religiosi ortodossi, probabilmente di origine albanese.
FRATINI
FRATTINI
Fratini è specifico della fascia che comprende Toscana, Marche, Umbria e Lazio, Frattini tipico della Lombardia occidentale, ha ceppi anche in Emilia, nelle Marche e nel napoletano, derivano o da soprannomi (vedi Frate) o da toponimi come Cà dei Frati (RE), Corte de' Frati (CR), Settefrati o Fontana Fratta (FR), Sasso Frattino (AR), Fratta Todina (PG), Frattamaggiore (NA), Ripafratta (PI) o Valera Fratta (LO). Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Tirano (SO) nella seconda metà del 1600 con il notaio Giacomo Frattinus.
FRATTA Ha ceppi tra il bellunese e la provincia di Pordenone, nel foggiano ed in Campania, dovrebbero derivare da toponimi come Fratta di Maniago (PN), Pradella Fratta (BL) o Fratta di Oderzo (TV) o anche Frattamaggiore (NA), anche il ceppo pugliese potrebbe derivare da antichi nomi di località, in greco recinto di pietra, stallo si dice fracta.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fratta è diffuso e frequente in tutta l'Italia, è formato da toponimi, e dai relativi etnici, che hanno alla base il vocabolo 'fratta' = "luogo scosceso e impervio ricoperto da una macchia intricata di pruni e sterpi".
FRATTER Fratter, abbastanza raro, è tipico del veneziano, di Portogruaro e Cavallino-Treporti, con ramificazioni anche a Preganziol nel trevisano, si potrebbe trattare di forme indicanti la provenienza del capostipite da paesi come Fratta di Fossalta di Portogruaro, o Accoppè Fratte nel veneziano, Fratta di Oderzo, o di Tarzo, o Fratte nel trevisano, o Fratta nel pordenonese, ma ricordiamo che il termine italiano fratta indica un luogo impraticabile, scosceso, ricco di arbusti, e che quindi il termine potrebbe semplicemente indicare che la famiglia abitava in una località con queste caratteristiche.
FRATTIN Tipico del trevisano dovrebbe derivare da toponimi come Fratta di Oderzo (TV), Fratta di Tarzo (TV) o Fratta (PN).
FRATTOLA
FRATTOLI
Assolutamente rarissimo, Frattola parrebbe tipico del piacentino ai confini con il pavese, Frattoli è praticamente unico, dovrebbero derivare dal termine medioevale fratta, stante ad indicare un luogo selvatico ed impervio.
FRATTURA
FRATTURATO
FRATTURO
Frattura ha qualche presenza in Abruzzo, un ceppo a Roma ed uno in Campania a Napoli ed a Zungoli nell'avellinese, Fratturato, quasi unico, è tipico di Santa Marinella nel romano, Fratturo, quasi unico, sembrerebbe del foggiano, dovrebbero derivare dal toponimo Frattura a Scanno in provincia de l'Aquila, o da altri simili, ma è anche possibili che derivino da nomi di località originati dal termine medioevale frattura, stante ad indicare un luogo selvatico ed impervio, anche se non si può escludere che in qualche caso possa trattarsi di una forma arcaica dialettale per Fratello o Frate Salvatore ridotto per aferesi e modificazioni dialettali a Tura o Turo..
FRATUS Fratus è tipicamente lombardo del bergamasco, di Martinengo, Castelli Calepio, Bergamo, Bagnatica, Seriate, Ghisalba, Romano di Lombardia, Calcinate, Chiuduno e Dalmine, con ceppi anche nel bresciano a Palazzolo sull'Oglio e Coccaglio, potrebbe derivare da un soprannome basato su di un vocabolo dialettale arcaico per frattazzo (strumento che i muratori utilizzano per livellare la superficie dei muri).
FRAU Estremamente diffuso in tutta la Sardegna, dovrebbe derivare dal mestiere di fabbro, frau in sardo.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FRAU: significato ed etimologia. Su frau è il fabbro, dal latino faber. Su frau o su frabu. È famoso il detto: in domu de su frau schidonis de linna = a casa del fabro, spiedi di legno. È sinonimo, in tutta l'isola di ferreri, dal catalano ferrer. È presente nei documenti antichi della lingua sarda. Tra i firmatari della Pace di Eleonora del 1388, *LPDE, figurano 14 Frau, tra i quali ricordiamo: Frau Antiogho, ville Selluri(Sanluri - Seddòri); Frau Bondy, ville Seuis (odierno Seuis - Laconi.Contrate partis Alença); Frau Cippari, ville Mahara(Villamar); Frau Comita, jurato ville Busache(Busachi - Contrate Partis Varicati); Frau Gunnario, ville Laconi; Frau Joanne, jurato ville Busache; Frau Joanne, jurato ville Petra Veurra(distrutto - Campitani Majoris); Frau Joanne, ville Gonnos de Tramacia; Frau Petro, ville Silano (distrutto - Curatorie de Marghine de Gociano; da non confondere con l'odierno Silanus); Frau Petrus, ville Sasseri. Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, *CSMB, XI°, XII° sec., figura: Frau Iorgi, figlio a Frau Gavini, sposato a Maria Sicuri (167). Si tratta di una partizione di servi tra la chiesa di Santa Maria di Bonarcado e Santa Maria di Aristanes(Oristano): .Et remaserunt depus custa particione, ad comuni, Johanne et Torbini fiios de Comida Murra e de Maria Orruia, et Iorgi Frau, fiiu de Gavini Frau e de Maria de Sicuri.(E rimasero, dopo questa partizione, in comune, Giovanni e Torbino figli di Comita Murra e di Maria Orruia, e Giorgio Frau, figlio di Gavino Frau e di Maria de Sicuri.). Attualmente il cognome è presente in Sardegna,  in 185 su 377 Comuni, con maggiore diffusione nel centro sud: Cagliari 569, Quartu S. E. 400, Selargius 196, Sassari 164, Serrenti 125, Arbus 104, Oristano 96, etc. Nel continente è sempre Roma ad avere il primo posto con 217 Frau; seguono Milano 82, Genova 67, Torino 55, etc.
FRAUS
FRAUSIN
FRAUSINI
Fraus è quasi unico, apparentemente toscano, Frausin è tipico del Friuli, Venezia Giulia, di Trieste e Muggia nel triestino, di Grado e Monfalcone nel goriziano e del vicino udinese, Frausini ha un piccolo ceppo a Fano nel pesarese, potrebbero derivare direttamente o tramite forme ipocoristiche anche dialettali da soprannomi basati sul termine latino fraus (frode) o su di una forma dialettale germanica originata dal termine frau (moglie, donna), ma, molto più probabilmente, si tratta di una forma contratta dialettale del nome Florianus.
FRAVIGA Fraviga è tipico di Vittuone e di Legnano nel milanese, è un'antica nobile famiglia milanese, il cognome dovrebbe derivare da un termine dialettale arcaico fravegh, per fabbro, usato soprattutto per indicare dei maestri argentieri, probabile occupazione dei capostipiti.
FRAVILI Fravili è specifico di Mentana, di origine etimologica oscura.
FRAZZETTO Rarissimo, sembrerebbe tipico del catanese, potrebbe derivare dal toponimo Frazzanò (ME).
FRAZZI
FRAZZINI
FRAZZO
FRAZZONI
Frazzi è specifico del parmense, di Parma, Fidenza, Busseto e Soragna, Frazzini ha un ceppo a Roma ed uno a San Pietro Avellana nell'iserniese, Frazzo, praticamente unico, è del cuneese, Frazzoni è specifico del bolognese, di Baricella, Bologna e Molinella, in alcuni casi potrebbero derivare dal nome di frazioni come quella di Frazzo di Terracina in provincia di Latina o Frazzo Sabino in quella di Rieti, o anche da soprannomi dialettali derivati dal termine latino fracidus (fradicio), ma, nella stragrande maggioranza dei casi, dovrebbero derivare da ipocoristici o accrescitivi o direttamente da forme contratte di alterazioni del nome Francesco.
FRECAVALLI Frecavalli, cognome ormai scomparso, è tipico di Crema nel cremonese, potrebbe stare ad indicare il mestiere di maniscalco svolto probabilmente dal capostipite.
integrazioni fornite da Marco Giovanni Migliorini archivista - paleografo Trigolo (Cr)
Frecavalli originatosi per aferesi dell'originario Feracavalli, quindi indicativo di una professione. Cfr. archivio gentilizio dei conti Benvenuti di Ombriano di Crema, fondo membranaceo, pergamena 1426 in cui sono citati i fratelli Cabrino e Fino Feracavalli.
FRECCERI
FRECCERO
Frecceri, quasi unico, sembrerebbe ligure, probabilmente si tratta di una forma alterata del cognome Freccero, che è specifico del savonese, di Stella, Savona , Albisola Superiore ed Albisola Marina, dovrebbe trattarsi di una forma etnica francesizzante di località chiamate Freche, il cui nome trae probabilmente origine dalla presenza in luogo di frassini (frenes in francese).
FRECCHIAMI
FRECCHIANI
Frecchiami è specifico di Treviglio nel bergamasco, Frecchiani, quasi unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, l'origine etimologica è oscura., si può ipotizzare una derivazione da un soprannome basato su di un'alterazione del termine medioevale germanico frehhii o frekin (avido, mosso da cupidigia).
FREDA
FREDDI
FREDI
FREDO
Freda ha un nucleo in Campania e nel foggiano con ceppi forse non secondari nel modenese e nel genovese, Freddi è molto diffuso tra bresciano e mantovano, con ceppi anche nel milanese, in Emilia, nell'anconetano e nel Lazio, Fredi, abbastanza raro, sembra specifico di Manerbio (BS), Fredo, assolutamente rarissimo, è veneto, dovrebbero tutti derivare dall'aferesi del nome longobardo Gotefredus di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale nell'anno 986 a Lodi: "...Andreas, episcopus episcopio sancte Laudensis Ecclesie, nec non et Adam qui et Bruningus  et Gotefredus seu Raginpaldus germanis, filii quondam Rikerii, qui professi sunt ipsis germanis ex nacione suorum legem vivere Langobardorum....".
FREDIANI Frediani è tipico toscano, della zona che comprende le province di Massa, Lucca, Pistoia, Pisa e Livorno, dovrebbe derivare direttamente dal nome medioevale Fredianus originato dal germanico frithu con il significato di amante della pace, ricordiamo San Frediano Vescovo di Lucca nel V° secolo. ma è pure possibile una derivazione dal toponimo San Frediano (PI), (LU) e (PT).
FREGAPANE vedi FRAGAPANE
FREGNA
FREGNI
FREGNO
Fregna, molto raro, è tipico di Poggio Renatico nel ferrarese, Fregni è tipico di Modena e del modenese, di Carpi, Bomporto, Ravarino, Nonantola, San Felice sul Panaro, San Prospero e Medolla, con presenze significative anche nel bolognese a Crevalcore, Bologna e San Giovanni in Persiceto, Fregno è quasi unico, potrebbero derivare da soprannomi originati dal termine dialettale emiliano arcaico frenna o fregna (falce da fieno), forse ad indicare nei capostipiti dei contadini, una seconda ipotesi propone sempre la derivazione da un soprannome , ma originato dalla contrazione del termine dialettale frègn per ferrigno (fatto di ferro, ma anche fermo di carattere, duro come il ferro), probabile caratteristica caratteriale dei capostipiti.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Due sono le ipotesi che si possono avanzare circa l'origine del cognome Fregni, ben distanti l'una dall'altra. La prima è che si tratti di un patronimico dal nome proprio latino Frennius o Frenius, raccolto anche in area riminese (CIL, XI, 6687). La seconda è che si tratti di un soprannome: férrigno, nel dialetto frégn «che ha la durezza e la resistenza del ferro», quindi detto di persona «saldo, robusto; rigido, ostinato».
FREGONA Fregona è tipicamente veneto del bellunese e del trevigiano, dovrebbe derivare dai due toponimi con lo stesso nome Fregona (TV) e Fregona di Canale d'Agordo nel bellunese.
FREGONESE
FREGONESI
Fregonese è tipico del Veneto orientale e del Friuli, in particolare di San Donà di Piave, di Iesolo, di Fossalta di Piave, di Noventa di Piave e di Venezia nel veneziano e di Oderzo, Fontanelle, Zenson di Piave, Mottadi Livenza, Santo Stino di Livenza e Treviso nel trevigiano, e del pordenonese, Fregonesi, quasi unico, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione del precedente, dovrebbero derivare da forme etniche dei due toponimi Fregona (TV) e Fregona di Canale d'Agordo nel bellunese, l'identità fregonese ebbe particolare importanza nella Repubblica Serenissima di Venezia dopo che, nel 1509, un corpo di cittadini, reclutati a Fregona nel trevisano da Francesco Forte, capitano ai servizi della Serenissima, si rivelò determinante per il recupero della città di Serravalle, occupata da 800 soldati dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo. A seguito di questo fatto d'arme i fregonesi vennero esentati dalle tasse e da altri dazi imposti dalla Serenissima, che inviò al municipio di Fregona un decreto ducale di esenzione, ancora conservato presso lo stesso municipio.
FREGONI Lombardo di origine bresciana, dovrebbe derivare da un soprannome legato al vocabolo dialettale fregon (canovaccio), o come riferimento ad un mestiere o ad un aneddoto.
FREGOSI
FREGOSO
Fregosi è concentrato nell'area che comprende le province di Massa e di La Spezia, deriva da Fregoso che è originario della provincia di LaSpezia, è un cognome antico, che dovrebbe derivare dal nome di un borgo della zona di Ponente tra Granarolo e Begato,  importante per la nostra storia è Antonietto Fregoso, poeta, figlio naturale di Spinetta Doge di Genova, dopo un periodo d'oro alla corte milanese degli Sforza, si ritirò nella sua villa di Colturano. I Fregoso dal 1300 compaiono tra i Dogi di Genova, La nobile famiglia Fregoso fu tra i Signori del Montefeltro nelle Marche.
per approfondimenti:
http://www.geocities.com/Paris/Louvre/3987/Genova/famiglia_fregoso.htm
FREGUGLIA
FREGUIA
FREGUJA
Freguglia, tipico del ferrarese e rovigoto, possiede forse un ceppo non secondario nel varesotto e nel Canavese, Freguia, molto raro, ha qualche presenza nella Lombardia occidentale, un piccolissimo ceppo nel rovigoto a Porto Tolle e Porto Viro ed a Venezia, Freguja, estremamente raro, è del veneziano, sembrano essere nati come variante del nome Frederico, dovrebbero in qualche caso discendere da un ramo cadetto della famiglia Fregoso (vedi FREGOSI) trasferitosi a Ferrara nel 1500 occupando un ruolo importante fra la nobiltà locale, non si può escludere anche una possibile, e probabile, derivazione da un soprannome dialettale basato sul termine freguja o freguglia (briciola), che potrebbe essere stato originato da una corporatura molto minuta dei capostipiti.
FREI
FREO
Frei è tipico della provincia di Bolzano, Freo, decisamente veneto è soprattutto del padovano, potrebbero derivare da una forma germanica del nome Libero, ma più probabilmente si tratta di una forma contratta del nome Frederich.
FRENI
FRENO
Freni ha un ceppo siciliano a Messina e Catania e nel messinese ad Itala ed Alì Terme e nel catanese a Paternò, con un ceppo anche a Corigliano Calabro nel cosentino, Freno, più raro, ha un ceppo a Villa San Giovanni nel reggino con qualche presenza anche a Messina e Sant'Agata di Militello sempre nel messinese, dovrebbero derivare da soprannomi originati dalla voce dialettale meridionale frenu (fieno), forse ad indicare che i capostipiti svolgevano l'attività di stalliere o avevano comunque a che fare con il fieno.
FRERI Freri è specifico del cremonese, di Castelleone, Ripalta Arpina, Crema e Casaletto Vaprio e di Bagnatica (BG), dovrebbe derivare da modificazioni e sincopi del nome Fredericus.
FRESCHI Proprio dell'Italia settentrionale, dovrebbe derivare dal nome tardo medioevale Fresco (Giovanni Villani cita già nel 1335 nella "Nuova Cronica" al tomo terzo un meser Fresco).
FRESI
FRESU
Fresi è specifico della Sardegna settentrionale, di Olbia, Sant`Antonio Di Gallura, Arzachena, Loiri Porto San Paolo e Luogosanto in Gallura, e di Alghero, Sedini e Valledoria nel sassarese, Fresu è tipico della Sardegna settentrionale, di Sassari in particolare e di Oschiri, Berchidda, Olbia, Monti e La Maddalena in Gallura e di Cagliari e Nughedu San Nicolò, Ozieri e Porto Torres nel sassarese, dovrebbero derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo gallurese fresi (fustagno, orbace) forse ad indicare l'attività del capostipite.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FRESI; FRESU; FURESI: su/so forési, furési, fresi/u (corso meridionale e gallurese), è il panno di lana di pecora tessuto in casa, bianco, ma generalmente tinto di nero - l'orbace. Dal latino forensis, ma anche dall'italiano antico forese o furese = campagnolo, contadino. L'area di maggior diffusione dei tre cognomi è l'alta Sardegna. Anche in Campidano, comunque, l'orbace, o tela di lana di pecora, viene comunemente chiamato su furèsi. Non li abbiamo trovati nelle carte antiche della lingua e della storia della Sardegna, da noi consultate. Attualmente il cognome Fresi è presente in 102 Comuni italiani, di cui 40 in Sardegna: Olbia 217, Arzachena 134, Sassari 68, etc. Fresu è presente in 93 Comuni italiani, di cui 43 in Sardegna: Sassari 140, Aschiri 76, Berchidda 59, etc. Furesi è presente in 24 Comuni italiani,  di cui 6 in Sardegna: Sassari 44, Alghero 41, Padru 25, Cagliari 16, etc.
FRESOLI Fresoli, assolutamente rarissimo, sembrerebbe toscano, della provincia di Massa, potrebbe derivare da forme ipocoristiche del cognomen latino Fresus, ma molto più probabilmente indicano un origine dalla Fresia: "...Anno DCCCLI. De Roma venerunt corpora sanctorum in Saxoniam, Alexandri, unius ex septem fratribus, Romani atque Emerentianae. Eodem anno  nobilissima imperatrix nomine Irmingard, coniunx Lotharii imperatoris, de hac luce migravit. Item Nordmanni in Fresia et circa Rhenum fluvium nocuerunt. Ingens exercitus congregatus est ad Albiam fluvium contra  Saxones et civitates eorum, aliaeque obsesse alieque  succensae sunt igni...", bisogna considerare che furono molti i legionari romani reclutati in quella regione e che si stanziarono poi da veterani in Italia.
FREZZA Frezza è molto diffuso un po' in tutta l'Italia, soprattutto nel Veneto e Friuli, ed in Lazio, Abruzzo, Campania e Puglia, potrebbe derivare dal nome e soprannome medioevale Frezza, inteso come freccia, intendendo probabilmente veloce come una freccia o preciso come una freccia, ma è pure possibile una derivazione dal nome Frezza, forma arcaica del nome Federica (vedi FREZZI).
FREZZATI
FREZZATO
Frezzati, molto molto raro, sembrerebbe tipico del ferrarese e rovigoto, Frezzato è specifico del rovigoto e veneziano, con un ceppo anche nell'alessandrino, si dovrebbe trattare di un patronimico identificato dalla terminazione in -ato di un Frezzo (forma arcaica per Federico). (vedi FREZZI)
FREZZI
FREZZOLINI
FREZZOLINO
FREZZOTTI
Frezzi assolutamente rarissimo è specifico delle Marche, Frezzolini, altrettanto raro, sembrerebbe laziale, Frezzolino è quasi unico, Frezzotti ha un ceppo nell'anconetano a Jesi ed Arcevia ed uno a Roma, dovrebbero tutti derivare da modificazioni anche ipocoristiche del nome Federico. (vedi Frizzi)  Tracce di questa cognominizzazioni si trovano nel 1600 in un atto viene citato come esecutore Alessandro Frezzi (1656-1737), Canonico decano del Capitolo della Cattedrale di S.Andrea in Veroli (FR), discendente di una famiglia originaria della città di Parma.
FRICANO Fricano è specifico del palermitano della zona di Bagheria, di Palermo e di Casteldaccia, dovrebbe derivare dall'aferesi del cognomen latino Africanus, traccia di questa cognominizzazione la troviamo nella seconda metà del 1400 con il filosofo Jordanus Fricanus.
FRIDEGOTTO
FRITEGOTTO
FRITTEGOTTO
Fridegotto, molto raro, ha un piccolo ceppo nel varesotto, nella zona di Cassano Magnago, ed uno nel padovano, nella zona di Rovolon, Fritegotto, ancora più raro, ha due piccolissimi ceppi uno nel varesotto, uno a Padova ed uno a Pontinia nel latinense, ma di probabile origine veneta, Frittegotto, quasi unico, è probabilmente dovuto ad errate trascrizioni del precedente, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche dialettali derivate dal nome medioevale Fridericus (Federico).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fritegotto, e Fridegotto sono un raro cognome lombardo e veneto di origine germanica. Oltre a Fedrigotti, che presuppone un Fedrigotto, si potrebbe pensare al nome germanico Fridegoz, attestato in Förstemann 533, composto da frithu = pace + Gaut/Gautz che era l'epiteto di Odino e la denominazione della tribù dei Goti. Quanto al passaggio d > t, esso è dovuto alla seconda rotazione consonantica. (Zweite deutsche Lautverschiebung).
FRIGATI
FRIGATO
FRIGATTI
Frigati è tipico di Polesella nel rovigoto, Frigato è specifico del rovigoto, soprattutto di Adria, con presenze significative anche a Rovico, Villadose e Ceregnano, Frigatti, sempre del rovigotto, è quasi unico, tutti questi cognomi dovrebbero derivare da forme patronimiche in -ato o -ati, tipicamente veneta la prima e specifica dell'area del Po la seconda, relative al nome Frigo, una forma contratta del nome Federigo (vedi FRIGHI).
FRIGAU Frigau è un cognome tipico del cagliaritano della zona di Sinnai e Dolianova., dovrebbe derivare dal verbo sardo frigai (lavare) e dal suo participio passato frigau (lavato). Verso il 1850 un certo Frigau Raffaele emigrò da Sinnai a Villacidro dando origine al ceppo locale.
informazioni inviate da Cosimo Frigau - Villacidro (CA)
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FRIGAU: nelle parlate centrali dell'isola fricare significa strofinare, sfregare .frigài in campidanese, i panni ad esempio. Ai lati del torrente Rio Piras, qui a Gonnosfanadiga, sino ad alcuni decenni or sono, disposti nelle vicinanze dell'acqua, c'erano ancora dei grossi sassi, solitamente di granito, con una faccia liscia e piatta, usati "po frigai sa roba" = per lavare i panni, dalle donne dei rioni adiacenti il torrente; ma venivano anche dagli altri rioni del centro abitato. L'acqua corrente e pulita, facilitava lo strofinamento col sapone ed il risciacquo dei panni, che venivano stesi su "stendini" improvvisati e, solitamente, si rientrava a casa coi panni freschi di bucato. A frigai sa roba a frùmini = a lavare i panni nel torrente: le madri portavano anche le bambine, che dovevano apprendere il "mestiere". Ma poiché andavano appresso anche i bambini; questi non facevano altro che rompere l'anima a relative madri e sorelline lanciando sassi nell'acqua, allo scopo di far loro una indesiderata doccia. Sfrigonjài significa strofinare con forza. " Cuaddu friàu(frigàu) sa sedda dhi pitziat" = al cavallo piagato la sella da fastidio(vedi nell'Web: detti e proverbi del Campidano - Giuseppe Concas). La piaga era causata spesso dalla stessa sella, soprattutto quand'era nuova. In latino abbiamo fricare, sfregare, strofinare. Il participio passato del verbo frigai > frigàu significa inoltre fregato nel senso di preso in giro, imbrogliato, come del resto in italiano. Una grossa fregatura = una bella frigàda!  Non abbiamo trovato il cognome nelle carte antiche consultate. Attualmente il cognome Frigau è presente in 28 Comuni italiani, di cui 15 in Sardegna: Dolianova 52, Ninnai 50, Burchi 50, Villacidro 39 ( qui il vecchio Lavatoio Comunale, con struttura in granito e ferro, è diventato monumento nazionale), etc.
FRIGENI Tipico bergamasco, della zona di Treviolo, Bonate e Dalmine, dovrebbe derivare dal cognomen latino Frigenius, di cui abbiamo un esempio in una citazione di un certo Quadratus (liberto di Frigenius) che dedica a Sestio Munigalico.
FRIGENTI
FRIGENTO
Frigenti è tipico del salernitano, di San Valentino Torio e Nocera Inferiore, Frigento è quasi unico, dovrebbero derivare dal nome goto Frigentus, ricordiamo con questo nome il capo dei goti convertito al cristianesimo, alleato di Bisanzio contro Athanarichus capo della fazione pagana dei goti.
FRIGE'
FRIGERI
FRIGERIO
FRIGGERI
FRUGGERI
Frigè è specifico di Milano e del milanese e di Covo nel bergamasco (vedi anche FRIGENI), Frigeri è mantovano ed emiliano, Frigerio è lombardo delle provincie di Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia e Milano, Friggeri è specifico emiliano, del reggiano in particolare, Fruggeri, molto molto raro, è specifico dell'area modenese e bolognese, una possibile origine è dal cognome austriaco Fritscher (si pronuncia fricer o friger), un'altra possibilità è la derivazione dal nome goto Frigeridus , meno probabile, vista l'attuale concentrazione e diffusione una derivazione dal tardo latino frigerius (colui che fa fresco).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
II cognome Frigeri e Frigerio, al modo stesso di Frigieri, Fruggeri e Forghieri (forma metatetica), riflette il personale medievale Frigerius, Frogerius di derivazione franca (dal germ. *frithu - «pace, amicizia» e da *gaira - «lancia») forse «amico della lancia». Fonte: F. Violi. Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.; il nome Frogerius potrebbe essere derivato dal personale germanico Fridger. Förstemann 532.
FRIGHI
FRIGO
Frighi, molto raro è tipico della zona tra Ferrara e Portomaggiore nel ferrarese, Frigo è specifico della zona che comprende il veronese, il vicentino ed il padovano, derivano dalla contrazione del nome Federigo. Tracce dell'uso di questo nome ed anche di un principio di queste cognominizzazioni le troviamo in questo scritto veneto dell'anno 1600: "..La qual parte essendo cossì fu presa et hebbe per la admissione de voti suprascritti et per la regitione voti nulla. Et cossì retto presa et per ogni melior modo ... hano fatto ... procuratore il soprascritto Piero quondam Frigho di Frighi, degan della deta villa, qui presente..".
FRIGNANI Frignani è tipicamente emiliano, di Ferrara, Carèi (MO), Forlì, Modena, Bondeno (FE), Reggio Emilia e Bologna e del mantovano, dovrebbe derivare dal nome della zona d'origine della famiglia, la zona del Frignano, che prese il nome dalla tribù ligure dei Friniati (vedi FRIGNATI) che occuparono le terre dell'appennino modenese in epoca preistorica, si deve comunque anche prendere uin considerazione una derivazione da nomi di località caratterizzate dalla presenzia di un bosco di farnie (tipo di quercia).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Frignani è un patronimico dal nome proprio Fregnanus, registrato in carte modenesi dal 1193, a sua volta derivato dal coronimo Feronianus (Frignano).
FRIGNATI Assolutamente rarissimo sembra tipico del sudmilanese, lodigiano e cremasco, deriva dal nome dell'antica tribù ligure dei Friniati stanziata in Emilia dal terzo millennio a.C., da Ab Urbe Condita di Tito Livio: "...trans Appenninum Friniates fuerant...".
FRIJIO
FRIJO
FRIO
Frijio, assolutamente rarissimo, ha sparute presenze tra mantovano, reggiano e parmense ed in Calabria, Frijo, meno raro, è tipico di Catanzaro e Taverna nel catanzarese,  Frio ha qualche presenza nel catanzarese e crotonese, l'origine di tutti questi cognomi dovrebbe essere grecanica calabrese, forse da un'alterazione dialettale del termine greco antico φρίξ frix (brivido).
FRILLICI Frillici ha un ceppo a Gualdo Tadino nel perugino ed uno a Roma, dovrebbe derivare dal nome e soprannome medioevale Frillicus, che significa passero, uccellino.
FRILLOCCHI Frillocchi, molto molto raro, sembrerebbe di origini marchigiane, del maceratese in particolare, probabilmente della zona di Pievebovigliana, dovrebbe derivare dal nome della località Frillocco nel perugino o da un soprannome basato sul nome dialettale di un tipo di uccello canterino.
FRISA
FRISI
FRISO
Frisa, molto raro, ha un ceppo in Abruzzo, uno in Sicilia ed uno nell'alessandrino, Frisi è ancora più raro, Friso è invece ben consolidato in Veneto, in particolare nel padovano, potrebbero derivare da un nome Frisus originato dall'etnico della Frisia, una provincia del nord dei Paesi Bassi, di quest'uso si ha un esempio: "...Spaen dictus Friso procurator...", in uno scritto del 1500 si legge: "...Ecce autem obscuro simulatus nomine Babo cum Brisca venit: et clarus de gente vetusta Badigenum Frisus: celebris cui gloria patrum, et generis cui certat honos, animosaque virtus....", molto meno probabile un collegamento con il vocabolo latino frisium (fregio, ornamento normalmente in oro).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Frisa, Friso sono anche cognomi pugliesi che potrebbero avere alla base il toponimo Frisa nel teatino, oppure il termine dialettale 'frisa' col significato di 'specie di ciambella cotta al forno'. Minervini, 216.
FRISANCO Decisamente trentino, potrebbe derivare da un nome di località, come Frisanchi di Centa San Nicolò  (TN) o Frisanco (PN), ma più probabilmente deriva da una storpiatura del nome medioevale germanico Fridancus, ricordiamo a titolo di esempio Mafister Fridancus monaco scrittore bavarese morto nel 1233.
FRISENDA
FRISENNA
FRISINA
Frisenda ha un ceppo nella penisola salentina a Leverano, Copertino e Veglie nel leccese, ed uno in Sicilia, nel messinese a Mirto, Galati Mamertino e Frazzanò, Frisenna ha un ceppo pugliese a Gallipoli, Squinzano e Ruffano nel leccese ed a Cerignola e Foggia nel foggiano, ed un ceppo a Paternò e Santa Maria di Licodia nel catanese, Frisina ha un piccolissimo ceppo a Bari, uno in Calabria nel reggino a Delianuova, Oppido Mamertina, Gioia Tauro, Taurianova, Palmi, Cosoleto, Anoia e Scido ed alcuni in Sicilia a Borgetto e Palermo nel palermitano, a Palma di Montechiaro nell'agrigentino, ed a Catania e Castiglione di Sicilia nel catanese, dovrebbero derivare dall'italianizzazione del nome femminile germanico Fredesindus di cui abbiamo un esempio d'uso in quest'atto di epoca medioevale: "Notus sum omnis sancio deus aecclesiae vivus, quod Gualterius, filius Fledaldi, et uxor ejus Fredesindus, cum assensu Gualterii de Alneto, de cujus fisco sum, sicut antea do Berardus socer ejus, pro anima pater atque mater fratrisque Guaningi interficio, vivo abbas Landrico, ita postea vivo abbas Huberto, vicariam Abonis Villae et totus territorii ejusdem villa...".
FRISINGHELLI Dovrebbe essere originario della zona di confine tra trentino e provincia di Verona, deriva dal cognome austriaco Friesinger, italianizzato.
FRISON
FRISONE
FRISONI
Frison è tipicamente veneto, del padovano e del vicentino in particolare, Frisone ha un grosso nucleo a Messina, uno nel barese, ed uno a Genova, Frisoni ha un nucleo in Emilia e Romagna ed un ceppo, probabilmente secondario a Roma, dovrebbero derivare dall'etnico di Frigia ad indicare una provenienza dal popolo dei frisoni, a questo popolo appartennero vari corpi legionari.
integrazioni fornite da Pietro Frison
Si svolge una riunione annuale del clan Frison in cui viene ripercorsa la storia del cognome. Sembra che questo provenga effettivamente dalla Frisia (Isole Frisone) con origine anteriore al 1300.  I Frisoni si spostarono dalle isole nel tardo '700 al seguito delle truppe napoleoniche e si fermarono numerosi nel veneto dopo il trattati di Campoformido 17 ottobre 1797. Una enclave piuttosto numerosa si stabilì nell'Altipiano dei sette comuni (Enego) per dedicarsi all'allevamento dei bovini. Parte di questi si trasferì mano a mano in pianura.
FRIZZARIN Tipico del padovano, deriva dal nome germanico Frithuric o da una variazione della sua versione italiana Frederigo (Federico).
FRIZ
FRIZZA
FRIZZI
FRIZZINI
FRIZZO
FRIZZOTTI
Friz, molto raro, ha un ceppo a Trento e Garniga Terme nel trentino ed uno a La Valle Agordina nel bellunese, Frizza ha ceppi nel bresciano, in particolare a Bagnolo Mella, Sonico e Brescia, a Lucca ed in Umbria, a Orvieto nel ternano ed a Perugia, Frizzi ha ceppi a Trento, Cimone e Tenno nel trentino, in Lombardia ad Origgio nel varesotto, a Milano ed a Castel Goffredo nel mantovano, in Toscana a Firenze e Scandicci nel fiorentino, a Follonica nel grossetano ed a Chianciano Terme nel senese, Frizzini è quasi unico, Frizzo è specifico del vicentino, di Recoaro Terme, Arzignano, Schio, Valdagno, Sovizzo,Vicenza e Santorso, Frizzotti, estremamente raro, sembra originario della Lunigiana, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite ipocoristici dal nome germanico Frithuric o da una variazione della sua versione italiana Frederigo, Fricci da Federici quindi Frizzi.  Personaggio famoso di questa famiglia fu Antonio Frizzi storico di Ferrara della fine del 1600. Nel 1400 si hanno tracce di un padre provinciale Vescovo di Foligno Fridericus Fricci (Foligno 1320 ca-Costanza 1416) poeta italiano, domenicano (quondam Fri(deri)ci).
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi, in effetti, va ricercata nel nome medievale Frizza o Frizzo, l'italianizzazione cioè del personale germanico Fritz, che, assieme alle varianti Fretz, Fritsch, Frisch, Fretsch, etc, viene spesso usato come abbreviazione di Friedrich (l'italiano Federico): dal punto di vista etimologico, infatti, il nome Fritz è composto dalla radice fried (pace) con l'aggiunta del suffisso -izo (contratto in -tz), che, nell'antica onomastica germanica, assume spesso un valore ipocoristico. Da un punto di vista storico, comunque, un esempio famoso dell'uso di questo nome viene da re Federico II di Prussia, anche noto come Federico il Grande (nato a Berlino, Prussia, nel 1712 e morto a Potsdam, Prussia, nel 1786): in Germania, infatti, la figura di re Federico viene spesso ricordata col soprannome di der alte Fritz, che in tedesco significa il vecchio Fritz. Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
FROLA
FROLI
FROLLI
FROLLINI
FROLLINO
FROLLO
FROLO
Frola è tipico del Canavese in Piemonte e di Montanaro nel torinese in particolare ha un ceppo forse secondario anche a Napoli, nobile casato è presente a Montanaro fin dal 1300, Froli è pisano, Frolli, estremamente raro, è panitaliano, Frollini è tipicamente romano, Frollino è unico, mentre Frollo, pur avendo presenze molto modeste in Emilia, Marche, Lazio e Campania, ha un ceppo a Venezia, Frolo, assolutamente rarissimo, potrebbe essere meridionale, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal cognomen latino Frolus, Frollo in volgare italiano, cognomen citato, ad esempio, nel libro Vita di Mecenate, del poeta perugino Cesare Caporali (1531 - 1601): ".. Stanca , e non sazia ancor l' empia lor mente , giunser gli avvisi , come messo insieme Bruto aveva un esercito possente alla cui nuova , a guisa di chi teme , Lepido si fe smorto , e torse il collo , che parea proprio una zucca dal seme . Ciò visto Ottavio , e volto a Quinto Frollo , Costui , disse , si muor , mettil di grazia nell' aceto rosato un poco a mollo. In tanto avendo già per la Dalmazia con tre legion Turpilio innanzi spinto, ( Turpilio , che alle donne era in disgrazia,) e con tutto l' esercito distinto marciava dopo in forma di battaglia , di armi , e di ricche vesti ornato , e cinto, sopra un bajo corsier coperto a maglia sol per affrontar Bruto, e far di nuovo del buon sangue Latin correr Tessaglia. ..".
integrazioni fornite da Daniele Zaia
per completezza segnalo che la voce "frola", in dialetto piemontese significa "fragola".
FRONER
FRUNER
Entrambi trentini, Froner sembra tipico di Pergine Valsugana (TN), Fruner è della zona di Fiave' (TN) e Riva Del Garda.
studi forniti da Luigi Fruner Sovizzo (VI)
Cognome di origine Mochèna, di lingua Cimbro-Bavarese simile al Longobardo parlata fino al XIX° secolo, dalle popolazioni tedescofone stabilitesi ai primi del 1200 e nel 1500 sui monti ad Est e a Nord-Est di Pergine -TN- e nella Valle del Fersina detta Valle dei Mocheni, dal tedesco machen (fare), comprendente gli abitanti di Vignola e Roveda.  Nel 1504 a Pergine venne istituito un  giudice minerario che controllava, oltre a tutte le miniere della valle dei Mocheni, anche i boschi che servivano a fornire legnami per i sostegni e le impalcature delle gallerie e come combustibile per i forni fusori.  Risale  a  questo  periodo l' emigrazione  di  numerose  famiglie  di  provenienza  e  prevalenza (Cimbro - Bavarese e Boema),  imprenditori  e minatori  detti  Canopi  dal tedesco  Knappen, sudditi del Regno di Baviera ingaggiati dai Feudatari Tirolesi perché più di altri avevano affinato capacità tecniche e professionali nel settore minerario. (vedi Hall e Schwaz)  L'emigrazione degli antenati della  famiglia Fruner, (minatori, carbonai e boscaioli) nella valle del Fersina si fa risalire al periodo che va dal 1550 al 1600, periodo di massimo splendore dell'attività.  Dal Roathof (Mappa catastale ) e dal  " Toponomastica  Mochena "  di  E.  Lorenzi  edito  nel 1930, risulta che dal nome Frunt, abitante del Maso Frunthof (Maso di fronte cioè, rivolto al sole), derivino diversi cognomi fra cui  i Frudner i Frontner, i  Fruntner  poi  trasformati, dai  notai del tempo di cultura latina, in Froner e Fruner.  Le notizie più antiche sono  relative ad un  documento del 1647 nel quale il  Vescovo di Trento ordinò un censimento a scopo militare relativo agli uomini e alle armi che  possedeva a  Frassilongo e sul monte di Roveda, dove per la prima volta sono riportati "Christan Fruntner,  di anni 55, con manara, il figlio Battista  di anni 22,  con badil,  il figlio  Domenego di  anni 19,   con  manara ed il figlio Domenego, di anni  23,  con  archibugio,  presunto  padre di  Christan Fruner da Vignola.  Lo  sfruttamento indiscriminato delle  miniere  dette  Grua,  dei boschi ,  del  torrente e  del filone di rame, oro, malachite,  quarzo e  le frequenti  frane e rovine,  fecero allontanare  numerose famiglie dalla valle durante tutto il secolo  XVII°,  risale infatti  a questo  periodo di  emigrazione  il mutamento del cognome. (Vrount-Frunt-Fruntner-Fruner).  Il primo Fruntner ad essere registrato con il cognome Fruner si fa risalire a Christan Fruntner o Cristoforo  Fruner,  di Roveda  ( Oechlait )  padre di  Giovanni Fruner  capostipite dei  Fruner di Ballino -TN- ,  stabilitosi a  Vignola  (Valzurg) ai piedi del monte  Panarotta,  ( località di 445 anime di lingua Mochèna) dove si lavorava in miniera o si accudiva  alla vigna del Vescovo di Trento.  Dall'estratto di matrimonio   custodito a  Ballino, si  risale quidi a  Fruner  Giovanni  1676 + 1758 figlio di Christan o Cristoforo, sposato con Maria  1673 + 1757  stabilitosi a Ballino, comune montano della provincia di Trento.  Giovanni ebbe numerosi figli:  Cristoforo 1705 + 1789,  Bartolomeo 1702 + 1769,  Giovanni 1711 + 1791,  Domenico 1723 + 1765 (da cui derivano i  Fruner di Tignale),  Francesco Antonio 1714+1784 , Giuseppe 1723+1798, Lucia, Maria, Domenica, Barbara.  Da questi ceppi risalgono tutte le famiglie di  Ballino:  Stefen,  Cornai,  Pastori,  Remiti,  Rauchi, Condi,  e la famiglia dei Perteghei di Tignale, Piovere, Sovizzo e Vicenza.
FRONGIA Frongia è tipicamente sardo, molto diffuso a Samugheo nell'oristanese, dove è presente anche a Oristano, San Nicolò d'Arcidano, Santa Giusta, a Cagliari e nel cagliaritano a Capoterra, Quartu Sant'Elena, Siliqua, a Desulo ed Ortueri nel nuorese, a Serramanna, Arbus, Villacidro, San Gavino Monreale ed a Carbonia, ad Iglesias ed a Sassari, dovrebbe derivare da un antico toponimo medioevale Frongia, nella zona di Fluminimaggiore nel cagliaritano, ma potrebbe anche derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo frongia (frasca o fronda), il motivo del soprannome potrebbe essere vario, ad esempio che il capostipite curasse dei boschi o che gli piacesse riposare sotto delle verdi frasche.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FRONGIA: frundza, in logudorese, frongia in campidanese è in genere un piccolo ramo, un germoglio di un albero. Dal latino frondia; o dall'italiano antico fronza. Un ramo grosso è detto nai. Sfrongiai = togliere i rami, sfrondare. Frongia è toponimo comune a tutta la Sardegna meridionale. È anche il nome di un centro abitato (paese, villa, bidda) medioevale scomparso. Appartenne alla Curadorìa di Cixèrri, nella diocesi di Sulcis, del regno giudicale di Cagliari. Dal 1258 fece  parte dei possedimenti di Ugolino della Gherardesca, conte di Donoratico e successivamente dei territori oltremare del Comune di Pisa. Infine andò a far parte del regno catalano aragonese di Sardegna. Dal 1365 al 1409 fu parte del giudicato d'Arborea e poi di nuovo del regno di Sardegna. Nel 1471 risulta spopolato. Il paese era sito tra Tratalias e Villa di Chiesa(Iglesias). Come cognome è presente nei documenti antichi della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eelonora, LPDE del 1388, figurano: Frongia Juliano, ville Leunelli ( * Leunelli.odierno Neonelli. Contrate Partis Varicati - Barigadu); Frongia Leonardo, jurato ville Capras( * Capras .odierno Cabras. Campitani Majoris); Frongia Petro, ville Monte Santo ( * Monte Santo.distrutto. Contrate Partis Varicati - Barigadu). Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, XI°, XIII° secolo, è presente nella variante Fronia(Fronja): Fronia Goantine (50) - in una compera: comporeillis a Torbini Vulpia et fratres suos terra in Pubusone (località sita in agro di Macomer). Testes: Goantine Fronia. Fronia Gunnari (101)- in una spartizione di servi:  Ego Brandus priore de Bonarcadu, faccio recordatione pro servos c'aviamus in pari cun donnu Barisone de Serra taliabuccone. Fiios d'Orzocco de ...levet isse et clesia  levait su ladus de Manina . Custa partizione (de servis) fuit facta in masone de Cabras , daenanti (alla presenza di) Ugo de Bassu iudice d'Arbaree ubi erat donnu Barusone  et Gunnari Fronia, maiore suo(luogotenente), et Mariane de Funtana, armentariu suo (amministratore generale), et Petru de Serra su fiiu(suo figlio). Attualmente il cognome Frogia è presente in 183 Comuni italiani, di cui 89 in Sardegna: Samugheo 159, Cagliari 149, Desulo 74, Serramanna 68, Arbus 60, etc.  Nella penisola Roma ne conta 53, Genova 24, Milano 23, etc.
FRONTE Fronte sembra specifico della Sicilia meridionale, di Pachino, Noto, Siracusa ed Avola nel siracusano, e di Ispica e Modica nel ragusano, potrebbe derivare dal nome medioevale Fronte con il significato di augurio che possa il capostipite essere un baluardo della fede, ma è pure possibile possa invece trattarsi di forme ipocoristiche di nomi medioevali come Malafronte o Grandefronte.
FRONTEDDU Fronteddu è tipicamente sardo del nuorese, di Dorgali, Nuoro, Siniscola, Galtelli ed Oliena, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine frontèdhu che significa sciancato, dal passo imbrogliato che sembra incespicare, probabilmente motivato da una caratteristica fisica del capostipite.
FRONTI Fronti è tipico del pavese, di Voghera in particolare, di Fortunago e Ruino, dovrebbe derivare da un nome di località, come ad esempio ne esistono nel torinese e nel parmense, e forse ne esistevano anche nel pavese.
FROSI
FROSINI
FROSIO
FRUSIN
Frosi è del cremonese, Frosini è tipico di Pistoia e del pistoiese, Frosio del bergamasco e bresciano, Frusin, quasi unico è originario del comasco, derivano tutti dal nome medioevale Frosio, Frosinus di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico Longobardo in un atto di vendita del 760 dove si può leggere: "...omnia sit in potestate eclesiae Sancti Donati, ubi Rachipert arcidiaconus rector esse uidetur, et in ecclesia Sancti Georgi, ubi Frosinus presbiter rector esse uidetur, in prefinito...", decisamente non condivisibile l'ipotesi di una derivazione dal toponimo volscio Frusinus (nome volscio dell'attuale città di Frosinone).
FROSONE
FROSONI
FRUSONE
FRUSONI
Frosone, praticamente unico, è romano, Frosoni è specifico della zona che comprende il grossetano con Manciano e Pitigliano, il senese con San Casciano dei Bagni, il viterbese, il ternano con un grosso ceppo a Castel Viscardo ed il romano a Roma ed Affile, Frusone ha un ceppo ad Alatri nel frusinate ed a Roma, Frusoni, quasi unico, è laziale, potrebbero derivare dal nome medioevale Frosone, derivato da fresus, il participio passato del verbo latino frangere, da cui ha preso il nome l'uccello frosone, così chiamato per la sua abilità nello spezzare i noccioli delle olive e delle ciliege, in latino ossifragus, una varietà di fringuello.
FRUMENTI
FRUMENTINI
FRUMENTINO
FRUMENTO
Frumenti, estremamente raro, ha oggi sparute presenze nell'anconetano e maceratese con un ceppo a Roma, ma l'origine sembrerebbe umbra, probabilmente del ternano, Frumentini e Frumentino sono praticamente unici, Frumento ha un nucleo in Liguria, nel savonese in particolare a Savona, Albisola Superiore, Quiliano, Fiunale Ligure e Vado Ligure, a Genova ed a La Spezia, questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, dall'attività di commercianti in frumento svolta probabilmente dai capostipiti, ma bisogna comunque considerare la possibilità che possa semplicemente trattarsi di soprannomi riferiti a persone particolarmente agiate, l'abbondanza di messi era in epoca medioevale sinonimo di ricchezza.
FRUSCA Frusca è tipico del bresciano, di Brescia, Castenedolo, Flero, Adro e Capriolo, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale arcaico bresciano frosca (talea, piccolo pezzo di pianticella da ripiantare), probabilmente a sottolineare un'aspetto del mestiere del capostipite.
FRUSCALZO Abbastanza raro è specifico del trevigiano.
FRUSCHI
FRUSCI
FRUSCIO
FRUSCIONE
Fruschi e Frusci  sono assolutamente rarissimi, Fruscio molto raro ha un ceppo nel napoletano ed uno nel barese, Fruscione molto raro è tipico della provincia di Caltanissetta, con un ceppo anche a Salerno, dovrebbero derivare dal cognomen latino Fruscus, ricordiamo Cornelius Fruscus nella campagna in Britannia nel I° secolo.
FRUSCIANTE Frusciante è tipicamente campano, di Apice, San Giorgio del Sannio e Calvi nel beneventano, di Salerno e Battipaglia nel salernitano e di Napoli, dovrebbe derivare da un soprannome.
FRUSCONE
FRUSCONI
Fruscone, quasi unico, potrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione di Frusconi, che, molto raro, è tipicamente lombardo, del cremonese in particolare, e che dovrebbe derivare da un soprannome basato su di una forma accrescitiva del termine dialettale cremonese arcaico frosca (frasca, ramo fronduto), forse ad indicare nel capostipite un coltivatore di alberi da frutta.
FRUSTACE
FRUSTACI
Frustace, molto raro, ha un piccolo ceppo a Catanzaro ed uno altrettanto piccolo nel crotonese a Cutro e Strongoli, Frustaci è anch'esso tipicamente calabrese, del catanzarese, di Taverna, Sant'Andrea Apostolo dello Jonio, Catanzaro e Davoli e di Strongoli e Crotone nel crotonese, potrebbero derivare dall'italianizzazione del cognome slavo Frostaky, o anche da un soprannome grecanico per guardiano delle spighe di grano.
FRUSTERI
FRUSTIERI
Frusteri è tipicamente siciliano, con ceppi a Palermo, a Sant'Agata di Militello e longi nel messinese ed a Trapani ed Erice nel trapanese, Frustieri, sempre siciliano del palermitano, è assolutamente rarissimo, dovrebbero essere di origini francesi e derivare dal termine medioevale francese fruster o frustier, che serviva ad indicare un carpentiere od un falegname, non si può escludere anche la possibilità che derivino dal cognome provenzale Fruster o Frustier con la medesima origine.
FRUTTU Fruttu, assolutamente rarissimo, è della Sardegna meridionale.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FRUTTU: su fruttu = il frutto, dal latino fructus = frutto, guadagno, compenso, etc .  Per indicare la frutta (degli alberi ad esempio), qui in Campidano diciamo sa frutta > italianismo. Nel Condaghe di San Pietro di Silki, CSPS, XI°, XIII° secolo, al capitolo 420 troviamo il termine fructora, in una compera: Ego abatissa Tedora qui ponio in ecustu Condake su qui conporai ad donna Gitta de Kerqui, Comporaili.et issa parte de sa vinia de balle; et ficu, et mela, et nuke, et omnia fructora. Non l'abbiamo trovato come cognome nei documenti antichi della lingua e della storia della Sardegna. È un cognome molto raro e presente solo in 5 Comuni della Sardegna: Cagliari 5, Gadoni 5, Monserrato 3, etc.
FRUZZETTI Fruzzetti è tipico della Toscana nordoccidentale, di San Giuliano Terme, Pisa e Cascina nel pisano, di Massarosa e Lucca nel lucchese e soprattutto di Massa, potrebbe derivare dall'ipocoristico del nome gallo latino Frutius, possibile forma alterata, per inversione del fonema -ur- con -ru-, del nome germanico Furtius,  ricordiamo con questo nome il Re dei Galli Quadi federato con i romani che nell'anno 172 venne destituito, esiliato e sostituito con Ariogaesus.
FUARDO Fuardo, assolutamente rarissimo, sembrerebbe essere stato originato da un errore di trascrizione del cognome Suardo (vedi SOARDI), a seguito probabilmente di un'errata interpretazione della consonante iniziale, in effetti la grafia antica dell s- era molto simile alla f-, tanto da poter essere scambiate da parte di un ufficiale anagrafico o di un sacerdote distratto.
FUBINI Molto molto raro è tipico di Torino, dovrebbe derivare dal toponimo Fubine nell'alessandrino.
FUCA' Fucà ha un nucleo principale nell'agrigentino ad Aragona, Favara, Agrigento e Racalmuto ed un ceppo probabilmente secondario nel reggino a Bagnara Calabra, dovrebbe derivare da una modificazione dialettale del nome greco Foca, ricordiamo il santo martire Foca di Antiochia che subì il martirio sotto l'imperatore Traiano nell'anno 107.
FUCARINI
FUCARINO
Fucarini è praticamente unico, dovrebbe essere il frutto di un'errata trascrizione del cognome Fucarino, che è tipicamente siciliano del palermitano, di Prizzi, Palermo, Villafrati e Bagheria, e che dovrebbe derivare da un soprannome grecanico basato sul verbo greco antico φΰχάριζω fukarizo con il significato di imbellettare, cospargere o farcire con le alghe, ma anche rossiccio, cosa molto piùo probabile, forse ad indicare che il capostipite avesse i capelli rossi, esiste anche l'ipotesi che possa derivare da una forma ipocoristica del nome Foca (vedi FUCA').
FUCCI
FUCCIO
Fucci ha molti ceppi, uno nel ravennate, uno nel romano, ed uno nell'area che comprende il casertano, il napoletano,l'avellinese, il beneventano ed il barese in particolare, il foggiano ed il potentino, Fuccio, molto meno comune, ha un ceppo nel beneventano ed uno nel siracusano, dovrebbe derivare da forme ipocoristiche contratte del nome Ferruccio.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fucci è cognome panitaliano. Potrebbe essere ipocoristico aferetico da nomi come Arnolfo, Adolfo, ecc. Secondo Bongioanni 130 deriverebbe dal nome proprio Guelfo.
FUCITO Fucito è un cognome tipicamente napoletano, con ceppi anche a Sorrento, Piano di Sorrento, Meta e Casavatore sempre nel napoletano, potrebbe derivare dal nome della località Fucito nel foggiano, o molto più probabilmente dal nome della località Fucito di San Giorgio la Molara nel beneventano, o da altre località omonime.
FUGA Fuga è un cognome tipicamente veneto di Murano e Venezia in particolare.
integrazioni fornite da Giangiorgio Fuga
Famiglia prettamente presente nell'isola di Murano (Venezia) con origini dalla romana Altinium (Altino) da dove "fuggirono" a seguito delle distruzioni operate da Attila verso le isole della laguna veneta. Tale famiglia, presente nel Libro d'oro delle famiglie nobili muranesi in seno alla Serenissima Repubblica di Venezia, ha dato lustro all'arte vetraria sin dalle sue origini con numerosi "maestri". Con la fine della Repubblica di Venezia e la successiva occupazione austriaca che prediligeva il cristallo di Bohemia rispetto al vetro muranese, costrinse parte della famiglia Fuga, come molte altre famiglie nella stessa situazione, ad emigrare prima verso la "terra ferma" e poi, nella seconda metà dell'800 verso il Brasile, dove esiste oggi una consistente presenza tra San Paolo e lo stato del Rio Grande del Sud; e verso gli Stati Uniti. Tra i Fuga più famosi si può citare l'architetto Ferdinando Fuga (Firenze, 1699 - Roma, 1782) figlio di un muranese "fuggito" dal rigido controllo della Serenissima, in quanto proibiva alle famiglie vetrarie e di carpenteria di allontanarsi dalla laguna di Venezia per non diffondere il "segreto di Stato" riguardanti tali arti, grazie a Ferdinando dei Medici in visita a Venezia che lo "assunse" come aiutante di camera. A Ferdinando Fuga si devono molte opere tardo barocche a Roma, Napoli e Palermo (vedi Wikipedia).
FUGAZZA
FUGAZZI
Di origine pavese Fugazza, mentre Fugazzi è della zona tra la provincia di Piacenza e quella di Genova, questi cognomi dovrebbero derivare da soprannomi legati al vocabolo dialettale fugassa, fogassa (focaccia) stante ad indicare il mestiere di focacciaro o a ricordare un'aneddoto ad esso riferito, ma è pure possibile un collegamento con nomi di località come ad esempio Cascina Fugazza di Cornate d'Adda (MI) o anche una derivazione dal nome latino Fugatius, ricordiamo Sanctus Fugatius inviato missionario in Britannia da Papa Eleuterio il cui pontificato durò dal 175 circa al 189. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nell'elenco dei notai roganti dell'Archivio di Stato di Bergamo con un Giovanni fu Bartolomeo de Fugatia, di Bergamo.
FUGGIGUERRA Fuggiguerra, ormai praticamente unico, dovrebbe derivare dal nome medioevale Fuggiguerra, attribuito dai genitori ad un figlio cui si augurava di poter evitare ogni tipo di guerra.
FULCO
FULCON
FULCONE
FULCONI
FULCONIS
Fulco è presente a macchia di leopardo in tutto il centro sud, con un ceppo sicuramente originario in Sicilia, sembrerebbe avere anche dei ceppi nel torinese e forse in Liguria, Fulcon, Fulcone, Fulconi e Fulconis sono assolutamente rarissimi, derivano tutti dal nome medioevale di origine germanica Fulcus o dalla sua forma indiretta Fulconis, di cui abbiamo un esempio nel 1098 in Calabria in una lettera di Rogerius Calabrie ac Sicilie per dei voluntatem Comes si può leggere: "...Hoc privilegium scriptum est quarto Iunii mensis. in Cappella sancti martini. que sita est in medio Civitatis Mileti. infirmo existente domino meo Comite. per manus mei Fulconis Cappellani dicti domini Comitis ...", nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale, in un atto di investituraa del 1197 si trova: "...quam dominus Kiroldus, filius domini Fulconis, de Fabiano, solitus erat habere et tenere in feudo ...".  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Napoli agli inizi del 1500 con l'artista Alessandro de Fulco.
FULCERI
FULCHERI
FULCHERO
FULCHIERI
FULCHIERO
FULGERI
FULGIERI
Fulceri è tipicamente toscano, di Volterra, Lajatico, Pomarance e Pisa nel pisano, di Lucca e Capannori nel lucchese e di Livorno, Piombino, Cecina, Rosignano Marittimo e Castagneto Carducci nel livornese, Fulcheri è tipico del cuneese, di Mondovì, Pianfei, Cuneo e Villanova Mondovì, Fulchero estremamente raro, sembrerebbe anch'esso del cuneese, Fulchieri, assolutamente rarissimo, sembrerebbe dell'area emiliano, toscana, Fulchiero, molto molto raro, è piemontese di Bianzè nel vercellese, Fulgeri, molto raro, è del modenese, di Pavullo nel Frignano in particolare, Fulgieri è caratteristico di Sant'Agata dei Goti e di Limatola nel beneventano, dovrebbero tutti derivare direttamente o attraverso alterazioni dialettali dal nome medioevale di origini germaniche Fulcerius, ricordiamo con questo nome il Podestà di Firenze del 1302: ".. Et ad huius literae veram intelligentiam est breviter sciendum, quod in MCCCII, cum pars Nigra esset reducta in Florentiam per Carolum sine terra, sicut plene scriptum est capitulo VI Inferni, principes partis ipsius Nigrae vivebant in magna suspicione, quia sentiebant partem Albam esse potentem in Florentia; et exules saepe scribebant civibus de parte sua. Ideo dederunt operam quod Fulcerius de Calbulo tunc potestas Florentiae, fultus favore eorum, subito cepit quosdam cives de dicta parte Alba, inter quos fuerunt dominus Bethus de Gerardinis, Masinus et Donatus de Cavalcantibus ..", nome originato dall'italianizzazione del nome germanico Fulcher, Folckher, composto dalle radici volk (pronuncia folk), che voleva dire popolo, aggiunto ad hari, che significava esercito, con le stesse radici abbiamo anche il nome medioevale Fulgerius, di cui abbiamo un esempio d'uso in un atto del 1128: "... Praeter episcopos et abbates eidem etiam concilio interfuere Albericus Remensis et magister Fulgerius; et ex laicis comes Theobaldus. comesque Nivernensis, et Andreas de Baudimento; denique Hugo militiae magister cum aliquot e suis discipulis, qui modum et observantiam instituti sui Patribus exposuit. ..", ricordiamo con questo nome il monaco dell'ordine di San Bernardo Fulgerius, cappellano del convento di Nazareth, morto nel 1307, che lasciò molti scritti sui vari santi appartenuti al suo ordine.
FULGHERI Fulgheri è tipicamente sardo, della parte meridionale dell'isola, di Cagliari ed Assemini nel cagliaritano e di Iglesias e Portoscuso nell'iglesiente.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FULGHERI: significato ed etimo permangono nell'incertezza. Il vocabolo fulghéri non esiste nel vocabolario sardo. Mentre esiste fuléri, che significa "truffatore, imbroglione", dallo spagnolo fullero, probabilmente dal latino fullonis, che però significa lava panni, fullone o follone: crediamo che fuléri abbia ben poco a che fare con Fulgheri! Fulgheri, come anche Fulgeri (diffuso nel modenese)e Fulgieri (diffuso a Sant'Agata - Benenvento), potrebbero derivare, invece, dal verbo latino fulgeo o fulgesco, nel significato di rilucere, risplendere, come del resto il nome Fulgenzio. I primi Fulgheri a Cagliari potrebbero essere arrivati (in periodo sabaudo) dalla penisola: da Pisa; da Genova; più probabilmente da Torino. Non abbiamo altri suggerimenti. Nella storia della Sardegna ricordiamo Fulgheri Francesco, cagliaritano, vissuto in periodo sabaudo, del regno di Sardegna, che ottenne, insieme al fratello Ignazio, il cavalierato ereditario e la nobiltà, nel 1766. e nel 1767, ebbe in feudo il Salto di Oridda( vallata, che si trova sotto le pendici sud occidentali del Monte Linas, confinante con il territorio dei Comuni di Gonnosfanadiga, Villacidro, Domus Novas, Fluminimaggiore) con il titolo di conte di San Giovanni Nepomuceno e l'incarico di costruire un centro abitato nel territorio di quel salto(vedi nell'Web: Oridda). Riuscì, a sue spese, a portarvi 40 famiglie, ma ben presto il salto fu di nuovo abbandonato. Nei registri della chiesa parrocchiale San Giovanni Battista di Lunamatrona leggiamo: " La Terza Cappella detta dell'Immacolata.nel 1753 viene posto il Paliotto (Vicario Sisinnio Sechi). Il Sechi fu grande benefattore della Cappella e qui fu sepolto. Vedovo, fu ordinato sacerdote; insieme alla figlia Priama, sposata al conte Francesco Fulgheri, furono costruttori della chiesa del Carmine o Santa Greca. La Quarta Cappella reca la scritta:" Donna Priama Sechi di San Giovanni Nepomuceno D.S.N.P. Madonna del Carmelo(dall'Opera "Chiesa Parrocchiale "San Giovanni Battista" di Lunamatrona (CA - oggi VS), del sacerdote don Giulio Marongiu).
Il territorio di Oridda( vedi nell'Web: Giuseppe Concas - Racconti e Leggende del Campidano e Dintorni - Is Contus de Ayayu.) è sempre stato ed è tuttora ricchissimo di selvaggina e fa parte dell'Oasi Faunistica di Ripopolamento Linas - Marganai.  Il cognome Fulgheri attualmente è presente in 58 Comuni italiani, di cui 39 in Sardegna: Cagliari 43, Iglesias 27, Portoscuso 25, Assemini 21, etc.
FULGHESU Sembrerebbe tipico di Laconi nel nuorese con un ceppo anche ad Assemini nel cagliaritano, secondo alcuni deriverebbe da modificazioni del termine dialettale burghisu (abitante del borgo).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FULGHESU: non sappiamo esattamente che cosa significhi, né quale sia il suo etimo. Come per "Fulgheri", suggeriamo il verbo latino fulgeo o fulgesco = rifulgere, risplendere, da cui anche il nome Fulgenzio. Non abbiamo trovato tracce del vocabolo fulghesu nelle carte antiche della lingua e della storia della Sardegna da noi prese in osservazione. Attualmente il cognome Fulghesu è presente in 36 Comuni italiani, di cui 15 in Sardegna: Laconi 128, Iglesias 27, Portoscuso 25, Assemini 21, etc.
FULICI
FULICO
Fulici, molto molto raro, è tipico del padovano, Fulico è ancora più raro, derivano da modificazioni del nome medioevale di origine germanica Fulcus di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico Pavese nel 1224 con Fulcus Papiensis episcopus (Folco vescovo di Pavia).
FULVI
FULVIA
FULVIO
Fulvi è specifico della fascia centrale che comprende le Marche, l'Umbria, il Lazio e l'aquilano, Fulvia è quasi unico, Fulvio sembrerebbe tipico di Guglionesi (CB), dovrebbero derivare o direttamente dalla Gens Fulvia, o dal nomen latino Fulvius o da soprannomi originati dal fatto che il o la capostipite erano dotati di una capigliatura fulva (rossa).
FUMAGALLI Assolutamente lombardo, potrebbe derivare da soprannomi originati da una voce dialettale fumà (sottrarre, rubare) e starebbe quindi per ladri di polli.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Fumagalli è un cognome lombardo, molto frequente nel bergamasco e a Milano. Significa 'ladro di polli', poiché in passato chi si dedicava a questa attività era solito affumicare il pollaio con zolfo e foglie umide allo scopo di stordire gli animali impedendo così che starnazzassero. O. Lurati 247 non è d'accordo con questa spiegazione perché dice che 'fumare' significava già 'rubare' in gergo.
FUMASI
FUMASONI
Fumasi, assolutamente rarissimo, è lombardo, del sondriese, del comasco o del varesotto, Fumasoni, molto raro, ha un ceppo in Valtellina a Berbenno Di Valtellina ed uno a Marino (RM) ed a Roma, i due ceppi sembrerebbero assolutamente separati ed autonomi, il ceppo valtellinese ha tracce sicure fin dal 1700 almeno nella prima metà del secolo opera a Chiavenna (SO) il notaio Giovanni Fumasi.
La derivazione di questi cognomi potrebbe essere da patronimici di aferesi del nome Tommaso o di suoi accrescitivi (vedi anche FUMEI).
FUMEI
FUMELLI
FUMELLO
FUMEO
FUMI
FUMO
Fumei, assolutamente rarissimo, sembrerebbe veneto, probabilmente del trevisano, Fumelli ha un ceppo a Roma e Marino (RM) ed uno a Cagli nell'urbinate, Fumello è quasi unico, Fumeo, molto molto raro, è tipico di Perledo (LC), Fumo parrebbe specifico del golfo di Napoli e Salerno, Fumi ha un ceppo nel piacentino, uno tra senese e grossetano ed uno nel Lazio, tracce illustri di queste cognominizzazioni le troviamo a Perledo nella seconda metà del 1500 con il pittore G.B. Fumeo.
integrazioni  fornite da Fabio Paolucci
 derivano, direttamente o per ipocoristici, dal nome Fomeus, già documentato nel 1240. Fumèo (o Fumè) è la variante regionale di Tomèo, ipocoristico abbreviato di Bartolomeo o di Tommaseo (da Tommaso). La variante riflette l'adattamento in "f" del "th" bizantino dei nomi originari, latinizzati in Bartholomaeus e Thomasus. A Milano la chiesa di San Tommaso è chiamata, in dialetto, san Fumè.
Integrazioni fornita da Adolfo Iannone
il cognome Fumo è presente in una frazione di Baronissi (SA) già nel 1700 con un Casal Fumo e dai registri parrocchiali è documentata la nascita del celebre scultore Nicola Fumo (1647-1725) morto a Napoli le cui opere sono sparse in tutta l'Italia meridionale e la Spagna.
FUMER
FUMERI
FUMERO
Fumer e Fumeri sembrerebbero unici, e dovrebbero essere dovuti ad errate trascrizioni di Fumero, che è decisamente piemontese, di Carmagnola, Torino e Carignano nel torinese e di Cavallermaggiore e Savigliano nel cuneese, potrebbe trattarsi di un'italianizzazione del cognome francese Fumeron, che, derivando dal termine fumier (letame), potrebbe indicare un capostipite che di mestiere facesse il contadino.
FUMU Fumu, tipicamente sardo, è specifico di Buddusò in Gallura.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FUMU: su fumu = il fumo. Dal latino fumus. Fumare, fumai, fumiai = fumare. Affumare/ai = affumicare. Affumentare/ai = fare un suffumigio: a brebus et affumentus = con preghiere e suffumigi. Affumentau siast.che ti possano fare un suffumigi.(vedi nell"Web: Giuseppe Concas Dicius: detti e proverbi del Campidano di Sardegna). S'andàda de su fumu, fàtzast (sa ia de su fumu pighist)= l'andata del fumo, possa tu fare (che non ritorna più): un malaugurio. Abini dho-y hat fumu, dho-y hat fogu = dove c'è fumo, c'è fuoco ( che segna la presenza dell'uomo). Vedi inoltre Fogu: abini dho-y hat fogu, dho-y hat genti = dove c'è fuoco c'è gente. Si tratta di un cognome abbastanza raro; non l'abbiamo, come cognome, negli antichi documenti della lingua e della storia della Sardegna. Attualmente è presente in 13 Comuni italiani, di cui 9 in Sardegna: Buddusò 27, Loiri 8, Sassari 6, etc.
FUNAI
FUNAIOLI
Funai, molto molto raro, è tipicamente toscano con un piccolo ceppo nel livornese a Porto Azzurro e Piombino ed uno a Barga nel lucchese, Funaioli, anch'esso toscano, ha ceppi nel pisanbo a Pomarance e Volterra, nel senese a Poggibonsi, a Massa Marittima nel grossetano ed a Piombino nel livornese, dovrebbero derivare da un soprannome originato dal mestiere di produttore di funi svolto dai capostipiti, probabilmente appartenenti al ceto dei funai o funaioli in quanto iscritti all'Arte de' funai e canapai, particolarmente importante in località di mare dove le funi o canapi svolgevano un ruolo importante sulle imbarcazioni e sulle navi.
FUNARI
FUNARO
Funari è tipico della fascia centrale che comprende Lazio, perugino e maceratese, con un ceppo anche nel cosentino, Funaro ha molti ceppi, uno principale a Roma e provincia, uno nel napoletano e casertano, uno nel cosentino, nel genovese ed in Toscana, derivano dal nome di mestiere funaro o costruttore di canapi e funi, una contrada di Roma si chiama proprio de' funari; tracce di questo cognome le troviamo a Grimaldi nel cosentino nel 1600 con lo scultore Aloisius Funarus.
FUNDONI Fundoni, abbastanza raro, è tipico dell'Ogliastra in Sardegna, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine logodurese fundòni (uomo grosso), per identificare probabilmente una caratteristica fisica del capostipite.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FUNDONI: deriva da fùndu, che significa fondo, profondità, ma anche pianta, fusto, ceppo, radice, dal latino fundus. U' fundu de temàtica = una pianta di pomodori; u' fundu de croccorìga = una painta di zucche; u' fundu de perdinjànu = una pianta di melanzane; etc. U' fundàli è un avvallamento. Sa fundurùla è ciò che rimane di scarto (la feccia) in un tino, in una botte, in un contenitore qualsiasi. Fundòriu, soprattutto in Campidanese è sinonimo di criterio; sfundoriàu = senza criterio: colui che dice cose senza senso o fondamento alcuno. Ricordiamo inoltre che: in periodo romano il fundus era il terreno circostante la villa (bidda) = fondo inteso come estensione di terra.  Fundoni è proprio del Logudorese e significa dal sedere smisurato ( rispettabile): può essere riferito anche a persona grassa. Qui in Campidano diciamo (senza offesa), cul''e brògna( col sedere grosso come un'anfora, orcio, giara, grossa pentola, etc.). Nei limiti, fundoni potrebbe significare anche grosso fondo, grosso appezzamento di terra! Il cognome potrebbe derivare da un soprannome, usato in uno dei sensi sopraddetti. Non l'abbiamo trovato negli antichi documenti della lingua e della storia della Sardegna da noi consultati. Attualmente il cognome Fundoni è presente in 27 Comuni italiani, di cui 10 in Sardegna(nord): Buddusò 27, Olbia 21, Sassari 20, P. Torres 6, etc.
FUNES Funes è tipicamente veneto, di Pieve d'Alpago e Chies d'Alpago nel bellunese, di Montebelluna nel trevisano e di Venezia, dovrebbe stare ad indicare la provenienza dei capostipiti dal paese di Funes, una frazione di Chies d'Alpago nel bellunese, o anche dalla Val di Funes in Alto Adige.
FUNETTA
FUNETTI
Funetta, molto raro, è specifico di Gioia del Colle nel barese, Funetti è praticamente unico e dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine italiano funetta o piccola fune.
FUOCOVIVO Fuocovivo, ormai praticamente unico, dovrebbe derivare dal nome medioevale Fuocovivo, attribuito dai genitori ad un figlio molto vivace.
FURCAS Furcas, tipicamente sardo, è tipico del meridione della Sardegna, di Serrenti e Samassi nel Medio Campidano, di San Nicolò Gerrei e Cagliari nel cagliaritano e di Terralba nell'oristanese, dovrebbe derivare dal termine sardo furcas (forche, forcelle), forse legato alla toponomastica.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FURCAS: frùcca, fùrca, sa furca è la forca, nei vari sensi della parola. Dei quali il peggiore è il capestro: "Bai in sa furca"! "Vai e impiccati"! Espressione tipica sarda simile a: "Sa justizia o su Buginu t'impicchit"! E' comune come cognome e come toponimo. Esempio: "Sa Matta de sa furca o de s'impiccu; ( località sita in agro di Gonnosfanadiga, in salto di Santa Maria); su bixinàu de sa furca o de s'impiccu"! (uno dei rioni del paese citato), dove esiste ancora sa perda de sa furca o de simpiccu. Nella Carta de Logu di Eleonora d'Arborea(XIV° sec.) è più volte citato il verbo infurcari = impiccare.  Nel Condaghe di San Nicola di Trullas (XI°, XIII° sec.) il termine furcari significa biforcarsi: ube  se furcant sas bias( dove si biforcano le strade), e furkillos sono i bivi. Ma furcìdda, furca o furconi sono anche la forcella e  il forcone, dai molti usi, ad esempio: sa furcidda de su tirallàsticu è la forcella della fionda; su furconi è usato in agricoltura, per raccogliere, ad esempio, le balle di foraggio. Sa furcàxa è una asta o ramo biforcuto di legno, di ferro o d'altro, per i vari usi. Sa furkitta è la forchetta, anche da tavola. In riferimento a persona, in senso spregiativo, si dice: "Su tali esti "furca""! Per dire di una persona che non è raccomandabile: "Lingua biforcuta"! - ad esempio.  Infine non bisogna assolutamente tralasciare un altro significato di sas furcas, che riteniamo altrettanto valido quanto i precedenti: sas furcas, costituite da bastoni di olivastro ad esempio o di leccio o d'altro, infissi nel terreno, segnavano i confini di uno stato, erano quindi limiti invalicabili, senza lasciapassare, chiaramente, altrimenti detti lacanas o mulonis, che generalmente erano invece di pietra. È quindi voce comune diffusa come cognome ed anche come toponimo o altro sin dai tempi antichi. Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, CSMB, XI°, XIII° secolo, al cap. 132.sendi sos ferros cagentes et issas furcas pesadas (con la forca già innalzata), bennit donna Anna, sa mama et isculpit illos de no illos okier pro fide de Sancta Maria de Bonarcatu ( pregò loro di non giustiziarli, nel nome di Santa Maria di Bonarcado).Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388,  troviamo: Furca Anthonio, ville Macumerii (*** MACUMERII et Curatorie de Marghine de Gociano.Macomer etc.  In posse Chelis Simonis, notarii publici...die XII Januarii 1388); Furca Gonnario, ville Macumerii; Furca Joanne - de Bosa. (** Bosa: omnibus civibus et habitatoribus civitatis Bose. nisipastores. congregatis intus Ecclesiam Beate Marie Virginis .die XV Januarii 1388); Furca Joanne, ville Aricu (* Aricu.odierno Aritzo. Mandrolisay o Barbagia di Belv); Furcha  Furadu, jurato ville Zaramonte (* Zaramonte... odierno Chiaramonte. Contrate de Anglona - Chiaramonte); Furcha Angelo, ville Ecclesiarum  (** Villa Ecclesiarum.odierno Iglesias. Et ego De Nelli Pelipaparius Ludovicus, civis et habitator terre et Ville Ecclesiarum.sindicus, procurator universitatis Ville Ecclesiarum.seu a Formenyino Joanne, capitano, camerlengo Ville Ecclesiarum di Siger*ro. Omnibus habitatoribus dicte terre Ville Ecclesiarum, congregatis in Curia Magna.in posse Virde Andree, quondam Virde Joannis de Civitate Sasseri.nona die januarii 1388); Furcha Comita, jurato ville Urri ( * Urri.odierno Nurri. Contrate Partis de Guilcier); Furcha Comita, ville Sagama( * Sagama.oppidum.  Contrate Castri Serravallis); Furcha Deodato, jurato  ville Nuruci ( * Nuruci...odierno Nureci (Laconi.Contrate Partis Alença); Furcha Jampe, ville Macumerii; Furcha Joanne, jurato ville Genone (Genone .odierno Genoni (contrate Laconi et Partis Alença); Furcha Joanne, jurato ville Ribechu ( * Ribechu.attuale Rebecu. Curatorie de Costa de Valls); Furcha Laurencio, ville Genone; Furcha Parasono, ville Bonorbe ( * Bonorbe...odierno Bonorva. Curatorie de Costa de Valls); Furcha Petro, jurato ville Urri (* Urri.odierno Nurri. Contrate Partis de Guilcier); Furcha Simeone, majore ville Nuruci; Furcha Sisto - de Castri Januensis (** Castri Januensis Civitas (Castel Genovese - Castel Sardo). Omnibus habitantibus .in ville de Coginas ... die undecima januarii .1388, in posse De Valle Anthoni filii). Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo, figurano: Furca Andrea(280) armentariu  de rennu ( preposto all'amministrazione del patrimonio fiscale del giudicato) : funge da giudice ( Andrea Furca ki vi fuit pro iudike) in una spartizione di servi, tra la chiesa di Trullas e quella di Gunnannor (oggi Bonnannaro). Furca Furatu e Furca Petru (37), fratelli (in una donazione): positinke Furatu Furca latus (la metà del servizio) de Gosantine Gaçurra et issa fiia intrega Bonisinda ( e la figlia Bonisinda a servizio intero). Testes Petru Furca su frate (il fratello) et presbiter (prete) Ianne de Cerone. Attualmente il congome Furcas è presente in 71 Comuni italiani, di cui 29 in Sardegna: Serrenti 198, San Nicolò Gerrei 56, Cagliari 51, Samassi 30, etc.
FURCHI
FURCO
DE FURCO
Furchi è tipico della zona di Tropea (VV), Furco, molto più raro, è specifico della zona di Castellammare Del Golfo (TP) e di Montemaggiore Belsito (PA), De Furco, praticamente unico è calabrese, dovrebbero tutti derivare da modificazioni del nome medioevale Fulcus (vedi FULCO), anche se è possibile ipotizzare, anche se improbabile, una derivazione da nomi di località caratterizzate dalla presenza di una forcella o di una biforcazione.
FURCI Furci è tipicamente calabrese della parte meridionale della regione, di Dinami, Mileto, Ricadi ed Joppolo nel vibonese, e di Taurianova e Fiumara nel reggino, dovrebbe derivare dal nome del paese siciliano di Furci Siculo nel messinese, probabile luogo d'origine dei capostipiti.
FURDIANI Furdiani, assolutamente rarissimo, è specifico del ferrarese, di origini etimologiche oscure.
FURESI Furesi è tipico della Sardegna nordoccidentale, di Sassari ed Alghero e di Padru in Gallura, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo logudurese e sassarese furesi (orbace, un tessuto di lana, tipicamente sardo, ottenuto mediante una lavorazione particolare che risale ad epoche molto antiche), forse indicando nei capostipiti o dei produttori di quel tipo di tessuto o qualcuno che lo indossasse come una divisa consueta.
FURFARI
FURFARO
Furfari ha un ceppo calabrese, a Lamezia Terme nel catanzarese ed a Campo Calabro e Brancaleone nel reggino, ed uno, molto piccolo, siciliano, a Barcellona Pozzo di Gotto nel messinese, Furfaro è tipicamente calabrese del reggino, di Cittanova, Taurianova, Mammola, Feroleto della Chiesa, Siderno, Gioia Tauro, Laureana del Borrello, San Giorgio Morgeto, Roccella Ionica, Locri, Rizziconi, Palmi, Agnana Calabra e Melicucco, dovrebbero derivare da un soprannome dialettale basato sul termine calabrese furfarèddru (discolo, ragazzo troppo vivace, detto di chi si accende come un fiammifero) (vedi anche FORFARO).
FURGA
FURGHIERI
Furga è unico ed è del mantovano, Furghieri, assolutamente molto molto raro, è della zona tra mantovano e reggiano, di Suzzara e San Benedetto Po nel mantovano e di Castelnovo di Sotto nel reggiano, potrebbero derivare da soprannomi originati dal termine dialettale arcaico furga o furugada (scompiglio, chiasso, parapiglia), forse a ricordare dei fatti accaduti ali capostipiti, o loro caratteristiche comportamentali.
FURGADA Furgada, molto molto raro, è specifico del cremonese, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale cremonese arcaico furgada (forcata, colpo dato con la forca), probabilmente ad indicare nel capostipite uno stalliere, che nel proprio lavoro fosse solito dare colpi di forca.
FURI
FURIA
FURIO
Furi è tipicamente toscano, di Siena e del grossetano, Furia è panitaliano con ceppi sia al nord che alcentro ed al sud, Furio ha un nucleo pugliese soprattutto nel barese a Mola Di Bari, ma con ceppi anche a Noicattaro, Bari, Molfetta e Trani, dovrebbero tutti derivare dalla Gens Furia, una delle famiglie più importanti della romanità, o dal nomen Furius, Furia.
FURIAN
FURIANI
FURIANO
Furian è tipicamente veneto, soprattutto del veneziano, Furiani sembrerebbe tipico del perugino, di Perugia in particolare, ma anche di Bastia e Corciano, Furiano è tipico di Napoli e del napoletano, dovrebbero derivare dal cognomen latino Furianus, attribuito a liberti, a coloni di terreni od a clientes della Gens Furia, cognomen di cui abbiamo un esempio in questo scritto reperito a Rimini e risalente al primo periodo imperiale romano: "L(ucio) Betutio L(uci) f(ilio) / Pal(atina) Furiano / aedili cui et / curulis i(uris) d(ictio) et / plebeia mandata / est plebs urbana / ex aere conlato / ob honorem ab eo / integre et sine / ambitione / administratum / l(ocus) d(atus) d(ecreto) d(ecurionum)", ma è pure possibile ipotizzare una derivazioni da toponimi ora scomparsi come il Furiano citato in quest'atto del 1331 redatto in Toscana: "...Ego Ansalducius quondam Fererii de Pino, sacri imperii notarius, hanc cartam scripsi sicud mihi commisit in mano presbitero Boristorio de Furiano notarius ..", che potrebbe semplicemente riferirsi ad un agro furiano (a proprietà terriere appartenenti alla Gens Furia).
FURIOSI Originario del milanese e lodigiano, potrebbe derivare da un soprannome legato al carattere, ma molto più probabilmente derivano dal cognomen latino Furius.
FURLAN
FURLANETTI
FURLANETTO
FURLANI
FURLANO
Furlan è diffusissimo nel triveneto, Furlanetti, quasi unico, è dell'udinese, Furlanetto è invece molto diffuso nella zona che comprende le province di Treviso, Venezia e Pordenone, Furlani ha un importante nucleo nel trentino, nel veronese, nel triestino, ma con presenze significative anche in tutto il Friuli, nel mantovano, nel rovigoto e nel pesarese, Furlano ha un ceppo a Fagagna e a Colloredo di Monte Albano (UD) ed uno a Torano Castello (CS) ed a Capistrano (VV), sembrerebbe evidente l'origine friulana, derivano infatti direttamente o tramite ipocoristici dall'aggettivo dialettale furlan (friulano).
FURLOTTI Furlotti è specifico di Parma e di Langhirano e Noceto nel parmense, e di Viadana nel mantovano, potrebbe derivare da un soprannome dialettale originato dal termine parmigiano furlon o furlot, una sorta di trapano ad archetto, forse a caratterizzare il mestiere del capostipite che forse faceva appunto uso di quello strumento.
FURNO Furno ha un ceppo piemontese a Torino, Bairo ed Agliè nel torinese, a Biella e Vigliano Biellese nel biellese e ad Asti, ed un ceppo campano a Benevento ed a San Leucio del Sannio ed Apollosa nel beneventano ed a Pozzuoli e Napoli nel napoletano, dovrebbe derivare dal nome medioevale Furnus di cui abbiamo un esempio d'uso nella scrittura di convalida dell'anno 1268 di un Instrumentum subiectionis dell'anno 1175 a Voghera nel pavese: ".. Ego Furnus notarius sacri palacii auctenticum huius exempli vidi et legi et sicum in illo continebatur ita in hoc exemplo scripsi nisi litteram plus vel minus vel indictione.  Anno a nativitate Domini millesimo ducentesimo sexagesimo octavo, inditione undecima, die lune tercio kalendas augusti. In Papia. Iacobus Pasturinus, consul iusticie Papie, ex parte publica precepit notario infrascripto ..".
FURONI Pochissimo diffuso è di origine modenese ed è probabilmente un errore di trascrizione del cognome Foroni o una modificazione dialettale dello stesso.
FURRU Furru, molto raro, è tipicamente sardo, sembrerebbe specifico di Tula nel sassarese.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
FURRU: su forru, in tutta la Sardegna è il forno, dal latino fornus; arcaico furnus. Alcune parlate dell'alta Sardegna (gallurese) mantengono la variante furru. Sa forrèdda (su foxìli) è il focolare rustico ricavato nel mezzo della cucina (vedi il cognome Fogu > foxìli). Inforrai = infornare, il pane ad esempio. Su forràxi  o su furràxi = la fornace; ad esempio: de sa teula (per le tegole); po sa calcina (per la preparazione della calce); su forraxéddu > è una piccola fornace. Etc. E' un cognome molto raro; attualmente è presente in 4 Comuni della Sardegna: Tula 23, Oliena 6, Sassari 3, Nuoro 3.
FUSAR
FUSARI
FUSARO
FUSAROLI
FUSARRI
FUSER
FUSERI
FUSERO
Rarissimo Fusar è probabilmente triestino, Fusari sembrerebbe avere più ceppi, in Lombardia, nel veronese e vicentino, in Emilia e Romagna, nell'anconetano e nell'aquilano, Fusarri, estremamente raro, è anch'esso lombardo, dell'area milanese e bergamasca, Fusaro è presente tra Lombardia Veneto, Piemonte e Liguria, ma i nuclei principali sono nel sud peninsulare, Fusaroli è specifico di Cesena e Cesenatico e di Ravenna, Fuser è della zona tra Venezia e Treviso, Fuseri, assolutamente rarissimo è probabilmente dovuto a modificazioni di Fusero che è tipico della zona tra torinese e cuneese. Questi cognomi potrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da soprannomi legati a vocaboli dialettali stanti ad indicare che il capostipite facesse il fonditore di metalli o lavorasse con i fusi, cioè fosse un filatore di qualche fibra tessile.
FUSARPOLI Raro cognome di origine cremonese, probabilmente derivato dall'unione dei due cognomi Fusar e Poli.
FUSCA
FUSCHI
FUSCO
FUSCONE
FUSCONI
Fusca ha un ceppo a Cassaniti nel valentiano, uno a Noto nel siracusano ed uno a Roma, Fuschi ha due probabili ceppi, uno tra Pescara e Chieti ed uno nel palermitano, Fusco è molto diffuso in tutt'Italia, con massima concentrazione nel Lazio e Campania, Fuscone, estremamente raro, ha un ceppo nella zona tra Molise e napoletano, Fusconi, oltre al ceppo romano, probabilmente secondario, ha un ceppo romagnolo, in particolare a Ravenna e Cervia nel ravennate ed a Cesena, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite forme accrescitive, dal cognomen latino Fuscus, Fusca, di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale, dove troviamo un'atto del 1145 rogato dal notaio Fusco: "...Ego Fuscus iudex et missus domini secundi Cunradi regis scripsi, post traditam complevi et dedi.".
FUSELLA
FUSELLI
FUSELLO
Fusella ha un ceppo nel chietino a Chieti e dintorni ed uno nel salernitano, Fuselli è specifico del maceratese, Fusello, estremamente raro, parrebbe piemontese, potrebbero derivare dal mestiere di filatore o ricamatrice, ma è pure possibile una derivazione longobarda. (vedi Fusi)
FUSETTI
FUSETTO
FUSI
FUSILLI
FUSILLO
FUSO
Fusetti ha un ceppo lombardo tra milanese, varesotto e comasco ed un ceppo tra rovigoto e ferrarese, Fusetto, meno diffuso, è tipico dell'area alessandrino, pavese, Fusi è diffuso in tutta l'Italia centro settentrionale, Fusilli è del centrosud, del romano, del pescarese ed in Puglia del foggiano e del barese, Fusillo , oltre al ceppo romano, ha un nucleo pugliese e piccoli ceppi nel potentino e nel siracusano, Fuso ha un ceppo a Roma, uno nel perugino, uno nel napoletano ed uno nel Salento, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dall'aferesi di nomi longobardi latinizzati come Agilulfus, Pandulfus, Aistulfus, Gilulfus ecc. che hanno generato il soprannome dialettale Fus e Fusi che starebbe ad  indicare quelli del, i figli del Fus, ma è pure possibile una derivazione dal nome longobardo Fuso, Fusonis, di cui abbiamo un esempio in una Charta donationis dell'anno 748 a Pistoia, dove tra i testimoni si legge: "Signum + manus Tatoni uiri deuoti filio quondam Fusoni testis".
FUSINATO Sembrerebbe originario dell'altipiano di Asiago, potrebbe derivare dal toponimo Fusine in Valromana nell'udinese o da Fusine fraz. di Zoldo Alto nel bellunese.
FUSTEGATO Fustegato, quasi unico, è specifico del veronese, dovrebbe derivare da un soprannome fustegato (galeotto), originato dal termine veneto fusta (galera, imbarcazione dove si imbarcavano i condannati al remo), probabilmente ad indicare che al capostipite fosse capitata quel tipo di disavventura.
FUSTI
FUSTO
Fusti è assolutamente rarissimo, Fusto ha un ceppo calabrese tra Lamezia Terme e Borgia (CZ) ed uno siciliano, dovrebbe derivare da una modificazione antica del nome Faustus, l'aggettivo fustus veniva a volte utilizzato in epoca medioevale al posto di faustus, come vediamo in quest'esempio: "...Annus Novus sit Tibi fustus felixque iucundusque.Noli tardare ...".
FUSTINI Fustini sembrerebbe tipico di Bologna e Budrio (BO), dovrebbe derivare dal cognomen latino Fustinus, variazione del più comune Faustinus, di quest'uso abbiamo un esempio: "...Anastasius Episcopus sacrae pecuniae prodigus dilapidator, causam tantae profusionis rogatus: Consumo, inquit, omnia, ne Fustino Tyranno furti occasionem relinquam. ...".
FUZIO Cognome tipico di Andria (BA), dovrebbe derivare dal nomen latino Futius di cui abbiamo un esempio nell'antica lapide di un gladiatore romano: "C FVTIVS HYACINTVS - DOCT(OR) OPL(OMACHORVM) - - FVTIA C L(IBERTA) - PHILVRA - FECIT".

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